Pierpaolo

Eccomi, lo scemo che un tempo pensava di cavarsela con il suo finto orgoglio e con una residua speranza che ci sarebbe stato un giorno in cui potessi essere "completo", "soddisfatto"? E invece, niente è successo. Niente è cambiato nella mia miserabile vita.

Ciao, Pierpaolo. Che cosa hai fatto per favorire il verificarsi di un cambiamento? Ti sei buttato nel fare un nuovo lavoro, ma non hai avuto il contratto dopo il periodo di prova? Hai studiato per un esame ma non hai ottenuto il punteggio che volevi? A volte, anche se ti muovi, il mondo resta fermo ed è parecchio frustrante, però se tu resti fermo non cambia nulla a maggior ragione. Prova di nuovo. Tanto, la vita di tutti i più grandi uomini è segnata da una montagna di delusioni. Pensa a Italo Svevo. Voleva fare lo scrittore ma prima di riuscirci ha attraversato molti momenti difficili. Guarda un po', però: ce l'ha fatta.

Yukari ha scritto:Ciao, Pierpaolo. Che cosa hai fatto per favorire il verificarsi di un cambiamento? Ti sei buttato nel fare un nuovo lavoro, ma non hai avuto il contratto dopo il periodo di prova? Hai studiato per un esame ma non hai ottenuto il punteggio che volevi? A volte, anche se ti muovi, il mondo resta fermo ed è parecchio frustrante, però se tu resti fermo non cambia nulla a maggior ragione. Prova di nuovo. Tanto, la vita di tutti i più grandi uomini è segnata da una montagna di delusioni. Pensa a Italo Svevo. Voleva fare lo scrittore ma prima di riuscirci ha attraversato molti momenti difficili. Guarda un po', però: ce l'ha fatta.

Il bere mi ha letteralmente rovinato, quando ti trovi a dover combattere con questo 'mostro' vorresti solo che il mattino non sorgesse mai.

Provengo da una famiglia nella quale l'alcol è molto presente. Non è alcolista mio padre ma lo è stato mio nonno, il padre di mio nonno e lo è uno dei miei zii. Su questo forum troverai ascolto ma sarò molto onesta, perché non meriti che ti si prenda in giro: da solo non ne esci. Non avere vergogna di entrare in una comunità, perché tu meriti una nuova opportunità e tu vali più di quella bottiglia. Aggrappati alla vita con tutto il tuo cuore. Posso chiederti di recitare un Ave Maria o è troppo?

Hai perfettamente ragione, da soli non se ne esce. Ho provato a frequentare il serT  della mia zona qualche anno fa, poi, come al solito ho mollato tutto perché pensavo di essere "guarito" . Non sopportavo più l'idea di andare in quel posto tutti i giorni. Abito in una piccola città di provincia dove si conoscono un po' tutti e l'idea di essere etichettato come tossico mi dava fastidio. Ho sbagliato sicuramente. Inutile dirti che poi la situazione è degenerata. Domani avrò un incontro con Alcolisti Anonimi, non so cosa possano fare per me... ma ci riprovo per l'ennesima volta... che fine del cavolo dovevo fare. Grazie per la preghiera. Sono sempre stato refrattario alle religioni ma in questi momenti di disperazione (da buon ipocrita) mi sto avvicinando molto alla fede.
Grazie per il tempo che mi stai dedicando.

L'Ave Maria avrei dovuto recitarla io? Scusa ma rintronato come sono, avevo pensato che tu la pregassi per me. E tu, come stai? Cosa ti affligge?

Capisco molto bene il timore di subire una etichetta ma valuta questo: le persone sono, in primo luogo, molto prese da sé stesse. Quando giudicano qualcuno non lo fanno perché interessate a quel qualcuno. In realtà, cercano una persona sulla quale puntare il dito e dire: "quel tizio sta peggio di me, quindi la mia vita non va poi così male". Una persona risolta non ha proprio motivo di criticare chi va al Sert. Io la reputo una scelta lodevole, perché chiedere aiuto non è una cosa facile. Quanti fra coloro che pensano male di te, al tuo posto, avrebbero il coraggio di andarci? Probabilmente nessuno. Che t'importa di loro, dunque? È la tua vita, non la loro. Riguardo gli Alcolisti Anonimi, ti chiedi cosa loro possano fare per te. Può darsi che lo scopo sia differente, ovvero, come fare a vedere le cose da un altro punto di vista. Comunque, stando in casa propria con il negozio a due passi è normale che la tentazione sia fortissima, perché la dipendenza da alcol provoca una sofferenza anche fisica. È come dare fuoco a una persona e dirle di non buttarsi nel mare subito dopo! Giusto?. Per questo, credo che una struttura possa sortire degli effetti più efficaci, anche perché vedo che da parte tua la forza di volontà c'è. Sei ancora in tempo. Riguardo la preghiera, dicevo a te di pregare, ma se me lo consenti prego anche io molto volentieri. Io come sto? Sintetizzando direi che provo molta solitudine.

