Io e la procrastinazione

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Messaggio  misanthropia Mer Lug 01, 2009 1:47 am

Prima di tutto un saluto a tutti voi, seguo il forum da un po' di tempo ma solo ora mi sono deciso a effettuare la registrazione.
Essendo fin troppo introverso e contemplativo, ho sempre teso a leggere e analizzare passivamente le esperienze altrui senza condividere nulla delle mie.
Da troppo tempo ormai mi ritrovo a procrastinare il lavoro che mi piace, i miei hobby e le promesse che mi sono fatto. Sono intrappolato in un autentico cul de sac da diversi anni. Emotivamente parlando, per quanto mi ritenga una persona sensibile e probabilmente empatica, non riesco a vivere appieno nulla di ciò che di bello mi si presenta davanti. Non mi godo appieno le serate in compagnia di buoni amici, non riesco a risolvere e realizzare promesse triviali che da lungo tempo mi sono posto come obiettivi. Nonostante cerchi di avere fiducia nel prossimo e mi renda conto che è la mia mente a causare il problema, non riesco ad uscirne.
Fortunatamente ho superato la fase di esclusione dal mondo, per cui mi impegno costantemente ad intrattenere rapporti umani, a condividere le mie opinioni e a coltivare come possibile le amicizie.
Eppure sento un disagio, la sera non riesco a essere soddisfatto delle mie giornate, la mia mente da tempo si rivale sul corpo. Da quasi due anni soffro di acufene e un blocco diaframmatico si unisce ai dolori intercostali. Il fatto di aver visto, e continuare a vedere perdurare nel tempo, fin troppe cose negative non mi aiuta a ritrovare serenità nel mondo (o soprattutto nel paese...) che mi circonda.
In certi momenti cado nella disperazione più totale, oppure mi ritrovo a sognare e fantasticare su cose che non ho la forza di volontà di iniziare o consolidare..
Alcuni mi dicono che mi manca una valvola di sfogo. Venendo da tutti considerato il classico bonaccione ed essendo davvero poco propenso al conflitto, mi sono distinto nel tempo per la mia apparente impermeabilità alla rabbia e alle offese. Eppure ho inconsciamente accumulato tensione, ed ora questa si sfoga come può su ciò che ha alla propria portata.
Altri mi hanno detto che anche il fatto di non avere mai (e con mai intendo sul serio..) vissuto una situazione amorosa con il sesso opposto influisce sulla mancata soddisfazione di tale bisogno affettivo. Forse hanno ragione, forse si sbagliano... non ne ho idea. Certamente ne sento bisogno, non riesco però ad accettare il senso di disperazione correlato, per cui reprimo il tutto. Non ho particolari elementi negativi a parte la timidezza, sono generalmente riconosciuto come persona simpatica e di bella presenza. Eppure il mio blocco emotivo mi impedisce di andare oltre qualsiasi rapporto che non coinvolga la condivisione del mio mondo interiore.
Questo, unito a tutte le esperienze adolescenziali che non posso e non voglio pretendere di recuperare, mi ferma ancora di più col rischio di vedere crollare tutto ciò che ho costruito per la mancanza di motivazione.
Si tratta di un'analisi (fatta quindi con gli evidenti limiti imposti dalla parzialità dell'autore..) che vorrei condividere per conoscere le sensazioni di chi tra voi dovesse essersi trovato in una situazione simile.

Una buona notte (visto l'orario! pirat)

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Messaggio  anthea Mer Lug 01, 2009 9:44 am

Non posso dire di aver vissuto la tua medesima esperienza.
Però anch'io agli occhi degli altri fino a poco tempo fa ero quella sempre equilibrata e ragionevole. Mi arrabbiavo raramente ecc.

Adesso non lo sopporto più. Non che sia divenuta una pazza scatenata affraid , però sono stanca di reprimere emozioni che poi rimugino inevitabilmente dentro di me per molto tempo con il solo risultato di farmi sentire frustrata e riempirmi di scarsa autostima.
Tutti fanno errori, io non sono esente. Ma ho delle qualità e se sento di dovermi far valere, perciò ora mi sforzo di non lasciar correre (anche se non sempre riesco a ribattere a dovere).

