Diario della lotta contro una malattia

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Messaggio  Dark Rage Mar Giu 24, 2014 10:12 pm

Sono un ragazzo di 35 anni, descriverò brevemente la storia che mi ha portato a scrivere questo articolo.

Dopo la laurea in ingegneria, sono passato dal fare troppo al fare nulla, nell'attesa di un lavoro. L'eccessiva noia mi ha gradualmente portato a diventare una persona noiosa, con l'umore basso. Dopo qualche mese in questo stato, sono iniziate le primi crisi di pianto, che però ho trascurato, ma che in realtà erano i primi campanelli d'allarme che qualcosa in me non andava totalmente bene.

Passano altri mesi, è marzo, ora sto lavorando ed ho uno stipendio alto (considerando la media dei miei coetanei). Tuttavia l'ingegnere che lavorava prima di me, decide di ritornare, ed io sono minacciato e sono costretto a dare le dimissioni. Lo stesso giorno la ragazza che amavo e che per me era l'unica persona di riferimento nella mia vita, al posto di rassicurarmi, mi lascia in seguito ad una mia crisi isterica (fra l'altro l'ha vissuta per telefono e non dal vivo).

Quell'evento innesca un attacco di panico, e qualche giorno dopo inizia la depressione.

Nell’attacco di panico il cervello va fuori controllo, si provano le sensazioni peggiori che una persona può provare, anche se non c’è alcun motivo per provarle. E’ come se nel cervello si premessero gli interruttori che attivano sensazioni come la tristezza, la depressione, la malinconia, la nostalgia, il fallimento, la mancanza di libertà, l’angoscia, il fatto che nulla ha senso, il fatto che non ci sono speranze per il futuro e non ci sono speranze di stare bene. Nel contempo vengono disattivate le emozioni positive come l’amore per una persona o per la vita. Mentre si ha un attacco di panico, non si riescono a trovare buone ragioni per cui vale la pena di vivere, il cervello è in tilt. Non si ha più il controllo sulle emozioni.

Passano le settimane ed i mesi, la mia ragazza mi ha lasciato per messaggio di facebook, facendomi sentire in colpa. In settimana l'umore non è male, ma nel fine settimana, quando non ho impegni agonistici, ogni cosa mi fa pensare a quanto stavo bene con lei, e mi viene un nodo alla gola e piango.

Il tempo continua a passare, e nel frattempo trovo un altro lavoro. Ma la depressione peggiora sempre di più, come se fosse autoalimentata. Arrivo al punto di volermi uccidere, ma poi penso con la ragione, e arrivo alla conclusione che la mia vita non è poi così male, ed in realtà la mia voglia di suicidarmi non è voluta da me, ma è un'idea che si impossessa del mio cervello contro la mia volontà. Capisco dunque che sono a conoscenza che la vita è bella, e che quelle idee che ho sono in parte dovute al mio cervello che è andato in tilt.

Gli psichiatri e gli psicoterapeuti da cui vado me lo confermano: la mia razionalità mi permette di controllare i sintomi della depressione e gli attacchi di panico, ma il mio cervello è compromesso. E' come se si fossero instaurati delle connessioni cerebrali sbagliate, che si autorinforzano. Capisco che per guarire definitivamente, è necessario l'uso dei farmaci antidepressivi.

Sabato 21 giugno 2014: visita dallo psichiatra per la prescrizione dei farmaci per la cura. Mi viene prescritto cymbalta e alprazolam da prendere durante le crisi di panico, che durante le prime settimane di trattamento con cymbalta si dovrebbero intensificare.

GIORNO 0: 23 giugno 2014. oggi era il primo giorno in cui mi ero imposto di iniziare con la cura di antidepressivi, ma alla fine ho rimandato a domani o a mercoledì, siccome questa sera dovevo lottare e volevo essere grintoso, e non pensare alla depressione.

Scrivo questo diario per avere del conforto e per non sentirmi solo. In pochi possono capire quello che sto passando, e scrivere su questo diario, specie durante le crisi depressive o gli attacchi di panico, penso che possa distrarmi ed essermi di giovamento.

Vi terrò aggiornati sulla mia terapia. Comunque la dose iniziale di cymbalta è di 30 mg al giorno per 7 giorni, e poi sarà di 60 mg.


Ultima modifica di Dark Rage il Gio Set 04, 2014 6:16 pm - modificato 1 volta.
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Messaggio  nausiche84 Mar Giu 24, 2014 11:07 pm

benvenuto dark

la cosa che mi fa pensare che tu possa superare questo periodo di crisi è il fatto che la tua depressione è reattiva, cioè dovuta ad eventi esterni, quale la rottura del rapporto con la tua fidanzata e le difficoltà lavorative.. Pian piano passerà il mal d'amore, conoscerai nuove persone e ti sentirai meglio, ritoverai dei motivi e cose che ti faranno provare ancora emozioni positive.. Certo ci vuole impegno, costanza e pazienza e non devi affidarti solo all'effetto dei farmaci, ma devi metterci del tuo.
Devi crederci e non mollare, per quanto sia difficile.
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Messaggio  Dark Rage Mer Giu 25, 2014 11:04 am

Ok per quanto riguarda la depressione, ma quando mi vengono gli attacchi di panico, sento che il mio cervello diventa incontrollabile. Un attacco di panico in genere mi parte con sonnolenza (magari durante un lavoro noioso), e mentre ho la sonnolenza, sento che niente può togliermela. Sento che ogni cosa che potrei fare è noiosa, improvvisamente perdo la passione per le cose che magari poco fa (ore o minuti fa) mi piacevano.

Questi attacchi di panico, e la mia depressione, sono esplosi in seguito ad un evento traumatico ben preciso, ma avevo una predisposizione anche prima. E' per questo che dovrei ricorrere ai farmaci, per sistemare la parte organica della mia malattia. Ricordo che nel 2008 ebbi 2 attacchi di panico, ed andai al pronto soccorso perchè al tempo non sapevo gestirli. Poi non ebbi più nulla, ma questi attacchi di panico sono l'emblema che c'è una componente organica nei miei disturbi.

