tutti mi chiedono come faccio a sopportare

Ormai me lo domando anche io.

parlane...

... e forse è l'unica domanda idiota che dovrebbero non farti.

nausiche84 ha scritto:... e forse è l'unica domanda idiota che dovrebbero non farti.

Ma tante volte questa domanda c'è la facciamo da soli
Ma hai ragione nausiche a me non l'hanno mai fatta, ma tante volte quando ti vedono un po giù, qualcuno viene lì ad accenare un saluto, un come và, ma vedi che lo fanno, un po per.....come dire tirarti un po sù e spesso fanno peggio, ma loro non lo sanno, e tante volte sono le intenzioni che contano

[quote="roberto66"]

nausiche84 ha scritto:
Ma hai ragione nausiche a me non l'hanno mai fatta, ma tante volte quando ti vedono un po giù, qualcuno viene lì ad accenare un saluto, un come và, ma vedi che lo fanno, un po per.....come dire tirarti un po sù e spesso fanno peggio, ma loro non lo sanno, e tante volte sono le intenzioni che contano    

hai detto bene roberto, sono le intenzioni che contano.. e quale intenzioni ci sono dietro queste frasi?
La semplice formalità, il salvare le apparenze.. La società della vetrina!
Come quando muore un caro e tutti i parenti si accalcano quel giorno a farti le condoglianze e poi spariscono e non li vedi e senti più..

Spesso la parola " come và ? " è una frase di routine, una formalità
Ma tante volte sento i toni di voce e li reputo anche sinceri, non è un " come và ? " tanto per fermarti e fare 2 chiacchiere, e proprio come dire dai sù con il morale !!

un'interpretazione interessante viene fornita nella psicoanalisi transizionale, nella definizione di "carezze"
questo approccio non fornisce una visione per nulla semplice, ma può aiutare a dare un senso a certe cose.
cerca su wikipedia analisi transizionale

Un mio amico mi chiama. E alla fine mi dice: ma guarda con tutti casini che stai affrontando tra separazione e Non vedere il proprio figlio da ormai un mese, discesa sociale (perso lavoro, banca blocca conto) e scoperta recente di una malattia cronica che sta limitando il Mio essere: io al tuo posto Non so cosa avrei fatto, come reagito. A volte incombo in situazioni, dove certe ferite si aprono. E in quei momenti un tsunami di sofferenza mi innonda e mi domando pure io: come faccio? E in quei momenti la voglia di staccare la spina in modo definitivo è alta. E in quei momenti mi sento vicino a un limite che non voglio oltrepassare, ma dove la paura è la perdita del controllo, del rifiuto di voler continuare a,combattere e semplicemente lasciarsi andare, come una goccia d'acqua che,scorre nel fiume......

nuevo mondo2 ha scritto:Un mio amico mi chiama. E alla fine mi dice: ma guarda con tutti casini che stai affrontando tra separazione e Non vedere il proprio figlio da ormai un mese, discesa sociale (perso lavoro, banca blocca conto) e scoperta recente di una malattia cronica che sta limitando il Mio essere: io al tuo posto Non so cosa avrei fatto, come reagito. A volte incombo in situazioni, dove certe ferite si aprono. E in quei momenti un tsunami di sofferenza mi innonda e mi domando pure io: come faccio? E in quei momenti la voglia di staccare la spina in modo definitivo è alta. E in quei momenti mi sento vicino a un limite che non voglio oltrepassare, ma dove la paura è la perdita del controllo, del rifiuto di voler continuare a,combattere e semplicemente lasciarsi andare, come una goccia d'acqua che,scorre nel fiume......

guarda con tutte le problematiche che stai avendo magari può anche sembrare un pò ipocrita dire: su con il morale!
Io sinceramente non sono capace di dire a una persona che sta male "Su con il morale", è come se fosse una frase irrispettosa nei confronti della sofferenza di una persona..
Ormai nessuno più dice: c'è qualcosa che posso fare per te?, chiamami se ne hai il bisogno non esitare.. E insistere se poi uno non si fa sentire.
Tanti non sanno quanto si può stare male psicologicamente, perchè è un male che non lo vedi in una tac o su una cicatrice sul corpo.

Che cosa possiamo fare? La mia soluzione è quella di amare le piccole cose, godere del presente che ci viene regalato e di quello che abbiamo, piuttosto che riflettere continuamente su quello che non abbiamo, che non abbiamo mai avuto o quello che ci è stato tolto.
Io mi godo un film, una giornata al mare, una passeggiata, il stare bene oggi..

nausiche84 ha scritto:
Che cosa possiamo fare? La mia soluzione è quella di amare le piccole cose, godere del presente che ci viene regalato e di quello che abbiamo, piuttosto che riflettere continuamente su quello che non abbiamo, che non abbiamo mai avuto o quello che ci è stato tolto.
Io mi godo un film, una giornata al mare, una passeggiata, il stare bene oggi..

quoto in pieno...

Ogni piccolo momento in cui stacchi la spina per un attimo ti regala sollievo... ma serve che tu capisca il significato profondo di cogliere l'attimo... staccare da ogni cosa, da ogni pensiero, da ogni situazione... per concentrarsi solo sul piacere, un piacere momentaneo forse, ma forse dobbiamo imparare a rivalutare proprio questo... fra le tante cose, ad esempio, quella che mi attraversa più nel profondo é il rumore del mare, al mattino presto o al tramonto... disteso, lontano da tutti, ad ammirare il cielo, o seduto a scrutare la danza delle onde... la vita é fatta di momenti

IlVorticeDentro ha scritto:un'interpretazione interessante viene fornita nella psicoanalisi transizionale, nella definizione di "carezze"
questo approccio non fornisce una visione per nulla semplice, ma può aiutare a dare un senso a certe cose.
cerca su wikipedia analisi transizionale

Giustissimo.Oggi sono in piena fase di svalutazione e in preda ad emozioni parassite