i farmaci
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i farmaci
Buongiorno a tutte e tutti,
provo a scrivere, sperando in qualche risposta. Sono una donna di 49 anni e da moltissimi ho una diagnosi di 'grave disturbo borderline di personalità con depressione', per la quale sono in carico ai servizi di salute mentale. Da almeno 25 anni prendo farmaci, prima in dose massiccia e ora con una dose minima di mantenimento: antidepressivo, neurolettico.
Sono circa 7 anni che sono decisamente compensata con una ripresa dalla malattia molto buona. Ho riallacciato il mio legame con la vita, non ho più sintomi attivanti, ho creato attorno a me una sufficiente rete sociale, sono soddisfatta e riconoscente verso chi mi ha aiutata e, perché no, anche verso me stessa.
Eppure, la mia psichiatra si rifiuta di deprescrivermi la terapia farmacologica, adducendo anche che dovrò assumerla per tutta la vita. A suo dire i miei recettori neuronali sono ormai molto abituati allo stimolo del farmaco e toglierlo equivarrebbe a rischiare il ripresentarsi dei sintomi e delle ricadute.
Qualcuno/a di voi si trova in una situazione simile? come la vivete? cosa ne pensate di posizioni così rigide sui farmaci da parte dei clinici?
provo a scrivere, sperando in qualche risposta. Sono una donna di 49 anni e da moltissimi ho una diagnosi di 'grave disturbo borderline di personalità con depressione', per la quale sono in carico ai servizi di salute mentale. Da almeno 25 anni prendo farmaci, prima in dose massiccia e ora con una dose minima di mantenimento: antidepressivo, neurolettico.
Sono circa 7 anni che sono decisamente compensata con una ripresa dalla malattia molto buona. Ho riallacciato il mio legame con la vita, non ho più sintomi attivanti, ho creato attorno a me una sufficiente rete sociale, sono soddisfatta e riconoscente verso chi mi ha aiutata e, perché no, anche verso me stessa.
Eppure, la mia psichiatra si rifiuta di deprescrivermi la terapia farmacologica, adducendo anche che dovrò assumerla per tutta la vita. A suo dire i miei recettori neuronali sono ormai molto abituati allo stimolo del farmaco e toglierlo equivarrebbe a rischiare il ripresentarsi dei sintomi e delle ricadute.
Qualcuno/a di voi si trova in una situazione simile? come la vivete? cosa ne pensate di posizioni così rigide sui farmaci da parte dei clinici?
samovar72- Numero di messaggi : 1
Data d'iscrizione : 15.02.21
Località : piemonte
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