Altra cosa: mi spieghi brevemente cos'è una depressione non reattiva e come si manifesta? c'è qualche forma di depressione guaribile in oltre 1 anno o addirittura non guaribile?


AGGIORNAMENTO DIARIO: comunque questa mattina, poco fa, ho avuto un inizio di attacco di panico, ma l'ho bloccato costringendo la mente in task belli ed impegnativi allo stesso tempo. Non ho ancora iniziato con la terapia di farmaci, ma è questione di giorni. I farmaci li ho gia comprati, aspetto solo di avere una crisi forte, e in tal caso penso che inizierei con la terapia,. Non posso sempre bloccare gli attacchi di panico sul nascere, è molto difficile, e poi comunque sto male lo stesso. E' fastidiosa come cosa anche se blocco l'attacco e non lo faccio sfociare con conseguenze e sintomi ancora più fastidiosi.
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Messaggio  roberto66 Mer Giu 25, 2014 7:11 pm

Dark Rage ha scritto:Ok per quanto riguarda la depressione, ma quando mi vengono gli attacchi di panico, sento che il mio cervello diventa incontrollabile. Un attacco di panico in genere mi parte con sonnolenza (magari durante un lavoro noioso), e mentre ho la sonnolenza, sento che niente può togliermela. Sento che ogni cosa che potrei fare è noiosa, improvvisamente perdo la passione per le cose che magari poco fa (ore o minuti fa) mi piacevano.
Ciao Dark Rage
Soffro anch'io di attacchi di panico ma non vengono per il lavoro noioso, e non partono con sonnolenza
Ma vado un po giù di corda e di umore e poi cominciano pensieri, tachicardia, vertigini, difficoltà a degluttire come un nodo alla gola, e sudori alla fronte
Non so se a te non è mai successa una cose del genere ?
Dark Rage ha scritto:comunque questa mattina, poco fa, ho avuto un inizio di attacco di panico, ma l'ho bloccato costringendo la mente in task belli ed impegnativi allo stesso tempo
Mi spieghi un po meglio di che si tratta, te ne sarei grato
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Messaggio  Lorexxx Mer Giu 25, 2014 8:28 pm

nausiche84 ha scritto:benvenuto dark

la cosa che mi fa pensare che tu possa superare questo periodo di crisi è il fatto che la tua depressione è reattiva, cioè dovuta ad eventi esterni, quale la rottura del rapporto con la tua fidanzata e le difficoltà lavorative.. Pian piano passerà il mal d'amore, conoscerai nuove persone e ti sentirai meglio, ritoverai dei motivi e cose che ti faranno provare ancora emozioni positive.. Certo ci vuole impegno, costanza e pazienza e non devi affidarti solo all'effetto dei farmaci, ma devi metterci del tuo.
Devi crederci e non mollare, per quanto sia difficile.
Io ti faccio un grosso in bocca al lupo.

Scusa la domanda,ma potresti farmi un esempio di depressione che non è causata da quelli che tu chiami "agenti esterni"? Nel senso che ho capito cosa vuoi dire e la differenza che vuoi marcare,però non sono completamente d'accordo:quando una depressione si scatena senza presunti fattori esterni,in realtà ci sono sempre e comunque;già il fatto di essere vivi e avere,che ne so,20 anni di vita alle spalle in cui la vita è andata in un certo modo e ci ha condizionato e predisposto a una situazione "depressiva" è comunque una causa esterna.La vita è fatta di "eventi esterni",come fa una depressione a non essere in qualche modo legata alla vita di chi la sta subendo?Che poi la rottura con la ragazza,la morte di un parente o altri esempi del genere siano delle "cause scatenanti" ok è un' altro discorso,ma sono comunque eventi che tirano fuori qualcosa che abbiamo già dentro.Esempio: ci sono due persone,facciamo 2 ragazzi entrambi di 25 anni;nello stesso periodo,a entrambi muore la madre ed entrambi vengono lasciati dalla fidanzata.Uno dei due,per quanto passi un periodo "durissimo"continua la sua vita normale e pian piano si riprende,l'altro invece cade in un tunnel di depressione.Evidentemente il secondo aveva avuto,durante la sua vita,un certo tipo di esperienze,di emozioni,di relazioni che hanno formato la sua personalità e il suo carattere in un certo modo.Questo fa sì che,in relazione ad egli eventi esterni che comunque la vita umana prevede(lutti e separazioni) lui cada in depressione(cosa che invece in teoria la vita non prevede).In un esempio come questo,non penso che la depressione sia scatenata e causata da quegli eventi esterni,se mai la depressione diventa un "metodo di risposta della sua personalità a degli eventi esterni"che la vita comunque prevede,il che ha un significato diverso:è lui che,dentro di se,ha delle difficoltà pesanti di approcio col mondo che lo portano ad essere depresso;non è colpa del fatto che sia stato lasciato e gli sia morta la mamma.(questi sono colpi durissimi che dovrebbero portare dolore fortissimo,tristezza,disperazione,ma come emozioni passeggere.La depressione è un altra cosa).Questo per dire che,a mio parere,una depressione senza motivi non esiste,così come non esiste una depressione causata solo da "eventi esterni":secondo me la depressione è un"approcio alla vita",non è che una scatenata da un lutto è meno grave di una scatenata dal fatto che ho litigato col mio migliore amico o di una scatenata dal fatto che mi pongo delle domande esistenziali su cosa ci faccio al mondo...la profondità del sentimento e dell'approcio depressivo alla vita porta a galla comunque dei temi e degli argomenti che sono gli stessi a prescindere dall'apparente causa scatenante.

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Messaggio  Dark Rage Mer Giu 25, 2014 10:45 pm

Lorexxx ha scritto:
nausiche84 ha scritto:benvenuto dark

la cosa che mi fa pensare che tu possa superare questo periodo di crisi è il fatto che la tua depressione è reattiva, cioè dovuta ad eventi esterni, quale la rottura del rapporto con la tua fidanzata e le difficoltà lavorative.. Pian piano passerà il mal d'amore, conoscerai nuove persone e ti sentirai meglio, ritoverai dei motivi e cose che ti faranno provare ancora emozioni positive.. Certo ci vuole impegno, costanza e pazienza e non devi affidarti solo all'effetto dei farmaci, ma devi metterci del tuo.
Devi crederci e non mollare, per quanto sia difficile.
Io ti faccio un grosso in bocca al lupo.

