gli accanimenti della vita

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Messaggio  dottemergency Ven Set 12, 2008 9:07 pm

salve a tutti, mi chiamo dany e sono un medico....tutti mi invidiano ma purtroppo il detto è vero: "l'abito non fa il monaco" perchè vivo in una condizione veramente disumana. non sto esagerando ma posso affermare di essere un perdente nella vita....la vita non mi ha dato perfettamente nulla:
1) famiglia: 2 anni fa ho perso mio padre, ora devo mantenere mia madre che ha completamente perso la testa e il lume della ragione e mia sorella che non se ne frega della famiglia. quindi ho perso completamente famiglia, ritrovandomi solo ogni giorno.
2) amici: non ho un amico, in parte perchè per studiare sono costretto a rinunciare a molti dei loro programmi e in parte perchè sulla mia strada ho sempre conosciuto persone che si sono rivelate cattive, egoiste ma soprattutto idiote.
3) amore: non ho mai conosciuto l'amore....l'unica persona alla quale mi affezionai di più mi ha lasciato in mille sofferenze. allo stato attuale, non riesco più a farmi una ragazza poichè sono sempre ignorato o lasciato senza che mi venisse data una spiegazione.
4) lavoro: purtroppo fare il medico nn è così bello come lo si crede, ci sono molte responsabilità ma la cosa peggiore è che l'italia, come al solito, si è rivelata dispensatrice solo di raccomandazioni e cattiverie, strafottendosene della salute del paziente. purtroppo lottare non serve a nulla finchè ci sono i vecchi baroni che comandano.
5)vita: mi capitano sempre cose strane, insolite, se provo a fare qualcosa, mi va inevitabilmente storto....eppure ce la metto tutta per migliorare la mia situazione ma sembra che la vita non vuole regalarmi un pò di tranquillità. non sono depresso ma ho perso tutto l'entusiasmo di vita....perchè tanto il risultato è scontato. la mia vita è diventata noiosa, solo sconfitte e nessuna vittoria. credetemi, non sto esagerando ma è la pura verità. dentro di me c'è solo solitudine, rabbia, odio e rancore. non so veramente cosa fare......
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Messaggio  canterel II Dom Set 14, 2008 2:03 am

ciao dottemergency e benvenuto.
come forse hai notato il forum in questi giorni non è molto frequentato. gli utenti abituali sono ancora in vacanza. comunque sono vacanti. per conto mio posso solo invitarti a usare come vuoi questo spazio. penso di comprendere abbastanza bene almeno alcune delle cose che ti danno noia. fatti forza e ricordati che tante persone come te fanno fronte a grane simili. famiglia, insoddisfazione affettiva, fatiche professionali. guardandomi intorno penso che, tra i miei conoscenti, quelli che non vivono situazioni analoghe sono una minoranza. la soddisfazione in generale è un sentimento ostile alla vita. sono arrivato a convincermi che il senso di appagamento sia la spia biologica deputata ad avvertirci che abbiamo urgente bisogno di cimentarci con qualche nuovo problema. se l'appagamento dura troppo a lungo fa male alla salute. a quest'ora almeno mi sembra di affermare con ciò una cosa sensata, magari domani cambio idea.
ciao
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Messaggio  suggestione Dom Set 14, 2008 10:53 pm

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Messaggio  dottemergency Dom Set 14, 2008 11:46 pm

grazie a tutti per avermi risposto e aver cercato di darmi un pò di consolazione. però vorrei premettere che io non solo non sono depresso ma lotto quotidianamente per cercare di fare sempre del meglio. psicologicamente sto benissimo, attivo, allegro, solare e nn mi fa paura stare in queste condizioni. la cosa che trovo strano è che nonostante i miei sforzi, nn sono mai riuscito a far andare le cose nel verso giusto.....sembra che la vita o meglio il destino si diverta alle mie spalle tanto che mi capitano cose al limite dell'assurdo. è normale che prova rabbia e rancore ma nei confronti di nessuno, solo della vita. mi sento spento, come se dentro di me la scintilla della passione e della vita si fosse esaurita......avrei bisogno di una vittoria....solo UNA!
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Messaggio  suggestione Lun Set 15, 2008 8:25 am

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Messaggio  dottemergency Lun Set 15, 2008 5:44 pm

