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Messaggio  Fede90 Ven Ago 16, 2013 5:56 pm

Salve a tutti,
mi chiamo Federico, sono un ragazzo di 23 anni che vive nei pressi di Roma e mi sono appena iscritto.
Mi sono ripromesso di evitare i lunghi sproloqui e di sopprimere la prolissità che mi è connaturata.
Più parlo - diceva qualcuno - più mi inviluppo nel silenzio. E' questa la mia situazione.
Comunque, mi rendo conto di dover esternare in sintesi il quadro del mio disagio...
Fin da piccolo ho sofferto di paura e angosce apparentemente immotivate. Verso i 17 anni, anche in seguito ad un lutto familiare, i problemi si sono inaspriti e ho cominciato ad avere il cosiddetto "umor nero" piuttosto frequentemente. C'erano luoghi in cui faticavo a recarmi, senza motivi evidenti, perché mi evocavano sensazioni negative. E' allora che sono ricorso ad una psichiatra che mi ha prescritto una terapia a base di Zoloft. Ho interrotto più volte, a seconda dello stato del malessere... Poi, dopo un'unione sentimentale infranta, a 21 anni, ho sofferto di attacchi di panico e ho dovuto assumere, oltre allo Zoloft, Tavor e Daparox. Questo è il quadro del dissesto attuale, a cui tento di porre rimedio senza alcun risultato.
La notte faccio spesso incubi o comunque sogno di trovarmi in dimensioni pervase di disperazione, angoscia e oggetti grotteschi. Durante il giorno, soprattutto quest'estate, che non frequento i corsi all'università, sono avvolto da un'immensa apatia. Le cure mi impediscono di ritornare a certi accessi di ira, ma c'è una rabbia spesso interiore che mi sfinisce. Comincio a non trovare una posizione fisica/esistenziale che mi vada a genio, fatico ad uscire con gli amici perché sono privo di interesse o di iniziativa, mi muovo senza sosta, irrequieto, finché alla fine, vinto dal male, prendo sonno dopo un altro Tavor. La mia vita sociale è piuttosto intatta, eccetto durante quei momenti nei quali non prendo parte a nessuna uscita e mi isolo. Nessuno tra i miei amici sa davvero come mi sento ed evito ormai di lamentarmi, perché il loro bonario "Vedrai che ti passa" mi innervosisce soltanto. La mia vita sentimentale è annullata perché, dopo la rottura di due anni fa, non ho trovato più nessuna persona verso la quale nutrire le stesse emozioni profonde, ed il fatto di essere omosessuale, con la conseguente difficoltà a stringere rapporti umani o con persone come io le sognerei (malgrado qualche rara eccezione) rende tutto più difficile.
Se volete sapere qualcosa in più, sono qui... Per ora taccio.
Grazie per aver avuto la disponibilità o l'interesse a leggere... Federico
Fede90
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Messaggio  mattia91 Ven Ago 16, 2013 7:35 pm

Ciao Federico, devo dirti che mi ritrovo un po' nella tua storia, se non nei fatti ma negli stati d'animo si.
Mi sono iscritto l'altro giorno a questo forum e l'ho fatto per poter dare qualche consiglio, io sono uscito dalla depressione, nel senso che non provo più quel malessere che mi fa vedere tutto nero.

Tra gli ultimi post pubblicati trovi il mio dove ho spiegato un po' di cose, sono abbastanza schietto nel parlare e dico quello che penso.
Voglio darti qualche consiglio molto pratico per cominciare a star meglio.

Comincia a fare attenzione ai tuoi pensieri, quelli stati d'ansia e di malessere apparentemente casuali sono innescati dai tuoi ricordi e dai tuoi pensieri, parole o immagini, queste ultime hanno provocano una reazione fisica molto più forte delle semplici parole.
Anch'io ho avuto attacchi di panico e anch'io come te ho cominciato a evitare luoghi che tutto ad un tratto mi facevano star male. Se ci fai attenzione capirai che non sono eventi casuali, c'è una causa ben precisa.
Ovviamente non sono i luoghi in sè che ti fanno star male, ma sono i ricordi associati ad essi che anche se non affiorano lucidamente nella tua testa, innescano una sensazione che tu avverti come negativa in realtà è DIFENSIVA.

Non metto in dubbio che ti parranno strane se non assurde le mie parole ma fidati, è così.

Il nostro cervello immagazzina ricordi e le emozioni che abbiamo provato in quel momento.