Scusa la domanda,ma potresti farmi un esempio di depressione che non è causata da quelli che tu chiami "agenti esterni"? Nel senso che ho capito cosa vuoi dire e la differenza che vuoi marcare,però non sono completamente d'accordo:quando una depressione si scatena senza presunti fattori esterni,in realtà ci sono sempre e comunque;già il fatto di essere vivi e avere,che ne so,20 anni di vita alle spalle in cui la vita è andata in un certo modo e ci ha condizionato e predisposto a una situazione "depressiva" è comunque una causa esterna.La vita è fatta di "eventi esterni",come fa una depressione a non essere in qualche modo legata alla vita di chi la sta subendo?Che poi la rottura con la ragazza,la morte di un parente o altri esempi del genere siano delle "cause scatenanti" ok è un' altro discorso,ma sono comunque eventi che tirano fuori qualcosa che abbiamo già dentro.Esempio: ci sono due persone,facciamo 2 ragazzi entrambi di 25 anni;nello stesso periodo,a entrambi muore la madre ed entrambi vengono lasciati dalla fidanzata.Uno dei due,per quanto passi un periodo "durissimo"continua la sua vita normale e pian piano si riprende,l'altro invece cade in un tunnel di depressione.Evidentemente il secondo aveva avuto,durante la sua vita,un certo tipo di esperienze,di emozioni,di relazioni che hanno formato la sua personalità e il suo carattere in un certo modo.Questo fa sì che,in relazione ad egli eventi esterni che comunque la vita umana prevede(lutti e separazioni) lui cada in depressione(cosa che invece in teoria la vita non prevede).In un esempio come questo,non penso che la depressione sia scatenata e causata da quegli eventi esterni,se mai la depressione diventa un "metodo di risposta della sua personalità a degli eventi esterni"che la vita comunque prevede,il che ha un significato diverso:è lui che,dentro di se,ha delle difficoltà pesanti di approcio col mondo che lo portano ad essere depresso;non è colpa del fatto che sia stato lasciato e gli sia morta la mamma.(questi sono colpi durissimi che dovrebbero portare dolore fortissimo,tristezza,disperazione,ma come emozioni passeggere.La depressione è un altra cosa).Questo per dire che,a mio parere,una depressione senza motivi non esiste,così come non esiste una depressione causata solo da "eventi esterni":secondo me la depressione è un"approcio alla vita",non è che una scatenata da un lutto è meno grave di una scatenata dal fatto che ho litigato col mio migliore amico o di una scatenata dal fatto che mi pongo delle domande esistenziali su cosa ci faccio al mondo...la profondità del sentimento e dell'approcio depressivo alla vita porta a galla comunque dei temi e degli argomenti che sono gli stessi a prescindere dall'apparente causa scatenante.


penso di potertelo spiegare io...

hai presente il film Matrix? le sensazioni che proviamo sono impulsi che vanno al cervello, e non è detto che questi impulsi provengano da stimoli esterni, ma possono semplicemente arrivare a random, senza che ce ne sia il bisogno. Io mi sento così talvolta, per questo penso che nel mio caso i farmaci siano ok.

comunque non ho ancora avuto coraggio di iniziare con i farmaci, rimando sempre Very Happy

oggi ho preso 1 grammo di PEA (feniletilamina), cioè la molecola che secerne il cervello quando ci si innamora. La si vende come integratore tranquillamente nei supermercati londinesi. Alla dose di 1 grammo non ho avuto effetti... domani non so se provare con 1.5 g od è troppo!
comunque oggi non ero depresso, quella dela pea era una prova.
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Messaggio  Lorexxx Gio Giu 26, 2014 12:14 am

Si ma questo è un altro discorso ancora diverso.La "depressione",ciò che di solito si qualifica come "depressione" non è uno stimolo che colpisce il cervello.Depressione=insieme di sintomi per i quali il soggetto depresso in questione ha un certo approcio/comportamento nei confronti delle cose e della vita.Se mai si può parlare di mancanza di stimoli da parte del soggetto a vivere una vita attiva,non di "stimolo" esterno che colpisce il cervello.Anche perchè la depressione comporta per forza anche dei lati emotivi(riguarda le emozioni),e non è che le emozioni sono "cose esterne a caso che se capita ti colpiscono",ci sono comunque dei motivi.
Che poi ci siano malattie vere e proprie del sistema nervoso e del cervello questo è ovvio,ma la depressione mi sembra da qualificare più come malattia dell'anima che non del cervello.(senza nulla togliere al beneficio dei farmaci).Se parli di cervello,come fai a dire che può scattare a caso senza stimoli esterni?Al massimo(tipo nel caso di assunzione di droghe)il cervello può rispondere negativamente a questi "stimoli" ma sono comunque fatti esterni con delle cause che portano a delle conseguenze.
Non sto mettendo in discussione che il cervello sia un organo complessissimo e continuamente sottoposto a stimoli di vario genere,però ridurre la depressione solo a questo mi sembra molto,ma molto riduttivo.Il fatto che "ogni tanto ti senti così" senza motivo apparente,non vuol dire per forza che il motivo non c'è e che è colpa del tuo cervello stimolato male.Spesso ci troviamo in situazioni ed emozioni che apparentemente non hanno una spiegazione logica ed immediata,ma non per questo vuol dire che sia tutto legato a dei disfunzionamenti.Poi per carità sono punti di vista

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Messaggio  Dark Rage Gio Giu 26, 2014 8:55 am

