Loki

Ciao a tutti,
sono Loki e ho 25 anni, ma sono fondamentalmente una dodicenne.
Sono rimasta a quando la mia vita è cambiata, per l'appunto a 12 anni.
Per farla breve genitori assenti per lavoro e anaffettivi, un fratello che non mi hai mai calcolata nemmeno con un "ciao",io ovviamente lo idolatro in una maniera schifosa e pendo dalle sue labbra come da quelle di mio padre,una sorella ansiosa e asociale che è stata presente in una maniera assente, non ve lo so spiegare.
Mio padre credo che mi odi perché a 19 anni me ne sono andata, noi abbiamo un'azienda di famiglia e crede che io me ne sia lavata le mani.
Mi tratta da schifo per poi cambiare di botto umore,è pazzo.Io lo so, eppure ci sto male come un cane.
I miei lavorano sempre quindi fin da piccola ero sballottata da una zia all'altra. Stavo spesso con mio zio che per me era un padre, ma evidentemente per lui non ero una figlia.Mi ha praticamente cresciuta(passando del tempo con me, non economicamente parlando) ma a 12 anni ha deciso che ero la sua migliore amica e mi ha mostrato il magico mondo della droga.
Ci ha anche provato con me, ma per fortuna sono bastati i miei"no, non mi va" a fermarlo.In compenso mi raccontava tutte le porcate che faceva con le sue amanti.Da lì qualcosa è cambiato, la dipendenza dalla droga per due anni, i tentativi di portarmi a letto, i miei che non mi calcolavano e ricevevo affetto sotto forma di regali e cose così...
Ho iniziato a bere, a sballarmi per stare insieme alla gente altrimenti l'ansia e il panico mi divoravano viva, è arrivata l'anoressia, la bulimia,l'autolesionismo...per non parlare dei problemi che mi ha causato sessualmente parlando...un mix tra essere ossessionata dal sesso e l'esserne disgustata.
Ho vissuto molti molti anni con tutto ciò.Il mio attuale ragazzo mi ha "salvata", semplicemente minacciando di lasciarmi se avessi continuato per questa via...così ho smesso..avendo il terrore dell'abbandono poi, non avrei potuto far altrimenti, e un po' comunque..volevo essere salvata.
Mi sono ritrovata a dover annientare il dolore e sono caduta vittima di un'apatia incredibile.
Poco tempo fa mi sono un po' ripresa..riappropriandomi del mio dolore.
Ma ora la situazione è degenerata di nuovo.
Penso solo che sarebbe stato meglio non essere nata.
Ho parlato con altre persone e mi è stato detto di essere, bipolare, borderline,narcisista,istrionica e chi più ne ha più ne metta e a volte tutte insieme xD.
Non che siano insulti ahahah ma io credo di essere solo stanca, e voglio fare i capricci.Sono dovuta crescere troppo in fretta...
Vorrei farvi leggere un mio sfogo dell'altro giorno.
Non so in che tipo di risposte sperare, forse per merito dell'abulia vorrei che qualcuno scegliesse a posto mio.
Non si tratta più nemmeno di una questione di scelte, si tratta di non saper più vivere.Non voler più vivere, ne così ne in altra maniera forse.
Scusate se arrivo qui senza prima commentare gli altri o cercare di aiutare qualcuno, ma ho poco tempo e intanto ne approfitto per piagnucolare un po'
Appena potrò cercherò di rendermi utile per chi sta qui da prima di me.
Non so se il linguaggio è troppo brusco, mi sembra che siamo tutti adulti qua ma se ci sono problemi fatemelo sapere.




