I nuovi mezzi di comunicazione
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I nuovi mezzi di comunicazione
Bella gente,
che ne pensate dei vari social network che si diffondono a macchia d'olio e che spuntano come funghi dai vostri motori di ricerca?
Io li frequento da tanti anni,ma solo ora ne ho compreso quella che è per me l'utilità maggiore:tenersi in contatto con parenti o amici lontani.
Mentre spesso e volentieri(ma d'altronde,visto che la solitudine dilaga su questo pianeta mi sembra quasi normale)li utilizziamo per conoscere nuove persone,quando invece dovremmo scendere nelle piazze,per le strade,nei bar o pub a guardare faccia a faccia i nostri famigerati e temuti simili.
In fondo la parola timidezza non deriva da timor?
Il timore.
Il timore di non farcela ad affrontare le giornate.
Il timore di fallire.
Il timore di dire agli altri quello che non vogliono sentirsi dire.
O di sentire negli altri quello che non si vorrebbe sentire.
che ne pensate dei vari social network che si diffondono a macchia d'olio e che spuntano come funghi dai vostri motori di ricerca?
Io li frequento da tanti anni,ma solo ora ne ho compreso quella che è per me l'utilità maggiore:tenersi in contatto con parenti o amici lontani.
Mentre spesso e volentieri(ma d'altronde,visto che la solitudine dilaga su questo pianeta mi sembra quasi normale)li utilizziamo per conoscere nuove persone,quando invece dovremmo scendere nelle piazze,per le strade,nei bar o pub a guardare faccia a faccia i nostri famigerati e temuti simili.
In fondo la parola timidezza non deriva da timor?
Il timore.
Il timore di non farcela ad affrontare le giornate.
Il timore di fallire.
Il timore di dire agli altri quello che non vogliono sentirsi dire.
O di sentire negli altri quello che non si vorrebbe sentire.
lunatica- Numero di messaggi : 925
Data d'iscrizione : 29.01.09
Località : profondo sud
Re: I nuovi mezzi di comunicazione
l'iperconnessione di per sé non mi pare né un bene né un male.
però l'iperconnessione non viene mai "di per sé", e certamente ha effetti sociali enormi. un effetto enorme non meditato e non progettato, difficilmente è un effetto positivo nel suo complesso.
per prima cosa occorre capire che l'iperconnessione non è una specie di seconda e più comoda pelle per le consuete interazioni sociali: la forma è contenuto, e l'iperconnessione sostituisce relazioni con relazioni di tipo nuovo.
è tanto distruttiva quanto costruttiva. l'errore è credere che serva ad ampliare le possibilità, che nell'orizzonte biologico finito di un essere senziente sono anch'esse finite, non moltiplicabili a piacere. io non credo che i nuovi media servano a conservare e ad aumentare le nostre possibilità di azione, relazione e conoscenza, ma a eliminare quelle che avevamo e sostituirle con possibilità diverse (a volte migliori, a volte più scadenti, secondo quello che ci aspettiamo: il punto è proprio che dobbiamo essere responsabili di far luce su ciò che ci serve e quali sono le qualità che un'esperienza dovrebbe produrre). tanto viene rimosso quanto viene prodotto, se l'ottica con cui guardiamo alla faccenda è fenomenologica, qualitativa.
se vediamo la cosa dal punto di vista del numero e della faciliità d'uso del mezzo, allora crediamo che i nuovi media aggiungano senza togliere. ma accontentarmi del fatto che posso telefonare molto più facilmente e comunicare con più entità simultaneamente dipende dall'analisi qualitativa degli effetti delle comunicazioni che avvenivano prima che i nuovi media entrassero a regime.
altrimenti è come se io volessi comparare mele con semi di zucca. prima avevo 100 kg di mele, adesso ho due tonnellate di semi di zucca. ci ho guadagnato? dipende: mi piacciono i semi di zucca? posso consumarli traendone i benefici che prima ricevevo dalle mele?
però l'iperconnessione non viene mai "di per sé", e certamente ha effetti sociali enormi. un effetto enorme non meditato e non progettato, difficilmente è un effetto positivo nel suo complesso.
per prima cosa occorre capire che l'iperconnessione non è una specie di seconda e più comoda pelle per le consuete interazioni sociali: la forma è contenuto, e l'iperconnessione sostituisce relazioni con relazioni di tipo nuovo.
è tanto distruttiva quanto costruttiva. l'errore è credere che serva ad ampliare le possibilità, che nell'orizzonte biologico finito di un essere senziente sono anch'esse finite, non moltiplicabili a piacere. io non credo che i nuovi media servano a conservare e ad aumentare le nostre possibilità di azione, relazione e conoscenza, ma a eliminare quelle che avevamo e sostituirle con possibilità diverse (a volte migliori, a volte più scadenti, secondo quello che ci aspettiamo: il punto è proprio che dobbiamo essere responsabili di far luce su ciò che ci serve e quali sono le qualità che un'esperienza dovrebbe produrre). tanto viene rimosso quanto viene prodotto, se l'ottica con cui guardiamo alla faccenda è fenomenologica, qualitativa.
se vediamo la cosa dal punto di vista del numero e della faciliità d'uso del mezzo, allora crediamo che i nuovi media aggiungano senza togliere. ma accontentarmi del fatto che posso telefonare molto più facilmente e comunicare con più entità simultaneamente dipende dall'analisi qualitativa degli effetti delle comunicazioni che avvenivano prima che i nuovi media entrassero a regime.
altrimenti è come se io volessi comparare mele con semi di zucca. prima avevo 100 kg di mele, adesso ho due tonnellate di semi di zucca. ci ho guadagnato? dipende: mi piacciono i semi di zucca? posso consumarli traendone i benefici che prima ricevevo dalle mele?
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