Per quanto riguarda il rapporti sessuali, penso che arrivati ad una certa età, la loro totale mancanza sia più deleteria per la propria autostima e sanità mentale che un rapporto occasionale. Magari potrà essere deludente, però c'è stato. Se poi uno decide che non ne vale la pena lo potrà fare con cognizione di causa.
E' sempre una questione di paura, che a sua volta si riperquote sulla propria autostima.
Più paura, più repressione dei desideri= meno autostima.
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Messaggio  merla Mer Lug 01, 2009 12:06 pm

misanthropia ha scritto:
Altri mi hanno detto che anche il fatto di non avere mai (e con mai intendo sul serio..) vissuto una situazione amorosa con il sesso opposto influisce sulla mancata soddisfazione di tale bisogno affettivo. Forse hanno ragione, forse si sbagliano... non ne ho idea. Certamente ne sento bisogno, non riesco però ad accettare il senso di disperazione correlato, per cui reprimo il tutto. Non ho particolari elementi negativi a parte la timidezza, sono generalmente riconosciuto come persona simpatica e di bella presenza. Eppure il mio blocco emotivo mi impedisce di andare oltre qualsiasi rapporto che non coinvolga la condivisione del mio mondo interiore.

Sai che non ho capito?
Non ho capito diverse frasi... quella sugli obiettivi triviali (?), e neppure quella sul senso di disperazione.
CIoè ti senti disperato per questa mancata presenza affettiva e non vuoi accettare tale disperazione, oppure non accetti il tuo blocco emotivo?
poi non ho neanche capito se ritieni che la mancanza di valvole di sfogo sia il fattore scatenante dei tuoi disturbi fisici.
e non ho neanche capito se il tuo mondo interiore lo vuoi condividere o no.
CIoè....non siamo tutti uguali, se uno non vuole aprirsi e accetta conspevolmente il fatto di non volersi aprire, quindi di limitare i propri rapporti umani etc etc, non c'è problema.
Forse è quello il problema: un'analisi (apparentemente) forse fin troppo razionale, che presuppone un distacco da te stesso che tu non puoi avere. Da qui la mia incomprensione...o forse semplicemente io son troppo terra terra e non ci arrivo.

RItenti? Very Happy
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Messaggio  misanthropia Mer Lug 01, 2009 12:56 pm

Innanzitutto grazie per le risposte!
@merla
Mi sono espresso un po' male in effetti, generando un po' di confusione.. ci riprovo! drunken
Parlando di obiettivi triviali mi riferisco a tutti quei piccoli cambiamenti che da anni vorrei attuare ma che la mia procrastinazione cronica mi impedisce persino di iniziare.
Per quanto riguarda la disperazione insita nel mio bisogno di affetto, potrei dire che non riesco ad accettarla, o meglio, ho paura di apparire veramente disperato (con le conseguenze sociali del caso) quindi finisco per reprimerla.
Il mio blocco purtroppo mi è sufficientemente evidente da non poter far finta che non ci sia, e giudicarlo in un modo o nell'altro non migliora le cose.
Ritengo che la mancanza di sfoghi sia almeno una concausa importante dei disturbi fisici, e immagino abbiano origini psicosomatiche in quanto tendono a migliorare o peggiorare in base allo stato d'animo in cui mi trovo. Tra l'altro il blocco diaframmatico me lo scoprì un fisioterapista che individuò nell'eccessiva tensione l'origine del problema e mi consigliò di fare sport che non ho mai intrapreso...
Vorrei condividere eccome il mio mondo interiore, il problema è che devo trovare un modo di esprimerlo che superi la mia paura e la mia insicurezza a riguardo. Probabilmente ho inconsciamente paura di venire ferito in qualche modo, nonostante non sia in grado di spiegare razionalmente a cosa in particolare sia dovuta questa paura.
Quando dici che la mia è un'analisi apparentemente troppo razionale centri in pieno un aspetto del mio blocco: una razionalità critica e pessimista che per niente mi aiuta nel lavoro di migliorarmi.
Purtroppo questa caratteristica parzialmente nervosa e legata a un mio modo di volermi porre, occasionalmente crea contraddizioni inutili o rende meno chiari i miei discorsi.