Se una persona ha un incidente stradale in un incrocio, quando tornerà in quel posto probabilmente rivivrà la stesse sensazioni, è il cervello che manda un messaggio d'allarme: ATTENZIONE, PREPARARSI ALLA FUGA O ALLA LOTTA, QUESTO LUOGO E' PERICOLOSO!
Non è necessario ricordare il motivo per cui stai provando queste sensazioni, anzi potrebbe essere dannoso, il tuo cervello ti prepara alla lotta, distrarti con i ricordi in quel momento potrebbe essere potenzialmente fatale (ad esempio se c'è un leone davanti a te, non serve ricordare che l'ultima volta ti ha morso, la cosa importante è fuggire immediatamente, e per farlo devi avere i muscoli attivati, adrenalina in circolo e cuore che batte veloce).
Negli attacchi di panico ci sentiamo come se stessimo correndo velocissimo, sudiamo, il cuore batte a mille, mentre il nostro corpo è fermo.

Sono meccanismi evolutivi che si sono affinati in milioni di anni, se ci rifletti sono praticamente perfetti, sono meravigliosi.

Torniamo alla tua situazione, a questo punto potresti credere che sarai vittima per sempre degli automatismi della tua mente, tranquillo non è così.
Impara a riconoscere i luoghi o le situazioni che ti causano quelle sensazioni e a giocare di anticipo. Prima di andarci rassicurati, usa le parole che usavano i tuoi genitori per rassicurarti da bambino o comunque un '' stai tranquillo fede, va tutto bene, sei al sicuro, non hai nulla da temere" va più che bene.

Inoltre è molto importante che quando ti senti agitato o stai per avere un attacco tu rimanga consapevole e presente, non farti trascinare dalla paura, non ti succederà niente, non morirai e non impazzirai, rimani presente, focalizzati sul tuo corpo e sulle sue reazioni, non alimentarle con altra paura, rimani concentrato.

Sarebbe poi opportuno che tu ti creassi un ancora positiva, cosa intendo? un pensiero, una canzone, un ricordo, una posizione corporea che alteri in breve tempo il tuo stato emotivo e lo riporti alla normalità.
Ad esempio io faccio meditazione e mentre lo faccio tengo il pollice e l'indice uniti, quando sono agitato mi basta premere le dita e ritrovo subito la pace.
Cerca nella tua vita quotidiana qualcosa che ti dia sicurezza e che sia utilizzabile ovunque, anche un aria di Bach può andare benissimo, la suite n° 3 è fantastica e comunque youtube è pieno di musiche rilassanti, trova quella che ti piace di più e mettitela sull'ipod!

In pochi ci dicono che possiamo padroneggiare i nostri stati d'animo e i nostri pensieri, in psicologia queste due capacità vengono chiamate metaemozione e metacognizione, paroloni enormi per dirti che tu sei l'osservatore del tuo corpo e della tua mente e puoi guidarli.

So che a volte può essere difficile e soprattutto è più comodo sguazzare nel dolore ma se vuoi migliorare la tua condizione di vita devi cominciare a fare qualcosa per te. Lascia perdere droghe, alcool, sigrarette ecc, non hai bisogno di anestetizzare le tue emozioni, le puoi guidare.

Inoltre ho capito una cosa molto importante, parte di quell'irrequietudine che sentivo è quella forza che ti spinge ad agire, a fare qualcosa, quella non va combattuta! è la forza della vita! assecondala, non combatterla!

Anch'io come te ho avuto delle relazioni con dei ragazzi, anche se poi mi sono innamorato di parecchie ragazze.
Perchè pensi che essere omosessuale non ti avvantaggi? roma è una grande città, è pieno di ragazzi che vanno in giro mano nella mano. Non ascoltare quello che dice la gente, FOTTITENE, sono vittime della loro ignoranza e molto spesso della loro invidia.
So che alcuni giri gay non sono tra i migliori, c'è molta gente che si approfitta degli altri, molti che cercano solo sesso e che trattano le persone come se fossero soltanto un pezzo di carne, ma non si comportano tutti così! Cerca un ragazzo che ti voglia bene e sii felice con lui.
Non andare col primo che ti fa due complimenti, alcuni sono proprio dei geni in queste cose, ti fanno credere che gli importi e poi invece una volta venuti a letto con te arrivederci e grazie. Mi sento di sconsigliarti le discoteche, è raro trovare qualcuno che voglia una relazione anche se non impossibile. Prova più che altro coi siti d'incontri, n'altra bella storia mi dirai, ma anche lì se cerchi qualcuno trovi.

Ho letto che hai passato dei brutti momenti e hai dovuto subire delle gravi perdite, ma adesso concentrati su quello che la vita ha ancora da offrirti, sei tu il regista della tua vita!

