essere incapace a fare

spiaggia ha scritto:
Forse un giorno vi scriverò che sto bene. perchè sarò arrivata alla decisione finale, chiudere questa mia inutile, fallimentare esistenza

E' un bene sapere che non sei ancora arrivata alla decisione finale, a meno che tu non intenda voler chiudere una fallimentare esistenza col solo fine di aprirne un'altra meno opprimente. In questo caso arriva presto alla decisione finale e svolta.

mi associo in tutto alla considerazione di piquemal.

direi che i concetti stessi di fallimento e di inutilità sono relativi, non c'è niente di definitivo nella loro affermazione, né tantomeno nei tentativi che facciamo per allontanarli da noi, e non c'è nessuna decisione definitiva che li sospenda.

io credo che star bene sia in buona parte una tensione per accogliere, mettere in quadro, controllare e ove possibile trasformare la sensazione di inutilità e di fallimento, piuttosto che eliminarla o estraniarla dalla nostra esperienza.
su questo forum leggo spesso opinioni che tendono ad attribuire una maggiore sensibilità a chi attraversa stati di depressione. io non so se sia così. ma certamente sentire e riconoscere il fallimento, la perdita, l'inutilità e la sofferenza è una manifestazione dell'intelligenza umana e dei nostri bisogni, e non è il segno di una strana maledizione, di una negatività assoluta.
occorre provare, riflettere, produrre una tensione - come in ogni ambito dell'esistenza - per rendere familiari, gestibili, significativi anche questi stati e questi sentimenti.
l'addomesticamento del dolore e della paura non ha mai fine, ma per me è possibile riconoscerlo come una condizione eroica e universale dell'avventura umana nel mondo. è forse il modo moderno di porre la categoria dell'eroismo a portata delle persone senza incorrere in forme disumane o pittoresche di idealizzazione.
la sofferenza si combatte con tante strategie, e va tenuto ben presente che la sofferenza non è bella,
ma la persona sofferente è bella, degna, e ha accesso a tutti i significati più importanti del mondo.

canterel II ha scritto:
la sofferenza si combatte con tante strategie, e va tenuto ben presente che la sofferenza non è bella,
ma la persona sofferente è bella, degna, e ha accesso a tutti i significati più importanti del mondo.

molto vero. molto molto molto vero.