il motivo per cui soffro..

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Messaggio  idontknow Sab Lug 19, 2014 11:45 pm

Oggi sono arrivata a questa conclusione che mi sta facendo molto soffrire: il motivo di questa mia depressione risiede nella sproporzione tra quello che sono e quello che vorrei (non-vorrei) essere. Mi spiego : io sono una persona vuota e frivola che sa parlare pressocche solo di capelli (sto in questo momento estremizzando per chiarire il concetto) e quando parlo di capelli io mi sento da dio.mi sento leggera e non devo stare a farmi problemi a riguardo.però io avverto il peso della critica delle persone valide che pensano di me "da parlare solo di quello,è la tipica cassiera paesana" (dove cassiera verrà usato metaforicamente per indicare la.frivolezza -non me.ne vogliano le cassiere,è mera esemplificazione per rendere chiaro il concetto) . Mi direte fregane.ma il punto è chE lo so anche io.so anche io che incarnare perfettamente lo stereotipo di donna bionda e stupida è sbagliato.che mi configura come persona da poco.lo so perfettamente. Ma per sfuggire a questa condizione io dovrei abituarmi a discutere.e per discutere occorrono argomentazioni.e le argomentazioni hanno bisogno di una base culturale solida.io non ho una gran cultura.fattene una,mi direte voi.c ho provato.ma ahimè si sa che la cultura si costruisce Su cose verso le quali nutriamo interesse.in caso contrario il nostro diviene studio forzato e dopo 3 giorni tabula rasa,non ricordiamo più nulla.io non ho alcun ambito che mi interessi se non il trash.e questo fa si che io rimanga imprigionata mela mia condizione di "cassiera" a vita.per questo soffro...secondo voi c e rimedio?

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Messaggio  roberto66 Dom Lug 20, 2014 11:19 am

Ciao idontknow
Mettersi a far qualcosa come studiare, apprendere, informarsi, lo trovo difficile pure io in queste chiamiamole condizioni ( una volta quando ero preso da qualcosa non riuscivo a fermarmi, e quello che iniziavo lo portavo sempre a termine )
Quando la testa non c’è o è da un’altra parte, viene meno la concentrazione, la voglia, l’interesse di fare
So che quando non si hanno argomenti di qui parlare, si rischia un’imbarazzante silenzio o sentirsi, per colpa nostra esclusi dalla conversazione, accentuando, rendendo piu tangibile, mettendo in luce sia all’esterno che dentro di noi la nostra difficoltà di stare con gli altri, socializzare e star bene con loro e con noi ( almeno per me )
 Poi, sinceramente farsi una cultura per aver qualcosa da dire ????
Esagerando….nessuno studia medicina, per poi aver qualcosa di qui parlare
Certo, un po di cultura generale, aiuta, approfondisce tante conversazioni, non lo metto in dubbio
Ma la cultura generale, non la si studia, ma la si apprende, un po da tutto, guardando la TV, dai giornali, approfondendo sulla rete su  tante cose sentite, parlando con amici
Ma questo deve essere fatto per piacere e interesse, non per poi aver qualcosa da dire
A me non piace il calcio, e pertanto non lo seguo, dovrei seguirlo comunque, perche poi durante una conversazione riguardante esso, io possa partecipare alla conversazione, e non sentirmi escluso ?
Mi sentirei idiota 2 volte
E tanto dipende anche da te, dalle tue idee maturate nel tuo cervello e non introdotte da altri
( Tante volte gli amici vogliono sapere, per conoscerti meglio, cosa ne pensi tu, idontknow e non cosa hai letto ieri di questo argomento o quanto ne sai )
E ti dico anche che avere una buona base “culturale” non è fondamentale per  passare una serata piacevole con amici
Lo so che si tende sempre ad entrare in conversazioni quando si parla di qualche argomento che si conosce e non quando si parla del piu o del meno, cose generiche o tentare di aprire una conversazione
E su questo ti devo dire anche un’altra cosa personale e pertanto preferisco farlo in PVT
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Messaggio  Stef Lun Lug 21, 2014 5:38 am