L'altra sera mi sono devastata e ho litigato con lui perché volevo sfasciarmi mentre lui no.
Alla fine sono scappata via e mi son sfasciata con un'amica.Ho parlato tantissimo e ho sputato tutto fuori.
Ancora non capisco se mi fa bene sfogarmi perché se butto fuori tutto ripercorro il mio passato, e sto male come se un pugnale mi trafiggesse il petto; ma se lo tengo dentro esplode e mi logora.
Vorrei essere diversa,vorrei star bene.Una mia amica, che mi comprende alla perfezione, vuole suicidarsi e torna dallo psicologo...anche se c'era andata e non le aveva assolutamente risolto niente, infatti non ci vado.
Ho paura di perderla ma non sono riuscita a dirle niente se non che la penso come lei.
Se si toglie la vita non reggerò il colpo...faccio la figa, la cinica e dico che l'unica certezza nella vita è la morte.
Poi soffro come un cane,non ho ancora elaborato la morte di mia cugina e ho vissuto il 2014 nel terrore che qualcun altro potesse lasciarmi.
Ma sono una stronza perché ogni funerale dico che farò sentire il mio affetto d'ora in poi e non lo faccio mai.E' un continuo ripetersi di errori.è uno schema avete ragione, uno schema da cui potrei uscire eppure non ci riesco perché so che sarà una pace temporanea e me ne rendo conto sempre dopo.Per le dimostrazioni d'affetto, per le cazzate che faccio, per tutto.E' sempre lo stesso film,.Non sono più semplicemente alti e bassi per situazioni diverse, il mio mondo non va avanti.Corro senza sapere dove andare, e infatti non mi muovo.

È uno schifo, e non passerà mai.Sto seriamente pensando di tornare dai miei.
Non voglio perdermi un istante della mia famiglia eppure quando torno mi manca la "città" e viceversa,mi manca lui e i nostri amici. Vorrei essere dove non sono e non trovo mai pace perché non è il luogo o le persone che ho accanto, il problema sono io e sono anche la soluzione.
Non ce la faccio più sto impazzendo.
Sono dipendente dal mio ragazzo perché lo vedo come colonna portante.Lui dopo un po' vivrebbe benissimo anche senza di me è questo mi uccide e lo invidio.
Non so che voglio fare..perdere lui e tornare dalla mia famiglia o stare con lui e perdere attimi preziosi che potrei vivere con loro...si, mio padre è pazzo e cattivo ma se tornassi a casa non mi odierebbe più me lo sento...non so che fare,proprio quando il rapporto con loro iniziava a crescere ed andare bene me ne sono andata di casa.E' assurdo.Questo dovermi sempre sabotare ad ogni costo mi ha stancata.Anche ora, sto bene con lui e stiamo cercando, più lui che io; di gettare le basi per un futuro insieme..e che faccio?Penso alla fuga.
È orribile, è devastante quello che sento mi dilania e non so cosa fare, ma posso saperlo solo io.
Dovrei fare mente locale e mettere sulla bilancia le due cose?famiglia o amore?non ne ricaverei comunque niente.Sono stanca.Non avrò mai il coraggio di farla finita e come dico sempre agli altri "o lo fai o ti adatti".Bei consigli del ca**o che do!
Sempre le solite storie, solite domande e spero sempre in risposte diverse..ma cosa voglio sentirmi dire?cosa voglio raccontarmi?
Non ce la faccio così, ci sono troppe scelte da fare.Vi pare che a 25 anni e dopo sei anni di indipendenza, per scelta mia contro tutti e tutto, me ne torno a casa?Lascio il ragazzo della mia vita per recuperare il rapporto con i miei che non mi hanno mai filata, che mi odiano perché me ne sono andata?Sì, porca miseria.Sì, per alleviare il dolore di un passato che brucia.Ma ne subirò le conseguenze..perderò lui, e tornerò a stare male dopo un po'.Non posso mettere tutto in conto e non posso mettere da parte quello che sento.
Sono in trappola.Una gabbia costruita da altri ma sono stata io a gettare le chiavi.
Quod me nutrit me destruit proprio perché tutto ciò che amo può farmi male, perché senza il mio dolore mi sembra di non vivere eppure è invalidante.Tutto ciò di cui mi nutro,ciò di cui posso nutrirmi, è proprio quello che mi distrugge.
Sembra di essere sulla ruota per criceti.E' uno schema anche questo quindi, non mollo il passato o è lui che non molla me?La soluzione non c'è o sono io a non volerla vedere? confused
Sto male, sto bene, sto male... confused

