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Messaggio  periodonero Sab Lug 09, 2011 5:37 pm

Ciao ragazzi, sono approdata su questo forum a causa del periodo nero e terribile che sto vivendo dal quale non riesco ad uscire. Premetto che sono una persona estremamente sensibile al punto tale da essere presa per stupida dalla gente e questa concezione che gli altri hanno di me mi uccide dentro. Poi mi sento odiata da parecchie persone, mi guardano male solo perchè sono me stessa e non ho bisogno di fingere. Ho trovato gente che mi ha fatto molto male con le parole, con i fatti, mi hanno spesso messa da parte, odiata e messa contro agli altri. E' sempre andata così, capisco che ognuno ha i propri gruppi ma forse è un problema mio e non me ne rendo conto ma io alla gente non piaccio e questo mi deprime perchè adesso che ho 23 anni non sono riuscita a trovare un amore duraturo e delle amicizie sincere, solo gente cattiva e ora non ce la faccio, non ce la faccio a fare più niente, non riesco a studiare, ho difficoltà a fare tutto.la depressione mi ha preso in pieno,vorrei liberarmene ma spesso torna a farsi sentire. Ora sono io che non voglio avere più niente a che fare con gli altri per paura del male che potrebbero farmi.non è solo una questione di manie di persecuzione la mia,quelle poche persone che mi vogliono bene si rendono conto che gli altri mi trattano male,non è solo una cosa che penso solo io,anche queste poche amicizie sincere che ho l'hanno sempre notato. purtroppo mi vedo pochissimo con questi miei pochi e cari amici per via della distanza, studiamo in atenei diversi, si ci sentiamo ma non è sufficiente per me,sarebbe bello che fossero sempre qui ma ognuno ha i propri impegni,non si può ostacolare la vita degli altri. ma mi ritrovo sola,la maggior parte della gente sento che con me è cattiva e quando ritorno a credere che qualcosa di concreto nella mia vita si può smuovere la loro cattiveria mi fa perdere di nuovo le speranze. Proprio adesso è un periodo difficile per me, avevo una storia, è finita e l'altro giorno l'ho visto passeggiare con un'altra e mi si è stretto il cuore, ci siamo lasciati perchè ero depressa e sono caduta ancor più in depressione perchè lui non mi ha aiutata a riprendermi ma mi ha lasciata per questo.e ora l'ho visto passeggiare con un'altra, rideva felice e ha abbassato lo sguardo quando mi ha vista, il mio cuore è andato in fiamme,ho avuto voglia di uccidermi e se solo avessi avuto un'arma da fuoco a disposizione l'averi fatto! talvolta ripeto tra me e me che voglio morire, sono parole che escono spesso dalla mia bocca, senza che io me ne accorga qualche pensiero negativo mi tira fuori queste parole,e quando l'ho visto per strada con un'altra l'avrei fatto se avessi avuto qualche mezzo a disposizione.
Scusatemi ma è davvero un periodo difficile.

periodonero

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Messaggio  mmm Sab Lug 09, 2011 10:23 pm

ciao.

per quanto ho capito funziona così: la maggior parte delle persone si sente onesta/buona/ecc... e crede che la maggior parte delle persone sia disonesta/cattiva/ecc...

quindi, il primo suggerimento è che forse gli altri non sono così cattivi come ci appaiono, e noi non siamo così buoni come ci piace pensare di essere.

poi aggiungo, buono/cattivo hanno senso perchè noi ci aspettiamo che gli altri rispettino delle norme, come ad esempio la legge, la morale comune, l'educazione, se non addirittura nostre aspettative del tutto personali. a volte forse li vorremmo tutti santi, ovvero tutti rispettosi di quelle norme che per noi sono sacre. finchè ci rapportiamo in questo modo non potremo mai star bene con la generalità delle persone.

invece di aspirare ad essere santi tra i santi, cosa abbastanza irrealizzabile, forse converrebbe accettare il fatto di essere delinquenti tra delinquenti. amare gli altri non per quanto essi rispettino i valori che noi diamo per sacri, ma esclusivamente per quello che loro stessi sono per noi..

