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Messaggio  idontknow Lun Mag 26, 2014 4:09 pm

Scusate se scrivo dinuovo ma ho bisogno di sfogare.sono così stanca di sentirmi diversa e noiosa.io vorrei poter lavorare come barman.fare radio.per intenderci,essere una di quelle persone preparatissime e alla mano che possono /sanno improvvisare.essere "l animale da festa" . Invece non spiccico una parola e sto a casa a guardare serie tv. Io non voglio essere questo. Non voglio,in un gruppo,essere quella che o c è o non c è e la stessa cosa. Ma mi sento velleitaria. Mi sento mamma Roma in pasolini,che ambisce a qualcosa che non otterrà mai. Qualcuno mi dica come fare per cambiare il proprio carattere....

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Messaggio  nausiche84 Lun Mag 26, 2014 5:21 pm

ciao
io credo che stravolgere un carattere nella sua totalità non si può, ci sono dei nuclei che rimarranno sempre tali, ma certe cose si possono migliorare.
Tuttavia io credo che lo stare bene con gli altri dipende da una serie di fattori, oltre che dal carattere. Io ho un carattere introverso e non è che sia logorroica (anzi proprio l'opposto), ma se sono in sintonia con una persona e trovo un argomento su cui mi trovo bene a parlare, allora ci dialogo. Insomma dipende anche se sei in sintonia con una persona e dall'argomento. Poi col tempo, è migliorata da sola la capacità di stare con gli altri. riesco meglio ad adeguarmi alla situazione. Credo che il fattore che più ha contribuito a questo miglioramento è quello di non sentirsi mai inferiore agli altri e non credere che i problemi e le stranezze caratteriali siano solo nostri. Tutti hanno qualcosa che non va, solo che lo nascono meglio di te; tutti hanno dei problemi, solo che non te li vengono a raccontare; tutti si sentono diversi, ma fanno finta di essere uguali agli altri con certi modi di vestire, di fare e di parlare.
Ammetto però, che nella società di oggi, il riuscire a conversare con una persona, a volte implica il parlare del nulla, di cose stupide, e allora lì sacrifichi una parte di te e ti accomodi alla situazione. Insomma bisoga trovare il giusto compromesso tra l'essere se stessi e l'essere ciò che quella persona vuole che tu sia in quel momento..

Io non so nello specifico quali siano i tuoi problemi.. Se parliamo di vera e propria ansia sociale (e qui credo che potresti rivolgerti a uno psicologo) o si tratta di cose meno gravi, quali introversione, timidezza.. Dovresti analizzare bene quale aspetto non ti piace di te quando ti trovi con gli altri e quale pensi che non piacciono agli altri.



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Messaggio  idontknow Lun Mag 26, 2014 8:13 pm

Si tratta di ansia sociale vera e propria.mi blocco non riesco a parlare e poi ho le crisi di panico a volte dopo essere stata con qyalcuno.io non voglio essere invisibile e voglio poter essere parte fondamentale di un gruppo di persone,non riuscire a rapportarmi al massimo con una sola.

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Messaggio  MythOpOiEsIs Lun Mag 26, 2014 10:25 pm



è proprio quello a cui stavo pensando stasera, quello a cui in realtà penso da un po'.
La depressione vera e propria, per me, è per fortuna qualcosa di lontano, che sono riuscito a lasciarmi alle spalle (forse) per sempre. Eppure ho ancora addosso un forte senso di insoddisfazione, perchè nonostante abbia gettato il cuore oltre l'ostacolo e da due anni stia lottando con tutto me stesso, continuo ad avere poche soddisfazioni, anche e soprattutto perchè partivo da una situazione parecchio disastrata.
Il fatto è che si tratta di trovare la calma interiore, la serenità per iniziare a lavorare per rimettere in piedi la propria vita pezzo dopo pezzo. Serve una forza immensa, perchè a volte, come sta accadendo a me, i risultati che arrivano non riescono a soddisfarci: vorremmo prenderci (o riprenderci) tutto e subito. E invece no, non è così. Serve una forza sovrumana alla montagna per partorire il topolino.

Non parliamo poi del carattere: secondo me l'unico modo per superare la timidezza e "proporsi" agli altri è essere tranquilli con se stessi, stare bene con se stessi, e per fare questo ci si deve levare qualche soddisfazione: ottenere buoni risultati nello studio e nel lavoro, partendo dalle piccole cose, e magari coltivarsi delle passioni...