Yukari ha scritto:Capisco molto bene il timore di subire una etichetta ma valuta questo: le persone sono, in primo luogo, molto prese da sé stesse. Quando giudicano qualcuno non lo fanno perché interessate a quel qualcuno. In realtà, cercano una persona sulla quale puntare il dito e dire: "quel tizio sta peggio di me, quindi la mia vita non va poi così male". Una persona risolta non ha proprio motivo di criticare chi va al Sert. Io la reputo una scelta lodevole, perché chiedere aiuto non è una cosa facile. Quanti fra coloro che pensano male di te, al tuo posto, avrebbero il coraggio di andarci? Probabilmente nessuno. Che t'importa di loro, dunque? È la tua vita, non la loro. Riguardo gli Alcolisti Anonimi, ti chiedi cosa loro possano fare per te. Può darsi che lo scopo sia differente, ovvero, come fare a vedere le cose da un altro punto di vista. Comunque, stando in casa propria con il negozio a due passi è normale che la tentazione sia fortissima, perché la dipendenza da alcol provoca una sofferenza anche fisica. È come dare fuoco a una persona e dirle di non buttarsi nel mare subito dopo! Giusto?. Per questo, credo che una struttura possa sortire degli effetti più efficaci, anche perché vedo che da parte tua la forza di volontà c'è. Sei ancora in tempo. Riguardo la preghiera, dicevo a te di pregare, ma se me lo consenti prego anche io molto volentieri. Io come sto? Sintetizzando direi che provo molta solitudine.

Sai cosa ti dico: sono sempre stato un sostenitore di Marco Pannella e del partito radicale, fondamentalmente lo sono ancora... ma adesso non sono più convinto che legalizzare tutto sia un'alternativa vincente. Ovvio che se tutte le sostanze psicoattive fossero gestite dalle associazioni criminali (mafia, camorra ecc,) sarebbe peggio... sarebbe un discorso lungo e complicato. Mi hanno legalizzato il tavernello che pago un euro, mi hanno legalizzato il rivotril che pago un euro e ormai sono sotto queste sostanze legali

Non dire "ormai sono dipendente" ma "sono dipendente in questo momento". Io non conosco te né la tua vita e non ti posso giudicare, invece ti pongo una domanda: il tavernello a un euro è a disposizione di tutti. Per quale motivo, quindi, una grossa fetta di popolazione è astemia oppure beve solo un bicchiere a tavola? Io credo che il problema non sia l'alcol in sé ma la motivazione profonda che ti ha portato a diventarne dipendente. C'era probabilmente qualcosa dal quale volevi scappare e hai trovato nell'alcol il modo di farlo, ma se non ci fosse stato il vino in libera vendita al supermercato sarebbe stato qualcos'altro, l'oggetto della tua dipendenza. Ad esempio, esiste la dipendenza da cibo e persino da acqua. Per questo ti indico l'idea della struttura, per avere gente che ha studiato per tutta la vita in modo da avere gli strumenti per aiutarti a tirare fuori tutto quello che hai dentro e che ti sta logorando ancora più della tua dipendenza. Se ti affidi e permetti alle persone di darti una mano ti addentrerai in un percorso di guarigione difficile, ci saranno momenti nei quali crederai di non farcela ma, alla fine, sarai un uomo nuovo. Tanto, mi spieghi che hai da perdere, a questo punto? Puoi solo risalire in superficie e perdonami se insisto su questo punto ma andare a messa ti può essere di grandissimo conforto, se ci vai con il cuore aperto. Ma un cuore tu lo hai e la speranza di stare bene anche, altrimenti non saresti qui a parlare con me.

Yukari ha scritto:Non dire "ormai sono dipendente" ma "sono dipendente in questo momento". Io non conosco te né la tua vita e non ti posso giudicare, invece ti pongo una domanda: il tavernello a un euro è a disposizione di tutti. Per quale motivo, quindi, una grossa fetta di popolazione è astemia oppure beve solo un bicchiere a tavola? Io credo che il problema non sia l'alcol in sé ma la motivazione profonda che ti ha portato a diventarne dipendente. C'era probabilmente qualcosa dal quale volevi scappare e hai trovato nell'alcol il modo di farlo, ma se non ci fosse stato il vino in libera vendita al supermercato sarebbe stato qualcos'altro, l'oggetto della tua dipendenza. Ad esempio, esiste la dipendenza da cibo e persino da acqua. Per questo ti indico l'idea della struttura, per avere gente che ha studiato per tutta la vita in modo da avere gli strumenti per aiutarti a tirare fuori tutto quello che hai dentro e che ti sta logorando ancora più della tua dipendenza. Se ti affidi e permetti alle persone di darti una mano ti addentrerai in un percorso di guarigione difficile, ci saranno momenti nei quali crederai di non farcela ma, alla fine, sarai un uomo nuovo. Tanto, mi spieghi che hai da perdere, a questo punto? Puoi solo risalire in superficie e perdonami se insisto su questo punto ma andare a messa ti può essere di grandissimo conforto, se ci vai con il cuore aperto. Ma un cuore tu lo hai e la speranza di stare bene anche, altrimenti non saresti qui a parlare con me.