"E' una questione di qualità
o una formalità
non ricordo più bene, una formalità
come decidere di radersi i capelli
di eliminare il caffè, le sigarette
di farla finita con qualcuno
o qualcosa, una formalità una formalità
o una questione di qualità
io sto bene io sto male
io non so come stare
io non so dove stare
non studio non lavoro non guardo la TV
non vado al cinema non faccio sport
io sto bene io sto male io non so
cosa fare
non ho arte non ho parte
non ho niente da insegnare
è una questione di qualità
o una formalità "

non capisco perché dovresti tornare a vivere dalla tua famiglia per riallacciare i rapporti con loro. secondo me potrebbe essere invece meglio andarli a trovare solo ogni tanto, quando ne hai voglia, e quindi sei ben disposta, e anche loro magari vedendoti di rado sfrutterebbero meglio il tempo insieme, magari facendo due chiacchiere o comunque stando insieme, invece la convivenza pone tutta una serie di conflitti.

non ho capito qual'è il problema con il tuo ragazzo ma stamattina faccio un po' di difficoltà a concentrarmi...

Grazie mmm per la risposta!
Non ci ho capito niente nemmeno io, poi se ho tempo e ne vengo a capo sarò felice di darti delle delucidazioni ;P
Spesso faccio fatica anch'io a concentrarmi e a comprendere gli stati d'animo o le situazioni.
Nel mio caso sei giustificato perché quando scrivo in preda al panico mi si accavallano i pensieri e non ci capisco un bel niente.
Poi magari mi passa anche...be' questo pensiero non mi è passato.La voglia di recuperare e vivere un passato che in realtà non c'è mai stato è troppo grande.Sento che sto perdendo un'occasione importante e irripetibile..ma quello che sento a volte non è adattabile alla realtà.
Non dovrebbe andare così, a 25 anni non dovrei voler tornare indietro.

bisogna liberarsi dai miti.

la TV distorce la realtà. fin da piccoli vediamo serie televisive come i Robinson, Willy il principe di Bel Air, una mamma per amica, le ormai emblematiche pubblicità della marca "mulino bianco" ecc... ecc...

poi in realtà, per far tirare avanti una famiglia solitamente entrambi i genitori lavorano, e questo accade in tantissime famiglie, e quindi il rapporto con i figli non può essere all'altezza delle aspettative che poi la TV alla sera ci propina. anche quando non lavorano entrambi comunque magari hanno altri grattacapi, problemi, limiti, caratteristiche personali.

mio padre, operaio verniciatore in una carrozzeria, ha sempre fatto tantissime ore, e, a parte gli anni in cui io e mio e fratello eravamo più piccoli quindi qualche gita l'abbiamo fatta tutti insieme, comunque tendenzialmente, soprattutto negli ultimi anni, il rapporto si è abbastanza azzerato, lui lavora, arriva a casa e si piazza davanti la TV, io lavoro e me ne esco o me ne sto al computer, insomma viviamo insieme ma ognuno ha la sua vita.

anche mia madre, lavorava in fabbrica 8 ore al giorno, e aveva (ha) due figli, che cresceva senza particolari aiuti esterni (a parte poterci lasciare dalla nonna), teneva (tiene) la casa, ecc... mi ricordo i pomeriggi dalla nonna a guardare la TV... o a girare in tondo nel cortile con la bici... comunque eravamo in due io e mio fratello e passava abbastanza...

questo per dire, non dobbiamo essere troppo severi con noi stessi ne con i nostri genitori, non dobbiamo imporci degli standard, dei livelli minimi di affettuosità da realizzare, a tutti i costi, solo perché quelle sono le aspettative di normalità.

dobbiamo invece avere pietà di noi stessi e dei nostri genitori, non intendo pietà in senso dispregiativo, intendo di accettare il fatto che abbiamo dei limiti, e se ci siamo comportati in un modo è perché in quel momento, in quelle condizioni, non potevamo fare diversamente.