Io che sono vecchio preferisco i libri a internet. Ma il libro è tutto e niente. Mi possono interessare i romanzi o i manuali del Pronto Soccorso. Ma per iniziare io comprerei una rivista a settimana, ma sempre diversa. Vedrei quale mi piace di più, e solo allora la comprerei regolarmente (non obbligatoriamente tutte le settimane se ho problemi). Anche il quotidiano va bene se piace. Il libro va bene se trovi quello per te, nel senso che per uno che ama la fotografia nel senso profondo, del significato dell'immagine, nel suo uso nella pubblcità, nella società, è ottimo "Critica portatile al Visual Design". Se invece interessa un racconto sull'amicizia vera fra un uomo e una donna, io comprerei "Il quaderno verde" di Salvatore Staffelli (però si trova solo nelle librerie Feltrinelli o per posta ordinandolo da internet sul sito della Feltrinelli o su ilmiolibro.it). Voglio dire che esiste di tutto e di più. Poi c'è l'azione. Uno sport, una palestra serale anche di arte marziale, ambiti insomma dove c'è un interesse (se ce l'hai) condiviso in gruppo o gruppi.
In effetti il segreto è nel trovare ciò che ti piace, o ti diverte o ti interessa, o ti interesserebbe. Per esempio l'amore. Ma non quello da innamorati, cioè quello universale. L'amore come argomento è sia nei libri (Alberoni, Erich Fromm, Buscaglia), sia nel viverlo, in questo caso puoi solo trovare quello nelle vite e nelle filosofie di vita cristiana, Dinamica Mentale, arti marziali dolci (Tai Chi Chuan) che insegnano a gestire i propri istinti, sentimenti, controllo mentale, spiritualità. Tutto questo, però, può essere fatto quando si sta almeno un po' bene.
In effetti molto del mio discorso è stato preso, anche se con orientamento un po' diverso, da quello di prima di me (Roberto66).
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Messaggio  idontknow Lun Lug 21, 2014 2:29 pm

Ma qualcuno ha letto sul serio.ciò che ho scritto prima.di rispondere? Condivido.ciò che dite ma è un mero.ripetere il mio punto.di vista.il mio problema è che nulla mi piace,nulla mi.interessa.non che non c abbia provato ma davvero.non c e niente che mi affascina

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Messaggio  canterel II Lun Lug 21, 2014 4:56 pm

idontknow ha scritto:Ma qualcuno ha letto sul serio.ciò che ho scritto prima.di rispondere? Condivido.ciò che dite ma è un mero.ripetere il mio punto.di vista.il mio problema è che nulla mi piace,nulla mi.interessa.non che non c abbia provato ma davvero.non c e niente che mi affascina

devo avertelo già scritto in altri thread: la frivolezza, se è sinceramente nelle tue corde, non deve affatto essere priva di spessore, anche culturale.
ciò che mi sembra culturalmente debole è creare una gerarchia di tipi umani ideali al cui vertice dovrebbero situarsi persone molto scolarizzate e lettori forti, e ai cui margini invece dovrebbero sopravvivere gli amanti della frivolezza. se nei gruppi che frequenti vige questa regola, io oso credere (mi si perdoni la supponenza) che tu frequenti gruppi di persone indirizzate da un'educazione mediocre (a prescindere dai titoli e dagli anni trascorsi a sudare sulle pagine di testi universitari e dispense).
se tra gli individui con cui esco la sera è uso fare osservazioni dirette e maligne sulla mia cultura o la mia intelligenza, io vedo in ciò anzitutto un sintomo della loro incapacità di parlare, della loro pigrizia mentale e della loro mancanza di argomenti. senza fargliene una colpa, poiché essere pigri è pure un loro diritto, io di conseguenza smetto di investire tempo ed energie nel rapporto con questi individui e vado serenamente in cerca di attività o compagnie più appaganti.
la ricerca di attività e compagnie più appaganti dovrebbe partire dall'accettazione della situazione di partenza, e quindi da un minimo di fiducia e di distensione.
è davvero ben comprensibile che nulla mi interessi e che nessuno mi ispiri altro che diffidenza, se intraprendo qualsiasi nuova iniziativa sulla scorta di sentimenti di autosvalutazione e del sospetto angoscioso di essere "colpevole" in quanto portatore di una cultura frivola. voglio dire: se nulla mi incuriosisce, la prima cosa da fare è accettare proprio questo (ma non come una sorta di stigma che mi identifica, bensì come una situazione presente). sgravato il cuore dal timore e dal rifiuto di questa prospettiva, si comincia a usare liberamente la propria testa e la propria sensibilità (e lo si può fare con lo stesso medesimo decoro ed entusiasmo interessandosi di pizzi e merletti o di critica della ragion pura).

io in queste forme di ansia tendo a vedere anche un precipitato dell'indottrinamento scolastico (non voglio dire che la scuola produce solo effetti nefasti, ma questo mi pare proprio il lato oscuro dell'istituzione). non c'è niente di naturale (neanche di socialmente o culturalmente "naturale", cioè di spontaneo, di storicamente umano) nel sentirsi obbligati ad imparare a memoria informazioni di cui non ci importa un accidente e che non hanno una relazione nemmeno potenziale con i nostri desideri o bisogni, e nel soffrire se non si riesce ad assolvere con successo quest'obbligo.