Sarà anche sfiga o come altro la vogliamo kiamare, resta il fatto che mi sono annoiato a stare in questa condizione. Per vittoria o vincita io intendo un qualcosa che mi è andato nel verso giusto, a mio favore. Desiderarne una o forse anche di più, non sottende un mio carattere ambizioso. io vorrei essere un ragazzo come tanti, con i suoi alti e bassi e non soltanto bassi anzi bassissimi. il fatto che io, nonostante tutte le disavventure, rimanga un tipo solare e allegro è perchè continuo a lottare e principalmente perchè ormai ci convivo col la sfiga....è diventata un membro della mia famiglia, se proprio devo prenderla con ironia. quindi io nn sono troppo severo con me stesso.....cerco di fare e di avere il meglio per me stesso, come farebbero tutti...quindi nn mi ritengo un alieno ma bensì un alienato visto che le mie troppe disavventure mi hanno escluso dal mondo. qui non cerco pietà o ki mi da una pacca sulla spalla.....so ke nessuno può aiutarmi.....è solo uno sfogo...altrimenti rischio di esplodere!!!! e sai qual è la cosa più divertente? io faccio il medico o meglio il chirurgo, neurochirurgo per la precisione, quindi quotidianamente ho a che fare con problemi mentali legati alla malattia organica sottostante. io li curo non solo fisicamente ma mi prendo cura anche di una eventuale depressione o altri disturbi della sfera emotiva o dell'umore. chi meglio di me può capire il dolore che queste persone vivono. però quando esco dall'ospedale mi scappa sempre una risata sarcastica perchè penso: "io curo gli altri, ma non ho chi si prende cura di me". ridicolo vero?
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Messaggio  suggestione Lun Set 15, 2008 8:04 pm

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Messaggio  alfredo Lun Set 15, 2008 9:29 pm

come fai a sapere che nessuno potra' aiutarti?.....se per aiuto intendi qualcuno che ti risolve i tuoi problemi , forse hai ragione, perche' ogn'uno puo' risolverli da solo, semmai dagli altri possono arrivare degli imput che fanno scattare la spinta a reagire e a trovare soluzioni nuove .

Tempo fa , per la precisone il 5 febbraio 2008, ho messo su questo forum un post in cui indicavo "alcune riflessioni per un'autoterapia psicologica" . Lo hai letto per caso? Potrebbe darti qualche dritta.

Per quanto riguarda " la sfiga che perseguita", non credo sia una valutazione oggettiva, se si esclude quella relativa ai dolori fisici, e alla morte di persone care.
Per la stragrande maggioranza delle "sfighe " a cui ci riferiamo, penso sia dovuto a interpretazioni di quello che ci aspettiamo e che non si realizza.
Il motivo di queste delusioni, possono essere diversi:
O ci siamo prefissati degli obiettivi troppo difficili da raggiungere,per cui non si e' analizzata la realta' nel modo dovuto ; o non si sono ancora imparate le abilita' per raggiungerli.

Quando dalle persone da cui ci si aspettava amicizia ,amore , poi queste non arrivano, la conclusione che si trae e' : quella persona mi ha fatto solo del male......mi ha usato....non ha ricambiato i miei sentimenti........
Ora ti chiedo: abbiamo conosciuto bene la situazione, la persona in questione.......? Se si pone attenzione , i segnali vi sono sempre per capire il comportamento degli altri .
Spesso pero' siamo concentrati solo su quello che vogliamo ottenere, senza curarci delle avvisaglie che le cose potrebbero andare diversamente.
Altre volte dobbiamo modificare i nostri comportamenti.
Se poi scatta un'altra "assolutizzazione irrealistica" , cosi' ho chiamato gli stili di pensiero ( presi naturalmente da dei noti psicoterapeuti) del tipo: "tanto non me ne andra' mai bene una......ci si attivera' senza dare il meglio di noi stessi e alla fine i risultai potrebbero essere negativi , proprio come si era pensato.

Forse si tratta di ristabilire rapporti umani piu soddisfacenti, che diano quelle gratificazioni che solo dagli altri provengono.
Cambiare l'idea di se' stessi , da fondamentalmente negativa a positiva ( anche se molto difficile, ma non impossibile) ed essere il piu' possibile realistici e' il primo passo.
Suggestione ne ha dato un'ampio esempio.