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Messaggio  canterel II Mer Lug 01, 2009 2:37 pm

ciao,
probabilmente ho vissuto travagli simili ai tuoi. qualunque sia la tua età, immagino che sarebbe auspicabile per te provare a vivere le situazioni amorose di cui parli. non posso dire di aver condotto senza infortuni anche gravi le mie esperienze erotiche, né di averne vissute molte, ma sono riuscito a provare un po' di tutto e, pur senza determinarlo scientemente, con un campione abbastanza diversificato di partner. ho sperimentato così la relazione semiconiugale, quella praticamente ludica, quella semiclandestina, il tradimento. non mi sono fatto mancare nemmeno le caxxate. sono passato attraverso separazioni dolorose, qualche umiliazione, pesanti esaurimenti. per conto mio, in termini quantitativi, i dispiaceri hanno abbondantemente superato i momenti di appagamento. ma c'è una dimensione qualitativa che comunque mi porta a dirmi contento.
l'esperienza ha contribuito ad arricchirmi e a fare di me ciò che sono. contribuisce oggi a favorire il mio orientamento: non ho risolto le mie difficoltà nell'erotismo, ma nella difficoltà mi sono evoluto, e oggi vivo la difficoltà, e perfino i fallimenti e la solitudine, con una serenità e una consapevolezza
che anni fa non avrei sospettato di poter conservare. credo sia importantissimo, crescendo, imparare a saper affrontare la fine delle cose, il distacco, l'impraticabilità di una strada che cercavo di percorrere (oltre che ovviamente imparare ad appropriarmi delle cose, ad avvicinarle, a praticare le strade possibili). insomma per rinunciare bisogna anche provare e fallire, se so che voglio una cosa. non sapere se la voglio o no è altra faccenda.
al di là dei consigli dei tuoi amici, devi tu valutare obiettivamente se desideri o no fare esperienza dell'erotismo. rare persone non desiderano davvero, alcune altre si raccontano che non desiderano per non dover gestire un problema, poi ci sono tanti temperamenti e tante sfumature diverse di desiderio, e in questa gamma si ritrova la maggior parte.
detto ciò, non è di buon auspicio per l'autenticità e la felicità dell'esperienza il programmare una situazione amorosa, se con ciò non si intende un breve sfogo carnale ma anche un rapporto minimamente articolato, più o meno impegnativo.
una cosa mi lascia perplesso nel tuo discorso. da una parte fai riferimento ad un blocco mentale immotivato, riconoscendoti come impedimenti reali alla possibilità di instaurare un rapporto solo una certa timidezza e una generale tendenza alla rinuncia determinata dal pessimismo (razionale? irrazionale? su questa contraddizione si è già spesa merla). dall'altro lato sei in qualche modo certo che all'erotismo sarebbe legata fatalmente la disperazione. se ho capito bene, proprio perché riconosci in te il desiderio (anzi lo chiami bisogno) temi la disperazione che potrebbe derivare da un'esperienza fallimentare o poco appagante.
non so, vorrei capire cosa secondo te potrebbe realmente provocare la tua disperazione, o, in positivo, cosa ti aspetteresti di trovare in una relazione amorosa. un rischio insidioso, secondo me, è quello di diventare piuttosto dipendenti - realizzando o meno l'esperienza reale dell'erotismo - dalle aspettative astratte. anche in questo senso, scontrarsi magari con la realtà (e non è detto che l'esperienza debba essere urtante e disperante, tra l'altro) è un modo, il solo forse, per mettere in prospettiva le aspettative evitando di farle diventare chiodi fissi e nevrosi. io sto meglio da quando so che l'amore non mi rende migliore e non mi realizza, ad esempio (dico l'amore sessuato). per altri può essere diverso, ci si può anche realizzare forse. l'importante è non logorarsi nel dubbio e per farlo bisogna conoscere la sostanza reale della cosa, nominarla e situarla correttamente, sperimentarla. fatta l'esperienza, si attribuiscono i valori, valori non caricati di tare ideali. a quel punto si possono pesare costi e benefici, e decidere se lottare o non lottare per qualcosa, si può anche decidere che ciò che pareva desiderabile non lo è più, o viceversa.
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Messaggio  misanthropia Mer Lug 01, 2009 3:18 pm