inoltre, vivere con disagio i momenti di socialità gratuita e non giustificata da scopi lavorativi o costruttivi è un fatto per nulla stravagante in sé e non per forza imputabile alla colpa di una persona (men che meno della persona che si suppone deviante rispetto agli interessi condivisi dal resto del gruppo). hai provato a considerare che il disagio potrebbe dipendere anche dal fatto che sei uscita dall'adolescenza, cioè da un processo fisiologico per cui modelli e scopi si orizzontano diversamente e non basta più far parte di un gruppo di persone della stessa età per creare solidarietà e piacere di stare insieme?
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Messaggio  roberto66 Lun Lug 21, 2014 7:37 pm

idontknow ha scritto:Ma qualcuno ha letto sul serio.ciò che ho scritto prima.di rispondere? Condivido.ciò che dite ma è un mero.ripetere il mio punto.di vista.il mio problema è che nulla mi piace,nulla mi.interessa.non che non c abbia provato ma davvero.non c e niente che mi affascina
Mi dispiace molto leggere quello che hai scritto credimi idontknow, e mi dispiace anche di non esserti stato di aiuto
Ti garantisco che il tuo post l'ho letto e ho fatto del mio meglio per cercare di aiutarti
Ti ho detto che capisco un po tutti i tuoi problemi e tanti li condivido con te
Sono problemi che in linea di massima sono condivisi da tante persone in questo forum
E' so benissimo che quando le cose precipitano un po si cerca di trovare sollievo, consigli, un po di benessere  
Ma purtroppo questi non sono problemi di matematica che qualcuno ha la soluzione e te la puo passare sotto il banco
Siamo persone che cerchiamo per quanto possibile di darci una mano, cerchiamo di sostenerci ora, e soprattutto nei momenti piu difficili, facciamo del nostro meglio per aiutarci per darci una mano, e anche forse per sentirci meno soli

Tante volte riordinado casa trovo ricordi di amici, riviste, materiale di eletronica, di  pesca, CD programi di grafica 3D schemi di lavori che ho fatto per tante persone, tutte cose che mi appassionavano tantissimo, e mi viene un senso di tristezza, amarezza

Guarda avanti idontknow, se riesci a lasciare tutto alle spalle e prova a ripartire
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Messaggio  piquemal Ven Lug 25, 2014 8:02 pm

idontknow, intanto mi pare invidiabile la tua capacità di battere sullo stesso tasto, la presunta assenza di cultura che non scorrerebbe feconda in te, un punto che ribadisci sempre e che forse sembra definire per te il più grosso ostacolo nelle tue relazioni attuali.
Spero non ti sembri troppo paradossale la mia impressione che anche il tuo ritrovarti senza argomenti è una posizione potenzialmente molto feconda, che può coinvolgere rispettabilissimi esponenti filosofici e letterari, per elevarsi verso qualche forma di cultura alta, ma non voglio soffermarmi su questa direzione.

Piuttosto mi viene da chiederti se c'è qualche relazione tra quello che studi e il tuo bisogno di elevazione culturale. Gli anni universitari servono tra l'altro ad elevarsi di status e la cultura, insieme ad altri fattori, in certe facoltà è un elemento di discrimine microsociale tra chi sa e porta e le parole e chi sa meno e bofonchia. Ma, a mia impressione, l'elemento culturale viene dietro ad altri fattori e si può benissimo essere bofonchiatori, pappagalli e crapuloni avanzando nei gradi istituzionali del sapere.

Hai timore di perdere un treno verso una cosiddetta elevazione culturale che associ ad un avanzamento di status sociale? E cosa succede se perdi questo treno?

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Messaggio  idontknow Ven Lug 25, 2014 9:15 pm

Cosa succede? che non ho il mio posto. che sono cioccolata tra la merd* e merd* tra la cioccolata. Non saprei dirlo meglio di così

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Messaggio  merla Ven Lug 25, 2014 11:59 pm

Questa primavera io mi sono trovata a una cena tra coetanei, tutti laureati in Lettere, tra cui uno o due alla Normale di Pisa con tutto ciò che ne consegue, molti masterati, tutti impegnati a un certo livello nell'editoria, nel teatro ecc. ecc.