il mondo tendenzialmente non è ostile, però tu devi renderti garante di ciò che ti appartiene, delle tue libertà e delle cose tue, devi prenderti tutto quello che ritieni necessario e rifiutare tutto quello che ritieni nocivo, devi metterti in condizione di far valere le tue ragioni e di non permettere a nessuno di farti del male, soprattutto per quanto riguarda le parole. l'unico modo con cui una parola ti può far del male è se tu dai valore ad essa o alla sua fonte. la parola di un pazzo non ti potrebbe danneggiare. se ti deridessi perchè hai la pelle blu, tu non ti dovresti sentir ferita, o perchè ritieni che non ci sia niente di spregevole ad avere la pelle blu, o perchè ritieni di essere fuxia, o perchè non prendi proprio in considerazione le mie parole, e non avresti cura alcuna di me, dei miei pensieri e delle mie parole. idem, se tu non dai valore alla fonte degli attacchi, non permetterai che questi ti feriscano.

l'amore duraturo e le amicizie sincere non sono che idealizzazioni, e tu soffri perchè la realtà non rispecchia il tuo ideale. invece secondo me dovresti accettare la realtà per come essa è (magari non è nemmeno così, comunque ad esempio gli amici sono dei furfanti, di cui godere la compagnia ma da cui guardarsi le spalle, gli amori vanno e vengono),

anch'io a volte desidererei la fine di tutte le cose, ma in fondo mi voglio troppo bene per attivarmi in quel senso, amo me stesso, ed in seconda battuta anche mia madre, mio padre e mio fratello. a volte mi immagino come sarebbe se mio fratello scomparisse, e sarebbe davvero triste, e io, a parte non voler uccidere invano colui che amo di più (me stesso), non voglio condannare le loro vite a tale tristezza.

so che è un suggerimento stupido per un depresso comunque fatti forza... ciao

mmm

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Messaggio  canterel II Dom Lug 10, 2011 1:37 am