Lorexxx ha scritto:Si ma questo è un altro discorso ancora diverso.La "depressione",ciò che di solito si qualifica come "depressione" non è uno stimolo che colpisce il cervello.Depressione=insieme di sintomi per i quali il soggetto depresso in questione ha un certo approcio/comportamento nei confronti delle cose e della vita.Se mai si può parlare di mancanza di stimoli da parte del soggetto a vivere una vita attiva,non di "stimolo" esterno che colpisce il cervello.Anche perchè la depressione comporta per forza anche dei lati emotivi(riguarda le emozioni),e non è che le emozioni sono "cose esterne a caso che se capita ti colpiscono",ci sono comunque dei motivi.
Che poi ci siano malattie vere e proprie del sistema nervoso e del cervello questo è ovvio,ma la depressione mi sembra da qualificare più come malattia dell'anima che non del cervello.(senza nulla togliere al beneficio dei farmaci).Se parli di cervello,come fai a dire che può scattare a caso senza stimoli esterni?Al massimo(tipo nel caso di assunzione di droghe)il cervello può rispondere negativamente a questi "stimoli" ma sono comunque fatti esterni con delle cause che portano a delle conseguenze.
Non sto mettendo in discussione che il cervello sia un organo complessissimo e continuamente sottoposto a stimoli di vario genere,però ridurre la depressione solo a questo mi sembra molto,ma molto riduttivo.Il fatto che "ogni tanto ti senti così" senza motivo apparente,non vuol dire per forza che il motivo non c'è e che è colpa del tuo cervello stimolato male.Spesso ci troviamo in situazioni ed emozioni che apparentemente non hanno una spiegazione logica ed immediata,ma non per questo vuol dire che sia tutto legato a dei disfunzionamenti.Poi per carità sono punti di vista

no, nel mio caso è una malattia del cervello, che è esplosa in seguito a un trauma dell'anima. infatti ne sono consapevole, la psichiatra mi ha detto che la mia è una depressione atipica, a suo dire guaribile nel giro di 6 mesi con i farmaci.
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Messaggio  nausiche84 Gio Giu 26, 2014 7:01 pm

Dark Rage ha scritto:

Altra cosa: mi spieghi brevemente cos'è una depressione non reattiva e come si manifesta? c'è qualche forma di depressione guaribile in oltre 1 anno o addirittura non guaribile?

in genere si fa una distinzione tra una depressione reattiva (che è una reazione ad eventi esterni, come lutti, delusioni, abbandoni, perdita del lavoro) e una dperessione endogena che si ritiene avere una base genetica, come se la persona fosse predisposta ad avere dei periodi dei crisi, anche se secondo me, poi ci sono dei fattori ambientali (non subito comprensibili) che la rendono manifesta.
Per quanto riguarda la guarigione..la risposta la vedo alquanto complicata, perchè la risposta ai farmaci e alla psicoterapia sono del tutto personali. Di sicuro è più facilmente curabile una depressione reattiva.
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Messaggio  nausiche84 Gio Giu 26, 2014 7:09 pm

[quote="Lorexxx"]
nausiche84 ha scritto:
Scusa la domanda,ma potresti farmi un esempio di depressione che non è causata da quelli che tu chiami "agenti esterni"? Nel senso che ho capito cosa vuoi dire e la differenza che vuoi marcare,però non sono completamente d'accordo:quando una depressione si scatena senza presunti fattori esterni,in realtà ci sono sempre e comunque;già il fatto di essere vivi e avere,che ne so,20 anni di vita alle spalle in cui la vita è andata in un certo modo e ci ha condizionato e predisposto a una situazione "depressiva" è comunque una causa esterna.La vita è fatta di "eventi esterni",come fa una depressione a non essere in qualche modo legata alla vita di chi la sta subendo?Che poi la rottura con la ragazza,la morte di un parente o altri esempi del genere siano delle "cause scatenanti" ok è un' altro discorso,ma sono comunque eventi che tirano fuori qualcosa che abbiamo già dentro.Esempio: ci sono due persone,facciamo 2 ragazzi entrambi di 25 anni;nello stesso periodo,a entrambi muore la madre ed entrambi vengono lasciati dalla fidanzata.Uno dei due,per quanto passi un periodo "durissimo"continua la sua vita normale e pian piano si riprende,l'altro invece cade in un tunnel di depressione.Evidentemente il secondo aveva avuto,durante la sua vita,un certo tipo di esperienze,di emozioni,di relazioni che hanno formato la sua personalità e il suo carattere in un certo modo.Questo fa sì che,in relazione ad egli eventi esterni che comunque la vita umana prevede(lutti e separazioni) lui cada in depressione(cosa che invece in teoria la vita non prevede).In un esempio come questo,non penso che la depressione sia scatenata e causata da quegli eventi esterni,se mai la depressione diventa un "metodo di risposta della sua personalità a degli eventi esterni"che la vita comunque prevede,il che ha un significato diverso:è lui che,dentro di se,ha delle difficoltà pesanti di approcio col mondo che lo portano ad essere depresso;non è colpa del fatto che sia stato lasciato e gli sia morta la mamma.(questi sono colpi durissimi che dovrebbero portare dolore fortissimo,tristezza,disperazione,ma come emozioni passeggere.La depressione è un altra cosa).Questo per dire che,a mio parere,una depressione senza motivi non esiste,così come non esiste una depressione causata solo da "eventi esterni":secondo me la depressione è un"approcio alla vita",non è che una scatenata da un lutto è meno grave di una scatenata dal fatto che ho litigato col mio migliore amico o di una scatenata dal fatto che mi pongo delle domande esistenziali su cosa ci faccio al mondo...la profondità del sentimento e dell'approcio depressivo alla vita porta a galla comunque dei temi e degli argomenti che sono gli stessi a prescindere dall'apparente causa scatenante.

