E poi ci cadi di nuovo.

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Messaggio  soloari Ven Ago 15, 2014 12:11 am

... O forse non ne sei mai davvero uscito.
Mi sono chiesta tante volte: perché a me? Perché non a qualcun altro, non ad una delle ragazze che conosco, non ad un dei ragazzi che ho frequentato? I miei genitori mi hanno sempre cullata con la storia della sensibilità particolare; io credo che nel mio caso sia questione di egocentrismo. E non vado per capi generici, perché ogni depressione è diversa; non sono quel tipo di persona che dice che il depresso è egocentrico a priori. Ma quando si tratta di me, mi vedo come una bambina desiderosa di attenzioni, e qualche volta nella mia testa mi rendo conto che prego che qualcuno semplicemente si accorga che mi manca l'aria, e capisca.
Ho 22 anni, e da fuori chiunque direbbe che non mi manca niente. Ho una famiglia che adoro, due genitori di cui ho imparato ad accettare le imperfezioni, degli amici che mi vogliono bene, un buon rendimento universitario - e se tutto va bene tra un anno sarò laureata. Non penso di essere nemmeno così brutta da guardare, ad essere sincera. Normale. Normale va bene.
La prima volta che la depressione è entrata a far parte della mia vita è stato tre anni fa. Venivo da anni di attacchi di panico e una terapia mirata con un terapeuta; e dopo un periodo in cui stavo bene mi sono ritrovata nel buio. All'epoca non mi rendevo conto, pensavo solo di star morendo la notte. Non riuscivo a mangiare, non riuscivo a dormire, qualche volta non ci vedevo bene; ero così tesa che le vene sulle mie gambe scattavano da sole. Non avevo sensibilità nelle mani, qualche volta mi venivano delle emicranie così forti che non riuscivo ad alzarmi dal letto. Non uscivo di casa, mi fermavo su tre o quattro pensieri fissi, e piangevo. Non mi cambiavo, nemmeno la biancheria.
Quando lo psichiatra mi disse che ero depressa gli spiegai che mi sentivo come se avessi perso tanto tempo per ordinare i capi nell'armadio dividendoli per taglia e colore, e poi all'improvviso qualcuno li avesse mischiati tutti. Mi sentivo di star perdendo il controllo.
Seguii una terapia mirata con i farmaci, e dei colloqui. E per un po' è andato tutto bene.

... Però quello che sento ora è un nodo in gola. Di nuovo. E per quanto mi sforzi di stare in piedi, di cambiarmi, di uscire di casa, spesso mi ritrovo con grandi mancanze d'aria, e con le lacrime agli occhi. E non riesco a spiegarlo a nessuno in famiglia, perché non voglio essere un peso, specialmente ora che il momento è difficile. Per nessuno.
Ma la verità è che vorrei chiudermi in casa di nuovo e ignorare il mondo fuori, e smettere di andare all'università, e smettere di vedere tutti gli altri perché penso che non capirebbero mai, non accetterebbero mai di sentirsi dire che io sono esattamente una di quelle persone musone e strane che spesso prendiamo in giro tutti insieme. Vorrei rimuovere gli ultimi mesi, il senso di colpa per aver fatto delle scelte terribili, anche riguardo il sesso, i giorni in cui non ho mangiato, e se ci penso e vado più indietro ancora vorrei cancellare tutto quanto, perché mi sembra che sia tutto un disastro. Mi sento di aver sbagliato tutto. Mi sento io, il disastro.
Ci sto ricadendo. Torna l'ipocondria, torna la nausea, tornano i pianti, e torna la sensazione di vuoto, la paura di pensare al domani perché non sono in grado di vederne uno, di affrontare la vita giorno per giorno, di fare progetti. Il futuro mi sembra enorme e spaventoso e mi dispiace, mi dispiace anche solo scriverlo ma io mi sento minuscola in confronto.
La paura più grande che ho, è che per quanto possa combatterla non ne uscirò mai davvero.
Come si fa, ad affrontare la vita? Da dove si prende il coraggio? Come si smette di avere paura? Lo so che sono domande che non hanno una risposta, ma io ci spero sempre. Non si sa mai.

Grazie a chiunque abbia letto.
soloari
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Messaggio  roberto66 Ven Ago 15, 2014 11:56 am

Ciao soloari
Le cose che scrivi sono ormai chi piu chi meno, note e presenti un po in tutti noi
Tante volte mi faccio anchio le tue stesse domande, perchè, e perche proprio a me, con tanti altri al mondo che se lo meriterebbero
E' credo che a questo non avrò mai risposta, allora tanto vale non porsi piu la domanda, non trovi ?  
Ma quello che mi dispiace veramente sentire queste cose capitano a persone giovani come te, con tutto ancora davanti, da fare, da creare, da costruire
soloari ha scritto: Vorrei rimuovere gli ultimi mesi, il senso di colpa per aver fatto delle scelte terribili, anche riguardo il sesso,
Non so cosa sia successo ma qualunque cosa sia, se è questo il problema, io vedo solo 2 strade, trovare il rimedio o accettarla
soloari ha scritto:Ma la verità è che vorrei chiudermi in casa di nuovo e ignorare il mondo fuori, e smettere di andare all'università, e smettere di vedere tutti gli altri perché penso che non capirebbero mai, non accetterebbero mai di sentirsi dire che io sono esattamente una di quelle persone musone e strane che spesso prendiamo in giro tutti insieme.