Anche se non hai da studiare, tieni la mente impegnata, trova un hobby, uno sport o qualcosa che ti faccia star bene, anch'io spesso d'estate mi annoio, ma quando vedo che i miei pensieri cominciano a farsi tristi e cupi mi metto una bella canzone e ballo, sono veramente ridicolo quando ballo, ma mi diverto un sacco!
Scrivi queste parole sul motore di ricerca di youtube, "zalele hit 2013 spanish version", la canzone è molto allegra e mi mette di buon umore, inoltre il video è veramente simpatico!


Un abbraccio e mi raccomando!

mattia91

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Messaggio  Fede90 Ven Ago 16, 2013 8:40 pm

Le tue parole sono state in grado di placare molta della mia inquietudine di oggi.
Sono grato che tu abbia speso tanto tempo ad analizzare il mio problema per intervenire con consigli puntuali ed esaustivi. Non è da tutti; è raro che qualcuno si interessi ai miei stati d'animo in modo tanto profondo, e con questo non intendo fare del vittimismo: la depressione è un argomento così ignorato, ancora oggi, da sembrare un autentico taboo sociale. Se ne parla poco e, quando lo si fa, è proprio colui ad accusarne i sintomi a faticare ad esprimersi. Non è come un dolore al cuore o alla testa: è un male morale, a metà tra l'anima e la mente.
Io stesso che, come passione, ho quella di scrivere, constato serie difficoltà nel comunicarmi; proprio come il titolo di quest'articolo presagiva.
Tornando alla nostra situazione, ho letto con interesse anche la tua esperienza e sono entusiasta del fatto che ti sia "divincolato" da questo male oscuro. La questione dei luoghi è un pochino più complessa di quanto l'abbia descritta, siccome la maggior parte delle volte che avvertivo sensazioni sgradevoli nell'attraversarne qualcuno, si trattava di posti con cui non avevo avuto alcun legame ma che, misteriosamente, come per una bizzarra "empatia", mi evocavano pensieri angosciosi e angoscianti, quasi intuendo brutti episodi che vi avevano avuto luogo.
Essendo un problema che risale all'infanzia, per me è difficile rimuoverlo del tutto, poiché, se lo facessi, andrebbe a mancare una parte costituente del mio carattere. Ma un conto è una certa malinconia, un certo cattivo umore, un altro è l'insufficienza esistenziale, il rigetto della vita, la sete di dimensioni nuove dove poter finalmente respirare.
Gli attacchi di panico, grazie al Cielo, da quando assumo quei farmaci proprio finalizzati a neutralizzarli, non sono più tornati.
C'è un lato su cui mi soffermo spesso, ovvero l'importanza di un regime quotidiano "biologico-fisiologico". Dovrei praticare un'attività fisica o prestare servizio in qualche lavoro, attività, che mi lascino uno sfogo e permettano alle mie energie, che sono in fondo tante, di esternarsi.
Di passioni ne ho davvero tante: dall'arte alla musica, dalla lettura alla scrittura, dalla natura agli animali. Nei momenti, però, in cui mi assale quell'immenso turbamento, tutto svanisce, nessun oggetto attira la mia attenzione e, anzi, mi diventa straniero. La mia depressione è l'assenza di spensieratezza; quella spensieratezza che, qualora ci trovassimo forse in un regime di "salute interiore", potrebbe benissimo essere indotta tramite questi svaghi, che sono anche più di semplici passatempi.
Quando sopraggiunge "l'attimo fatale", che può durare da qualche minuto a qualche ora, il mondo per me perde di consistenza, non posso parlare se non distrattamente o risparmiandomi il più possibile, e tutto mi è sgradito. Non è facile, convivere con un carattere del genere. Certamente, non si tratta solo di patologia, ma anche di temperamento, forse amplificato, portato allo stremo delle sue possibilità esistenziali.
Per quanto riguarda l'amore, beh, teoricamente dovrei dirmi un omosessuale "risolto", almeno esteriormente, ma molti dubbi e molte infelicità mi derivano da questa condizione. Non è soltanto una questione di amore; di quello devo esser capace di farne a meno, visto che non posso acquistarlo al supermercato e, dopo due anni, ancora sopravvivo! Parlo soprattutto di qualità di vita, di un futuro disabitato, di una famiglia impraticabile, etc.
Essendo un credente e avendo le mie certezze di fede, so che Dio mi ha destinato questo orientamento per un buon motivo che, forse, adesso non posso ancora comprendere. So solo che devo valorizzare-nobilitare l'attimo presente e, per farlo, sicuramente abbisogno di compagnie capaci di starmi dietro.
Sì, l'indipendenza morale è più che augurabile, ma spesso, in assenza di punti di riferimento solidi attorno a me, comincio a vacillare e anche quegli slanci di simpatia e ironia che spesso erompono da me, cessano di esistere.
Sono un "animale sociale" come tutti gli uomini, ecco... E non sempre con i miei amici, ultimamente, riesco ad esprimermi a dovere; forse non per causa loro, chissà.
Chiedo scusa per l'ulteriore digressione; avevo premesso di essere un chiacchierone e l'ho dimostrato.
Grazie ancora
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Messaggio  mattia91 Ven Ago 16, 2013 9:11 pm