Può essere il caso, come dici te che una depressione a un evento traumatico viene fuori perchè già condizionati dal percorso di vita passato, il quale andrà a determinare la modalità di risposta al trauma; ma può anche essere che esista una predisposizione genetica..è come avere una personalità depressa, così come esistono le personalità ossessivo-compulsive (che non è il disturbo ossessivo-compulsivo), quelle antisociali, ecc..
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Messaggio  Lorexxx Gio Giu 26, 2014 8:42 pm

nausiche84 ha scritto:
Lorexxx ha scritto:
nausiche84 ha scritto:
Scusa la domanda,ma potresti farmi un esempio di depressione che non è causata da quelli che tu chiami "agenti esterni"? Nel senso che ho capito cosa vuoi dire e la differenza che vuoi marcare,però non sono completamente d'accordo:quando una depressione si scatena senza presunti fattori esterni,in realtà ci sono sempre e comunque;già il fatto di essere vivi e avere,che ne so,20 anni di vita alle spalle in cui la vita è andata in un certo modo e ci ha condizionato e predisposto a una situazione "depressiva" è comunque una causa esterna.La vita è fatta di "eventi esterni",come fa una depressione a non essere in qualche modo legata alla vita di chi la sta subendo?Che poi la rottura con la ragazza,la morte di un parente o altri esempi del genere siano delle "cause scatenanti" ok è un' altro discorso,ma sono comunque eventi che tirano fuori qualcosa che abbiamo già dentro.Esempio: ci sono due persone,facciamo 2 ragazzi entrambi di 25 anni;nello stesso periodo,a entrambi muore la madre ed entrambi vengono lasciati dalla fidanzata.Uno dei due,per quanto passi un periodo "durissimo"continua la sua vita normale e pian piano si riprende,l'altro invece cade in un tunnel di depressione.Evidentemente il secondo aveva avuto,durante la sua vita,un certo tipo di esperienze,di emozioni,di relazioni che hanno formato la sua personalità e il suo carattere in un certo modo.Questo fa sì che,in relazione ad egli eventi esterni che comunque la vita umana prevede(lutti e separazioni) lui cada in depressione(cosa che invece in teoria la vita non prevede).In un esempio come questo,non penso che la depressione sia scatenata e causata da quegli eventi esterni,se mai la depressione diventa un "metodo di risposta della sua personalità a degli eventi esterni"che la vita comunque prevede,il che ha un significato diverso:è lui che,dentro di se,ha delle difficoltà pesanti di approcio col mondo che lo portano ad essere depresso;non è colpa del fatto che sia stato lasciato e gli sia morta la mamma.(questi sono colpi durissimi che dovrebbero portare dolore fortissimo,tristezza,disperazione,ma come emozioni passeggere.La depressione è un altra cosa).Questo per dire che,a mio parere,una depressione senza motivi non esiste,così come non esiste una depressione causata solo da "eventi esterni":secondo me la depressione è un"approcio alla vita",non è che una scatenata da un lutto è meno grave di una scatenata dal fatto che ho litigato col mio migliore amico o di una scatenata dal fatto che mi pongo delle domande esistenziali su cosa ci faccio al mondo...la profondità del sentimento e dell'approcio depressivo alla vita porta a galla comunque dei temi e degli argomenti che sono gli stessi a prescindere dall'apparente causa scatenante.

Può essere il caso, come dici te che una depressione a un evento traumatico viene fuori perchè già condizionati dal percorso di vita passato, il quale andrà a determinare la modalità di risposta al trauma; ma può anche essere che esista una predisposizione genetica..è come avere una personalità depressa, così come esistono le personalità ossessivo-compulsive (che non è il disturbo ossessivo-compulsivo), quelle antisociali, ecc..


Scusa se insistoxD Smile,non è per avere ragione o meno,ma per cercare di capire meglio le cose.Come si fa a parlare di "personalità depressa o ossessiva compulsiva"differenziando da "disturbi di depressione ed ossessivi compulsivi"? Cioè,la personalità è una cosa che si forma con il tempo,in modo diverso a seconda degli imprinting,delle reazioni all'esterno e di tanti altri fattori che influenzano la vita,la crescita e la formazione dell'individuo.Come si può parlare di personalità come qualcosa di genetico?Quando un bambino nasce si possono analizzare i suoi geni,ma non si può certo parlare di "personalità". Quindi,se a una certa età uno sviluppa un disturbo di quel tipo,che differenza c'è tra "disturbo ossessivo compulsivo" o "personalità ossessivo-compulsiva"?La personalità comunque si è creata col tempo dello sviluppo individuale,non è una cosa oggettiva,come se fosse un'etichetta con la quale uno nasce.

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Messaggio  Dark Rage Gio Giu 26, 2014 10:36 pm

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Lorexxx ha scritto:
nausiche84 ha scritto:
Scusa la domanda,ma potresti farmi un esempio di depressione che non è causata da quelli che tu chiami "agenti esterni"? Nel senso che ho capito cosa vuoi dire e la differenza che vuoi marcare,però non sono completamente d'accordo:quando una depressione si scatena senza presunti fattori esterni,in realtà ci sono sempre e comunque;già il fatto di essere vivi e avere,che ne so,20 anni di vita alle spalle in cui la vita è andata in un certo modo e ci ha condizionato e predisposto a una situazione "depressiva" è comunque una causa esterna.La vita è fatta di "eventi esterni",come fa una depressione a non essere in qualche modo legata alla vita di chi la sta subendo?Che poi la rottura con la ragazza,la morte di un parente o altri esempi del genere siano delle "cause scatenanti" ok è un' altro discorso,ma sono comunque eventi che tirano fuori qualcosa che abbiamo già dentro.Esempio: ci sono due persone,facciamo 2 ragazzi entrambi di 25 anni;nello stesso periodo,a entrambi muore la madre ed entrambi vengono lasciati dalla fidanzata.Uno dei due,per quanto passi un periodo "durissimo"continua la sua vita normale e pian piano si riprende,l'altro invece cade in un tunnel di depressione.Evidentemente il secondo aveva avuto,durante la sua vita,un certo tipo di esperienze,di emozioni,di relazioni che hanno formato la sua personalità e il suo carattere in un certo modo.Questo fa sì che,in relazione ad egli eventi esterni che comunque la vita umana prevede(lutti e separazioni) lui cada in depressione(cosa che invece in teoria la vita non prevede).In un esempio come questo,non penso che la depressione sia scatenata e causata da quegli eventi esterni,se mai la depressione diventa un "metodo di risposta della sua personalità a degli eventi esterni"che la vita comunque prevede,il che ha un significato diverso:è lui che,dentro di se,ha delle difficoltà pesanti di approcio col mondo che lo portano ad essere depresso;non è colpa del fatto che sia stato lasciato e gli sia morta la mamma.(questi sono colpi durissimi che dovrebbero portare dolore fortissimo,tristezza,disperazione,ma come emozioni passeggere.La depressione è un altra cosa).Questo per dire che,a mio parere,una depressione senza motivi non esiste,così come non esiste una depressione causata solo da "eventi esterni":secondo me la depressione è un"approcio alla vita",non è che una scatenata da un lutto è meno grave di una scatenata dal fatto che ho litigato col mio migliore amico o di una scatenata dal fatto che mi pongo delle domande esistenziali su cosa ci faccio al mondo...la profondità del sentimento e dell'approcio depressivo alla vita porta a galla comunque dei temi e degli argomenti che sono gli stessi a prescindere dall'apparente causa scatenante.