canterel II ha scritto:una cosa mi lascia perplesso nel tuo discorso. da una parte fai riferimento ad un blocco mentale immotivato, riconoscendoti come impedimenti reali alla possibilità di instaurare un rapporto solo una certa timidezza e una generale tendenza alla rinuncia determinata dal pessimismo (razionale? irrazionale? su questa contraddizione si è già spesa merla). dall'altro lato sei in qualche modo certo che all'erotismo sarebbe legata fatalmente la disperazione. se ho capito bene, proprio perché riconosci in te il desiderio (anzi lo chiami bisogno) temi la disperazione che potrebbe derivare da un'esperienza fallimentare o poco appagante.
Sollevi un aspetto interessante. Ho parlato di bisogno senza rendermene nemmeno conto, come se da ciò dipendesse la mia felicità.
Nonostante tutto ho accumulato un'aspettativa talmente grande, idealizzato tanto la questione da finire prigioniero del castello di carta che mi sono costruito intorno.
Non vorrei mai dipendere da qualcuno eppure dipendo da un'illusione.
Mi viene difficile superare la paura del fallimento, e tuttora non mi spiego come mai sia così forte.
Come giustamente mi fai notare, ho paura di un qualcosa di cui non ho mai fatto esperienza. Forse ho semplicemente paura del nuovo, dello sconosciuto.
A volte mi sento un po' sciocco nel voler per forza trovare una spiegazione a tutto.

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Io e la procrastinazione Empty pieno di dubbi?

Messaggio  merla Mer Lug 01, 2009 4:00 pm

In realtà misanthropia tu sembri sostanzialmente pieno di dubbi...e il riflettere sui dubbi è utile, se la riflessione porta a una conclusione, è inutile se diventa (come sembra) un circolo vizioso, ed è più inutile ancora se in questo circolo vizioso si cercano si analizzare emotività e aspettative alla luce di una specie di razionalità, come se si trattasse di due persone diverse.

Come cant...lascia agli altri le loro riflessioni su di te: ci sono persone che trascorrono vite solitarie mirando esclusivamente all'indipendenza dagli altri, amici o partner che siano, e che conducono una vita tutto considerato serena, in quanto hanno fatto una scelta consapevole. In effetti probabilmente ci hanno provato prima di decidere per tale scelta, ma non è detto, può anche essere che uno si trovi di fronte a paure troppo grandi e scelga scientemente di non affrontare le proprie paure. L'importante è sapere il motivo.

Un'ultima nota, non per sottolineare sempre le contraddizioni, ma se quello che ti manca o che credi che ti manchi, è una relazione di tipo sentimentale, dimentica l'indipendenza. Very Happy
Per quando ci possano essere relazioni più o meno stabili, più o meno vincolanti, più o meno intime (e in realtà parlo anche di amicizie) la vera e tanto decantata indipendenza non c'è mai. Per costruire un legame, bisogna essere disposti a rischiare di sacrificare qualcosa proprio in termini di indipendenza. Non parlo di dipendenze malsane chiaramente, ma soltanto di un normale legame affettivo, che come dice la parola stessa ti lega e in un certo senso ti vincola.
Legami e indipendenza completa, non sono compatibili.

ciauz
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Messaggio  misanthropia Mer Lug 01, 2009 5:01 pm

