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La Mia Aria | Forum » Membri » Fedelia13
Topic: come difenderci?
Inviato: venerdì 9 ottobre 2009 14.10.30

Ciao A tutti voi e grazie di cuore per la condivisione di informazioni sempre più importanti per tutto coloro che, come noi, amano la vita e la salute.
Mi chiamo Federica, ho 28 anni e solo alcuni mesi fa ho scoperto di essere affetta da Sensibilità Chimica Multipla; una malattia metabolica, immunotossica e multisistemica causata dalla mancata possibilità di detossificare le sostanze xenobiotiche inquinanti, presenti nell'ambiente. Questa patologia, diffusa in italia ma non riconosciuta, sta sempre di più coinvolgendo più persone e bambini piccoli.
LA rivoluzione della Chimica, avvenuta con l'industrializzazione frenetica degli anni 70, ha fatto si che alcune persone (immunologicamente predisposte e più sensibili fisiologicamente) , risentissero dell'utilizzo di materiali di origine petrolchimica ed industriale.
La “Sensibilità Chimica Multipla” è una malattia che si manifesta con una progressiva intolleranza nei confronti di sostanze chimiche di varia origine, soprattutto se volatili (VOC) quali formaldeide presente in ammorbidenti e detersivi, colle, vernici e solventi dei mobili, profumi, deodoranti, dopobarba, creme, cosmetici, farmaci, additivi alimentari, ecc...In parole povere, è il risultato di una difficoltà dell’organismo ad eliminare numerosissime sostanze chimiche, una difficoltà sostenuta da mutazioni genetiche presenti in parte dalla nascita ed in parte acquisite per cause ambientali.

La MCS colpisce “tra 1,5 e il 3% della popolazione” ed è causa di moltissime patologie disabilitanti che interessano vari sistemi fisiologici: sistema renale; gli apparato respiratorio, apparato cardiocircolatorio, apparato digerente, apparato tegumentario, sistema neurologico, sistema muscolo scheletrico e sistema endocrino-immunitario.

Ho pensato di presentare qui questo problema perchè credo che quando si tratti un argomento delicato, come quello dell'inquinamento ambientale, non si possa non parlare anche di ripercussioni sul nostro organismo...e chi meglio di me e di chi come me ha una patologia ambientale per esporre il problema??
Vorei postare a tutti un servizio, presente su youtube, svolto da rai 3 e passato quasi senza troppa importanza, che spiega in modo conciso ma preciso, il grave problema ambientale che sta coinvolgendo tutti noi, chi più chi meno.

http://www.youtube.co...


Chi ha il mio problema deve andare incontro a notevoli limitazioni fisiche e sociali; ma la speranza ed il coraggio di vivere non deve mai abbandonare i nostri cuori, anche nei momenti più difficili della nostra vita!

Abitavo a Milano, ma a causa di una iper reattività assai grave a benzene e monossido di carbonio, mi sono trasferita in Alto Adige...sperando di fuggire dagli stressor inquinanti il più possibile. In Trentino lo cose vanno bene, a parte diversi problemi inerenti alle concimazioni tipiche di questa stagione, dove vengono utilizzati fertilizzanti azotati inorganici insieme ai liquami organici. Essendo una cosiddetta "sentinella ambientale", queste sostanze chimiche mi creano molti problemi, obbligandomi a "fuggire!" anche dai quei luoghi che si spera siano più preservati.

Il trentino è un luogo meraviglioso, ma il problama "inquinamento" oramai coinvolge tutto il nostro pianeta. In questi giorni, a causa di questi infestanti dell'aria, respirae è diventata una vera impresa.
Così, ecco programmare il mio rientro a Milano...il male minore nonostante la sua aria malsana.

Il mio non vuol essere solo un messaggio di sensibilizzazione sociale al problema, ma soprattutto un messaggio di informazione , dove credo che la verità debba emergere senza mezzi termini per il bene comune di tutti.
Siamo tutti coinvolti in questa situazione degradante e credo fermamente nel principio primo ed unico che l'UNIONE FACCIA SEMPRE LA FORZA!

Grazie a tutti per avermi ascoltata e per aver dedicato alcuni minuti della vostra preziosa vita per leggere questo messaggio.
Federica.