Come canta un gruppo famoso a Roma "le velleità ti aiutano a campare quando i soldi sono troppo o troppo pochi, se non sei davvero ricco nè povero davvero, nel posto letto che non paghi per intero"...è un modo per dire che in questo mondo tutti noi siamo stati abituati a rincorrere ambizioni che a volte non corrispondono alla realtà, a dimostrare al mondo che siamo "speciali", e che in questa società dell'apparenza perdiamo di vista quello che realmente conta, ma in fondo non possiamo farne a meno, fa parte di noi "sognare un personaggio" per poterci illudere di essere speciali. Ma la verità è che i talenti e le cose che ci rendono speciali le scopriamo solo con fatica, pazienza e passione, coltivandoli con dedizione quotidiana e soprattutto per noi stessi, non per "lasciare il segno".

Perciò il mio consiglio è di riappropriarti delle piccole cose quotidiane, del piacere di vivere la giornata costruendoti giorno dopo giorno piccole soddisfazioni con la fatica di ogni giorno...solo questo può costituire il terreno fertile perchè tu possa scoprire delle passioni vere e proprie, prima ancora che coltivarle. Figuriamoci poi diventare tanto bravi da distinguersi, e da proporsi agli altri nella vita.

Scusa se ho un po' divagato, è che come ti ho detto il tema è per me assai "caldo"!

In bocca al lupo!  Laughing 

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Messaggio  nausiche84 Mar Mag 27, 2014 11:11 am

idontknow ha scritto:Si tratta di ansia sociale vera e propria.mi blocco non riesco a parlare e poi ho le crisi di panico a volte dopo essere stata con qyalcuno.io non voglio essere invisibile e voglio poter essere parte fondamentale di un gruppo di persone,non riuscire a rapportarmi al massimo con una sola.

scusami se te lo chiedo.. ma hai provato a fare psicoterapia per capire le cause di questo tuo blocco quando stai in mezzo agli altri? Hai ragione a pretendere di volere avere dei rapporti normali, ma normale significa stare al pari degli altri, mentre essere la parte fondamentale di un gruppo significa essere narcisisti.. Bè, magari penserai, meglio essere narcisisti che invisibili. No, meglio essere la via di mezzo, gli estremi fanno sempre stare male.
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Messaggio  idontknow Mar Mag 27, 2014 2:59 pm

scusami se te lo chiedo.. ma hai provato a fare psicoterapia per capire le cause di questo tuo blocco quando stai in mezzo agli altri? Hai ragione a pretendere di volere avere dei rapporti normali, ma normale significa stare al pari degli altri, mentre essere la parte fondamentale di un gruppo significa essere narcisisti.. Bè, magari penserai, meglio essere narcisisti che invisibili. No, meglio essere la via di mezzo, gli estremi fanno sempre stare male.


Non avendo possibilita economica ma avendo riconosciuto costrutti mentali troppo radicati da sbrogliare da sola,mi sono rivolta a una psicologa di un centro d ascolto nella mia zona.ci sono andata una sola volta per ora (mi han detto che non potrò fare una vera e propria psicoterapia che e un processo piu lungo,e hanno casi piu gravi coinvolti con la legge,ma potrò fare ugualmente qualche seduta.fino ad ora ne ho fatta una sola e sinceramente l ho trovata deludente.però non parto con quest idea,ci andrò e vedrò dove mi porta.domani ci vado dinuovo e spero di riuscire a esprimermi meglio per aiutarla a.che a capire cosa non va. Io non so qual è il mio posto..eccolo il punt
Vorrei avere almeno un ritaglio di mondo tutto mio..una tipologia di persone con cui stare a mio agio
non la.trovo...guardo una determinata cerchia di persone con grande ammirazione. Aspiro ad essere cine loro,sto parlando dquei ragazzi che amano viaggiare e amano l avventura,che sono ogni giorno affamati di cultura,molto colti e intraprendenti mche sanno anhe come ci si diverte ,le persne che ne capiscono di politica le persone che hanno idee,le persone aperte di mente.so di esserlo,so di non essere stupida.so di avere del potenziale e mi piacerebbe essere come loro piu della mia stessa vita.Ma per quanto mi sforzi io non riesco a raggiungere quello stadio.così ho provato ad esplorare nuovi mondi,a pensare magari questo non è il mondo che mi appartiene,ma è stato solo peggio,mi sono sentita ancor piu un pesce fuor d acqua...non so come fare...