@merla
Penso tu abbia ragione, sul fatto che abbia dubbi non ci sono dubbi.. Very Happy
Cercherò di evitare altro ridondante turpiloquio mentale concentrandomi su qualcosa di più concreto.
Rifletterò invece sul discorso dell'indipendenza, ma solo una volta che la vedrò "minacciata" da un rapporto tangibile.
Grazie, mi avete aiutato a riorganizzare un po' le idee. Tornerò a scrivere presumibilmente alla prossima ondata di malcontento. bom

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Messaggio  canterel II Mer Lug 01, 2009 5:20 pm

ho scritto come spesso mi capita da un po' in modo rozzo e incespicante. mi accorgo che nelle ultime frasi c'è una sovrabbondanza ripetitiva di realtà realmente reale e realizzata.
ho cercato di essere realistico, non so se mi sono spiegato,
scusate.
ultimamente mi capita di non riuscire più ad andare a capo quando il messaggio supera una certa lunghezza, la casella di testo non scorre bene, forse dovrei cambiare browser. fatto sta che letteralmente non vedo ciò che scrivo e questo innalza il mio normale tasso di minchiate a livello semantico e pure morfosintattico.
saluti
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Messaggio  misanthropia Mer Lug 01, 2009 5:27 pm

canterel II ha scritto:ho scritto come spesso mi capita da un po' in modo rozzo e incespicante. mi accorgo che nelle ultime frasi c'è una sovrabbondanza ripetitiva di realtà realmente reale e realizzata.
ho cercato di essere realistico, non so se mi sono spiegato,
scusate.
ultimamente mi capita di non riuscire più ad andare a capo quando il messaggio supera una certa lunghezza, la casella di testo non scorre bene, forse dovrei cambiare browser. fatto sta che letteralmente non vedo ciò che scrivo e questo innalza il mio normale tasso di minchiate a livello semantico e pure morfosintattico.
saluti
Secondo me ti esprimi in maniera molto chiara e variegata, e ti assicuro che fa piacere leggere i tuoi post in una rete piena di abbreviativi e simbologie da sms.
Io per primo mi faccio un sacco di problemi e sovente mi succede di modificare messaggi per una decina di volte, alla ricerca di una coerenza linguistica che non padroneggio granché bene. Smile

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Messaggio  merla Mer Lug 01, 2009 5:52 pm

canterel II ha scritto:
ultimamente mi capita di non riuscire più ad andare a capo quando il messaggio supera una certa lunghezza, la casella di testo non scorre bene, forse dovrei cambiare browser. fatto sta che letteralmente non vedo ciò che scrivo e questo innalza il mio normale tasso di minchiate a livello semantico e pure morfosintattico.
saluti
che browser hai?
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Messaggio  misanthropia Mer Lug 01, 2009 5:54 pm

Non posso che consigliarti di installare Firefox 3.5 (uscito oggi, tra l'altro Very Happy ). Funziona che è una scheggia.

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Messaggio  merla Mer Lug 01, 2009 5:57 pm

a forefox ho rinunciato da tempo....crashava ogni 3 x 2, prima e dopo gli aggiornamenti....
merla
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Messaggio  misanthropia Mer Lug 01, 2009 5:59 pm

merla ha scritto:a forefox ho rinunciato da tempo....crashava ogni 3 x 2, prima e dopo gli aggiornamenti....
Strano! Mai avuto problemi con firefox, sia su windows, mac os x che su gnu/linux. Integra un sistema di estensioni impagabilmente comode.

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Messaggio  merla Mer Lug 01, 2009 6:05 pm

ho mentito in realtà. Very Happy

Adesso mi tengo Opera ed explorer sul pc di lavoro con windows (explorer perchè certe cose tipo copiare da ftp o lavorare on-line a volte purtroppo con opera non riesco) e firefoz sul mio vecchio portatilino dove ho messo ubuntu sia per imparare sia per spostare il più possibile del mio lavoro a linux. e con ubuntu funzia senza problemi, e il portatilino è diventato una scheggia. Very Happy
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Messaggio  canterel II Mer Lug 01, 2009 6:22 pm

io explorer con windows.
non mi sento abbastanza imparato per abbandonare windows. ma magari provo a usare di più firefox
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