Che si fa?

Ciao a tutti,

ho bisogno di una mano perchè nn so come uscire da qst problema... ho accanto una persona k si rende conto d essere depressa ma rifiuta categoricamente qualsiasi aiuto k possa provenire da una persona competente xk è fermamente convinta k la mia vicinanza è l'unica cosa k la farà stare bene e k l'aiuterà a guarirne... come posso farle capire k purtroppo nn è così??

Vi ringrazio un abbraccio a tutti

guarda, a me e ad altre persone di questo forum è capitato di essere lasciati...da depressi ed io mi curavo(avevo iniziato da poco la psicoterapia), addirittura un altra ragazza è stata lasciata proprio perchè si curava con le medicine.....quindi nel caso tuo, non saprei cosa consigliarti, posso solo dirti che la voglia di curarsi deve venire da lui.....
è lodevole che ti sta così a cuore solitamente è più facile scappare!
cmq alla fine tu non puoi fare nulla tranne parlarci e spingerlo verso quella direzione, che è la più adeguata di soluzione rispetto a quella di voler nascondere il problema o scaricarlo su di te!!
ciao

Ciao Laura,

grazie mille per la risposta, ci speravo tanto, purtroppo sono sola ad affrontare tutto questo e nn so a ki altro kiedere consiglio... io cerco di parlargli purtroppo pero' appena si tocca l'argomento diventa nervoso oppure scoppia a piangere è veramente dura a volte ma nn mollo xk desidero vederlo felice...
Ho letto le vostre storie e m dispiace molto xk nn bisogna mai voltare le spalle alle persone a cui si vuole bene e con cui si è condiviso qualcosa....
Pensi che uno psicologo possa aiutarmi in qualche modo a capire come comportarmi per varcare il muro k mette su quando gli parlo d qst argomento o è inutile?


Ti ringrazio ancora tanto

Ciao Hope,

farti aiutare da uno psicologo potrebbe esserti utile a gestire la situazione, che evidentemente è molto pesante anche per te. Nel senso, se tu soffri così tanto del malessere di questa persona e delle sue conseguenze per te, potresti farti affiancare tu da uno psicologo per aiutarti a convivere più serenamente con la situazione (che mi sembra molto complessa, se non sbaglio).
Purtroppo il disagio psichico crea problemi che coinvolgono tutte le persone che sono vicine a chi non sta bene e, se le situazioni sono complicate, tutti possono trovare giovamento da un aiuto competenti. Quindi se ritieni che il rapporto che hai con questa persona sia importante e se ritieni di volerlo portare avanti anche se lui non sta bene e per ora non vuole curarsi, farti affiancare potrebbe essere un'ottima idea.

Sinceramente, a me sembra anche inutile che tu insista più di tanto a dirgli che deve farsi aiutare. Può essere un ottimo consiglio, ma una volta che gliel'hai detto e ci hai parlato, non puoi fare di più. Ti sembrerà un'affermazione drastica, ma se non vuole curarsi, non si curerà. Puoi fare qualsiasi cosa, ma è (ed è giusto che sia così) una scelta soltanto sua. E, inoltre, è l'unico modo in cui una qualsiasi cura psichiatrica o psicoterapeutica può essere efficace. Magari lui adesso semplicemente non se la sente o non riesce a capire "come" sta (inciso: recentemente io ho avuto un crollo nervoso, ed ho capito che da tantissimo tempo stavo molto molto peggio di quanto credessi, la consapevolezza non è necessariamente alla portata di tutti e l'evidenza non è evidente per tutti :-)), e queste sono cose che si possono soltanto accettare.

Non voglio essere brutale (anche se suppongo che ti sembrerò brutale), ma forse la domanda che devi porti è se davvero vuoi stargli accanto anche se non sta bene e soprattutto per quale motivo, visto che evidentemente di questa cosa soffri molto. Potresti anche lasciarlo andare no? Delle volte la responsabilità di una relazione, sommata alla responsabilità di curarsi, può diventare un peso troppo grande persona. E, di nuovo, lo dico per esperienza: da anni porto avanti una relazione con una persona scombinata quanto me, abbiamo provato a convivere e risolvere assieme e non siamo riusciti. L'unica soluzione (ed anche l'unico modo per riprendere ora in modo molto soft a frequentarsi) è stata lasciarsi (e molto male) in modo che ognuno dei due potesse affrontare i propri fantasmi da solo. Non dico che sia necessariamente anche la tua soluzione, ma dico semplicemente che, in certi casi, lasciarsi può essere, per quanto doloroso, un'ottima occasione di crescita personale. Quindi non scartarla in partenza, anche perché nella vita non c'è mai niente di definitivo. :-)