Può essere il caso, come dici te che una depressione a un evento traumatico viene fuori perchè già condizionati dal percorso di vita passato, il quale andrà a determinare la modalità di risposta al trauma; ma può anche essere che esista una predisposizione genetica..è come avere una personalità depressa, così come esistono le personalità ossessivo-compulsive (che non è il disturbo ossessivo-compulsivo), quelle antisociali, ecc..


Scusa se insistoxD  Smile,non è per avere ragione o meno,ma per cercare di capire meglio le cose.Come si fa a parlare di "personalità depressa o ossessiva compulsiva"differenziando da "disturbi di depressione ed ossessivi compulsivi"? Cioè,la personalità è una cosa che si forma con il tempo,in modo diverso a seconda degli imprinting,delle reazioni all'esterno e di tanti altri fattori che influenzano la vita,la crescita e la formazione dell'individuo.Come si può parlare di personalità come qualcosa di genetico?Quando un bambino nasce si possono analizzare i suoi geni,ma non si può certo parlare di "personalità". Quindi,se a una certa età uno sviluppa un disturbo di quel tipo,che differenza c'è tra "disturbo ossessivo compulsivo" o "personalità ossessivo-compulsiva"?La personalità comunque si è creata col tempo dello sviluppo individuale,non è una cosa oggettiva,come se fosse un'etichetta con la quale uno nasce.

se non ti alleni a correre i 1000 metri sei lento, se invece ti alleni a correrli tutti i giorni ma soffri di asma cronico e hai problemi cardiaci congeniti, sei lento come chi non si allena.

stessa cosa per il cervello, è anch'esso un organo: c'è a chi non funziona bene e quindi soffre di depressione anche se in realtà la sua vita è bella.
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Messaggio  Lorexxx Gio Giu 26, 2014 11:04 pm

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Può essere il caso, come dici te che una depressione a un evento traumatico viene fuori perchè già condizionati dal percorso di vita passato, il quale andrà a determinare la modalità di risposta al trauma; ma può anche essere che esista una predisposizione genetica..è come avere una personalità depressa, così come esistono le personalità ossessivo-compulsive (che non è il disturbo ossessivo-compulsivo), quelle antisociali, ecc..


Scusa se insistoxD  Smile,non è per avere ragione o meno,ma per cercare di capire meglio le cose.Come si fa a parlare di "personalità depressa o ossessiva compulsiva"differenziando da "disturbi di depressione ed ossessivi compulsivi"? Cioè,la personalità è una cosa che si forma con il tempo,in modo diverso a seconda degli imprinting,delle reazioni all'esterno e di tanti altri fattori che influenzano la vita,la crescita e la formazione dell'individuo.Come si può parlare di personalità come qualcosa di genetico?Quando un bambino nasce si possono analizzare i suoi geni,ma non si può certo parlare di "personalità". Quindi,se a una certa età uno sviluppa un disturbo di quel tipo,che differenza c'è tra "disturbo ossessivo compulsivo" o "personalità ossessivo-compulsiva"?La personalità comunque si è creata col tempo dello sviluppo individuale,non è una cosa oggettiva,come se fosse un'etichetta con la quale uno nasce.

se non ti alleni a correre i 1000 metri sei lento, se invece ti alleni a correrli tutti i giorni ma soffri di asma cronico e hai problemi cardiaci congeniti, sei lento come chi non si allena.

stessa cosa per il cervello, è anch'esso un organo: c'è a chi non funziona bene e quindi soffre di depressione anche se in realtà la sua vita è bella.

Ok,ma in questo caso parliamo di "malattia cerebrale" allora,non di personalità.La personalità non coincide con il cervello

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Messaggio  Dark Rage Ven Giu 27, 2014 9:23 am

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Può essere il caso, come dici te che una depressione a un evento traumatico viene fuori perchè già condizionati dal percorso di vita passato, il quale andrà a determinare la modalità di risposta al trauma; ma può anche essere che esista una predisposizione genetica..è come avere una personalità depressa, così come esistono le personalità ossessivo-compulsive (che non è il disturbo ossessivo-compulsivo), quelle antisociali, ecc..


Scusa se insistoxD  Smile,non è per avere ragione o meno,ma per cercare di capire meglio le cose.Come si fa a parlare di "personalità depressa o ossessiva compulsiva"differenziando da "disturbi di depressione ed ossessivi compulsivi"? Cioè,la personalità è una cosa che si forma con il tempo,in modo diverso a seconda degli imprinting,delle reazioni all'esterno e di tanti altri fattori che influenzano la vita,la crescita e la formazione dell'individuo.Come si può parlare di personalità come qualcosa di genetico?Quando un bambino nasce si possono analizzare i suoi geni,ma non si può certo parlare di "personalità". Quindi,se a una certa età uno sviluppa un disturbo di quel tipo,che differenza c'è tra "disturbo ossessivo compulsivo" o "personalità ossessivo-compulsiva"?La personalità comunque si è creata col tempo dello sviluppo individuale,non è una cosa oggettiva,come se fosse un'etichetta con la quale uno nasce.

se non ti alleni a correre i 1000 metri sei lento, se invece ti alleni a correrli tutti i giorni ma soffri di asma cronico e hai problemi cardiaci congeniti, sei lento come chi non si allena.