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Messaggio  nausiche84 Mer Mag 28, 2014 11:45 am


Vorrei avere almeno un ritaglio di mondo tutto mio..una tipologia di persone con cui stare a mio agio
non la.trovo...guardo una determinata cerchia di persone con grande ammirazione. Aspiro ad essere cine loro,sto parlando dquei ragazzi che amano viaggiare e amano l avventura,che sono ogni giorno affamati di cultura,molto colti e intraprendenti mche sanno anhe come ci si diverte ,le persne che ne capiscono di politica le persone che hanno idee,le persone aperte di mente.so di esserlo,so di non essere stupida.so di avere del potenziale e mi piacerebbe essere come loro piu della mia stessa vita.Ma per quanto mi sforzi io non riesco a raggiungere quello stadio.così ho provato ad esplorare nuovi mondi,a pensare magari questo non è il mondo che mi appartiene,ma è stato solo peggio,mi sono sentita ancor piu un pesce fuor d acqua...non so come fare...

speriamo che la psicologa può aiutarti, altrimenti se non puoi fare psicoterapia lì, prova in un'altra asl.
Alcune delle cose che dici sono una questione di informazione. Chi se ne intende di politica o altre tematiche ed è colta è perchè legge, si informa. L'apertura mentale richiede anche informazione, altrimenti non puoi ragionare sulle cose se non conosci i contenuti. Penso che qui sia una questione di interesse e volontà. Ti appassiona la politica? Perchè se nn ti piace per quale motivo ne dovresti essere una intenditrice? Tu devi capire cosa ti piace e cosa non ti piace sapere e fare nella vita e concentrarti su quel cammino.. Non puoi prendere tutte le strade ed essere come gli altri. Devi crearti la tua cultura personale su ciò che ti interessa.
Il viaggiare purtroppo dipende dalla disponibilità economica.. Anche a me piacerebbe girare il mondo, ma non posso..
Poi lo stare con gli altri, la socializzazione è un problema diverso, quello che spero lo specialista possa aiutarti.
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Messaggio  idontknow Gio Mag 29, 2014 1:18 am

[quote="nausiche84"]


speriamo che la psicologa può aiutarti, altrimenti se non puoi fare psicoterapia lì, prova in un'altra asl.
Alcune delle cose che dici sono una questione di informazione. Chi se ne intende di politica o altre tematiche ed è colta è perchè legge, si informa. L'apertura mentale richiede anche informazione, altrimenti non puoi ragionare sulle cose se non conosci i contenuti. Penso che qui sia una questione di interesse e volontà. Ti appassiona la politica? Perchè se nn ti piace per quale motivo ne dovresti essere una intenditrice? Tu devi capire cosa ti piace e cosa non ti piace sapere e fare nella vita e concentrarti su quel cammino.. Non puoi prendere tutte le strade ed essere come gli altri. Devi crearti la tua cultura personale su ciò che ti interessa.
Il viaggiare purtroppo dipende dalla disponibilità economica.. Anche a me piacerebbe girare il mondo, ma non posso..
Poi lo stare con gli altri, la socializzazione è un problema diverso, quello che spero lo specialista possa aiutarti.

Non ci crederai ma è proprio quello che mi ha detto la psicologa quest oggi (anche se la seduta e durata davvero molto poco perche causa mezzi di trasporto pessimi ho fatto parecchio ritardo) . Io non pretendo di essere colta senza leggere o informarmi,è chiaro! Il mio problema e che anche quando leggo o non capisco (come nel caso della politica) o ancora se per esempio leggo un libro/guardo un film,non riesco a cogliere il senso piu profondo e lo commento in maniera magari superficiale.io ci provo sul serio a migliorarmi,e purtroppo non ci riesco.e vero la politica non mi interessa ,come ho anche spiegato alla dottoressa,ma so che devo essere un buon cittadino consapevole delle mie azioni e del mio voto,quindi dovrei essere in grado di informarmi per bene ma non ci riesco,mi annoia a morte e non ci capisco nulla. Sono d accordo per il fatto di perseguire quelli che sono i miei interessi ma io non ne ho.non ho stimoli e non so come fare .per quanto riguarda sia il migliorarmi che il rapporto con gli altri La dottoressa mi ha detto che devo prima accettare me stessa per come sono,migliorarmi sarà il passo successivo. (se starò bene con me stessa andrà da se lo stare bene con gli altri) inutile dire che le ho risposto che non posso accettarmi così come sono,perche essere una sociopatica del cazzo on e che mi faccia fare i salti di gioia.anzi mi odio.ma lei mi ha detto che ci dev essere per forza qualcosa di me che mi piace,sia fisicamente che caratterialmente.e io sono una bella ragazza,il punto piu difficile è trovare parti positive sul mio carattere.tuttavia pensandoci le ho trovate,ma non le trovo utili per i miei fini,non vedo come la cosa potrebbe aiutarmi..(anche riconoscendo i miei laur positivi continuo a sentirmi un handicappafa sociale e a stare male con gli altri)