ti auguro di riuscire a liberarti di modelli e rancori, e di riuscire a recuperare un rapporto sereno con i tuoi, che probabilmente non sarà come i rapporti spettacolari, quanto finti e "di plastica", che ci propina la società, con la TV, e con le famiglie che all'esterno fanno vedere le cose diverse da quello che sono, ma proprio nella realtà, nella sincerità e nell'imperfezione io ci vedo un grande fascino, ha più valore una cosa imperfetta ma vera, genuina, che una cosa perfetta ma finta, vuota, artificiale.

Loki, ma e il resto?
A parte le relazioni e le persone della tua vita, cosa fai? Lavori, studi, interessi, hobby? Sport?
Le relazioni ci definiscono in parte, ma anche tutto il resto è importante.
Forse più che scervellarti se sei tu che sei costretta nello schema o se lo schema segue te, puoi spostare l'attenzione anche sul resto (che non è ininfluente anche sulla decisione di dove o meno vivere, no?) e magari distanziandoti un po', lo schema potrebbe apparirti diverso.
merla

Non è la distorsione della realtà causata dalle immagini in tv.
Quello che io voglio è esattamente quello che volevo da bambina, attenzioni e una famiglia che il sabato sera andasse a cena fuori e la domenica al mare.
Come vedevo che accadeva ai miei amici.E loro si lamentavano pure xD
Chi ha il pane non ha i denti e chi hai i denti non al pane, ok.
Tanto di cappello per i miei genitori, i tuoi e il resto dei genitori lavoratori del mondo..infatti non recrimino la loro assenza per motivi come andarsi a drogare o che so io.
Ho iniziato a capirne i motivi quando avevo 14 anni circa, prima c'era solo odio nei loro confronti...perché credevo che non mi volessero.
Poi sono stata illuminata da una mia zia che mi ha detto che senza quel maledetto lavoro(i miei sono ristorati) non avrei avuto tutto quel che ho.
Al momento, mi è sembrato tutto diverso.Senza ristorante non avrei avuto tutte le cose materiali che ho, perfetto.
Ma è stato solo un attimo, e non sono venale, loro mi hanno cresciuta così!Un po' come i figli di divorziati che riempono di regali il figlio per fargli capire che nulla è cambiato.

Io sono una persona che non sa abbracciare le altre persone.Che al solo pensiero di dover dare un bacio a mia madre mi viene la nausea.
Ma vi sembra normale?E sono così perchè mai nella vita ho ricevuto amore da loro.
E non sono capace neanche di darne, posso solo prenderlo e il più delle volte con riluttanza.
Non posso, adesso io non riesco a cambiare le cose.
E non voglio tornare a casa per farmi baciare  e abbracciare ma ho paura di perderli e voglio stare con loro perché ora vedo che sembriamo di più una famiglia.
Al di fuori del nucleo familiare stretto abbiamo molti parenti di primo grado..e in 25 anni ho perso sette persone per me importantissime.
Sono terrorizzata, non voglio perdere altre persone.
Forse è questo, forse è solo che sono strana che sono pazza o quel che volete.
probabilmente mi passerà, perché la mia vita è un continuo di fasi up e down dove in nessuna delle due riesco a ricordare l'altra..quando è la fase brutta non c'è rimedio, non vedo via d'uscita...quando è up il peggio passato mai più niente potrà ferirmi.
Si tratta di trovare un equilibrio, e sono qui a parlare con voi perchè parlare con me stessa non mi porta più da nessuna parte
Grazie infinite

P.s. Merla, lavoro in ufficio da due anni, la domenica lavoro con i miei, ho una casa comprata da mio padre a 30 minuti da dove lavoro, non guido perché ho gli attacchi di panico e prendo il treno...e anche in treno spesso sono assalita da forte ansia.Ma a forza di prenderlo tutti i giorni sono migliorata =)
Mi piace leggere manga, leggere romanzi e racconti.la tv la guardo poco perché non ho tempo.Sport non ne faccio perchè qualsiasi cosa inizio mi stanca e lascio perdere.
Ho comprato un tapis roulant e ogni tanto lo faccio...che altro...avevo iniziato l'università ma ho lasciato anche quella.Stop credo

