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Messaggio  Pavely Gio Apr 09, 2009 10:46 am

sugge ha scritto:Il nanismo ha oramai messo le redini agli italiani, che fine ci aspetta per il futuro?

Ma...

In Francia, patria di filosofi, si è scritto molto su Berlusconì.

Oggi, và per la maggiore l'analogia tra Forza Italia/Partito della Libertà e Solidarnosc.

Entrambi questi partiti sembravano essere un momento epocale delle storie nazionali dell'Italia o della Polonia.

Nella pratica, non hanno inciso, né incideranno, molto.

Così come Lech Walesa (Lek Bauensa) è quasi dimenticato, così lo sarà anche Berlusconi.

Entrambi hanno voluto una BATTAGLIA DI LIBERTÀ.

Entrambi hanno dimostrato che la Libertà è una parte molto piccola del pensiero e della teoria politica.

(In filosofia si dice "Marginalité d'opposition de la liberté")

Sia Bauensa che Berlusconi hanno avuto a modello gli USA e il suo simbolo: la statuta della libertà. Nei fatti, hanno dimenticato le migliaia di culture particolaristiche da cui è nata l'Aquila dagli strali d'oro.

GLi USA nascono dalle tradizione Waspee (white american people), Hispanical, Afroamerican, Irish, Italians, Québequois, Mormons, Sur-americans, Natives (cioè degli indiani), Deutschlandes (tedesche), Hollander e migliaia di altre.

Ad esempio: la figura dello Sceriffo ha origini inglesi. Ma nella gestione del potere assoluto, ha ascendenze Spagnole. L'assoluta divisione dei poteri viene fatta risalire alla Common Law ma, nei fatti, gli Statuti sono fortemente influenzati dalla legislazione e dalla cultura della Spagna del Siglo de oro. Per non parlare dell'Universo del Protestantesimo, delle influenze massoniche, della libertà dell'Hidalgo...

L'America non è solo libertà.

Ridurre l'America e il suo style-life ad uno stereotipo di libertà è una grandissima ingenuità.

Ciò che la gente non ha capito di Berlusconì o di Bauensa... è stato un fatto: il clima familiare.

Berlusconi è lo stereotipo del "Buon Padre di Famiglia".

Non è un dittatore.

Viene ridicolizzato da tutti e non viene, nei fatti, rispettato da nessuno.

Come un adolescente che fà finta di ascoltare la bonaria ramanzina del suo genitore, così gli Italiani lasciano "sfogare" Berlusconì.

Ma la sua reale incidenza nella storia politica italiana è nulla.

Inesistente.

La politica di Berlusconì è acqua fresca.

I centri di potere sono altrove... (penso a Tajani... penso al Partito popolare europeo... penso a Dalema, penso ai ciellini, penso al Vaticano...)... Berlusconi è e rimarrà sempre l'Uomo che ha fondato la Fininvest.

Punto.

Dopo la Fininvest non ha fatto nient'altro.

Gli anni novanta, ne sono convinto, hanno conosciuto un solo leader: Prodi.

Prodi si sapeva far rispettare e, per questo, gli Italiani l'hanno mandato a casa.

Nei fatti, noi italiani non vogliamo nessuno che ci comandi: siamo una nazione che vede nel Nord Italia migliaia di comuni,,, nel centro italia un grande Deposito cattolico,,, nel Sud Italia qualcosa di monarchico, ancestrale e antropologico.
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Messaggio  lunatica Gio Apr 09, 2009 11:46 am

No,Paolo,Berlusconi ha fatto molto di più.E' riuscito in maniera subdola e continuativa ad entrare nelle teste degli italiani,manipolandole e modificandone la visione della realtà che ci circonda.
Berlusconi,che esplicitamente prende come modello Mussolini(ma senza nemmeno riuscirci così bene),ha sviluppato una dittatura che si serve dei potenti media ...


Ultima modifica di lunatica il Gio Apr 09, 2009 12:58 pm - modificato 1 volta.
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Messaggio  lunatica Gio Apr 09, 2009 11:47 am

Prodi era uno zimbello...non si è fatto rispettare per niente Smile
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Messaggio  anthea Gio Apr 09, 2009 3:18 pm

con tutto il rispetto, non mi parlate di Prodi (anche se è emiliano come me) che mi salta la mosca al naso!

Se non lo sapete, il caro Prodino, insieme a D'Alema, con la sua aria innocente è stato il principale attore dell'inizio del declino delle più grandi e sane aziende italiane come vedasi in questo sito:


http://www.disinformazione.it/svendita_italia2.htm
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Messaggio  anthea Gio Apr 09, 2009 3:18 pm

e sotto vedrete bene il ruolo avuto dal caro "innocente mortadellino" Prodino:

Breve digressione
Prima di arrivare a Telecom è bene ripercorrere dall’inizio la storia delle privatizzazioni in Italia.
Siamo nel 1992, a febbraio viene arrestato l’imprenditore milanese Mario Chiesa, da cui prende avvio l’inchiesta di Mani Pulite. Portare alla luce del sole quel sistema di corruzione fu un fatto positivo, ma siccome in Italia non succede mai niente per caso avremmo dovuto chiederci perché solo allora ci si arrivava. Prima di Mario Chiesa, da anni, erano state aperte inchieste relative a casi di corruzione anche più gravi, ma ogni volta erano state bloccate da un sistema di protezione ferreo. Basterebbe chiedere al giudice Carlo Palermo. Tutti sapevano, anche i cittadini, ma tutti lasciarono correre per anni. Probabilmente serviva un cambio di guardia ai vertici dello Stato, e Tangentopoli assolse benissimo a questo compito.