Posso dirti che la solitudine ti culla per un po levandoti da tutte quelle sensazioni, situazioni, disagi che potresti incappare uscendo con i tuoi amici, ma a lungo andare ti crea problemi anche piu grossi, aggravando la tua malattia, aggiungendo problema a problema
E te lo dico per esperienza personale, la solitudine non ti cura, credimi  
Prenditi pure i tuoi spazzi, fai tesoro del tuo isolamento, del tuo tempo per pensare, ma fai in modo che qusto possa giovare alla tua vita sociale e cerca di vivere le 2 cose parallelamente, e non che la solitudine ti crei solo un'isolameto da essa
Lo so che molti non capiscono questo ( e molti, anche, tanto altro ) ma tu fai in modo magari per un po, se ti riesce di uscire con una stretta cerchia di amici con i quali hai molta piu confidenza, e sentrirti piu a tuo agio, seratine semplici non impegnative, e non cercare di essere capita o coccolata, ma cerca di ritornare testessa, e sentirti ancora bene con loro e con testessa, e poi strarai bene anche con gli altri
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Messaggio  soloari Ven Ago 15, 2014 1:01 pm

roberto66 ha scritto:ma cerca di ritornare testessa, e sentirti ancora bene con loro e con testessa, e poi strarai bene anche con gli altri

Questa è una frase che non so, forse dovrei appendermi in camera.
Il problema è che non so chi sia "me stessa", mi sforzo di capirlo in tutti i modi, ma percepisco me stessa in modo molto indefinito, molto poco chiaro. E il confronto con le persone a cui voglio bene tante volte mi schiaccia; lo so che l'invidia è sbagliata, ma le mie amiche, i miei amici, le persone a cui voglio bene mi sembrano sempre diecimila passi avanti a me, così sicuri, così determinati, così in grado di buttarsi nelle loro esperienze - coi loro sogni, i loro progetti e le loro idee. Quando penso a me mi viene sempre in mente: non ci riesco. E delle tremila cose che vorrei fare finisco per non farne nemmeno una perché mi sembra di non esserne sufficientemente in grado.
Da poco è stato il mio compleanno. Ho fatto un foglio con scritto in cima "persona che voglio essere". Non cosa, chi.
Solo che è ancora vuota.

Ad ogni modo ti ringrazio, Roberto, per la pazienza e la risposta gentile. Mi sento dire spesso che è brutto che queste cose capitino alle persone giovani, però purtroppo succede, nemmeno io so perché. Quello che vorrei è riuscire a dare - e a darmi - quel minimo di speranza necessaria per dire che poi le cose andranno bene. Solo che adesso mi sembra impossibile, il nodo in gola è sempre lì.
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Messaggio  roberto66 Ven Ago 15, 2014 4:42 pm

Prova a fare un passo indietro e vederti come eri prima di questa cosa
Eri timida, seria di poche parole, molto ponderata nelle scelte
Oppure allegra, spensierata, al centro dell'attenzione
Quello che ne esce è l tuo carattere
E' questo che devi ritrovare, non cercare di assomigliare o correre dietro ai modi di fare e di essere dei tuoi amici, per sentirti parte di loro
Purtroppo questa depressione ci cambia, fa parte di essa la nostra estrusione dalla società, il non sentirsi parte di essa, il non essere in grado o non trovare scopi, interessi
E credo che la si combatta proprio con la stessa arma che lei ci vuole togliere, la gioia e la voglia di vivere
soloari ha scritto: Mi sento dire spesso che è brutto che queste cose capitino alle persone giovani, però purtroppo succede,
A me dispiace perche voi giovani avete ancora tutto davanti a voi, da prendere, da vivere, da progettare
Non buttare tutto queste opportunità che dà ancora la tua eta, guarda avanti e non dietro, il tuo futuro è ancora la, da creare da essere vissuto e devi essere tu a farlo, ora
E vedrai che il nodo alla gola sparirà quando comincerari a respirare un po di aria fresca, felice e allegra, e vedrai arrivare e vivere tutte le cose belle che ti sarai creata nella vita
Ciao cerca di starmi bene, che tu sei giovane e piu forte della malattia
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