Il fatto è che purtroppo, tante o poche, le perdite fanno parte delle vita e non conviene vivere nel terrore delle perdite o nel tentativo di riparare quello che non è stato, tanto le prime sono inevitabili, il senso è impossibile.
A oggi tu hai 25 anni e quello che non hai avuto da bambina, non l'hai avuto e questo non si può cambiare. Resta nelle tue mani la possibilità di fare del tuo meglio partendo da lì o restare invischiata e francamente leggendoti viene da dire che tra problemi alimentari, droghe, alcol ecc. ne sei già stata invischiata profondamente.

Perché escludi uno psicologo?

merla ha scritto:Il fatto è che purtroppo, tante o poche, le perdite fanno parte delle vita e non conviene vivere nel terrore delle perdite o nel tentativo di riparare quello che non è stato, tanto le prime sono inevitabili, il senso è impossibile.
A oggi tu hai 25 anni e quello che non hai avuto da bambina, non l'hai avuto e questo non si può cambiare. Resta nelle tue mani la possibilità di fare del tuo meglio partendo da lì o restare invischiata e francamente leggendoti viene da dire che tra problemi alimentari, droghe, alcol ecc. ne sei già stata invischiata profondamente.

Perché escludi uno psicologo?

Mi fa "rabbia" sai leggere cose che prima avrei potuto scrivere ad altri.
Prima ero una persona diversa, la sofferenza mi aveva portata a raggiungere una maturità prematura ma pur sempre valida.
Consigliavo un sacco di persone e aprivo loro gli occhi.Poi è arrivato il cinismo, poi lo schifo per la vita, poi la rabbia che avevo soppresso..e mi ritrovo a non saper gestire più un lato della mia esistenza e l'integrità della mia persona è andata a farsi fottere.
Vedendomi da fuori mi vedo messa male, ma allo stesso tempo credo di non aver alcun problema.
Escludo un aiuto da parte di specialisti perché,perché si.Per principio xD
No a dir la verità poco tempo fa volevo tentare, ma non combaciavano gli orari con nessuno, dal lavoro torno tardi..bla bla..in conclusione non posso andare.
Quindi dovrò riuscirci da sola.Con voi magari.
Anche se c'è poco da capire, io so cosa dovrei fare, ma non riesco a farlo.Ci vorrà del tempo forse, ma magari ci riuscirò...devo trovare stabilità e non ricadere negli stessi schemi che ormai controllano la mia vita.

Da soli è molto più difficile però.

Io non conosco i tuoi datori di lavoro, però ad esempio, so con certezza che per una psicoterapia è possibile usufruire dei permessi, anche se non esattamente quale documentazione occorra.
Del resto ci sono anche terapeuti e percorsi a disposizione in orari che certamente non sono "d'ufficio".
Insomma, gli aspetti pratici in sé si risolvono.

In tutta onestà, e non prendertela, ma i problemi che racconti sono molti e sembrano decisamente strutturali (d'altro canto, al di là di tutto il resto, è in sé evidente che quasi sempre l'uso costante di droghe in adolescenza, qualche pezzo per strada te lo faccia lasciare), forse sarebbe meglio guardare con onestà la situazione, non soffermarti tanto su dove/con chi vuoi vivere per il momento (perché questa è solo un'altra paura a cui non riesci non far governare la tua vita) e metterti di buona lena e con coraggio nelle mani di aiuto specialistico.

Non ti voglio scoraggiare, c'è qualcuno che con altrettanto problematiche ne viene fuori da solo, ma sono pochissimi e in genere impiegano tempi molto lunghi lasciando dietro di sé un sacco di macerie (e non è piacevole, né per sé, né per gli altri), mentre invece la maggior parte (e mi ci metto dentro, non parlo per partito preso) di quelli che risolvono, lo fanno (prima e meglio) affidandosi a un aiuto che li indirizzi adeguatamente.
Secondo me non vale la pena fare gli eroi, ecco. Poi valuta tu.