Il 23 maggio la mafia fece saltare in aria Giovanni Falcone e la sua scorta. Poco dopo Borsellino seguì la sua sorte. Altre bombe esplosero qua e là.
100 giorni dopo l’arresto di Chiesa e pochi giorni dopo la strage di Capaci, il 2 giugno 1992, al largo di Civitavecchia, su un panfilo denominato “Britannia”, di proprietà di Sua Altezza la Regina d’Inghilterra, si ritrovarono un centinaio di personaggi legati al mondo dell’economia, i rappresentanti di importanti banche internazionali, soprattutto statunitensi e anglo-olandesi. Tra gli italiani vi erano il collaboratore di Prodi Beniamino Andreatta che poi ricoprirà la carica di ministro in tre successivi governi. E vi era Mario Draghi, che oggi ritroviamo a capo della Banca d’Italia, ma che allora era direttore generale del Ministero del Tesoro e, come presidente del Comitato per le privatizzazioni, guidò il processo di svendita, oltre che di Telecom, di Enel, Eni, IMI, Comit, BNL e tutto il sistema bancario italiano. Finito il suo lavoro di liquidatore (2001), in attesa di salire al vertice della Banca d’Italia, Mario Draghi parcheggia il prezioso culetto sulla poltrona di vicedirettore della banca d’affari Goldman Sachs (quel posto ora è occupato da Mario Monti, altro nome illustre della banda).

Goldman Sachs è un elemento cruciale di questa storia e in generale nella storia delle privatizzazioni italiane, dove ha ricoperto alternativamente il ruolo di acquirente o di advisor. Romano Prodi è stato consulente della Goldman Sachs praticamente ogni volta che è rimasto fuori da incarichi pubblici: tra le due sue presidenze dell’IRI, e dalla caduta del suo primo governo alla nomina alla Commissione Europea. All’epoca due giornali londinesi (Daily Telegraph e Economist) gli chiesero conto di questo legame, oltre che di quello con Unilever (di cui era stato ugualmente consulente) e dei lauti compensi percepiti da queste società. Ricordarono la procedura di privatizzazione della Bertolli, ceduta dall’IRI di Prodi al consorzio Fisvi e poi rivenduta alla Unilever con la Goldman Sachs come advisor. La stessa banca era stata advisor anche nella privatizzazione del Cretino Italiano. Per tutto questo è stato inquisito e assolto…
Tornando al Britannia, al piacevole party marino partecipò anche il finanziere ungherese-americano George Soros che oggi si spaccia per filantropo e scrive libri che criticano il neoliberismo, ma allora si divertiva e arricchiva lanciando attacchi speculativi alle valute di alcune nazioni.
Di quella crociera i giornali diedero informazioni vaghe, e alcuni dei protagonisti si affrettarono a liquidarla come un semplice ritrovo di piacere. Draghi negò per due anni la sua partecipazione, finchè non la ammise di fronte ad una commissione parlamentare.

Cosa ha a che fare la crociera sul Britannia con la nostra storia? Sarà un caso, ma pochi mesi dopo, a settembre, Moody’s[3] declassò i BOT italiani. Allo stesso tempo George Soros lanciò un attacco speculativo alla Lira attraverso una massiccia svendita della valuta italiana. Questi fatti provocarono un crollo del valore della moneta del 30% a cui la Banca d’Italia cercò di far fronte bruciando 48 miliardi di dollari (per riacquistare Lire e limitare la caduta del valore).
Subito dopo la massiccia svalutazione iniziò il valzer delle privatizzazioni. In pratica, gli acquirenti stranieri, poterono beneficiare di uno sconto del 30%, un vero affare! Accorsero in branchi le iene per avventarsi sul cadavere dell’economia nazionale e spolparne le ossa.

Alcune procure, tra cui quelle di Roma e Napoli, aprirono delle inchieste sulle responsabilità di quella svalutazione e indagarono sul legame con la crociera sul “Britannia”. Non ne venne fuori nulla.
Per la cronaca, i due massimi responsabili della lira erano in quel momento Carlo Azeglio Ciampi e Lamberto Dini, rispettivamente governatore e direttore generale della banca centrale, diventati poi presidenti del consiglio dei due governi tecnici che diedero un grande impulso alle privatizzazioni (mentre tagliavano con l’accetta la spesa pubblica). Presidente del Consiglio era Giuliano Amato, mentre Romano Prodi governava lo smantellamento dell’IRI.