ciao periodonero.
non insisterò per cercare di aiutarti a relativizzare la portata degli eventi che ti hanno scossa. trattasi di quel genere di esperienze che uno archivia solo quando le ha metabolizzate da sé, e le esortazioni di amici (o anche di estranei) a lasciar correre spesso sono del tutto indifferenti, o a volte stimolano ulteriormente sensi di incomprensione, frustrazione e sfiducia che già affliggono il destinatario. può pure essere che vivere profondamente e lungamente un dispiacere fornisca anticorpi migliori per il futuro.
le mie osservazioni quindi non implicano considerazioni automaticamente consolatorie, e non so neppure se abbia un senso per me, che non ti conosco nemmeno, credere di potere o dovere dire qualcosa per contrastare il dolore che provi.
posso solo dire cosa farei se, con la mia testa, la mia visione del mondo e le mie esperienze, fossi al posto tuo.
io farei attenzione anzitutto a cercare di mettere a fuoco la mia parte di responsabilità nel mio stato. noto che insisti, e magari giustamente, per sottolineare la cattiveria degli altri, l'abilità degli amici o presunti tali nel rovinare i tuoi tentativi di recuperare fiducia e apertura verso il prossimo. già vedo che mmm estende utili considerazioni in merito.
conviene abituarsi ad ammettere la crudeltà, la sciocchezza, l'egotismo e tutti i mali che albergano nel mondo. conviene mettere in prospettiva, complicare ed elasticizzare, questo sì, la suddivisione degli uomini tra buoni e cattivi. ammettere il male o elasticizzare i nostri termini di giudizio non porta fatalmente al nichilismo etico, non è una scusa per giustificare tutto, ma è un assunzione di responsabilità (e il male va ammesso riportandolo anche a noi stessi, ovviamente). bisogna ammetterlo per sopportarlo, analizzarlo e ove possibile ridurlo e allontanarlo da noi. in questo caso, ammettere il male può ad esempio comportare anche l'ammissione del fatto che possiamo nutrire la nostra autostima usando tante fonti, che includono gli amici e i conoscenti ma non si esauriscono in essi (sono fallibili e fragili più o meno come lo siamo noi), possiamo nutrire la nostra coscienza e la nostra cultura per riconoscere meglio vari aspetti del mondo e imparare a gestirli, possiamo ancora riflettere sull'erotismo e su cosa ci aspettiamo da questa dimensione, e tenere in considerazione il fatto che soffrire a causa dell'amore e dell'erotismo è molto facile e molto comune, non è una malattia rara. per come io la vedo, cercare di consumare sotto qualsiasi forma un rapporto sessuato senza ammettere la possibilità di soffrire equivale a una castrazione psichica. cerca di recuperare forze e accogli più serenamente e coraggiosamente che puoi il dolore che provi. è giusto fare quanto possibile per evitare il dolore, ma paradossalmente spesso per ottenere questo scopo bisogna accettare una parte del dolore che ci tocca come un vaccino. per lo più va gestito: né amplificato, né rimosso o fuggito con terrore. se si tende verso questo scopo, nel mio mondo (che non deve corrispondere per forza a quello di chi legge) è anche possibile che il mio dolore mi insegni qualcosa e addirittura che alcune persone, intorno a me, percepiscano con rispetto questa inclinazione, senza che io debba descrivere o esibire alcunché di esplicito.
le amicizie: non è affatto facile coltivarne tante e nuove (dipende da vari fattori, abilità e condizioni sociali, culo, aspettative più o meno rigide), ma è senz'altro possibile nel tuo futuro costruirne ancora qualcuna, per quanto poche siano le occasioni che ti concedi o scarse le abilità che ti attribuisci. credo sia importante cercare di gestirle senza rendersene in tutto dipendenti. anche la solitudine, come più in generale il dolore (vedi sopra): non è desiderabile, è mio dovere cercare di contrastarla, ma per farlo paradossalmente è meglio ridurre al minimo la paura che mi incute, e riconoscerla nel mio prossimo.
per aprirmi un poco al prossimo (e io non sono propriamente un filantropo né un vivacissimo interlocutore), non devo per forza eliminare ogni disincanto, ogni resto di diffidenza e di cinismo, anzi.
quello che sto cercando di dire è che il disincanto e la fiducia non sono del tutto e seccamente alternativi. c'è una sintesi possibile: posso avere fiducia se soprattutto cerco di nutrire la mia fiducia in me stesso e nella mia capacità di accettare, prevedere e gestire gli aspetti caotici e dolorosi del mondo e degli altri, a aprirmi agli altri anche se non ho la garanzia che non mi deluderanno, ma tentando gradualmente di far prevalere la mia curiosità sulla mia paura, la mia resistenza sul mio fastidio (quando ne vale la pena, si intende: devo anche far chiarezza su quali sono i miei scopi e per cosa vale la pena di rischiare un'inc*lata).
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Messaggio  anthea Lun Lug 11, 2011 2:29 pm

canterel II ha scritto:ciao periodonero.
non insisterò per cercare di aiutarti a relativizzare la portata degli eventi che ti hanno scossa. trattasi di quel genere di esperienze che uno archivia solo quando le ha metabolizzate da sé, posso solo dire cosa farei se, con la mia testa, la mia visione del mondo e le mie esperienze, fossi al posto tuo.
io farei attenzione anzitutto a cercare di mettere a fuoco la mia parte di responsabilità nel mio stato. noto che insisti, e magari giustamente, per sottolineare la cattiveria degli altri, l'abilità degli amici o presunti tali nel rovinare i tuoi tentativi di recuperare fiducia e apertura verso il prossimo...

Caro Cant, avrei voluto quotarti tutto, ma poi chi avrebbe letto il resto?? Laughing

In effetti cara "periodonero", forse un piccolo sospetto che la tua visione del prossimo sia un pochetto distorta è venuto anche a te. Non dico che al mondo siano tutti angeli e la cattiveria sia monopolio di pochi. Tutti noi abbiamo angoli bui con cui convivere.
Ma insomma, se la maggioranza delle persone fosse tutta cattiva, allora sulla terra staremmo già da secoli in un inferno di anarchia e sofferenza dantesca!
L'egoismo merita un discorso a parte, perchè è uno dei nostri istinti primari. La natura insegna che ogni animale deve pensare per sè e la propria sopravvivenza; è un istinto atavico e andarvi contro non è sempre facile e non è da tutti.