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Messaggio  canterel II Gio Mag 29, 2014 1:08 pm

idontknow ha scritto: Il mio problema e che anche quando leggo o non capisco (come nel caso della politica) o ancora se per esempio leggo un libro/guardo un film,non riesco a cogliere il senso piu profondo e lo commento in maniera magari superficiale.io ci provo sul serio a migliorarmi,e purtroppo non ci riesco.e vero la politica non mi interessa ,come ho anche spiegato alla dottoressa,ma so che devo essere un buon cittadino consapevole delle mie azioni e del mio voto,quindi dovrei essere in grado di informarmi per bene ma non ci riesco,mi annoia a morte e non ci capisco nulla. Sono d accordo per il fatto di perseguire quelli che sono i miei interessi ma io non ne ho.

nel caso della politica, idontknow, penso che molto spesso leggere/informarsi e capire siano due fenomeni che non sono immediatamente collegati. l'informazione è prodotta da agenzie che non hanno quasi mai lo scopo di farti capire, quanto piuttosto quello di farti accettare una determinata situazione e costruire per te al posto tuo un'idea di quali sono gli attori in campo e quali le opzioni possibili che tu puoi prendere in considerazione. tra gli scopi principali dei giornali, soprattutto considerando che quasi non esistono editori puri (capaci di sostenersi unicamente con le vendite) c'è quello di creare opinione, artefatti culturali, e in definitiva convincerti.

quindi la pubblicità prodotta in ambito politico, in modo un po' paradossale, contiene pochissimi temi politici, e invece diffonde molti richiami emotivi, allusioni, minacce, lusinghe, o riferimenti a concetti e dispositivi oscuri che sono presentati con un linguaggio tecnico e non sono per nulla analizzati - e questa carenza di analisi non è motivata di solito da incapacità o incuria, quanto dalla precisa intenzione di presentare gli oggetti del discorso come dati di fatto rigidi, inevitabili, premesse fondamentali e indiscutibili.  
se trovi noiosa e incomprensibile l'informazione politica credo che non dovresti sentirti per questo in imbarazzo ma invece in buona compagnia, e il mio consiglio (molto personale e certamente discutibile) è di prendere la repubblica, il corriere della sera, il fatto quotidiano, etc, e di usarli per fare pratica nella produzione di burattini e animali di carta pesta. si impara di più e dà molta soddisfazione.
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Messaggio  idontknow Gio Mag 29, 2014 4:05 pm

Si ma.io non voglio essere un ignorante.ogni volta che ho uno scambio d opinioni con qualcuno non so come controbattere...sto ecrcando anche di smettere di guardate gli altri e pensare "è un periodo di stallo,mi formero e passera.anche se adesso non ho il mio posto,un giorno lo avrò e passerà." Ho solo paura che non passi mai..pagherei oro per esser come gli altri...

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Messaggio  piquemal Gio Mag 29, 2014 6:19 pm

idontknow, oltre alla semplice massima che dice che ritenersi ignorante è già un passo per allontanarsi dall'ignoranza, mi verrebbe da consigliarti di sviluppare la curiosità verso le cose del mondo, espressione generica che intende il mondo come un baraccone di cose, alcune delle quali dovrebbero attirare la nostra attenzione mentre altre, spesso legittimamente, sfuggono al nostro interesse. L'opinione mi pare svilupparsi dalle curiosità che generano conoscenza. La conoscenza è un'arma pericolosa, spesso provoca effetti imprevisti come il dolore, eppure ci ritaglia uno spazio di dignità nel rumore che ci circonda. La stupidità al contrario è quasi un effetto conservativo che ripara il grosso della specie dall'incontro con crude realtà. Allontanarsene è faticoso e a volte inutile, ma nel percorso - mi ritengo dentro un percorso che si muove a zigzag tra le mie stupidità e i miei buffi tentativi di avvicinamento alla comprensione di qualcosa - dicevo, nel percorso si avvertono momenti e spazi di un'interiorità che prima non pensavamo di avere.