A poco più di un mese dalla crociera, a metà luglio 1992, l’appena insediato governo Amato, avvia la prima privatizzazione della serie, quella dell’Efim, un gruppo di un centinaio di società e migliaia di posti di lavoro. Alla fine dell’estate il governo trasforma in società per azioni i grandi enti pubblici, a partire da Enel, Eni, Ina ed Iri. Un anno dopo va all’asta il Credito Italiano, per continuare con maxi privatizzazioni durante tutti gli anni Novanta, tra cui Telecom ed Enel, passando per un mare di aziende sparse un po’ in tutti i settori, a cominciare dall’agroalimentare (Buitoni, Invernizzi, Locatelli, Galbani, Ferrarelle, Peroni, Moretti, Perugina) che finisce in mano a società olandesi, inglesi o americane. In mani straniere cade anche buona parte del sistema bancario e molte altre aziende dei settori strategici.
Nel 2000 l’Eni è già in avanzata fase di privatizzazione. Manca solo il ramo “immobili”. La fetta più consistente viene acquistata dalla Goldman Sachs (no?!) per circa 3000 miliardi delle vecchie lire. Ma non basta, perché la stessa banca acquisterà anche gli immobili della Fondazione Caripalo, di Unim, Ras e Toro.

Torniamo a Telecom
In quegli stessi anni la vecchia SIP divenne Telecom e nel 1997 fu messa sul mercato dal governo Prodi (ma no?!). Bisognava fare cassa, e in fretta, lo esigeva l’Unione Europea, quindi non si poteva badare tanto per il sottile. Così le azioni furono vendute per un prezzo irrisorio, tant’è vero che appena un anno dopo le stesse azioni valevano sul mercato cinque volte di più (+ 514 %).
Si fece una campagna martellante per invitare i piccoli risparmiatori ad acquistare azioni di quella che doveva diventare una public company (una società con capitale diffuso tra piccoli soci). I piccoli risparmiatori che in quegli anni cominciavano ad appassionarsi alla nuova lotteria nazionale della Borsa comprarono l’85%.

Ministro del Tesoro era Carlo Azelio Ciampi. Direttore generale Mario Draghi. Al vertice di Telecom stava Guido Rossi, che dopo la dimissioni di Tronchetti Provera è tornato su quel trono. Dopo la privatizzazione la presidenza passò ad un uomo della FIAT, mentre Guido Rossi polemizzava con D’Alema, accusato di avere messo l’impresa in mano ai poteri forti.
Con l’azionariato diffuso basta un piccolo pacchetto di azioni per controllare la baracca. Quel pacchetto è composto da una cordata guidata dalla finanziaria di casa Agnelli (Ifil)

Altra breve digressione
Sempre nel 1997, ma prima della privatizzazione, Telecom compra il 29% di Telekom Serbia, pagando 878 miliardi di lire. Cinque anni dopo, caduto Milosevic, rivenderà la quota a Telekom Serbia per 378 miliardi, con una perdita del 57%. Il Polo su questa vicenda ha fatto un gran casino, che non ha portato a nulla.

Saldi e ribassi
Dalla privatizzazione di Telecom il governo ricava 11,8 miliardi di euro.
Nel 2001 ENEL (società pubblica) acquista Infostrada, una società più piccola di Telecom, e la paga 11 miliardi di euro.
Da dove viene Infostrada? In sostanza è la vecchia rete telefonica interna delle Ferrovie dello Stato, che il governo Prodi vendette ad Olivetti (De Benedetti) per 700 miliardi di lire (35 milioni di euro) da pagarsi a rate in 14 anni. Olivetti
la vendette subito alla tedesca Mannesman per 14 mila miliardi di lire (7,5 miliardi di euro – venti volte il prezzo di acquisto) in una unica soluzione. Chi ha fatto la stima del valore della rete pubblica? Il manager delle Ferrovie Lorenzo Necci provò ad opporsi, ma fu “invitato” a vendere senza tante storie. Non capì il consiglio e dovette pensarci la magistratura: fu incriminato sulla base di intercettazioni telefoniche (!?), fece qualche mese di carcerazione preventiva e poi fu assolto.

Nel frattempo arriva al governo D’Alema e comincia l’era Colaninno, che attraverso Olivetti dà la scalata a Telecom. Ancora una volta ci furono pesanti irregolarità per tenere basso il prezzo delle azioni attraverso una vendita occulta, ma la Consob , guidata da Spaventa, lasciò correre. Il Financial Times definì la scalata “una rapina in pieno giorno”. Guido Rossi disse “Palazzo Chigi è l’unica merchant bank dove non si parla inglese”.
Colaninno controlla al 51% una società fantasma, la Hopa , che controlla il 56% di un’altra entità chiamata Bell[5], la quale controlla il 13,9% di Olivetti, la quale a sua volta controlla il 70% di Tecnost, che controlla il 52% di Telecom. In pratica Colaninno e i suoi soci controllano Telecom detenendone l’1,5 %.

