Condivisione

Ciao a tutti. Mi sono appena iscritta a questo forum che ho trovato più o meno per caso.
Scrivo per poter condividere come mi sento, magari potrà farmi stare meglio parlare con persone che si sentono come me.
Non so se posso dire di soffrire di depressione, non sono mai andata da uno specialista quindi è una sorta di auto-diagnosi.
Il mio problema può essere riassunto con una frase semplice che ho sentito una volta in un telefilm "so esattamente come dovrei sentirmi, come dovrebbe essere la mia vita ma non riesco a farlo". è come avere addosso un peso gigantesco che ti impedisce di avere una vita sociale, degli interessi e in alcuni giorni qualsiasi tipo di attività. ho giornate un po' più su e altre decisamente giù ma non posso dire di avere mai avuto dei periodi in cui definirmi completamente felice. sto piano piano distruggendo tutto quello che ho intorno.
grazie, se qualcuno mi ha "ascoltato".

ela ha scritto:Ciao a tutti. Mi sono appena iscritta a questo forum che ho trovato più o meno per caso.
Scrivo per poter condividere come mi sento, magari potrà farmi stare meglio parlare con persone che si sentono come me.
Non so se posso dire di soffrire di depressione, non sono mai andata da uno specialista quindi è una sorta di auto-diagnosi.
Il mio problema può essere riassunto con una frase semplice che ho sentito una volta in un telefilm "so esattamente come dovrei sentirmi, come dovrebbe essere la mia vita ma non riesco a farlo". è come avere addosso un peso gigantesco che ti impedisce di avere una vita sociale, degli interessi e in alcuni giorni qualsiasi tipo di attività. ho giornate un po' più su e altre decisamente giù ma non posso dire di avere mai avuto dei periodi in cui definirmi completamente felice. sto piano piano distruggendo tutto quello che ho intorno.
grazie, se qualcuno mi ha "ascoltato".

nessuno ti ha ascoltato. ogni modo eh...dove vorresti essere? nel senso, che obiettivo è che non riesci a raggiungerE?

non c'è nessun obiettivo in particolare, ma semplicemente fare una vita normale. uscire come fanno tutti i miei coetanei, non allontanare qualsiasi persona che non comprenda la mia famiglia e il mio ragazzo, avere degli interessi, stare bene in mezzo alle persone senza sentirmi sempre peggiore degli altri o a disagio senza niente da dire.. è come se avessi un mondo dentro, pieno di idee, ideali, passioni...che non riescono a venire fuori perchè un peso glielo impedisce.. ed è lo stesso peso che mi catapulta sul divano da sola. capita anche a te?

ela ha scritto:non c'è nessun obiettivo in particolare, ma semplicemente fare una vita normale. uscire come fanno tutti i miei coetanei, non allontanare qualsiasi persona che non comprenda la mia famiglia e il mio ragazzo, avere degli interessi, stare bene in mezzo alle persone senza sentirmi sempre peggiore degli altri o a disagio senza niente da dire.. è come se avessi un mondo dentro, pieno di idee, ideali, passioni...che non riescono a venire fuori perchè un peso glielo impedisce.. ed è lo stesso peso che mi catapulta sul divano da sola. capita anche a te?

no a me capita di peggio, cmq, mah...forse stai bene cosi come sei. Se hai la tua famiglia, il tuo ragazzo, hai un equilibrio e magari non senti una reale esigenza di cambiarlo. Va bene anche cosi, mica dobbiamo essere tutti estroversi.

Anche a me capita. Alle volte mi sento davvero molto debole, e mi lascio andare a pensieri negativi. Credo sia un momento catartico, che serva in qualche modo a riprendere le redini della propria vita. Io vivo a periodi: alcuni sono bui, mi rendo conto di non riuscire a reagire a nulla e mi ritrovo su un divano ad aspettare che la giornata passi. Altri lo sono meno, riesco a reagire. Perché la situazione è più o meno la stessa, i problemi anche, sono io che li vivo positivamente o negativamente a seconda del mio stato d'animo. Credo che sorridere alla vita e cercare il buono anche dove sembra non esserci è molto più difficile che buttarsi su un letto ad autocommiserarsi, ma quel che ricavi dal primo atteggiamento non lo ricavi dal secondo. L'anno scorso ero riuscita a creare un mio piccolo equilibrio, e riuscivo a vivere meglio, ma poi...un piccolo intoppo e tutto mi è crollato addosso. Ho visto solo le cose negative della mia vita, dimenticando quelle buone. Mi fa rabbia vedere che io sono sempre combattuta tra lo stare male e il reagire a questo stato di malessere, mentre per gli altri tutto sembra facile (anche se non credo sia facile per nessuno, ognuno ha i suoi piccoli o grandi malesseri da affrontare).

il fatto è che non è una situazione di "equilibrio", altrimenti non avvertirei dei problemi.è che piano piano sto allontanando tutti dalla mia vita, per l'apatia e l'inerzia, anche quelle poche persone amiche con le quali stavo bene e proprio per questo non riesco a trovare motivi apparenti al mio distacco. sicuramente non vivo una situazione frutto di esperienze particolarmente dolorose o traumi che hanno segnato la mia vita. non sono problemi di ordine sociale, è uno stato d'animo perenne che influenza anche la mia vita sociale. è un non riuscire a "vivere", spero di essermi spiegata meglio.