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Ok,ma in questo caso parliamo di "malattia cerebrale" allora,non di personalità.La personalità non coincide con il cervello

la depressione è una malattia. nel mio caso è stata scatenata da eventi esterni, ma avevo una predisposizione. è come se uno non riesce più a camminare perchè si è rotto una gamba. la caduta ha accentuato una sua predisposizione a fratturarsi, ma una volta che la gamba è rotta non si riesce a camminare.

comunque tutto questo non ha importanza, sono ingegnere e non medico, mi interesso del funzionamento delle reti neurali artificiali, e non di quelle del nostro cervello! il perchè e per come si sta male nella depressione, lo lascio studiare ai medici, per me è solo una curiosità e nulla di più
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Messaggio  merla Ven Giu 27, 2014 9:48 am

Però magari tieni in considerazione il fatto che la definizione della cura (e delle cause e delle diagnosi) è una scelta di campo, più o meno aprioristica.

Con questo intendo dire che se in partenza tu ti confronti con qualcuno che ha studiato medicina/psichiatria probabilmente ti indicherà fondamentalmente delle cause organiche e dei rimedi farmacologici, chi ha studiato psicologia potrebbe individuare altre problematiche, magari cause 'ambientali' o tuoi atteggiamenti da modificare, chi si occupa di medicine alternative o magari omeopatia ti indicherà altro ecc. ecc.
E ogni approccio, tendenzialmente, tende a dare minor peso ai fattori che invece magari sono considerati preponderanti se considerato il problema da un altro punto di vista.

Io sono d'accordo con te quando fai l'esempio della gamba fratturata, nel senso che in sé ogni episodio di disagio psichico forte può accentuare o slatentizzare fragilità (o predisposizioni, chiamiamole come vogliamo) già esistenti, però credo che sia fondamentalmente indifferente definirlo un problema "cerebrale" o un problema psicologico. È possibile che tu riesca a risolvere esclusivamente con i farmaci (anche se persino le statistiche della medicina occidentale, che sono redatte in base a parametri appunto occidentali, indicano che l'approccio con i maggiori risultati è quello combinato farmaci + psicoterapia), però non sei neanche in condizione di escludere che un atteggiamento diverso nei confronti della realtà, foss'anche solo un atteggiamento che tiene conto proprio di questa tua fragilità, e un lavoro su te stesso di altro genere possano portarti altrettanto beneficio.

Insomma, visto che sei ingegnere, tieni conto che i risultati, le tempistiche, le diagnosi e le prognosi sono redatti fondamentalmente in base a dati statistici e che nell'ottenere dei risultati in base a una valutazione statistica è fondamentale la ponderazione delle variabili. Se ponderi le variabili in modo diverso, il risultato cambia.

Ciao ciao


PS: fighissime le reti neurali ;-)
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Messaggio  Lorexxx Ven Giu 27, 2014 12:35 pm

Quoto in pieno il consiglio di Merla Smile . Anche perchè dire "le cause della mia depressione non mi interessano le lascio studiare ai medici" non so quanto possa aiutare come atteggiamento.L'interessato della depressione sei tu non i medici.Dato per scontato il beneficio dei medici,comunque cercare di capirci qualcosa può aiutare parecchio

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Messaggio  Dark Rage Ven Giu 27, 2014 1:13 pm

sulla terapia migliore per me, non ho certezze, ma penso che la mia intuizione sia quella vincente.

Comunque è ovvio che non mi interesso nei dettagli della depressione, quando voi andate su un aereo, sapete l'algoritmo che utilizza il controller per evitare il flutter?! direi di no...

comunque le reti neurali non le trovo esaltanti, la cosa bella è che sono un interpolazione non lineare, e la loro potenza varia in base al numero di neuroni. SOno anche molto versatili. Matematicamente non le trovo strabilianti, l'algoritmo che più di tutti ammiro è il RST (mia foto profilo Very Happy )
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Messaggio  merla Ven Giu 27, 2014 2:13 pm

OT: Il fatto è che 15 anni fa avrei avuto l'opportunità di fare la tesi sulle reti neurali applicate ai controlli di volo, per questo lo trovo un argomento affascinante. E, per inciso, io la domanda sul flutter non me la faccio perché non sono strutturista e l'aeroelasticità non è un argomento che mi fa impazzire. Due domande sulle manovre degli aerei acrobatici però sì, e sono contenta di farmele e conoscere le risposte, anche se non salirò mai su un MIG. ;-)

Tornando in-topic, non è ovvio che non ti interessi della depressione e non regge il paragone: l'aereo è una macchina, progettata da qualcuno in base a criteri meramente tecnici e scientifici. La depressione riguarda la tua vita e la possibilità o meno di sfruttare al meglio le tue risorse: ovviamente, fai bene a seguire le tue intuizioni e a fidarti dello specialista a cui ti sei rivolto, altrimenti non avrebbe senso la cura.

Il senso di farti presente altre possibilità, però, è solo di presentarti delle possibili alternative: anche io 9 anni fa speravo di cavarmela con 6 mesi di psicofarmaci e la maggior parte delle persone con un disturbo dell'umore sperano, all'inizio di un percorso, di 'guarire' velocemente senza future ricadute. Io te lo auguro di cuore, ma se ti faccio/ti facciamo presente anche altre possibilità, non è per sviarti dalla tua scelta ma, nel mio caso, per non fomentare una convinzione che per me è stata del tutto illusoria. Visto che nel caso migliore, in sei mesi avrai risolto il problema, se non dovesse andare esattamente in questi termini, partire con un punto di vista più ampio e tenere in considerazione anche esperienze diverse, alla peggio, ti aiuterà a fronteggiare meglio una possibile delusione (che assolutamente non ti auguro).
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Messaggio  Lorexxx Ven Giu 27, 2014 5:18 pm

Esatto,riquoto in pieno tutto quello che ha detto Merla.(si vede che abbiamo esperienze personali un po' simili)Comunque speriamo che a te bastino questi sei mesi!ti faccio anc io un in bocca al lupo!

