Ho bisogno d'aiuto

Ciao a tutti, sono Martina, è la prima volta che scrivo in un forum dei miei problemi, e lo sto facendo perché ho veramente bisogno di aiuto da qualcuno. Ora vi espongo il mio problema: Fin da piccola sono sempre stata una bambina molto chiusa, un po' apatica a volte, mi interessavo poco dei giochi, mi annoiavo a giocare con gli altri bambini, ero una molto solitaria insomma. A casa la situazione non cambiava più di tanto, anche perché i miei genitori passavano quasi tutto il tempo a litigare ed io, essendo quasi sempre sola in camera mia, udivo tutto, i loro discorsi purtroppo li capivo, ero una bambina un po' troppo sveglia, perciò soffrivo per tutto quello che si dicevano. Crescendo la mia autostima diminuì di anno in anno, i miei genitori a malapena si parlavano, (non sono mai stata tranquilla in casa mia, per me l'unico luogo tranquillo è sempre stato solo ed esclusivamente la mia camera) perciò cominciai a chiudermi dentro me stessa, come se fossi in una bolla, avevo pochi amici, andavo male a scuola, non avevo passatempi. Il vuoto, la mia vita era vuota. Mia madre all'inizio delle superiori decise di mandarmi da una psicologa, e il nostro lavoro, dopo 4 anni mi portò dei frutti, ero una ragazza migliore, sentivo il bisogno di relazionarmi, di parlare, di avere degli obbiettivi, insomma, ero felice, felice di essere riuscita ad uscire da quel tunnel senza uscita. Il problema arriva un anno dopo: io comincio ad avere un rapporto con un ragazzo, Francesco, che all'inizio non mi attirava molto, pensavo fosse una storia poco seria, perció gli nascondevo alcune cose, peccato che poco a poco me ne innamorai. Dopo 5 mesi di serenità, lui scopre varie mie bugie e da li cambia tutto, lui rimane deluso da me, comincia a precipitare tutto. Francesco si allontana, cominciano le litigate, lui perde completamente la fiducia in me. io soffrivo come non mai, perche non avrei mai voluto farlo soffrire cosi. lui dopo mesi di litigate decide di lasciarmi. Io non sono più insieme a lui da mesi ormai, ma continuamo a sentirci come fossimo ancora fidanzati, ci baciamo, facciamo l'amore, ma con un'unica differenza: lui oltre a me vuole stare con altre ragazze, dice che mi ama, che vuole me come ragazza, che sono bellissima e che sta bene con me, ma che vuole avere rapporti sessuali con altre ragazze. Io non ho mai avuto il coraggio di dirgli di no, sono diventata uno zerbino, lui vuole sentirsi libero, non so a chi scrive, cosa fa quando non sta con me, nulla, io non so più nulla, eppure io sto con lui. Prima di tutto ciò però è successa un'altra cosa abbastanza pesante per la mia psiche, mio padre è andato via di casa, lasciando mia madre in uno stato orribile, ha persino tentato il suicidio. Io sto male, malissimo per tutto ciò, mio padre non vuole parlare con mia madre, e io devo occuparmi di tutto ciò che concerne con il denaro, pagamenti di bollette etc. Ogni sera vedo mia madre piangere, cerco di tirarla su, ma il mio carattere si è completamente trasformato, io non ho più un carattere, per andare bene a Francesco, ho cambiato ogni lato di me stessa, gli permetto di tutto, sono un'ameba. Negli ultimi tempi le cose stanno degenerando, lui si sta sempre allontanando di più da me, vuole cercarsi altre ragazze, e io penso al suicidio, perché non ce la faccio a non vivere senza di lui, non riesco a sopportare di perdere un'altra persona a me cara. Ogni volta che litighiamo ho il desiderio di prendere delle pillole e di uccidermi, di farla finita, e ciò mi fa molta paura, perché non ho paura di morire. Non so come uscirne, ormai per me lui è un'ossessione.

dato che riferisci di una buona esperienza di psicoterapia in passato,
e visto anche che identifichi precise cause del tuo malessere nelle difficoltà del tuo ambiente affettivo e famigliare,
perché non consideri di tornare a rivolgerti a qualcuno che ti aiuti a metabolizzare le esperienze difficili in cui sei coinvolta?
i propositi autolesionistici, paura o non paura, non risolvono nulla.

nella tua relazione con questo francesco devi far pace con qualcosa (ci vuole tempo e pazienza magari, ma ci si arriva):
o accetti il regime aperto del rapporto e la libertà sessuale rivendicata dal partner,
o accetti di sospedere la relazione perché non sopporti il dispiacere che ne deriva,
o accetti di essere in questo momento troppo stanca e provata per opporti al suo comportamento, e accogli la sofferenza che ne deriva come qualcosa di normale, che ricorre peraltro in tanti simili vissuti di coppia, e non come un'occasione per immaginare di fare sciocchezze contro te stessa.
l'impressione di non poter vivere senza qualcuno è normale, ma se hai la pazienza di soffrire un po' e far pace col dolore, vedrai che invece si può star male senza essere autodistruttivi. provare a incassare un dolore è costoso in prima battuta, ma poi fa guadagnare la consapevolezza di poter sopravvivere, che apre davvero tante porte alla coscienza e rende gestibili le emozioni negative.
almeno, per me questa è l'intuizione fondamentale: so che provo un dolore tanto più acuto, sgradevole e destabilizzante quanto più cerco di schivarlo e di non farlo mio.