Ho letto in un libro, "Love and Limerence", di un caso in cui una donna era finita "per caso" dallo psicologo, e innomorandosi di questo (che non corrispondeva)... ne ha passate delle brutte (lasciato marito, mi pare pure il figlio, tentativi di suicidio per attirare l'attenzione dello psicologo, ecc...). La scrittrice ipotizza pure che l'innamoramento verso lo psicologo sia una cosa abbastanza ricorrente e strutturale dell'approccio di "cura" (parla di trasfert mi pare) ma non ha i mezzi ne l'intenzione di approfondire e indagare...

Non c'entra niente e io non ci sono mai stato dallo psicologo però non darei per scontato che sia una cosa indolore...

mmm ha scritto:Ho letto in un libro, "Love and Limerence", di un caso in cui una donna era finita "per caso" dallo psicologo, e innomorandosi di questo (che non corrispondeva)... ne ha passate delle brutte (lasciato marito, mi pare pure il figlio, tentativi di suicidio per attirare l'attenzione dello psicologo, ecc...). La scrittrice ipotizza pure che l'innamoramento verso lo psicologo sia una cosa abbastanza ricorrente e strutturale dell'approccio di "cura" (parla di trasfert mi pare) ma non ha i mezzi ne l'intenzione di approfondire e indagare...

Non c'entra niente e io non ci sono mai stato dallo psicologo però non darei per scontato che sia una cosa indolore...

E invece un po' è anche questo.So per certo che potrei perdere la testa per uno psicologo perché ho già strane sensazioni verso chi parla in un certo modo e mi fa capire soprattutto lati di me che non riesco a vedere.
Allora i casi sono questi:
-vado da un uomo e tento di farlo innamorare (non lo so perché ma ogni tanto mi scatta questa cosa)
-vado da un uomo e me ne "innamoro" per modo di dire, perché non credo di saper amare
-vado da una donna e cerco di farla affezionRe in tutti i modi, tentando di farmi vedere o come una figlia o come un'amica
Probabile che essendo psicologi mi sgamino in tre secondi e io non possa fingere xD
Ma non lo so...sono molto confusa al riguardo..vorrei andare ma ho anche paura.
Marla Grazie anche a te. Non voglio fare l'eroe, io sono l'eroe di me stessa. Nessuno può salvarmi da me stessa.
Solo io posso farlo...ma di sicuro uno specislista che tenti di farmi fare mente locale sarebbe un grande aiuto.
Solo che poi dovrei andarci a vita haha...io ci arrivo a capire tante cose di me, davvero. Riesco anche s migliorarmi. .il problema è lo schema. Sono un cane che si morde la coda

mmm ha scritto:
Non c'entra niente e io non ci sono mai stato dallo psicologo però non darei per scontato che sia una cosa indolore...

Non ho mai detto che sia qualcosa di indolore, anzi.
In realtà accettare e cambiare gli schemi è in sé molto doloroso, spaventoso e in genere anche parecchio faticoso, il che è esattamente quello che dovrebbe essere una psicoterapia ben fatta se ci sono problematiche serie. Ma sarebbe altrettanto doloroso qualsiasi altro cambiamento personale efficace, perché l'entità del dolore dipende dalla situazione di partenza del soggetto, non dal percorso in sé.