La conversazione è stata dedicata per non poco tempo alla poetica di Caproni, traduttore di Céline e alla difficoltà intrinseca di tradurre Céline (in molti l'avevano anche letto in lingua originale...). Ora, per quanto io abbia sinceramente tentato in gioventù di fare amicizia con Céline, e per quanto sia traduttore (tecnico, per fortuna), Caproni non sapevo chi fosse, mai ero stata sfiorata dalla folle idea di leggermi Morte a credito in lingua originale (altre cose sì, ma certamente non Céline per non farmi del male) e sono rimasta in un dignitoso (e anche annoiato, ammetto) silenzio, speranzosa, ma nel contempo disillusa, nella possibilità che la conversazione svoltasse, visto che non avevo assolutamente nulla da dire in merito.

In un certo senso, ero merd*tra la cioccolata, per usare la tua definizione.

Poi a un certo punto, non so in che modo, e a dimostrazione che anche gli intellettuali sono esseri umani, la conversazione ha cambiato rotta e l'argomento clou è diventato il trash, con contemporanea visione di diversi video da youtube e lì ho avuto la mia gloria nello sfoderare un artista italiano (non posso definirlo meno che artista) che tenta di emulare Snoop Dogg, sfoderando modelle in abiti Postal Market e improbabili bagni nello champagne nel cassone di un furgone e, per un po', sono diventata il centro della conversazione.

O, da un altro punto di vista, la cioccolata tra la merd*.

Nel complesso però la serata io l'ho trovata gradevole e questa capacità umana di oscillare tra piani completamente diversi e invertire totalmente i ruoli è stata una piacevole scoperta. Il problema è, di fondo, l'importanza che tu dai a quello che pensi essere il giudizio degli altri, ma forse, in realtà, gli altri passano meno tempo di quanto credi a dare giudizi su di te e sono meno tranchant di quanto tu non sia con te stessa e forse, se ti estraniassi un attimo da questa convinzione quando ti relazioni, riusciresti a provare meno ansia. Le persone, salvo qualche raro caso di estrema supponenza, non giudicano così tanto, ed è possibile che sia solo la tua ansia a farti vedere le cose in questo modo.
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Messaggio  idontknow Sab Lug 26, 2014 9:00 am

Se queste cene le ripetessi mettiamo pure ogni fine settimana,okey?,se cio accadesse ed ogni volta tu avessi occasione di parlare sempre ed esclusivamente di trash,gli altri tra loro penserebbero però guarda un po,questa parla solo di trash.una tantum ci può pure stare.e la mia definizione di cioccolato tra la merd* non coincide con la tua,perche la tua indica solo l essere protagonista la mia indica l essere una persona informata acculturata e competente.e non è una mia visione,a me e statp dwtto.mentre si parlava di politica e storia mi hanno guardato e mi hanno detto Vabbe dai,parliamo di capelli.come credi cii senta? E sono stanca del pippone sul mondo e bello perce e vario perche io non voglio accettare.una parte di me che non mi piace.non lo farò.lo stereotipo della bionda stupida prima che essere orribile per gli altri e orribile per me da incarnare;ma mi sento relegata in quel ruolo perche pur avendo provato più volte a migliorarmi non ci sono mai riuscita.e sono stanca.estremizzo.se fossi uno stupratore di bambini mi direste "devi accettarti"? No.io mi sento male ad essere come sono tanto quanto mi sentirei male ad essere un pedofilo,per assurdo.

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Messaggio  roberto66 Sab Lug 26, 2014 10:39 am

idontknow ha scritto:.mentre si parlava di politica e storia mi hanno guardato e mi hanno detto Vabbe dai,parliamo di capelli.

Ti faccio 4 domande ( ma rispondi a testessa )
1)Avete fatto come si faceva ai tempi della nobiltà, aristocratica " un salotto con tematiche politiche e storiche " ?

2) Ti sei seduta con persone che per cambiare argomento o per farsi una risata, rendersi simpatici agli altri, hanno preso di mira, il coglion di turno  ?

3) Eri in presenza di persone che per parlare di qualcosa si imparano a memoria qualche giornale o libro, e quello è l'argomeno di cui conversare con gli amici per dimostre la loro cultura ?

4) Avete passato una serata tra amici parlado solo di questo ?
E credi che per passare una bella serata con amici parlare esclusivamente di storia, politica, filosofia, ecc... si fondamentale ?  