Grazie fede, sono contento che tu abbia apprezzato il mio intervento, ho cercato di dirti il più possibile!
Per quanto riguarda i luoghi mi sento di insistere, io non credo a vibrazioni cosmiche che ci avvertono di pericoli, è la nostra mente che lo fa! anche se sono luoghi sconosciuti ti potrebbero ricordare luoghi che hai già visto, in ogni caso anche se fosse puoi controllare quegli stati d'animo, fai in modo che siano minuti e non ore!
Rispetto la tua fede in dio anche se la mia religiosità è molto diversa, non sono credente ma mi reputo una persona religiosa, in quanto ricerco l'infinito:)
Cos'è che ti fa star male della tua omosessualità? il fatto di non poterti fare una famiglia? molti miei amici sono andati all'estero, si sono sposati e hanno adottato dei figli. Mi rendo conto che può sembrare una scelta un po' drastica ma in fondo l'uomo si è sempre spostato alla ricerca della felicità e del benessere. Poi potrebbe essere anche una fase passeggera come è stata per me. In entrambi i casi non starci male!
Per quanto riguarda il carattere, ti sei mai chiesto cosa sia? mi sembra di capire che hai paura che se cambi alcuni tuoi comportamenti perderai te stesso, ma tu non sei il tuo carattere! il carattere e la personalità in primis non sono qualcosa a sè stante, si definisce carattere il modo in cui una persona si relaziona con altri individui o con il mondo circostante, ma sono solo definizioni, a me fan ridere, ''tizio ha un carattere solare'', ''è la mia personalità", sono cavolate dai, ci identifichiamo in essi perchè ci danno quel senso di unicità, ma in fin dei conti non hanno un valore reale, non esistono!
Inoltre il carattere di un individuo muta col passare del tempo e in relazione a vari fattori, non aver paura di cambiarlo, soprattutto se ti porta a star male!
Non cambi te stesso, cambi il modo di vedere le cose, molto semplice!
Studio filosofia è per questo che ragiono tanto sulle cose, secondo me il linguaggio che utilizziamo influenza molto il nostro quadro della realtà e di conseguenza il nostro comportamento.
Comunque mi piace come scrivi, perchè non sviluppi questa tua capacità? inoltre se hai cosi tanti interessi seguili! non è sciocco starsene in casa tristi e sconsolati quando fuori c'è un mondo che ti piace e ti appassiona???
Quando stai male cerca di rassicurarti e di tranquillizzarti, sono tante le persone che vivono in preda al panico, io ero uno di questi, avevo paura di tutto, quando mi sentivo ispirato a fare qualcosa il panico mi bloccava, mi assalivano pensieri del tipo : " e se sbaglio?" "e se non ci riesco?" "e poi come faccio con la scuola?" "cosa penserà tizio di me?" "e se poi non è quello che voglio?" e alla fine " dai no, meglio lasciar perdere! non si sa mai".
Ora li lascio scorrere come i titoli in sovraimpressione e faccio quello che mi sento di fare, se le resistenze sono troppe le smonto una ad una e mi rassicuro.
Una volta sentii uno psicologo parlare delle insicurezze, lui sosteneva che in gran parte fossero dovute allo ''shock'' della nascita: da un caldo e rassicurante grembo materno in cui abbiamo tutto quello che ci serve, ad un tratto veniamo catapultati in un mondo che non conosciamo, in cui dobbiamo piangere per avere del cibo, dobbiamo imparare, crescere, soffrire. Forse è vero, in ogni caso il bisogno di sicurezze caratterizza l'animo umano e in parte purtroppo lo limita.


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Messaggio  roberto66 Sab Ago 17, 2013 3:13 pm

Ciao Federico
Io ho poco da dirti
Solo che giudicare una persona dal colore della pelle, da come veste o con chi va a letto, è solo razzismo
Io stesso da parecchi anni vado da un barbiere omosessuale, e non ho probelmi ad incotrarlo ingiro farci 2 chiacchire, io rispetto lui e lui rispetta me, e magari potessi farmelo amico visto la brava persona che è la sua simpatia
Ma tante persone hanno paura di farsi vedere ingiro con omosessuali per colpa dei soliti stronzi capaci solo di spettegolare
Tante volte la colpa non è loro ma di questi stronzi
Tieniti stretto questi amici, ma rispettali e tieni presente anche quello che ti ho detto
Ciao
roberto66
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