Il post che avevo messo e le indicazioni che avevo dato, da alcuni e' stato percepito solo teorico e somigliante a quei mauali di letteratura americana grossolana del tipo : come diventare ricco,famoso e di successo in 3 mesi.
Un'analisi attenta lo sconferma, perche' non ci sono indicazioni su come si "deve" fare , ma partendo dalla propria visione dei fatti e convinzioni, stimola altri modi di lettura degli stessi, lasciando a ogn'uno il proprio modo di agire in base al suo percorso di vita.
Non e' assolutamente di quel livello: A. Ellis e altri sono considerati molto importanti per gli studi approfonditi e le terapie sperimentate basate sul concreto.

Mi farebbe piacere una tua risposta
Ciao
Alfredo

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Messaggio  dottemergency Lun Set 15, 2008 10:44 pm

ciao alferdo così come a suggestione. avete detto delle cose molto giuste se analizzate con razionalità. è vero che le aspettative di ognuno possono modificare la realtà dando delle false illusioni che possono trasformarsi in delusioni. io analizzo non solo gli altri, cercando di stare attento ai bidoni, ma anche me stesso tanto che ho sviluppato un forte senso di autocritica e di autoironia. sto sempre attento ai miei comportamenti cercando di essere signorile ed elegante ma nn damerino....solo una persona dalle buone maniere, gentile ed educato. sono apertissimo al dialogo con tutti....nn mi importa ki ho davanti...povero, ricco, bello, brutto, etc..... ora non so se avete letto le mie risposte ai vostri post, ma c'è dell'incredibile nella mia vita. ho notato che altre persone che frequentano questo forum hanno per la maggior parte problemi di solitudine derivanti dal fatto che non hanno un partner. bene, io soffro di solitudine come gli altri ma a me manca tutto: famiglia, amici e partner. qualunque, e dico qualunque, sforzo faccio per cercare di risolvere tali mancanze, si risolve in un fallimento completo. non mi aspetto grandi cose, nè eroismi, nè surrealismi o cose che vanno al di là della mia possibilità. chiedo tanto ad avere una famiglia come tanti di voi, soprattutto a sera, a tavola o in un banale giorno di natale? mentre gli altri festeggiano, io sono chiuso o nella mia camera o addirittura vado a lavorare tanto per nn stare da solo, almeno lì parlo con i miei pazienti. chiedo tanto ad avere un amico per una birra in compagnia? chiedo tanto ad avere (ma nn è obbligatorio quest'ultima cosa) una ragazza da amare ed essere amato? lo so, sembra assurdo tutto quel che sto dicendo, ma è la pura verità. libri, DVD, e altro materiale multimediale non serve a nulla se è il destino ad essere crudele. lavorando in ospedale ho notato una cosa importante: ci sono persone che hanno trascorso molti anni della loro vita in un letto d'ospedale, altri invece che non prendono mai neanche un raffreddore. ora ditemi voi:"cosa hanno fatto di male tali persone per meritarsi un simile supplizio?" l'ospedale è un posto dimenticato da DIO....e chi ci vive è un dimenticato di DIO.
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Messaggio  canterel II Mer Set 17, 2008 12:43 am