La profezia della Nasa
"I mari più alti di 7 metri"
La previsione di James Hansen, esperto di riscaldamento climatico
Occorre ridurre l'uso di combustibili fossili, in 20 anni si potrebbe salvare la Terra di ANTONIO CIANCIULLO

James Hansen, direttore del Nasa Goddard Institute per gli Studi Spaziali e professore alla Columbia University. E' stato il primo a denunciare la relazione che c'é tra il riscaldamento globale e l'attività umana
È chiamato il "padre del riscaldamento climatico". E in effetti finora James Hansen, 68 anni di cui 28 spesi alla guida del Goddard Institute for Space Studies della Nasa, le ha indovinate tutte. Nel 1981 scrisse che il decennio successivo avrebbe segnato un picco di caldo e la previsione si avverò. Poi, all'inizio dei Novanta, disse che il primo decennio del nuovo secolo avrebbe battuto il record precedente e anche stavolta i fatti gli diedero ragione. Speriamo che adesso si sbagli perché lo scenario che disegna è da incubo: un aumento del livello dei mari di sette metri a fine secolo. Possibile?

"Non solo possibile", risponde al telefono Hansen, che nelle prossime settimane verrà in Italia invitato dal Wwf, "ma molto probabile se ci comporteremo come ha fatto l'umanità in un film appena uscito, The age of stupid: la trama è ambientata in un futuro dal clima sconvolto e si ricostruiscono le mosse dell'umanità all'inizio del ventunesimo secolo, quando ci sarebbe stato ancora il tempo per fermare la catastrofe ma nessuno agì. Noi ora viviamo quel momento, il momento in cui possiamo scegliere: imboccare la strada che ci consente di frenare il riscaldamento climatico o prendere la via che ci trascina verso un mondo simile al Pleistocene, quando il livello dei mari era più alto di 25 metri".

Eppure l'Ipcc, la task force degli scienziati Onu, parla di una crescita degli oceani di circa mezzo metro.
"Perché prende in considerazione, e lo precisa, solo alcuni fattori, come la dilatazione termica dell'acqua per l'aumento della temperatura. L'elemento cruciale, la deglaciazione, non viene conteggiato per una ragione molto semplice: il modello non riesce a calcolarlo in modo affidabile e, nel dubbio, il dato viene omesso".

Lei lo ha calcolato?
"Io non mi sono affidato ai modelli matematici ma all'analisi di quello che è realmente accaduto in passato quando la concentrazione di anidride carbonica in atmosfera ha fatto un salto brusco. Raffrontando i dati di oggi con quelli paleo-climatici si può misurare la portata del rischio".

Misuriamola.
"Se non diamo un taglio drastico all'uso dei combustibili fossili, i ghiacciai della penisola antartica, che attualmente perdono 200 chilometri cubi all'anno, fonderanno nell'arco di un secolo. Il che produrrà un aumento di 6-7 metri del livello del mare a cui si dovrà aggiungere in collasso dei ghiacciai in zone come la Groenlandia".

L'alternativa?
"Ridurre subito in maniera radicale l'uso dei combustibili fossili, a cominciare dal carbone. Non c'è alternativa perché anche due gradi in più in un secolo sono troppi".

Fermarsi a due gradi sembra già difficile.
"Bisogna fare di più. Finora l'inerzia del sistema ci ha aiutato perché ad esempio la massa d'acqua degli oceani ha frenato il riscaldamento climatico. Ma l'inerzia non è un alleato nel lungo periodo: appena si rovescerà la tendenza, gli oceani cominceranno ad accelerare il processo".

Il problema deriva dalla concentrazione in atmosfera di gas serra. Dobbiamo bloccare la crescita a 450 parti per milione di CO2?
"No, bisogna invertire la rotta riportandoci dalle attuali 387 a 350 parti. Eliminando subito l'uso del carbone, nell'arco di una ventina di anni potrebbe iniziare la discesa per mettere in sicurezza il pianeta".

Una volta approvata la legge, possono arrestarti solamente perchè bevi acqua senza aver prima pagato.

Ci ritroveremo con le fontane a gettoni.