Come una deficiente...

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Messaggio  Viola Sab Apr 12, 2008 11:45 pm

oggi mi sono dimenticata di prendere la mezza pillola di xanax della mattina e la mezza dell'ora di pranzo.....Sono uscita intorno alle sette di sera per fare spese....improvvisamente in auto ho avuto un capogiro e ho ricordato la dimenticanza....Mi son sbrigata a versarmi delle goccine di xanax...ma il malessere era avviato ormai....Sulle forze e aspettando l'effetto delle gocce ho continuato ad andare. Sono entrata nel megasupermercato...niente da fare mi son sentita strana e mi son dovuta buttare fuori e correre a casa...senza spesa....Pian pianino ho cercato di controllare la crisi...poi ho pianto ma nn come volevo...c'era mio figlio...ho tenuto ho tenuto ho pianto un pochino in sua assenza...Ho avuto paura...paura che tutto tornasse indietro....Ora sto meglio e soprattutto quella delle dieci di sera col piffero che l'ho dimenticata....che paura!!!! Mamma mia che sono diventata fragile....senza farmaci non riesco proprio....Non riesco ancora a mollarli....Come mi ha detto un amico carissimo sono un bulldozer fragile....Una contraddizione intrinseca.
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Messaggio  Stef Dom Apr 13, 2008 1:29 am

Quando si esce dalla depressione con due mesi passati bene, si deve mantenere la cura per altri sei mesi. Poi devono passare altri sei mesi per controllo tipo convalescenza. Se infine tutto va bene la cura va diminuita in modo molto graduale.
E' evidente che se si interrompe all'improvviso si ha un effetto "rimbalzo" bello e buono.
Non sei quindi fragile.
Io, per aver interrotto la cura per due giorni, stracciai letteralmente due trombe alte un metro e mezzo, ricordi di mia moglie di un viaggio in medioriente. Poi stracciai con le mie mani la scheda tim contenuta nel mio telefonino. poi gettai dalla finestra una madonna in pietra.
La sera dissi a mia moglie che era meglio che andasse lei e i bambini a casa di mia suocera, perché io non garantivo la loro incolumità (furono costretti ad andarsene veramente).
Poi dormii per terra.
Andai con le braghe in mano di corsa dal mio specialista.
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Messaggio  merla Dom Apr 13, 2008 1:52 am

A me sembra (ma questo discorso vale quel che vale perchè è davvero troppo presto per dirlo) che questo aspetto della fragilità sia una cosa implicita nel prendere ansiolitici regolarmente.

Da una parte c'è il fatto che, come qualcuno (forse proprio bussolon) mi spiegò al tempo, gli ansiolitici abbassano in parte la soglia dell'ansia. Io credo che sia anche un meccanismo psicologico che scatta, cioè la nostra mente sa che prendendo le gocce passa, e quindi non cerca più in alcun modo di utilizzare le sue risorse per venire fuori da ansia o panico o che altro sia. Una specie di pigrizia...per altro la mente di un depresso è già abbastanza stanca di suo, per cui è comprensibile che sta gran voglia di farsi tutto sto sbatti non l'abbia.

Con la doverosa premessa che io sono favorevole alle cure farmacologiche quando prescritte un medico (tu viola magari lo sai, ma è una premessa necessaria per evitare un eventuale discussione sui farmaci...), mi sono resa conto in queste ultime settimane che era scattata questa pigrizia mentale ed è stato questo il motivo per cui per ora farmaci non ne prendo (eccetto quando bevo troppi caffè serali, come ora, che poi per dormire 5 goccine ci stanno come il cacio sui maccheroni ;-)).
Come se fossi arrivata a un punto, in cui mi rendevo conto di avere le risorse per reagire da me, ma più o meno inconsciamente di usare la scappatoia dei farmaci e di usare la scappatoia del pensare 'tanto sono esaurita, posso sclerare', per non impormi una reazione sensata alle cose.

Tutto questo assolutamente non per dire che tu o altri possiate smettere con i farmaci da domani, ma per dire che in effetti gli ansiolitici atrofizzano momentaneamente le risorse della nostra mente, ma è un atrofia utile, che serve perchè la nostra mente possa prendersi il suo riposo e i suoi tempi....e quest'atrofia ci può anche far pensare che senza farmaci non possiamo stare e non possiamo affrontare le cose, è un pensiero implicito della convalescenza.
Molto spesso però proprio questo riposo permette di ricaricare le batterie e pian piano di riacquisire quella che è in realtà la nostra energia, e quindi potrebbe permettere un domani di avere nuovamente quella forza di reagire all'ansia e alla depressione, che sul momento ci pare di non avere.

Stringi stringi, viola, io mi son sentita allo stesso tuo modo un sacco di volte, ma è soltanto una fase, secondo me necessaria, di un miglioramento o (e qui tocco ferro) della guarigione.
Guarigione (questo è un discorso che vale per me, in generale non lo so..) che non significa crearsi una vita senza ansia e senza depressione, ma significa conoscersi, accettarsi a volte ansiosi, a volte depressi, altre volte padroni del mondo, ma non subire passivamente nessuna di queste sensazioni.
Per me oggi guarigione significa che se anche mi sento l'ultima merda del pianeta, o se mi metto a letto a guardare il soffito per un'oretta, da qualche parte c'è la consapevolezza che magari è un momentaccio, ma in qualche modo sono in grado di farlo passare e passerà.

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Messaggio  Luciano Dom Apr 13, 2008 2:33 am

Mi rendo conto che in questo forum siete quasi tutti più grandi di me e avete più esperienza sul problema della depressione, io dal basso dei miei 25 anni non sono capace di dare consigli a nessuno, però posso provare a dare il mio sostegno e dirti, Viola, che in fondo questa piccola crisi è dovuta solo alla dimenticanza di prendere i farmaci e che non è per niente detto che in futuro tu non riesca a vivere in modo splendido senza i farmaci...

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Messaggio  Pavely Mer Apr 16, 2008 9:25 pm

Veramente... veramente un abbraccio forte forte.

...
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Messaggio  suggestione Gio Apr 17, 2008 1:25 pm

Dolce Viola, i disagi di cui a volte siamo vittime, non comprendono la totalità del nostro essere.
Allora, non rimproverarti se a volte cedi al male, alla sofferenza.
Quello che conta, lo sappiamo benissimo tutti e continuare, un po con l'aiuto dei farmaci, un po con le varie discipline che ognuno di noi sceglie per sentirsi appagato, un po cono l'aiuto di chi ti è amico e così avanti, senza guardarsi troppo indietro.

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