dany, rispondo a quest'ultimo post più che altro perché vedo riferimenti alla sfiga, alla grazia divina, al destino, che mi danno un po' da fare perché ho l'impressione che tu ci insista e che non si tratti di modi di dire e basta. il tuo desiderio di stabilire rapporti di amicizia
è sacrosanto e fai bene a coltivarlo, e anche a non sentirti soddisfatto. non dovresti ritenerti perseguitato dalla sfiga se i tuoi tentativi non sortiscono effetti buoni. è così spesso anche per me e per molta gente. forse, ma dico forse perché non ti conosco e non so perché e in che modo i tuoi tentativi falliscono, è più utile che ti concentri appunto su queste ragioni anziche rinunciare a concepirle e chiamare in causa il fato e la sfiga. io credo poco alla sfiga. o meglio forse ci sono cose che definisco sfiga, ma ritengo che abbiano delle connessioni più o meno stringenti con la logica e delle forme di determinazione.
invecchiando ho registrato dapprima con fastidio, poi con più serenità, l'acuirsi delle difficoltà a mantenere legami con il prossimo. a queste difficoltà bisogna rispondere, e cercare di spuntarla ha già in sé qualcosa di gradevole, anche se magari poi si fallisce. per cominciare, visto che le affinità elettive sono fenomeni rari e labilissimi, ho cominciato a valutare l'amicizia fondata sulla comunione di interessi concreti, particolari, anche sul bisogno. chi l'ha detto che la vera amicizia è disinteressata? cosa vuol dire disinteressata, che ci si guarda nelle palle degli occhi così, senza combinare niente? le ultime relazioni che con esiti alterni sono riuscito a mantenere dignitosamente, e che oggi definirei amicali, sono cominciate dalla contingenza e dal lavoro. il lavoro, l'ambiente di lavoro, le rivendicazioni e i problemi della tua categoria professionale. o nel luogo dove studi. l'istinto comunitario è umano nella misura in cui risolve problemi e facilita la vita. se no ci sono individui asserragliati dentro villini e appartamenti. insomma ho conosciuto gente che ho frequentato inizialmente per raggiungere obiettivi comuni, perché c'era un interesse collettivo, problemi condivisi. esaurita quella prima spinta, ho mantenuto i contatti e si è creata la dimestichezza sufficiente a dare senso e gradevolezza all'incontro con queste persone anche in mancanza degli obiettivi contingenti che c'erano prima. non è facile né automatico, ma per esempio indirizzarsi verso forme di associazionismo, politico, culturale, anche più o meno sindacale, oltre al resto può produrre anche esperienze umane forse interessanti.
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Messaggio  canterel II Mer Set 17, 2008 12:55 am

per il resto, e tanto per inquadrare il mio intervento:
non ho una famiglia, se intendi una famiglia costruita da me (ho quella di provenienza, e molto banalmente ci vivo male). da anni non ho partner stabili, e anche sul piano delle esperienze volatili non sono molto attivo. soprattutto: non faccio grossi sforzi per cambiare questa cosa dopo che ho messo a fuoco le cause delle mie difficoltà su quel fronte, rendendomi conto che tutto sommato il celibato è qualcosa che voglio, o che almeno preferisco. il partner comporta costi: psichici, economici, sociali. onestamente so di non volerli pagare. quando mi commisero per le magrissime scopate, sto comunque bene attento a ricordarmi che è una mia strada. le amicizie di cui ho parlato sopra si riducono ad un pugno di persone. mi conosco e non sono mai stato un animale profondamente politico. quando ancora ero sui banchi di scuola col grembiulino, ero una specie di monaca in miniatura. che ci posso fare. Smile
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Messaggio  dottemergency Mer Set 17, 2008 9:34 pm

cantarel, grazie ancora per il tuo post......i miei riferimenti alla sfiga o al soprannaturale sono solo di sfogo e, in un certo senso, anche filosofico che ora nn sto a discutere. mi spiace che anche tu condivida il mio stesso destino....se fosse possibile potremmo instaurare un rapporto di amicizia basata su quegli interessi comuni di cui mi hai parlato. è vero anche che molto è dovuto a mie libere scelte che non rimpiango. anche a me l'essere single fa comodo ma non per evitare responsabilità quali i costi di gestione ma più che altro perchè posso dedicarmi alle mie passioni quali lo sport, il lavoro, i viaggi e altro. ma questa strada non è stata scelta da me in toto. vivere in solitudine, cioè senza amicizie e partners duraturi nel tempo, mi hanno portato a coltivare i miei interessi a tal punto da diventarne geloso. ma come ti ho detto, la mia volontà di isolarmi non è assoluta....è stata anche in parte costretta dagli eventi avversi della vita. io ho accettato questa mia condizione e la vivo con serenità, però sono pur sempre un essere umano e i momenti di bisogno di affetto (famiglia, amici e partner) si fanno sentire. certo ho imparato come controllare la mia psiche quel tanto da nn farmi cadere in depressione ma il sospiretto di delusione mi scappa sempre. quel che mi fa male è sentire le persone che vivono attorno a me che mi definiscono un perdente perchè non ho nulla dietro le mie spalle.....ma loro non sanno le enormi difficoltà che ogni giorno affronto. come te alla fine me ne vado con la frase "che ci posso fare" e spero nel giorno dopo. mi sono sì rassegnato alla situazione però nn voglio far morire la speranza o il sogno di poter cambiare qualcosina, anche una.
cmq spero di continuare a messaggiare con te. da un lato questo forum mi aiuta a liberarmi dalle oppressioni interne. grazie ancora. a presto
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Messaggio  suggestione Mer Set 17, 2008 10:52 pm