Però anche lì ci sono vari livelli. Forse tu sei una persona insicura che preferisce tacere piuttosto che imporsi.. Perchè dici che ti prendono per stupida? Perchè sostieni che pensano male di te?
Hai mai provato a farti dire cosa pensano di te e perchè non sei simpatica? A volte una buona domanda diretta aiuta a trovare le risposte e a confutare molti dubbi.
Se vuoi capire cosa c'è che non va e per quale motivo non riesci ad avere relazioni soddisfacenti, perchè non chiedi a diverse persone che ti trattano male perchè lo fanno? E cerca di approfondire, anche se la risposta magari ti fa male, oppure anche se cercano di svicolare.

Questo mondo non è certo un luna park e ti capisco. Molto spesso la gente è egoista e ottusa. Però a volte ti sorprende con sprizzi di umanità.
Baci
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Messaggio  periodonero Lun Lug 11, 2011 4:50 pm

Ciao, vi ringrazio tutti per le risposte. Con un poco di fatica vi rispondo, devo farmi molta forza per farlo perchè spesso non ce la faccio a partecipare attivamente a una discussione, so che questo è in contraddizione con il fatto di essermi iscritta ad un forum ma la voglia di parlare, di partecipare per me dipende molto dall'umore, e spesso non sono proprio dell'umore adatto. Ma provo a rispondere ai vostri interessanti e utilissimi interventi, per una depressa come me le parole positive servono, mi alleviano almeno un poco la sofferenza che porto nel cuore.

X mmm; molto interessanti i suggerimenti che mi hai dato ma sai, io non è che li voglia tutti santi, il punto è che non riesco neanche ad essere una delinquente tra i delinquenti, non ce la farei ora come ora. Sono triste, giù di morale, non riesco neanche a prendere nemmeno un po'di ciò che è necessario come tu mi hai suggerito, non ce la faccio! Poi per quanto riguarda le parole spesso non scambio pan per focaccia, spesso non rispondo se mi dicono qualcosa di male, lascio correre e poi soffro, poi ci penso, mi tormento soprattutto se ci tengo a qualcuno che mi ha ferita ma comunque se una persona è più forte di me, come del resto sento che lo è la maggior parte della gente, non ho il coraggio di reagire veramente, magari dico solo qualcosa ma non ciò che penso veramente perchè ho paura che potrebbe farmi altro male. Ho paura di soffrire, è questo il punto, perchè davvero sono già molto provata. E poi sì hai ragione, gli amori vanno e vengono ma ora sto soffrendo troppo per questa delusione che ho avuto, sarà che in questo periodo nero ho tanto bisogno d'amore e questo enfatizza forse la mia sofferenza, se non fossi stata depressa avrei saputo reagire meglio ma ora non ce la faccio per es. a trovarmi un altro e ad andare avanti, guardare al futuro. Cercherò comunque in qualche modo di farmi forza e non è un consiglio tanto stupido per una depressa, sarà che me l'hai detto con molta delicatezza ma mi ha fatto bene più del resto, e ti ringrazio.

X canterel; nel tuo interessante discorso quando hai parlato di responsabilità certo, è verissimo, anch'io ho la mia parte di colpe, sono depressa e quindi non riesco ad accettare gli altri e la realtà che mi circonda, non riesco a passarci sopra, la depressione mi spinge a vedere tutto nero, non mi fa reagire, non mi permette di rispettare gli impegni, mi fa ritardare le cose, è davvero tutto molto caotico e triste per me ultimamente. Quando poi mi hai parlato dell'erotismo, hai centrato in pieno, perchè credo anzi sono sicura che lui mi abbia lasciato proprio per quello, nel senso che da depressa quale sono negli ultimi 2 anni non ho più veri e propri impulsi sessuali. Speravo che lui potesse aiutarmi con l'amore a risolvere questo problema ma forse da lui ho preteso troppo, questo mi ha fatto capire che per lui non ho avuto veramente importanza ma ero solo una ragazza problematica con la quale era meglio non averci più niente a che fare, non me l'ha detto ma evidentemente con me aveva già sprecato troppo tempo.
Vorrei seriamente riuscir a mettere in pratica ciò che mi hai suggerito in merito alla sintesi tra il disincanto e la fiducia, ma non so come potrei accrescere proprio ora la fiducia in me stessa per poter essere più obiettiva e meno pessimista sul mondo, per cercare di bilanciare dosi di pessimismo con dosi di ottimismo, magari accadesse davvero!