Dalla Telecom fu scorporata la SEAT , società che gestiva la raccolta pubblicitaria. Fu acquistata per il 61% da una società chiamata “Otto”, composta da Comit, De Agostini ed altri, ad un prezzo di 1.955 miliardi. Trenta mesi dopo Otto ne rivende il 20% a Colaninno per 7200 miliardi; poi un altro 17% a 5 mila miliardi, e un altro 8% per 5750 miliardi. In pratica, la società acquistata a 1.955, viene venduta subito dopo a oltre 16 mila.
Per l’acquisto la “Otto” ottiene i soldi da Dario Cossutta, figlio di Armando, alto dirigente della Banca Commerciale, che è anche socia della “Otto”.

Le società che avrebbero dovuto pagare le tasse per le plusvalenze spariscono nel nulla, forse in qualche paradiso fiscale…
Dopo un po’ i rapporti tra Colaninno e De Benedetti si guastano. Colaninno pensa di poter giocare in proprio. La Repubblica (giornale controllato da De Benedetti) comincia ad attaccarlo finchè nel 2001 si arriva alla resa dei conti. L’uomo da spendere è Marco Tronchetti Provera, erede di casa Pirelli, che soggiorna nel “salotto buono” della finanza insieme ai Benetton.
Tronchetti Provera diviene amministratore delegato di Pirelli nel 1992. Nel 1995 ne diviene primo azionista e nel 1999 acquista la Unim (la più grande società immobiliare quotata in borsa, nata dalla scissione di INA) e si lancia sul mercato del mattone acquistando la Edilnord. Nel 2000, assieme a Benetton vince la gara per la privatizzazione delle grandi stazioni e perde quella per gli aeroporti di Roma.

Vendendo pezzi di Pirelli ottiene i liquidi che gli permetteranno, il 28 luglio 2001, insieme ad Edizione Holding (Benetton), attraverso Olimpiadi, di rilevare il 100% della partecipazione della Bell in Olivetti, pari a circa il 23% della società che controlla Telecom Italia. A fine settembre entrano in Olimpia anche Unicredit e Banca Intesa.
Nonostante Tronchetti Provera spezzetti e venda una parte delle sue proprietà i debiti di Telecom raggiungono livelli stratosferici.
Alla fine del 2002 Emilio Gnutti, socio di Colaninno ai tempi della scalata a Olivetti, ritorna nel colosso telefonico. Hopa entra in Olimpia con una quota del 16%.

Nel 2003 Olivetti viene disciolta in Telecom. Nel 2005 Telecom Italia lancia un'Opa da 14,5 miliardi di euro sulla controllata Tim. L'offerta si chiude il 21 gennaio con la fusione che ha l'obiettivo di contenere con i profitti di Tim il debito della capogruppo.
Nel frattempo qualcosa nell’alleanza con De Benedetti si guasta. La Repubblica , tanto per cambiare,comincia a sparare su Tronchetti Provera.
A gennaio del 2006 Emilio Gnutti lascia Olimpia ed esce definitivamente dal gruppo per motivi di salute e perché viene travolto dallo scandalo della scalata ad Antonveneta. Il 7 settembre Tronchetti Provera incontra Rupert Murdoch per discutere un possibile accordo. Pochi giorni dopo, ad un anno e mezzo dalla fusione, Tronchetti annuncia in cda lo scorporo di Tim, probabilmente per venderla e ridurre il debito di Telecom Italia salito nel primo semestre 2006 a 41,3 miliardi.

Epilogo
L’epilogo è cronaca delle ultime settimane. Dopo l’annuncio dello scorporo Prodi rilascia dichiarazioni indignate affermando di avere parlato con Tronchetti Provera delle prospettive di Telecom senza che l’imprenditore accennasse a tale ipotesi (sembra quasi dire “non erano questi i patti!”). Subito il presidente della Telecom consegna alla stampa un documento su carta intestata della Presidenza del Consiglio dei Ministri, fattogli avere da Angelo Rovati, consigliere di Prodi, che prevede lo scorporo della rete fissa e, forse, una sua riacquisizione da parte dello Stato (Cassa Depositi e Prestiti formata da Ministero del Tesoro più le Fondazioni Bancarie). Di fronte all’insorgere di alcuni partiti e testate giornalistiche che accusano Prodi di ingerenza, il presidente del consiglio dichiara di non sapere nulla del piano e Rovati conferma assumendosi tutte le responsabilità del documento. Nel casino generale Tronchetti Provera rassegna le sue dimissioni ed al suo posto torna Guido Rossi.
Alcuni giornali affermano che in quei giorni, tra Presidenza del Consiglio e Ministero dell’economia si stava trattando riservatamente per la nomina alla direzione generale del Tesoro di Claudio Costamagna, finanziere internazionale, amico di Prodi, recentemente incaricato da Rupert Murdoch proprio per la trattativa con Tronchetti Provera. Lo scoppio della polemica blocca la nomina di Costamagna al Ministero.
Al di là della collaborazione con Murdoch, Claudio Costamagna ha lavorato fino a pochi mesi fa a Londra per la Goldman Sachs (chi?!) come presidente dell’investment banking per l’Europa. Pare che sua moglie, Linda Costamagna, sia stata tra le principali finanziatrici dell’ultima campagna elettorale di Romano Prodi.