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Messaggio  merla Mer Set 17, 2008 11:44 pm

ti scrivo velocemente...una cosina che mi ha colpito...non entro nei discorsi che state facendo tra te cant sugge e alfredo perchè troppo filosofici per me in questo momento...

cmq tu scrivi:
"mi sono sì rassegnato alla situazione però nn voglio far morire la speranza o il sogno di poter cambiare qualcosina, anche una."

e mi lascia di sale...sei un neurochirurgo, curi le persone, a volte salvi le persone (almeno spero ;-))...boh voglio dire...cambi molto più di qualcosina per tanta gente.

Cioè...di lavoro io traduco per lo più brevetti, e tradurre brevetti ha sostanzialmente l'utilità di sprecare carta per riempire gli archivi degli uffici notarili e dei vari enti...e mi sento professionalmente realizzata. Basketball

Non è che tu, semplicemente e banalmente, hai introiettato troppo la sofferenza che vedi ogni giorno?
E non te ne rendi, solo perchè ci sei dentro?

magari è una c...a...

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Messaggio  Stef Gio Set 18, 2008 1:16 am

Credo che l'ordinamento di tutte le cose non sia puramente casuale.
Farò alcune citazioni che forse hanno qualche correlazione con il fatto che nessuna cosa vada bene al nostro amico:

... il nostro vero nemico siamo noi stessi, perché gli altri dimenticano, mentre noi non dimentichiamo mai. Invece bisogna evitare l’autocommiserazione, l’ autodistruzione, essere rivolti decisamente in avanti e interessarsi il meno possibile a se stessi.
(Jean Josipovici, guaritore)

Le cose si comportano in un certo modo perché le loro posizioni nell’universo inter-relato sono tali che esse sono dotate di nature intrinseche che rendono inevitabile il loro comportamento. (JOSEPH NEEDHAM citato da MARGARET LOCK in Verso una nuova saggezza di FRITJOF CAPRA).

Ora farò una lunga citazione che spero reggiate (cmq mi scuso per la lunghezza):

Quale specie d’intelligenza informatrice sottende a tutte le perfette leggi della fisica, dell’elettromagnetismo, della gravità, della matematica, della intelligenza umana? È avvenuto ciò proprio in questa precisa maniera…
Solo in quest’universo è stato possibile che esistesse un’intelligenza per chiedersi queste cose?
In principio, prima di questo universo, “erano” tutte queste leggi fisiche? “Erano” tre dimensioni per lo spazio ed una per il tempo? Esistevano spazio e tempo? Erano valide le leggi, TUTTE le leggi, che oggi conosciamo? Poteva uscire un universo con una di-mensione spaziale e sette temporali?
Modelli di pensiero che fanno parte della realtà dell’uomo potrebbero far parte della realtà dell’universo: esprimono una verità umana e la verità umana fa parte della verità universale.
Stiamo parlando dell’archetipo. Per Jung è una sorta di facoltà o forza formatrice pa-ragonabile al sistema assiale di un cristallo, che di per sé non ha alcuna esistenza mate-riale ma che costringe un minerale ad assumere sempre la stessa forma geometrica nel-la sua cristallizzazione.
L’archetipo è inesprimibile e non rappresentabile, è il modello informale della forma.
Possono essere gli archetipi semplicemente degli schemi astratti che offrono l’ossatura del pensiero umano, un suo sistema assiale, senza che a essi corrisponda al-cuna realtà universale? Questo ordine è una realtà assoluta o è soltanto uno schema?
In un cristallo dobbiamo vedere il simbolo di un’assoluta geometria divina o solo un complesso di rapporti matematici privi di ogni significato?
Questi schemi formali non sono meno reali delle cose a cui si applicano o non sono più illusori di esse: comunque vogliamo considerarli, ci si presentano alla base di tutto ciò che chiamiamo realtà.