X anthea; sì ho una visione del mondo come si può facilmente capire abbastanza sfiduciata, e a causa di questo non riuscirei a fare domande esplicite come il perchè io a loro non sia simpatica, ho paura che le persone che già non hanno una buona concezione di me potrebbero averne ancora di meno pensando che io ricerchi per forza e necessariamente il loro affetto, quando io vorrei solo essere un po'di più rispettata e non come accade certe volte che quando parlo e mi esprimo vengo guardata come se io avessi una maledizione addosso. Può darsi che ce l'ho davvero, mi è venuto il dubbio, una volta un mio amico, che comunque non sta molto bene in quanto ebbe un forte esaurimento nervoso, mi disse che ci sono persone che nascono maledette e che io e lui eravamo tra queste. Me lo disse anni fa, non gli diedi molta importanza ma certe volte penso tra me e me che forse lui aveva ragione. Non so, forse come ha detto mmm non bisogna ascoltare le parole dei pazzi e facendolo quindi sto sbagliando? E'che certe volte non so a cosa aggrapparmi
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Messaggio  anthea Mar Lug 12, 2011 12:29 pm

Scusa se entro nella tua privacy, ma tu ti stai curando? Prendi antidepressivi o sei seguita da uno psicologo?
Perchè vedi, alcune volte non abbiamo le forze per risollevarci e dobbiamo essere aiutati.
Questa storia della maledizione è tipica dei depressi. Ognuno di noi si sente diverso, sfigato, perseguitato, incompreso, ecc.. E ci chiediamo il perchè è capitato a noi. Ma a dire il vero, avere un tumore è peggio, perchè la depressione nella maggioranza dei casi è curabile ed il tumore no. Quindi, visto che le medicine ci sono, perchè non usarle?
Ed anche la negatività viene dalla malattia. Il timore di non farcela...
Vedrai invece che ci riuscirai benissimo. Tieni duro e tutto andrà a posto.

Riguardo ad un rapporto di coppia, da depressa mi rendo conto che stare vicino ad un depresso è difficile. A lungo andare è problematico e per gli uomini forse è peggio perchè la sfera sessuale è la prima a venire intaccata.
E' normale: la depressione toglie emozioni e vitalità e quindi il sesso è il primo a "morire". Ma risorge anche in fretta appena stiamo meglio.
Quindi non farti paranoie per questo che è la cosa minore per te ora.

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Messaggio  canterel II Mer Lug 13, 2011 3:31 pm

periodonero ha scritto:
X canterel; nel tuo interessante discorso quando hai parlato di responsabilità certo, è verissimo, anch'io ho la mia parte di colpe, sono depressa e quindi non riesco ad accettare gli altri e la realtà che mi circonda, non riesco a passarci sopra, la depressione mi spinge a vedere tutto nero, non mi fa reagire, non mi permette di rispettare gli impegni, mi fa ritardare le cose, è davvero tutto molto caotico e triste per me ultimamente. Quando poi mi hai parlato dell'erotismo, hai centrato in pieno, perchè credo anzi sono sicura che lui mi abbia lasciato proprio per quello, nel senso che da depressa quale sono negli ultimi 2 anni non ho più veri e propri impulsi sessuali. Speravo che lui potesse aiutarmi con l'amore a risolvere questo problema ma forse da lui ho preteso troppo, questo mi ha fatto capire che per lui non ho avuto veramente importanza ma ero solo una ragazza problematica con la quale era meglio non averci più niente a che fare, non me l'ha detto ma evidentemente con me aveva già sprecato troppo tempo.
Vorrei seriamente riuscir a mettere in pratica ciò che mi hai suggerito in merito alla sintesi tra il disincanto e la fiducia, ma non so come potrei accrescere proprio ora la fiducia in me stessa per poter essere più obiettiva e meno pessimista sul mondo, per cercare di bilanciare dosi di pessimismo con dosi di ottimismo, magari accadesse davvero!