Raquin ha scritto:Anche a me capita. Alle volte mi sento davvero molto debole, e mi lascio andare a pensieri negativi. Credo sia un momento catartico, che serva in qualche modo a riprendere le redini della propria vita. Io vivo a periodi: alcuni sono bui, mi rendo conto di non riuscire a reagire a nulla e mi ritrovo su un divano ad aspettare che la giornata passi. Altri lo sono meno, riesco a reagire. Perché la situazione è più o meno la stessa, i problemi anche, sono io che li vivo positivamente o negativamente a seconda del mio stato d'animo. Credo che sorridere alla vita e cercare il buono anche dove sembra non esserci è molto più difficile che buttarsi su un letto ad autocommiserarsi, ma quel che ricavi dal primo atteggiamento non lo ricavi dal secondo. L'anno scorso ero riuscita a creare un mio piccolo equilibrio, e riuscivo a vivere meglio, ma poi...un piccolo intoppo e tutto mi è crollato addosso. Ho visto solo le cose negative della mia vita, dimenticando quelle buone. Mi fa rabbia vedere che io sono sempre combattuta tra lo stare male e il reagire a questo stato di malessere, mentre per gli altri tutto sembra facile (anche se non credo sia facile per nessuno, ognuno ha i suoi piccoli o grandi malesseri da affrontare).

io penso che i momenti un po' piu positivi e un po' piu negativi siano un normale alternarsi della vita, ma è quel sottofondo sempre presente, anche quando le cose vanno meglio, che stona rispetto ad una situazione di "normalità"..

ela ha scritto:il fatto è che non è una situazione di "equilibrio", altrimenti non avvertirei dei problemi.è che piano piano sto allontanando tutti dalla mia vita, per l'apatia e l'inerzia, anche quelle poche persone amiche con le quali stavo bene e proprio per questo non riesco a trovare motivi apparenti al mio distacco. sicuramente non vivo una situazione frutto di esperienze particolarmente dolorose o traumi che hanno segnato la mia vita. non sono problemi di ordine sociale, è uno stato d'animo perenne che influenza anche la mia vita sociale. è un non riuscire a "vivere", spero di essermi spiegata meglio.

Leggo spesso
SINDROME DEPRESSIVA ENDOREATTIVA ( Generata da una causa )
SINDROME DEPRESSIVA ENDOGENA    ( non ci sono evidenti fattori determinanti esterni )
Ma..io credo che vi sia sempre una causa per una depressione , sarà una mia convinzione, non sono medico, ma credo, che cercando nel nostro profondo qualcosa emerga sempre, disagio, insoddisfazione del nostro aspetto, della nostra vita, e tantissime altre cose
Forse anche un'insieme di cose, che magari prese singolarmente ad una ad una, possono essere insignificanti ma messe tutte insieme possono essere determinanti a far insorgere questa patologia

roberto66 ha scritto:io credo che vi sia sempre una causa per una depressione , sarà una mia convinzione, non sono medico, ma credo, che cercando nel nostro profondo qualcosa emerga sempre, disagio, insoddisfazione del nostro aspetto, della nostra vita, e tantissime altre cose
Forse anche un'insieme di cose, che magari prese singolarmente ad una ad una, possono essere insignificanti ma messe tutte insieme possono essere determinanti a far insorgere questa patologia

L'argomento crea zuffe teoriche tra scuole neurologiche, psichiatriche e psicologiche, con queste ultime in parziale offuscamento per la vulgata che richiede il timbrino di scienza alle proprie scoperte, per quanto indefinite. Ma a mio parere si tratta di un lutto reale o simbolico a fare emergere il disagio di cui parliamo e che una terapia dellla parola, una terapia che recuperi un rapporto consono alla propria voce interiore, che forse è una voce morale, possa aiutare lungo il percorso di chiarezza che bene o male esigiamo da noi stessi. Insomma, c'è una dimensione linguistica che a me è molto d'aiuto per leggere, rileggere, interpretare, i miei trascorsi e capirci quel tanto, in un mare di incomprensioni, da notare un cambiamento, da procurarmi degli attimi minuti e personali di comprensione.