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Messaggio  idontknow Gio Mag 29, 2014 10:24 pm

E vero,ma.come.già detto sopra io purtroppo non ho stimoli,non c E niente che mi.incuriosisca o mi interessi. e anche quando ne ho la passione svanisce in fretta. Non credo.di saper dare giudizi.non superficiali anche se mi appassiono a un opera,o ad un libro che ha catturato Li per Li la mia attenzione.in secondo luogo dimentico tutto.cio che vado a ricercare (anche con gli esamimi succede,passato un po di tempo ddopo l esame dato è.come se si resettasse il cervello.)

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Messaggio  canterel II Ven Mag 30, 2014 1:02 pm

idontknow ha scritto: Non credo.di saper dare giudizi.non superficiali anche se mi appassiono a un opera,o ad un libro che ha catturato Li per Li la mia attenzione.in secondo luogo dimentico tutto.cio che vado a ricercare (anche con gli esamimi succede,passato un po di tempo ddopo l esame dato è.come se si resettasse il cervello.)

Considero che la superficialità non è una qualità della persona ma della situazione in cui le persone si trovano. Tanto meno una situazione è coerente con desideri, obiettivi e orizzonte di vita del soggetto, tanto più facile sarà per il soggetto elaborare questa situazione in modo superficiale. credo che anche atteggiamenti passivi, ansiosi e difensivi riducano la possibilità di elaborare brillantemente i dati. in effetti non credo che di per sé inserire dati nella coscienza forzandosi alla lettura o allo studio permetta di sviluppare le proprie capacità. direi che la ricezione di informazioni di per sé è condizione necessaria ma non sufficiente per elaborare in modo soddisfacente e trasformare le suddette informazioni in esperienza. per questa ragione, anche i libri vanno usati, non tesoreggiati e rispettati come monumenti, e lo studio va gestito in modo pragmatico: affaticarsi e rincorrere l'obiettivo di ricevere una mole enorme di dati può essere non solo inutile, ma addirittura deleterio (perché provoca affaticamento, dispersione dell'attenzione, confusione, frustrazione, etc).
riguardo al fatto di dimenticare ciò che si legge e si studia: è del tutto fisiologico. esistono ricerche sulla memoria e l'apprendimento secondo le quali circa 1/10 di ciò che si legge viene assorbito e diventa materiale estraibile dalla coscienza. è normale dimenticare nomi, date, concetti. se il problema ti appassiona, potresti anche fare ricerche sulle mnemotecniche disponibili e i metodi di studio non disperdenti.
io credo poi che anche una buona parte del materiale che non viene efficacemente etichettato e reso disponibile nella memoria "operativa" della persona possa comunque arricchire la mente di immagini latenti, di suggestioni, di schemi mentali che renderanno comunque più fluidi i nostri ragionamenti futuri e che, qualora dovessero ripresentarsi dati già decodificati e poi dimenticati, più facilmente li riconosceremo o li elaboreremo più velocemente.
per fare un esempio, una volta mi è capitato di sognare di avere una discussione sulla letteratura americana con un ricercatore e nel sogno costruivo un discorso tutto sommato coerente sulla mitologia dei pionieri che hanno esplorato l'america e sullo spirito peculiare che tale mitologia avrebbe impresso nella letteratura e nella filosofia, citando ralph waldo emerson: il fatto significativo è che io non so nulla di ralph waldo emerson, e nella mia vita cosciente fatico a recuperarne rapidamente anche solo il nome. anni prima del sogno avevo letto qualcosa che marginalmente chiamava in causa emerson, dimenticando immediatamente tutto e lasciando precipitare tale esperienza in qualche recesso della memoria. eppure nel sogno parlavo di emerson come se si trattasse di un mio amico e non avevo alcuna difficoltà a presentarlo in un discorso.
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Messaggio  idontknow Ven Mag 30, 2014 1:33 pm