@Loki: Il problema degli schemi è che per quanto si riesca a coglierli, finché ci si muove lungo lo schema non lo si coglie davvero per quel che è, né si coglie quanto sia limitante. E per rompere uno schema relazionale, inevitabilmente tocca mettersi in relazione con qualcuno e se questo qualcuno è in grado di gestire lo schema, è meglio. Perché altrimenti, soprattutto in presenza di schemi molto rigidi si tende a mettersi in relazione solo con persone che, in un modo o nell'altro, accettano di muoversi secondo lo schema, finendo per rinforzarlo. È chiaro che non deve essere per forza uno psicoterapeuta, ma è chiaro che può solo essere una relazione in cui ci "si affida" aprendosi così all'opportunità di muoversi senza le nostre regole precostituite. Delle infinite possibilità che ci sono in una relazione umana, parlando di un'ipotetica relazione terapeutica, tu ne individui tre, che poi in realtà sono due, e sostanzialmente se la giocano sulla manipolazione (e non è una critica, figurati, io nella manipolazione ci sguazzo): da una parte questo in partenza limita te perché non dai spazio ad altre possibilità, che forse non riesci neanche a vedere, ma, per esempio, quando tu ti auguri più o meno seriamente, di uscirne attraverso lo scambio con gli utenti del forum, devi mettere in conto che secondo lo stesso schema ti muoverai qui e difficilmente qui troverai qualcuno che riesca a metterlo in discussione.

Loki io sto da 3 anni facendo psicoterapia e ti assicuro che non è una cosa bella nè tanto meno indolore.
Sia perchè quando risolvi con i farmaci è una cosa ma quando cerchi di capire quali sono i comportamenti che ti portano a essere depresso e cerchi di cambiare per stare meglio finisci per soffrire ma alla fine ne vale la penna.
Oggi sto molto meglio rispetto a tre anni fa,prima non guidavo e avevo lasciato l'università,ora sono all'ultimo anno,guido ho pure perso 20 kg insomma sto meglio.
Ti consiglio di provarci almeno.

Grazie a tutti per le risposte e per avermi ascoltata e consigliata.
Da quando ho scritto non è cambiato praticamente nulla, se non che domenica ho avuto la certezza che mio padre mi considera un'inetta (che quando c'è lui lo divento davvero) e che mi considerano un'estranea...secondo me si sentono abbandonati.
Non so perchè ho quest'idea...ma se io ho il terrore dell'abbandono probabilmente il detto "il frutto non cade lontano dall'albero" è più che giusto..
Ah sì, il mio ragazzo(unica cosa che vedevo come "positiva" nella mia vita) mi ha rubato mille euro e se li è giocati alle macchinetta e l'ho scoperto da una sua conversazione su facebook...bello...
Ma ancora più bella la mia reazione...in un primo momento ho mandato un messaggio in cui gli dicevo di andarsene lontano da me e che era finita.
Seguito da altri dieci messaggi contraddittori in cui dicevo che doveva stare tranquillo(ultimamente credo che se sono brusca con le persone poi loro si suicidano) e gli chiedevo come avesse potuto farmi una cosa del genere bla bla...Lacrimoni qua e là, cosa più o meno positiva considerato che non riesco più a piangere per nulla, neanche se..che ne so..neanche se guardo "bambi" e "dumbo"
Be' sono tornata a casa e non ho praticamente reagito, gli ho solo fatto un discorsone dei miei dove sottolineavo cosa c'è da fare nella vita ecc...
Non sono riuscita a mandarlo via ne a punirlo, menefreghismo, apatia, terrore...quello che volete, ma si ovviamente anche stupidità.Estrema stupidità...ma che vi devo dire...non ho la forza.Sono stanca,Sono esausta.Non ce la faccio più a lottare.
Questo periodo è stato costellato da pensieri del tipo: oddio, come ho potuto uccidere tutti quegli insetti in vita mia?ma chi sono io per spezzare la vita di un essere vivente? OPPURE guardando una foto di un maialino...poveri maiali, che morte orribile...ma come si fa...cosa posso fare...che mondo orribile...
Tutto questo seguito da orrore per il mondo, impotenza e panico.Pensieri un po' ossessivi insomma.
Bah!
Comunque ho iniziato a scrivere, prima di perdermi e divagare come al solito, per dirvi che oggi ho il primo appuntamento con la psicologa!
Mi sono decisa...e ho trovato la forza di chiamarla.
Sto abbastanza di M**** al sol pensiero..ma sono anche contenta!