Amica mia, il tuo discorso non fa una piega, si può essere dipendenti da qualsiasi cosa.. dal cibo, dall'acqua e, perdonami, dal porno su internet per esempio. Chiaramente hai ragione sul fatto che non sia l'alcol l'unica motivazione dei miei disagi ma credimi, quando finisci a bere 2/3 litri di vino al giorno, tutti i giorni.. sono cavoli amari perché ne senti il bisogno fisico, molto molto difficile da poterti spiegare. Ricoverarmi dentro una struttura per me significherebbe il declino più totale sul piano psicologico perché non voglio considerarmi un malato (anche se di fatto lo sono). Riguardo alla religione e alla messa, ti ho già detto, mi piacerebbe avere una fede, mi piacerebbe credere in un Dio che possa darmi conforto e nei momenti di grande disperazione ho cercato (ipocritamente) di trovare una salvezza nella preghiera ma sono sempre stato agnostico, non ateo. Ho sempre avuto delle grandi perplessità sull'esistenza di Dio e (semmai esistesse) sul suo potere benefico, che ci vuoi fare sono fatto così. Perdona la sintassi e gli eventuali errori grammaticali, ho scritto di getto, mi fa piacere conversare con te. Grazie mille per i tuoi consigli... vedrò quello che posso fare, CIAO.

Esatto, anche il porno può sfociare in una dipendenza, come tutte le cose. Il punto è che l'alcolismo non è la malattia ma il sintomo. Ci sono delle ferite, delle questioni irrisolte che ti porti dentro da molto tempo e, se non vengono affrontate e risolte, può succedere che smetti di bere e inizi per esempio a giocare, oppure a mangiare fino a soffrire di forte obesità, eccetera. Io non so se l'alcolismo sia una malattia oppure no, so solo che ad esempio chi è malato di tumore ai polmoni a causa di fumo di sigarette nessuno ha il diritto di puntargli il dito o di dirgli che è colpa sua o che se l'è cercata, perché prima di ogni altra cosa è un essere umano. Lo stesso vale per chi beve. Tu mi dici, e ti ringrazio per la tua onestà, che per te il ricovero rappresenterebbe un declino psicologico, però questo declino avverrà in ogni caso, se non farai nulla, perché ti ritroverai a odiare te stesso. Se provi, puoi avere una possibilità di farcela. Se non provi, rinuncerai a quella possibilità e le cose resteranno così come sono, fino a peggiorare. In questo senso, dico che non hai nulla da perdere. La scelta è tua e nessuno può dirti quello che devi o non devi fare, questo è sicuro. Ti saluto e ti abbraccio, è stato un onore parlare con te. Spero che passerai qui sul forum ogni tanto per dire come va.

Se posso permettermi di chiedertelo... quanti anni hai?

Ti dico questo, che io stesso stentavo a credere ma ormai me ne sono fatto una ragione. "L’alcolismo è stato riconosciuto nel 1956 dall’organizzazione mondiale della sanità come una malattia progressiva, inguaribile e mortale. L’alcolismo si trova, infatti, al terzo posto come causa di mortalità dopo le malattie cardiache e il cancro. Nessuno sa esattamente perché ad un certo punto alcuni bevitori diventino alcolisti; l’alcolista è colui che non è in grado di controllare il suo rapporto con il bere, finché non riconosce di essere affetto da questa malattia."

Grazie per l'estratto che mi hai fornito, ne farò tesoro. Io, comunque, ho 31 anni.

Ti ho chiesto l'età solo per curiosità, dal tuo nickname pensavo fossi più piccolina (non so perché) e questo cozzava un po' con i tuoi messaggi da ragazza molto matura. Ho detto matura non vecchietta eh!. Sono io che scrivo come un quindicenne, con tutti 'sti puntini di sospensione che utilizzo ahahahh.
Comunque, la situazione è questa, sto frequentando Alcolisti Anonimi da un paio di settimane e mi stanno aiutando un tantino ma il cammino sarà lungo e tortuoso. Ci ho sbattuto le corna troppe volte nelle famose "ricadute" che sono un classico degli alcolisti. Spero che questa sia l'ultima volta e di restare sobrio per tutta la vita. Non posso più essere un "bevitore sociale" che si fa una birra solo nel fine settimana, si andrebbe ad innescare nuovamente questo circolo vizioso del bere compulsivo e da un bicchiere di birra passerei allo scolarmi una bottiglia di vodka nel giro di 10 minuti.
Non sarà facile, specialmente nei primi giorni i sintomi dell'astinenza sono atroci (sperimentati diverse volte).
Ok, finiamola qui con le mie lamentele, qualche volta tornerò a romperti le scatole .
Ti saluto.

Yukari sarebbe, letteralmente, "bellissimo albero di pere". Mi ha colpito perché qualcosa che noi diamo per scontato, uno degli alberi da frutto più comuni in Italia, all'estero lo hanno trasformato persino in un nome di persona. Questo mi fa pensare che siamo circondati dalla bellezza e non ce ne accorgiamo per la maggior parte del tempo. Non posso che farti i miei migliori auguri, a presto.