Credo che in fondo l'accadere delle cose non sia affatto casuale.
Mi dispiace per lui ma ha ragione.
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Messaggio  canterel II Gio Set 18, 2008 1:20 am

@ sugge
guarda che più spesso di quanto non si creda uno sposa E LA FAMIGLIA E I VIZI. two gusti is megl che uan
porca vacca sugge, cos'è questa sterzata ratzingeriana? lo sai che siamo sette miliardi? se tutti ci mettiamo a procreare come conigli per me è una forma di egoismo della specie, che finirà presto per fare del sistema solare un bivacco di manipoli.
sempre per esempio, in cina il rapporto tra popolazione maschile e femminile è squilibrato: se tutti i cinesi riterranno come te che il valore supremo è la famigghia, visto che adesso i soldi li hanno loro ma figa invece poca, verranno a comprarsi le mogli a trieste. sugge, proviamo così: magari per qualcuno che ha l'estro, la famiglia è un valore, e allora speriamo tutti che il porco mondo che abbiamo costruito sia un bioma adatto alla ricerca del benessere familiare per costoro e i loro incolpevoli figlioli. per qualcun altro, ad esempio per me, mettere su famiglia sarebbe un gesto criminale, sadomaso, da incosciente proprio. e allora scusa tanto i miei vizi: cerco di salvare la salute psicofisica e di non accollarmi responsabilità per le quali fino ad oggi non ho sviluppato alcun talento.

@ merla

ben trovata.. azz e per fortuna che tu non filosofeggi! merla, ricordo benissimo che una volta mi hai scagliato il de mauro nei denti perché avevo usato il verbo INTROIETTARE. palleggia pure che io torno a surfeggiare. cheers
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Messaggio  suggestione Gio Set 18, 2008 8:20 am

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gli accanimenti della vita Empty Era proprio INTROIETTARE?

Messaggio  merla Gio Set 18, 2008 11:56 am

canterel II ha scritto:

@ merla

ben trovata.. azz e per fortuna che tu non filosofeggi! merla, ricordo benissimo che una volta mi hai scagliato il de mauro nei denti perché avevo usato il verbo INTROIETTARE. palleggia pure che io torno a surfeggiare. cheers

Era proprio INTROIETTARE?
Vuol dire che sei un bravo insegnante... Basketball

PS: cmq prima di usare il termine introiettare, ho controllato sulla wiki che tanto sicura non ero..Very Happy
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gli accanimenti della vita Empty Decisamente OT

Messaggio  merla Gio Set 18, 2008 12:18 pm

suggestione ha scritto:

Ciò che vedo e che a fare i figli sono le persone meno abili a comprendere l'importanza di quello che stanno facendo; lo fanno perché lo fanno tutti o per fatalità.

Di questi tempi dare la vita deve essere un atto di responsabilità, supportato da una politica che applica la sua volontà allo scopo di garantirne la riuscita.

In merito...in un rigurgito di statalismo e di dittatorialità che non mi è proprio....qualche sera fa discutevamo con un mio amico, che sarebbe necessaria una commissione di psicologi, pedagoghi e assistenti sociali, che all'inizio di una gravidanza fa le sue valutazioni sull'eventuale coppia o madre, sulla rispettiva capacità di prendersi le responsabilità di una genitorialità consapevole, di far crescere sti poveri ragazzi senza farli schiumare con cretinate o con tutti i loro problemi irrisolti, e in caso di esito negativo di tale valutazione, di prendere il neonato ed darlo in adozione a un paio di genitori equilibrati che magari bimbi non ne possono avere.

So che è una proposta degna di Pol Pot...però vista la marea di disgraziati che si riproducono senza avere la più pallida idea di quello che stanno facendo e soprattutto di quello che dovrebbero fare... riconsidero la mia visione anarcoide della società, in questo particolare contesto.

Scusate l'OT, ma ci stava bene...anche per alleggerire e tornare un po' tutti allegramente a palleggiare.

merla
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Messaggio  canterel II Gio Set 18, 2008 5:51 pm

off topic per off topic, condivido certo i sentimenti di merla e sugge a riguardo. credo di essermi già pronunciato su questo blog a favore di una educazione sessuale di massa non più indiscriminatamente a favore del tasso di crescita. anziché sensibilizzare le coppie all'ideale dei due figli a testa, bisognerebbe cominciare a dire: fate quel che volete, ma state attenti che poi son cazzi. se non avete la vocazione, dio vi ama lo stesso anche senza prole.
questo sul piano della propaganda culturale. però avverto anche i rischi di un incubo cinese o cambogiano o nazista, o piu semplicemente di una società dove chi oggi è il solo a permettersi una lamborghini diventa anche il solo a non autoestinguersi. per quanto riguarda le politiche sociali ed economiche, non dovrebbero mai arrivare a essere coercitive, né per aumentare la natalità, né per diminuirla, né per farci sopra speculazioni e ingegnerie di alcun genere. il principio ispiratore deve essere comunque quello di garantire le migliori condizioni possibili per chiunque voglia procreare. certo, se poi gestendo malamente la libertà arriviamo al picco indicato dai demografi (credo oltre i dieci miliardi), dopo può esserci solo e comunque decrescita fisiologica: che tradotto in termini empirici temo possa implicare carestia permamente, disastri, forse guerre di enormi proporzioni, e politiche prescrittive a quel punto generalizzate.