Nella stessa sede di Londra lavorava un altro amico di Prodi, Massimo Tononi, che per la Goldman Sachs era direttore per le fusioni e acquisizioni e che ora ricopre l’incarico di sottosegretario al Ministero dell’Economia.
Dato questo quadro non sono in pochi a sospettare che in realtà il piano di Rovati sia farina di Costamagna e Tononi, ossia di Goldman Sachs.
Cirino Pomicino, assieme ad altri deputati, firma una interrogazione al Governo in cui chiede se sia vero che dopo l’annuncio dello scorporo di TIM da Telecom (che tanto ha fatto arrabbiare Prodi), alcune banche creditrici abbiano comunicato a Tronchetti che non avrebbero più sostenuto l’indebitamento; se sia vero che il piano presentato da Rovati (e di cui Prodi disse di non sapere nulla), sia stato in realtà predisposto da Goldman Sachs; se sia vero che il sottosegretario Tononi sia ancora dipendente della stessa Goldman Sachs (in ogni caso lo è stato almeno fino all’insediamento del governo).
[/quote]

Il Berlusca, a confronto, è un santarellino.

Badate che non intendo difendere l'operato del Berlusca. Che anche lui con il digitale ecc. ci ha guadagnato!
Ma mio marito è dipendente Telecom e tutte queste cose le ha passate sulla pelle!!
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Messaggio  lunatica Gio Apr 09, 2009 4:22 pm

anthea ha scritto:con tutto il rispetto, non mi parlate di Prodi (anche se è emiliano come me) che mi salta la mosca al naso!

Se non lo sapete, il caro Prodino, insieme a D'Alema, con la sua aria innocente è stato il principale attore dell'inizio del declino delle più grandi e sane aziende italiane come vedasi in questo sito:


http://www.disinformazione.it/svendita_italia2.htm

Infatti.Prodi ha danneggiato l'Italia insieme a tutti gli altri
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Messaggio  lunatica Gio Apr 09, 2009 4:27 pm

Ormai in Italia l'etica e la correttezza politica sono finite sotto le scarpe,infatti le fedine penali dei nostri cari politici sono molto sporche
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Messaggio  lunatica Gio Apr 09, 2009 5:35 pm

ELENCO PARLAMENTARI CONDANNATI IN VIA DEFINITIVA.