ciao periodonero. ho letto la tua risposta e faccio a margine un paio di osservazioni.
Vorrei rimarcare il fatto che io ho parlato in senso stretto di "responsabilità" e non di "colpe". Non conosco abbastanza dettagliatamente la tua situazione da distribuire delle colpe, e anche se ti conoscessi bene credo che eviterei. Quando parlo di responsabilità infatti intendo soprattutto riferirmi al concetto di autonomia e di autodeterminazione che è strettamente correlato ad essa, e non alla dimensione etico-giuridica evocata dal termine. voglio invitarti a riflettere sul ruolo che tu puoi giocare per fortificarti e tollerare lo stato delle cose (non indiscriminatamente, ma solo il tanto che ti serve per affrontare con più serenità le tue attività e le tue scelte) a prescindere dalle delusioni che puoi ricevere dagli altri. non è facile e non è detto che si possa ottenere rapidamente, ma assumere responsabilità significa soprattutto, direi, tendere a ridurre il nostro grado di dipendenza dalle gratificazioni e rassicurazioni immediate che amici, partner e colleghi ci tributano e, per esempio, imparare a tener presente che gli altri sono grosso modo fragili e fallibili come magari ci sentiamo noi.
riguardo l'erotismo, e ricollegandomi a quanto ho appena specificato qui: è un atteggiamento responsabile appunto riflettere prima su quale sia il posto che l'erotismo ha nella tua vita, piuttosto che in quella del tuo partner. se hai una relazione e attendi che sia il partner a risolvere problemi legati al tuo calo del desiderio o ad altri blocchi simili, ho l'impressione che l'esito della separazione sia quasi scontato, a lungo-medio termine, anche se il rapporto che c'era partiva magari con basi serie e buone intenzioni da parte di entrambi. una relazione amorosa anafrodisiaca, almeno fino a che non si raggiunge una certa età, mi sembra fatalmente indirizzata a diventare una relazione anaffettiva, e infine una non-relazione. è come se tu avessi delegato il partner a decretare la fine del rapporto, ma sulla base di una tua obiettiva assenza di desiderio. io rifletterei su questo, se necessario con l'aiuto di uno psicologo o di un medico.
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Messaggio  periodonero Gio Lug 14, 2011 2:01 pm

X anthea: prendo degli ansiolitici, il mutabon forte e il valium, da uno psicologo ci andai l'anno scorso, poi per diversi motivi interruppi le sedute ma da settembre in poi ho deciso di riandarci.

X canterel II: In questo periodo avevo molto bisogno di comprensione e per questo non ho molto tenuto da conto le esigenze degli altri, in questo caso del mio ex che comunque sia ha dimostrato tutto tranne che di amarmi, quindi detto sinceramente non me ne pento di non aver considerato le sue esigenze sessuali visto che il mio stato d'animo non mi permetteva di esplodere di passione. In fin dei conti siamo responsabili tutti e due della fine della nostra storia, infatti io ho pensato a me e lui ha pensato a sè, e la storia è andata a rotoli, a queste condizioni non poteva andare diversamente. Il sesso per me essendo donna, ma forse ora deriva più dalla depressione che dal genere, non ha molta importanza, per me ora conta la dolcezza, i gesti d'affetto e l'ascolto in una coppia, non posso pretenderlo lo so benissimo ma in questo momento l'idealtipo che vorrei è proprio questo. Pur avendo coscienza che non lo troverò mai così come lo voglio, spero che gli assomigli un poco, perchè penso che un ragazzo romantico possa avere tanta influenza su di me da farmi riacquistare fiducia nel sesso, non pretendo che lui risolva i miei blocchi ma penso che l'aiuto dell'altro sia importante in una coppia, l'egoismo è solo segno che l'altra persona non ci tiene e a questo punto posso dire a gran voce che è meglio che sia finita. probabilmente non era neanche la persona giusta altrimenti,senza pretendere che lui mi aiutasse, se fosse stato il tipo adatto a me, mi sarei sbloccata da sola un poco per volta nonostante la depressione, senza che ci fosse bisogno che a lui chiedessi di aspettarmi, sarebbe venuto da sè, è solo un pensiero ma dentro di me sta cominciando a prendere sempre più forma questa ipotesi, della quale mi sto convincendo sempre di più.
Comunque spero soprattutto di riuscir a superare il dolore che porto dentro a causa della depressione, e farò di nuovo ovviamente ausilio di un sostegno terapeutico.

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