comunque, tra le utopie della modernità, ho subito il fascino specialmente della città del sole di tommaso campanella: rigido controllo delle nascite, esercitato dai sacerdoti/scienziati a monte, sotto forma di controllo della procreazione. detta così fa rabbrividire, e infatti l'utopia descrive una comunità di filosofi, non una società storica. però tutto il processo, descritto nei dettagli, è fichissimo e vorrei che jodorowski ci facesse un film. i saggi selezionano le coppie per la riproduzione basandosi sul criterio della complementarietà fenotipica: donna alta bionda, uomo basso bruno, donna esile intelligente, uomo robusto scemo, donna ragioniere, uomo poeta ecc. ma il criterio più importante è la compatibilità astrologica. gli astrologi e i sacerdoti infatti devono scegliere il momento per l'accoppiamento facendo calcoli che si basano sulle congiunzioni astrali tra i partner. la sera indicata, la coppia si predispone alla monta sul letto, di fronte ad un consesso di saggi. l'astrologo scruta il quadro astrale dalla finestra e quando le stelle sono nella posizione giusta dichiara il nulla osta, e gli amanti cominciano a fornicare assistiti dagli esperti. questo per campanella dovrebbe garantire la mejo fecondazione. più o meno così me la ricordo.
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Messaggio  dottemergency Ven Set 19, 2008 9:01 pm

ragazzi, parlare di città perfette, nascite controllate o altro mi sembra una vera utopia o degno di un film di fantascienza. c'è un film simile che non ebbe molto successo, si kiama GATTACA.....andate a vederlo così vi renderete conto che una società perfetta non è perfetta. ritornando all'origine di questo post, ognuno di noi ha bisogno di una famiglia, di un amico/a e di un partner. vivere in perfetta solitudine non è il massimo che si può kiedere dalla vita. è vero che in questo modo si ha più tempo per sè stessi ma ci sarà un punto della vita oltre il quale la solitudine diventerà un inferno. in ospedale mi capita spesso di vedere vecchietti/e abbandonate al loro destino, nessun parente, nessun conoscente. credetemi è una sofferenza a vederli.....
Ma non dimenticatevi che anche in gioventuù la solitudine è un malessere. durante l'anno capiterà il compleanno, il natale, capodanno, e altre festività. a ki piacerebbe trascorrerli da solo? da qualche anno io lo sto provando. è orribile,credetemi.
Ora potete filosofeggiare quanto volete, citarmi i versi dei più illustri penstori dell'umanità....ma la solitudine è solitudine.
Io non cerco un amore, una famiglia ed amicizia mercenari. io desiderio quel che tutte le persone hanno! aprirmi in questo forum mi serve appunto per dar un pò di sfogo al male ke mi porto dentro. questi mali purtroppo sono cominciati da quanto avevo 15 anni, ora ne ho 28........dopo così tanti anni la mia passione, vivacità e spensieratezza sono calate tantissimo. mi sento spento, come un guerriero che ha perso la voglia di combattere. purtroppo non posso permettermi di cadere in depressione, anche se a 20 anni l'ho conosciuta assieme all'anoressia. l'umore mi serve per portare avanti casa e mia madre, per lavorare, i miei pazienti hanno bisogno di me, hanno bisogno del mio sorriso. ogni mattina metto una maschera sul volto e a sera, quando ritorno a casa, la tolgo. non è falsità la mia, ma solo il bisogno di andare avanti nella vita. tante volte ho pensato di suicidarmi, perchè mi sento inutile, ma non ne ho il coraggio. a molti di voi questa idea appare insulsa e da codardi, ma purtroppo io nn riesco a cambiare il mio destino.....ce la metto tutta ma ogni giorno ne esco sconfitto. ho subito tante umiliazioni e sono stato deriso ed è per questo motivo che il fuoco, che prima ardeva nel mio cuore, si è spento. vabbè ora nn voglio tediarvi ulteriormente, ma faccio un invito a tutti voi: "se volete veramente capire la sofferenza e la solitudine, nonchè i reali motivi di depressione e non quelli futili del mondo moderno, allora fatevi un giro in un normalissimo reparto di lungo degenza di un qualsiasi ospedale" . purtroppo c'è ki nasce fortunato e ki sfortunato e non si possono cambiare le cose. un abbraccio a tutti voi
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gli accanimenti della vita Empty ....