Massimo Maria Berruti (deputato FI):
8 mesi definitivi per favoreggiamento nel processo tangenti Guardia di Finanza.
Alfredo Biondi (deputato FI):
2 mesi patteggiati per evasione fiscale a Genova.
Vito Bonsignore (eurodeputato Udc):
2 anni definitivi per tentata corruzione appalto ospedale Asti.
Umberto Bossi (eurodeputato e segretario Lega Nord):
8 mesi definitivi per tangente Enimont.
Giampiero Cantoni (senatore FI):
Come ex presidente della Bnl in quota Psi, inquisito e arrestato per corruzione, bancarotta
fraudolenta e altri reati, ha patteggiato pene per circa 2 anni e risarcito 800 milioni.
Enzo Carra (deputato Margherita):
1 anno e 4 mesi definitivi per false dichiarazioni al pm su tangente Enimont.
Paolo Cirino Pomicino (eurodeputato Udeur):
1 anno e 8 mesi definitivi per finanziamento illecito tangente Enimont, 2 mesi patteggiati per
corruzione per fondi neri Eni.
Marcello Dell’Utri (senatore FI e membro del Consiglio d’Europa):
condannato definitivamente a 2 anni per frode fiscale e false fatturazioni a Torino (false fatture
Publitalia); ha patteggiato 6 mesi a Milano per altre vicende di false fatture Publitalia.
Antonio Del Pennino (senatore FI):
2 mesi e 20 giorni patteggiati per finanziamento illecito Enimont; 1 anno 8 mesi e 20 giorni
patteggiati per i finanziamenti illeciti della metropolitana milanese.
Gianni De Michelis (eurodeputato Socialisti Uniti per l'Europa):
1 anno e 6 mesi patteggiati a Milano per corruzione per le tangenti autostradali del Veneto; 6
mesi patteggiati per finanziamento illecito Enimont.
Walter De Rigo (senatore FI):
1 anno e 4 mesi patteggiati per truffa ai danni del ministero del Lavoro e della Cee per 474
milioni di lire in cambio di falsi corsi di qualificazione professionale per la sua azienda.
Gianstefano Frigerio (deputato FI):
condannato a Milano a oltre 6 anni di reclusione definitivi per le tangenti delle discariche (3
anni e 9 mesi, corruzione) e per altri due scandali di Tangentopoli (2 anni e 11 mesi per
concussione, corruzione, ricettazione e finanziamento illecito).
Giorgio Galvagno (deputato FI):
ex sindaco socialista di Asti, nel ’96 ha patteggiato 6 mesi e 26 giorni di carcere per
inquinamento delle falde acquifere, abuso e omissione di atti ufficio, falso ideologico, delitti
colposi contro la salute pubblica (per l’inquinamento delle falde acquifere) e omessa denuncia
dei responsabili della Tangentopoli astigiana nello scandalo della discarica di Vallemanina e
Valleandona (smaltimento fuorilegge di rifiuti tossici e nocivi in cambio di tangenti).
Lino Jannuzzi (senatore FI):
condannato definitivamente a 2 anni e 4 mesi per diffamazioni varie, è stato graziato dal capo
dello Stato proprio mentre stava per finire in carcere.
Giorgio La Malfa (deputato Pri, ministro Politiche comunitarie):
condanna definitiva a 6 mesi e 20 giorni per finanziamento illecito Enimont.
Roberto Maroni (deputato Lega Nord e ministro Lavoro):
condannato definitivamente a 4 mesi e 20 giorni per resistenza a pubblico ufficiale durante la
perquisizione della polizia nella sede di via Bellerio a Milano.
Augusto Rollandin (senatore Union Valdôtaine-Ds):
ex presidente della giunta regionale Valle d’Aosta è stato condannato in via definitiva dalla
Cassazione nel ’94 a 16 mesi di reclusione, 2 milioni di multa e risarcimento dei danni alla
Regione per abuso d’ufficio: favorí una ditta “amica” nell’appalto per la costruzione del
compattatore di rifiuti di Brissogne. Dichiarato decaduto dalla Corte d’appello di Torino, in
quanto “ineleggibile”, nel 2001 si candida al senato con l’Union Valdotaine, i Ds e i
Democratici.
Vittorio Sgarbi (deputato FI):
6 mesi definitivi per truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato, cioè del ministero dei
Beni culturali.
Calogero Sodano (senatore Udc):
già sindaco di Agrigento, condannato definitivamente a 1 anno e 6 mesi per abuso d’ufficio
finalizzato a favorire i costruttori abusivi in cambio di favori elettorali.
Egidio Sterpa (deputato FI):
condannato a 6 mesi definitivi per tangente Enimont.
Antonio Tomassini (senatore FI):
Medico chirurgo, condannato in via definitiva dalla Cassazione a 3 anni per falso.
Vincenzo Visco (deputato Ds):
Condannato definitivamente dalla Cassazione nel 2001 per abusivismo edilizio, per via di alcuni
ampliamenti illeciti nella sua casa a Pantelleria: 10 giorni di arresto e 20 milioni di ammenda.
Piú l’“ordine di riduzione in pristino dei luoghi”. Cioè la demolizione delle opere abusive.
Alfredo Vito (deputato FI):
2 anni patteggiati e 5 miliardi restituiti per 22 episodi di corruzione a Napoli.

E L'ELENCO E' TROPPO LUNGO PER ESSERE RIPORTATO QUI.E' SUFFICIENTE ANDARE A CERCARLO IN RETE...
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Messaggio  suggestione Gio Apr 09, 2009 7:18 pm

Finalmente la resa dei conti.
Si aprirà anche in Italia la caccia ai manager e ai politici corrotti?
A luglio la febbre della crisi dovrebbe arrivare a 40°, per cui chi verrà impiccato in piazza?

I maneger che vengono fuori dalla bocconi, per poi venir assunti da qualche impresa cosa fanno in realtà, per meritarsi così alti stipendi?
tagli, tagli, tagli, tagli.
Ma allora alla bocconi studiano taglio e cucito!!!!
Questi stronzetti che non hanno mai fatto un beato cazzo nella loro vita, hanno rovinato le aziende, impoverito l'operaio e sfruttato fino l'inverosimile.
Gli imprenditori che hanno ingaggiato questi serial Killer dovranno fare la stessa fine, impiccati.

Ribelliamoci, uniamoci e firmiamo un nuovo patto sociale, un nuovo ordine, che punisce con la morte coloro che promuovono politiche di sfruttamento coatto.
Fuori dai coglioni tutta questa merda, che ci ha affondato, distrutto famiglie e generazioni di uomini onesti.
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Messaggio  lunatica Gio Apr 09, 2009 9:21 pm

Hai ragione,Sugge,dobbiamo ribellarci in ogni modo
Non possiamo starcene in silenzio mentre questi stronzi fanno solo ulteriori danni all'Italia
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Messaggio  Pavely Gio Apr 09, 2009 11:33 pm

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Messaggio  Pavely Gio Apr 09, 2009 11:50 pm

Io ho una proposta.

RICOSTRUIAMOLO QUESTO BENEDETTO MURO DI BERLINO!

Cazzarola...