Cio che dici è vero ma resta sempre una questione irrisolta: tu mi dici che non devo sforzarmi di leggere qualcosa sennò ovviamente non sarò neanche in grado di coglierne il nesso a pieno.perfetto. io quindi dovrei leggere per voglia di leggere e per cuura Su cio che mi interessa.ma io non ho stimoli quindi non c E nulla che mi interessi.perciò,o resto ferma in questo stadio e dono il mio corpo alla scienza (sarei utile in un caso almeno!) O mi do una mossa. Anche quando tuttavia qualcosa cattura la mia attenzione e il mio interesse non ne colgo il nesso piu profondo (e come se mi interessasse un film e riuscissi a commentare solamente "wow l attore e davvero bello" -non è questo il mio caso ma spero l esempio aiuti a capire meglio cio che intendo). Allora mi chiedo e possibile che io sia solo intellettualmente limitata? Può essere una questione di materia grigia,o comunque di anatomia del cervello? (Suonano stronzate megagalattiche anche a me,ma volevo comunque chiedere.) avete presente i malavoglia? 'ntony che torna dal servizio militare (se non ricordo male,tant per cambiare ahah) e si rende conto che non è e non vuole essere come i suoi compaesani,ma che d altro canto è un pesce fuor d acqua tra i borghesi piu colti e non riuscirà ad essere come loro? Ecco,io Mi sento così. E mi chiedo se ci sia modo di uscirne...l altra sensazione che mi caratterizza è quella del sentirsi fuori luogo in ogni contesto sociale è orribile.sento una costante sensazione di mancata appartenenza.e ogni volta mi modello,mi plasmo per quanto posso per come gli altri mi vogliono.a volte ci riesco anche bene,a.volte sono semplicemente paralizzata e sto zitta. Ma io chi sono?

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Messaggio  merla Ven Mag 30, 2014 2:04 pm

Sì, però, io vorrei farti notare un aspetto: la maggioranza dei tuoi coetanei italiani non sono in grado di citare pasolini e i malavoglia nello stesso thread. Io stessa, ho rimosso i malavoglia dalla mia memoria e mamma roma non l'ho visto e non mi ritengo particolarmente limitata culturalmente.
Quindi, forse, la tua convinzione di essere ignorante è falsata, se non altro rispetto alla media.

Può essere che tu faccia riferimento a una qualche elite culturale (ma esistono e davvero hanno così poco da fare oltre a snocciolare cultura?) o forse semplicemente quando fai una valutazione di te stessa utilizzi un metro troppo severo.
E, comunque, il paragone con gli altri è sempre  relativo: per esempio, io sono convinta, in media, di scegliermi film abbastanza intelligenti e vado al cinema con o seguo i suggerimenti nelle scelte dei film delle poche persone i cui gusti, a mio parere (che sicuramente sopravvaluto) sono abs in linea con i miei e che, tendenzialmente, non mi indicheranno,film che io ritengo insulsi. Tuttavia, è probabile che se io dovessi mai fare un discorso di cinema con canterel, mi sentirei cinefila quanto una prugna e, probabilmente, apprezzerei un decimo di quello che lui apprezza in un film.

E poi, chi è che definisce il 'significato profondo' di un film, un libro o un articolo? Se un'opera cela un messaggio, il messaggio non è assoluto, ma mediato dal destinatario.
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Messaggio  idontknow Ven Mag 30, 2014 4:09 pm

Che l opera è di chi la interpreta lo credo anche io.i riferimenti letterari so farli (alcuni anche filosofici) ma non so neanche svilupparli piu di tanto.riesco a ricordare solo quello che vedo vicino alle mie problematiche,stato d animo de perso.aggi simili ai miei. Null altro.di Pasolini non ho ad esempio visto nulla,lo sto studiando per quest esame ma bon saprei parlare dei suoi film. (questo potrebbe portare una persona a dire che mi limito alla cultura accademica). Magari se un film e una critica al capitalismo,faccio per dire,io non la colgo,magari colgo qualcosa di superficiale o addirittura lo trovo anche noioso. Allora mi dico non vado bene con questa gente "intellettualoide". Vedo i ragazzi del mio paese e alcuni di loro anche sono interessati a me perche sono carina,ma al massimo riesco a parlar loro Su fb ,non riesco a stare con loro mi sento troppo estranea e a disagio.non mi viene niente da dire.mi manca l aria a pensarci.e loro pensano che me la iro ma non è così,e solo che non ci riesco proprio...(può dipendere dal fatto che alle medie ero parecchio "sfigata" perche ero brutta e quindi non so.o mai stata in preadolescenza al centro dell attenzione..ora non riesco neanche ad essere elemento di sfondo)

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