Messaggio  merla Ven Set 19, 2008 10:24 pm

doc....sul controllo delle nascite e le società perfette noi si scherza...sdrammatizziamo...io palleggio e cant fa surf....

dottemergency ha scritto: "se volete veramente capire la sofferenza e la solitudine, nonchè i reali motivi di depressione e non quelli futili del mondo moderno, allora fatevi un giro in un normalissimo reparto di lungo degenza di un qualsiasi ospedale"

anche qui...a me verrebbe da dirti solo...appunto!

Tu, grazie a dio, nei reparti di lungo degenza ci lavori e non ci sei costretto...quindi la differenza tra sofferenza reale e quella psichica che per un motivo o per l'altro ci infliggiamo, la conosci decisamente meglio di noi. Hai le tue sfortune e le tue ragioni di sofferenza, ma hai anche la fortuna di non esserci giustappunto costretto in un letto d'ospedale...quindi è una tua scelta dove mettere il limite tra fortuna e sfortuna.

Cioè se fai il paragone con me, che vivo sola ma per scelta, che ho alcuni amici sinceri, una famiglia un po' devastata ma non troppo, e un ex un po' depresso, che non si capisce se ricuciremo o no, allora magari puoi ritenerti sfortunato, se invece vai a chiederlo a uno dei vecchietti abbandonati, sicuramente ti diranno che sei fortunato per l'età e la salute fisica che hai.

"tante volte ho pensato di suicidarmi, perchè mi sento inutile, ma non ne ho il coraggio" -> se io avessi detto queste parole al mio medico della mutua, lei mi avrebbe mandato di corsa a parlare con uno specialista (medico o psicoterapeuta) ... a te che sei medico, e che hai vissuto già depressione e anoressia, te lo devo dire io che sono traduttrice? Very Happy

La buona abitudine non farsi l'autodiagnosi nel caso dei disagi psichici...ha una sua importanza anche per i medici, sai? Non per nulla gli psicoterapeuti, prima di esercitare si sparano anni di analisi

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Messaggio  suggestione Ven Set 19, 2008 11:35 pm

..


Ultima modifica di suggestione il Sab Set 20, 2008 6:01 pm - modificato 1 volta.
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gli accanimenti della vita Empty ciao dottor emergency

Messaggio  alfredo Ven Set 19, 2008 11:37 pm

come dice giustamente merla , hai la possibilita' di vedere la "vera " sofferenza, (quella fisica, e di solitudine forzata) , per cui si potrebbe pensare che quella psichica dovrebbe essere meno invasiva.
Eppure anche tu convieni che non e' cosi': anche quella psichica puo' essere forte come quella fisica.

Sono stato questa estate in vacanza in un paese abbastanza povero, e ho pensato che la gente di quel paese avesse dei motivi validi per stare male . Ho capito, che non e' la poverta' il motivo piu' importante per stare male, o forse cosi' mi e' sembrato.

Per tornare alla solitudine e all'inpossibilita' di stringere delle relazioni umane ( amicali , amorose..), dici di essere un ragazzo solare, quindi senza difficolta' di comunicazione - hai dato delle risposte sul perche' poi non si realizzano ?

Hai detto che hai fatto parecchi tentativi, ma che hai subito delle delusioni., hai chiari i motivi , pur non volendone parlare, o ti rimane completamente sconosciuta la causa ?
Perche' poi e' anche diverso il modo di agire.
Ciao
Alfredo

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gli accanimenti della vita Empty però rende

Messaggio  merla Sab Set 20, 2008 12:48 am

suggestione ha scritto:

Suicidarsi? figo!!
Peccato non serva a un cazzo.

Ops mi scuso per il linguaggio.

Però rende perfettamente il concetto!!!!!! Very Happy
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