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Messaggio  nausiche84 Ven Giu 27, 2014 8:12 pm

Lorexxx ha scritto:
Scusa se insistoxD  Smile,non è per avere ragione o meno,ma per cercare di capire meglio le cose.Come si fa a parlare di "personalità depressa o ossessiva compulsiva"differenziando da "disturbi di depressione ed ossessivi compulsivi"? Cioè,la personalità è una cosa che si forma con il tempo,in modo diverso a seconda degli imprinting,delle reazioni all'esterno e di tanti altri fattori che influenzano la vita,la crescita e la formazione dell'individuo.Come si può parlare di personalità come qualcosa di genetico?Quando un bambino nasce si possono analizzare i suoi geni,ma non si può certo parlare di "personalità". Quindi,se a una certa età uno sviluppa un disturbo di quel tipo,che differenza c'è tra "disturbo ossessivo compulsivo" o "personalità ossessivo-compulsiva"?La personalità comunque si è creata col tempo dello sviluppo individuale,non è una cosa oggettiva,come se fosse un'etichetta con la quale uno nasce.

Forse mi sono spiegata male..la personalità non è genetica ma è data dall'intreccio di fattori genetici e ambientali.. Una personalità di un certo genere può predisporre a sviluppare certi disturbi. Predisporre non significa che li determina, perchè la manifestazione del disturbo dipende poi dall'intreccio con eventi ambientali.

La differenza tra DOC e personalità ossessiva è che il DOC è una nevrosi. Le nevrosi colpiscono solo alcuni campi della psiche mentre altri rimangono intatti e quella parte funzionale permette alla persona di essere consapevole del suo problema, facendolo anche soffire per via di esso. Una persona che controlla 100 volte se ha chiuso la porta o si lava 10 volte al giorno è consapevole che questo è un problema e ci sta male.
Invece nel disturbo ossessivo-compulsivo di personalità la persona sviluppa pensieri razionali che giustificano il suo comportamento, quindi non è consapevole della problematica, ma tutto viene considerato come normale e parte del sè. Inoltre il disturbo è pervasivo proprio perchè è la personalità complessiva della persona a funzionare male e non solo una sua sfera. In genere non ci sono i rituali ossessivi, ma sono persone precise, molto razionali, che cercano sempre di avere la situazione sotto controllo, progettano le attività e le portano sempre a termine.


Comunque mi sa ci siamo allontanati un pò dal problema posto dall'autore della discussione.

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Messaggio  Dark Rage Ven Giu 27, 2014 10:58 pm

Il post è mio e quindi permetto gli off-topic Very Happy

tanto per ora non ci sono aggiornamenti, sono ancora indeciso sull'inizio della cura, anche se i farmaci li ho comprati tutti. magari domani è il giorno che inizio...

comunque le reti neurali per il controllo del volo non le userei mai! il controllo del volo lo farei con model predictive control, oppure LQG (LQR). Le reti neurali le userei al massimo per ottimizzare le matrici dei 2 controllori precedentemente citati! comunque complimenti per la tua destrezza con le reti neurali, non sono facili da gestire! se le sai gestire, sai gestire sicuramente anche la depressione Smile
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Messaggio  merla Ven Giu 27, 2014 11:10 pm

Non le so gestire. Ho seguito dei seminari nell'ambito dei corsi sui controlli di volo (ma 15 anni fa) e si parlava di prototipi sperimentali.
In ogni caso poi le cose sono andate in modo diverso per cui, benché mi mancassero pochi esami, ho interrotto e ripreso solo ora l'università.
Dal momento che ho poi scelto una professione diversa, mi son giocata le reti neurali. Smile

Per la mia esperienza, però, sbagli: molto più difficile e complesso gestire una disturbo dell'umore delle reti neurali, perché entrano in campo questioni emotive, affettive e relazionali che non si conoscono finché non ci si sbatte contro. Le reti le gestisci unicamente a livello razionale, è molto più semplice. Smile

Buona serata e in bocca al lupo!
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Messaggio  Dark Rage Sab Giu 28, 2014 11:05 am

Scusa se ti interrompo Merla, sicuramente riprenderemo il discorso... però volevo scrivere alcune cose personali ora...

questa notte ho fatto un sogno: io e la mia ex eravamo tornati insieme, ma a me non piaceva. La vedevo accanto a me che mi coccolava, ed io pensavo a come mi aveva lasciato, nemmeno una cacchina si lascia così dopo 7 anni. Il sogno è stato insolitamente lungo e lineare, senza interferenze. Ad un certo punto del sogno sono stato proprio io a dirle: forse è il caso di rivalutare la nostra relazione, non sto bene con te, non sei la ragazza che immaginavo fossi. Nel sogno ero io che la lasciavo, e lei che perplessa se ne andava senza dire nulla.

Questa mattina mi sono svegliato con molte domande in testa, e molta motivazione a stare bene e spaccare il mondo come l'anno scorso. Ore 11 del 28 giugno 2014: ho iniziato a prendere cymbalta 30 mg.
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Messaggio  Dark Rage Dom Giu 29, 2014 11:29 am

GIORNO NUMERO 2:

oggi è domenica, il giorno peggiore della settimana. Come tutte le settimane mi sono svegliato con un fortissimo nodo alla gola e una sensazione di trisitezza e malinconia difficili da descrivere. Tuttavia nonostante piova e si prospetta una giornata noiosa, non sto malissimo, non so se è effetto placebo o cymbalta fa effetto (più probabile la prima perchè cymbalta non può fare effetto in un giorno).

***RINGRAZIO A TUTTI VOI CHE MI SEGUITE, SPERO DI VINCERE QUESTA MALATTIA E TI ESSERE DI ESEMPIO E STIMOLO PER TUTTI***
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Messaggio  Lorexxx Dom Giu 29, 2014 12:57 pm

e la domenica solitamente è un giorno abbastanza pesante..tienici aggiornati !WinkWink

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