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Messaggio  lunatica Ven Apr 10, 2009 11:06 am

Pavely ha scritto:Io ho una proposta.

RICOSTRUIAMOLO QUESTO BENEDETTO MURO DI BERLINO!

Cazzarola...

Twisted Evil

Ma che stai a dì? Very Happy
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AGITPROPPIAMO ! - Pagina 2 Empty che video!

Messaggio  anthea Ven Apr 10, 2009 11:13 am

Molto bello Pavely.

Peccato che la conclusione ottimistica di Battiato nella realtà non ci sarà.

L'uomo è ossessionato dal potere. E quando lo ottiene ne abusa. Pochi si salvano e sono quei pochi che hanno cambiato il nostro modo di vivere. Pensate se tutti si comportassero degnamente! Avremmo risolto tutti i problemi della Terra.

Eppure i problemi della povera Italia, seppur gravi, non sono che bruscolini nell'occhio del mondo. Il susseguirsi ininterrotto di tirannie nei paesi poveri e le religioni che vengono usate per sottomettere le masse invece che riscattarle mi disgustano.

Come può una persona anche solo credere di essersi meritato di guadagnare milioni, quando nel mondo la maggioranza vive con meno di € 100,00 all'anno!?
Come può un calciatore pensare di valere miliardi perchè sa dare quattro calci ad un pallone, mentre c'è gente che si spacca la schiena per 50 cent.!?

In realtà la gente non conosce vergogna... la conosce solamente quando tutti si girano a guardarli e sparlano (e forse neppure!).
La conoscono i gay, le prostitute, gli abusati ecc. che sono quelli invece che dovrebbero girare a testa alta perchè non fanno del male a nessuno!

Parliamo di Berlusconi, di Prodi, di D'Alema ecc.. eppure loro sono la punta di un iceberg enorme, che si autoalimenta.
Io lavoro in una piccolissima azienda artigiana che però costruisce macchine per le aziende alimentari. Il caporeparto che gestisce le riparazioni, prende le "polpette" da noi e ci passa tutti i lavori. Allora mi chiedo: ma se questo si vende per € 2.000,00 all'anno, cosa faranno i dirigenti che possono magari spremere € 2.000.000,00 all'anno??

Una che conosco lavora all'INAIL della provincia. E' sempre in malattia e, durante, se ne va in palestra a fare acquagym e a spasso a far compere. Non ha timore neppure di Brunetta perchè è amica di un impiegato dell'INPS che gestisce le visite di controllo e la avvisa.

Quindi è vero l'ultimo messaggio del video. Abbiamo quel che ci meritiamo. Non credo che sia solamente la classe dirigente ad essere marcia. Perchè i dirigenti cambiano, però tutti fanno le medesime cose.
Penso sia la natura umana ad esserre corruttibile. Siamo tutti bravi a condannare gli altri, ma quando dobbiamo dimostrare coerenza nel nostro piccolo, quasi tutti cadiamo come pere marce.

Non siamo tutti cattivi, non siamo tutti crudeli, altrimenti ci sarebbe il caos. I sentimenti e la bontà esistono. Ma la via della rettitudine è molto difficile e richiede una forza che probabilmente pochissimi hanno.
Quei pochi sono la luce della terra.
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Messaggio  Pavely Ven Apr 10, 2009 11:54 am

Very Happy

Stò dicendo... mannaggia gli eccessi del Capitalismo!
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Messaggio  Pavely Ven Apr 10, 2009 11:55 am

Anthea?

Ma perché la gente non riesce ad "indignarsi"?
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Messaggio  lunatica Ven Apr 10, 2009 12:12 pm

Bella canzone,bel testo...
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Messaggio  lunatica Ven Apr 10, 2009 12:13 pm

Pavely ha scritto:Anthea?

Ma perché la gente non riesce ad "indignarsi"?

Very Happy Very Happy Very Happy bella domanda!
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Messaggio  lunatica Ven Apr 10, 2009 12:19 pm

Pavely ha scritto:Very Happy

Stò dicendo... mannaggia gli eccessi del Capitalismo!

Ah,allora Ok,ma senza più muri,per carità Very Happy
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Messaggio  anthea Sab Apr 11, 2009 2:08 pm

Anthea?

Ma perché la gente non riesce ad "indignarsi"?

Bella domanda!! Raramente le persone si indignano per ciò che veramente li interessa....

Magari sfasciano tutto perchè la loro squadra del cuore perde, ma quando si tratta di pagare € 1000,00 in più di bollette pagano e tacciono.

Ve l'ho detto, in fondo ci meritiamo quel che abbiamo. Anche se brontoliamo e facciamo vignette sarcastiche con Berlusconi, Tronchetti & Co., in realtà ci piacciono, quasi li invidiamo! Pensiamo: "Cavoli, però come son ganzi, come son furbi!"
Ecco perchè poi li votiamo. Ci piacciono quelli con la faccia sorridente, positivi, o con le guanciotte da cocker... Ci tranquillizzano.
Mentre i "Cassandra" che predicano sfortuna (anche se vera) rompono, ci angustiano.