Capisco che in qualche discorso possa entrarci la politica e la storia, ma la considero una parentesi nei discorsi, o a me capita spesso così quando si parla di qualcosa
E ti ripeto ancora questo
roberto66 ha scritto:
Certo, un po di cultura generale, aiuta, approfondisce tante conversazioni, non lo metto in dubbio
Ma la cultura generale, non la si studia, ma la si apprende, un po da tutto, guardando la TV, dai giornali, approfondendo sulla rete su  tante cose sentite, parlando con amici
PS
roberto66 ha scritto: parlando con amici
Proprio ieri parlando con un collega di lavoro e uscito l''argomento bici  da corsa ( lui e appassionato )
Io ne sapevo poco e ho chiesto, come mai queste differenze di prezzo ( variano da 1000 a 8000 euro ) lui mi ha risposto, ho chiesto quale differenza ci sono tra loro per giustifiacare queste differenze, quale fosse la migliore ecc...
Ho conversato piacevolmente per 10 minuti, ho imparato,appreso qualcosa, e non mi sono sentito ne ignorante ne inferiore a lui


Ultima modifica di roberto66 il Sab Lug 26, 2014 11:28 am - modificato 4 volte.
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Messaggio  merla Sab Lug 26, 2014 10:58 am

idontknow, guarda, solo un paio cose:

- innanzitutto, io credo (e onestamente non lo so) che il pedofilo per condurre una vita decente e non essere nocivo per gli altri, magari anche per risolvere/mitigare la sua difficoltà (per quanto sia difficile da accettare, io non penso che il pedofilo in sé sia il male, penso che il pedofilo sia una persona con enormi difficoltà che, di conseguenza, danneggia gli altri) debba cmq accettare di avere certe pulsioni. Il che non vuole dire metterle in atto, ma accettare di averle, che è l'unico modo che ha per gestirle ed evitare di nuocere agli altri

- per quanto sia evidente che il tuo malessere è molto forte e la tua sofferenza è tanta, il paragone che fai, è esagerato. Forse sei bionda e frivola, forse sei trash, ma tutto ciò non danneggia nessuno, non ha senso che tu ti svaluti al punto da paragonarti a persone con problematiche tali da devastare totalmente la vita di qualcun altro. Cerca di darti uno stop quando ti senti così male, non per gli altri, ma per te. Cmq tu sia e qualsiasi siano i tuoi argomenti di conversazione, non stai danneggiando nessuno.

- Quando qualcuno ti senti sminuita da frasi come quella che riporti, invece di pensare di dover migliorare, puoi anche rispondere un semplice vaffancul*. Sei tu che ti senti sminuita, invece la supponenza, in realtà, è una misura (bassa) dell'intelligenza emotiva dell'altro. È ovvio che il tuo desiderio (e non solo tuo, di tutti) sia non sentirti sminuita, ma forse potresti lasciar spazio al dubbio che il cretino è chi ti sminuisce e non continuare dentro di te a dargli ragione. Chi manca di rispetto agli altri sbaglia, sempre e in qualsiasi circostanza, tienilo a mente. Tu puoi scegliere di frequentare persone che rispettano gli altri (che a mio parere è un criterio molto più nobile della cultura personale) oppure no e, a un certo punto, potresti anche arrivare a chiedere il rispetto a persone fossilizzate in un certo ruolo che, forse, non si rendono conto di ferirti.

- il mondo è bello, è vario, è anche molto difficile e pieno di sofferenza. Per te, questo momento è evidentemente molto complicato e molto duro, probabilmente ti sembra una sofferenza estrema e forse che nessuno possa capirti, ma tieni conto che per tutti è doloroso e difficile accettare le parti di se stessi che non piacciono e che vorremmo fossero diverse. Forse è una fase che tu senti in maniera più intensa di altri e che ti crea un dolore che ti sembra insostenibile, ma davvero, stai pur certa che per nessuno guardarsi onestamente allo specchio è facile o non è spaventoso. Tu parti dal presupposto di essere bionda e frivola e invece di guardarti per quello che sei (e francamente, bionda non lo so, ma frivola in questo contesto proprio non sembri) cerchi di specchiarti nelle opinioni di altri (che al netto della cultura, magari sono più frivoli di te, probabilmente anche meno sensibili da quello che racconti) che però sono le opinioni di questi altri, non sono quello che sei tu. Guardarti con onestà e per quello che sei, in realtà, potrebbe essere una piacevole scoperta di doti a cui non dai peso se tu ti dessi la possibilità di mettere da parte questo giudizio inappellabile con cui valuti te stessa.

merla

PS: ogni fine settimana a parlare di Céline in lingua originale, francamente, per me sarebbe da impiccagione. dovendo scegliere, mille volte un concerto trash alla settimana, almeno mi diverto.


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