Ieri sera stavo guardando il TG di Raidue. E mentre andava il servizio sul terremoto, provavo un certo fastidio. Poi mi sono resa conto del perchè: mi sembrava di stare a guardare il Grande Fratello.
Cioè non stavo guardando il TG, stavo guardando uno show sul terremoto.
Musica commovente in sottofondo, immagini al rallenty di Berlusconi che baciava una signora che lo abbracciava,
politici che stringevano mani e facevano promesse: "noi ci saremo!", gente disperata che scavava.... e sempre con quella cornicetta e quella musica da fiction... solo che era reale!!

Ho spento la TV indignata. Ma immagino che quasi nessuno l'abbia fatto! Quasi nessuno se ne sia accorto.

Chiedo a voi... avete provato le medesime cose?
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Messaggio  lunatica Sab Apr 11, 2009 2:13 pm

Io ormai il tg non lo guardo proprio,perchè vedere i telegiornali ridotti a "show delle brutte notizie" mi fa andare su tutte le furie.

E poi in concreto secondo me non verrà fatto quasi nulla dai politici per risanare la situazione abruzzese,e le norme rimarranno sempre quelle,antiquate e inadatte.
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AGITPROPPIAMO ! - Pagina 2 Empty Domanda a cui è difficile dare una risposta...

Messaggio  lunatica Sab Apr 11, 2009 2:26 pm

Mi ha colpita quest'articoletto letto su La Repubblica:

"Se uno è bravo dev'essere pagato.Se non è bravo dev'essere cacciato.Proprio così ha detto il ministro Brunetta in una delle sue infinite apparizioni tivù.Trattasi del buon vecchio principio competitivo del capitalismo,espresso con lieta brutalità.E' il principio che ha sfamato moltitudini di persone e ne ha affamate altrettante.Che ha galvanizzato milioni di umani e ne ha emarginati altrettanti.Un principio che,al di là del merito e del demerito individuale,non conosce altro criterio nè altra etica.Promossi o bocciati.Ricchi o poveri.Inclusi o esclusi.
E' l'esatto contrario,questo principio,del socialismo.Che è nato per cambiarlo o perlomeno mitigarlo.Che è l'organizzazione degli ultimi.Che reputa ingiusta e ingannevole la selezione degli umani sulla base della sola destrezza individuale.Che sconfessa l'idea che ogni persona sia solo il suo rendimento.
Domanda:ma perchè diavolo deve essere proprio il socialista Brunetta a sventolare la bandiera dell'etica capitalista?Perchè l'Italia è il solo paese del sistema solare nel quale i socialisti,con particolare godimento e fierezza,sono diventati gli ultras della destra liberista?"
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Messaggio  suggestione Sab Apr 11, 2009 2:52 pm

Brunetta dovrebbe essere il primo ad essere cacciato.

La meritocrazia ha numerosi problemi nella sua applicazione, e lo abbiamo visto fino ad ora, dove i più bravi si sono rivelati dei benemeriti coglioni, rovinando l'economia mondiale.
Un discorso valido invece potrebbe essere questo:
Chi è RESPONSABILE può emergere dal gruppo senza però prevaricarlo.
lo scoglio da risolvere penso sia questo, far comprendere che le virtù particolari meritano attenzioni particolari, ma non debbono mai oltrepassare l'immoralità.
Quindi una persona che si assume delle responsabilità, perché ha acquisito delle particolari abilità lavorative, si deve assumere anche quella di guida nei confronti del gruppo di appartenenza.
Ovviamente il premio sarà corrispondente alle responsabilità che si intendono assumere, ma non per il merito.
Il merito nasconde troppe insidie, perché può nascere da fattori emotivi o di convenienza.
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Messaggio  lunatica Sab Apr 11, 2009 6:22 pm

Eccome se dovrebbe andarsene.
Ma le leggi come al solito sono spietate con i deboli e molto soft con i politici.
Brunetta può continuare a fare ciò che vuole. Può decidere di andare in Parlamento oppure no, può avere un doppio incarico e paga doppia...
E la meritocrazia non esiste più da parecchio,infatti molta gente ha preferito sfruttare le proprie potenzialità andandosene altrove.
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Messaggio  suggestione Sab Apr 11, 2009 7:23 pm

Io non ho la televisione per cui non so cosa queste persone dicono, mi affido a ciò che succede attorno a me per dare dei giudizi sul modo d'operare dei vari governi.
Per me le cose non sono mai cambiate, per ora, invece chi ha cominciato a lavorare dopo di me, vedo che si deve saper ben destreggiare.
Alla fine i paraculi prendono sempre i posti migliori e meglio retribuiti e non sembrano avere grandi capacità lavorative, semplicemente sono favori che il direttore fa al politico di turno.
Io vorrei che le cose cambiassero, ma la vedo molto dura.
Poi io vivo al Nord e qui le cose ancora sono decenti, non voglio nemmeno immaginare cosa sia al sud.
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