Ciao Merla,

grazie per il consiglio, sto male da morire in questa situazione,+ di una volta ho pensato di lasciarlo andare ma ho paura di sentirgli dire "vedi lo sapevo che sarebbe andata a finire così tanto è quello che mi merito"
purtroppo è perennemente ripiegato su se stesso e passa il tempo a darsi colpe di cose inesistenti, è sfiduciato e purtroppo la fortuna nn gira mai dalla sua parte... non conviviamo + da un mese circa ma lui viene almeno due o tre volte a settimana da me e c sentiamo tutti i giorni perchè dice che è quello gli da la forza di andare avanti...
Lui è parte di me ed è parte della mia vita, gli devo molto perchè mi ha aiutato ad uscire da situazioni molto pesanti e ora nn voglio abbandonarlo... pero' passo le notti a piangere e ho un vuoto dentro k fa paura...

Hope ha scritto:
Lui è parte di me ed è parte della mia vita, gli devo molto perchè mi ha aiutato ad uscire da situazioni molto pesanti e ora nn voglio abbandonarlo... pero' passo le notti a piangere e ho un vuoto dentro k fa paura...

Però se non ti aiuti, non lo puoi aiutare in nessun modo.

Se passi le notte a piangere e da altre cose che hai scritto, neanche tu stai bene. A parte che, lui può anche viverla male, nel senso di autoaccusarsi di aver ottenuto "quello che si merita", però al tempo stesso se non ricordo male, è lui che ha deciso di non convivere più con te.
Non voglio entrare nel merito della storia perché non ne so niente e non è questa la sede, però non sembra un grande segno di responsabilità la scelta di andarsene e al tempo stesso di tornare 2/3 volte alla settimana perché tu gli daresti la forza (forza che, en passant, forse non hai, se passi le tue notti a piangere). Il che non è in sé un'accusa, perché se una persona non riesce a prendersi la responsabilità di curarsi per se stesso, difficilmente riesce a prendersi la responsabilità di un rapporto.

Apparentemente (ma è solo un'ipotesi perché non conosco la storia), finché tu accetti questa situazione ambigua, non fai né il bene tuo, né il bene suo. Tu ci stai male e lui non è costretto ad assumersi le tue responsabilità. Nessuno può dirti cosa fare, ma sarebbe giusto nei confronti di te stessa che tu valutassi bene quanto un rapporto così ti fa star bene o male, senza stare a fare questioni di debiti/crediti (lui ti avrà anche dato una mano in passato, ma i rapporti tra le persone non si pesano con il bilancino, quindi non dovresti mettere questo peso del passato sulle tue scelte), e decidere come/quanto intendi portarlo avanti. Non c'è solo bianco o nero, potresti anche semplicemente dirgli che quando hai piacere di vederlo, lo chiami tu e gli chiedi di passare e che vorresti vederlo non solo perché tu gli dai la forza, ma perché vederlo fa star bene te. Magari a mettere certi paletti lo perderesti, però forse è un rischio che ti puoi prendere.

Cmq, a parte i consigli da posta del cuore, per i quali non è la sede, secondo me sentire qualcuno potrebbe solo farti del bene. Le situazioni complicate e stressanti non possono sempre essere gestite da soli, a volte quando ci sono di mezzo la depressione o altri disagi, si possono innescare dipendenze affettive o su una relazione complicata si finisce per scaricare insicurezze o problemi che in realtà poco c'entrano con la relazione. Oltretutto, se non sbaglio, tu hai già parlato di problemi passati non irrilevanti e magari hai ancora delle fragilità. Vai a parlare con qualcuno che ti possa aiutare.

merla ha scritto:

Hope ha scritto:
Lui è parte di me ed è parte della mia vita, gli devo molto perchè mi ha aiutato ad uscire da situazioni molto pesanti e ora nn voglio abbandonarlo... pero' passo le notti a piangere e ho un vuoto dentro k fa paura...

Però se non ti aiuti, non lo puoi aiutare in nessun modo.

Se passi le notte a piangere e da altre cose che hai scritto, neanche tu stai bene. A parte che, lui può anche viverla male, nel senso di autoaccusarsi di aver ottenuto "quello che si merita", però al tempo stesso se non ricordo male, è lui che ha deciso di non convivere più con te.
Non voglio entrare nel merito della storia perché non ne so niente e non è questa la sede, però non sembra un grande segno di responsabilità la scelta di andarsene e al tempo stesso di tornare 2/3 volte alla settimana perché tu gli daresti la forza (forza che, en passant, forse non hai, se passi le tue notti a piangere). Il che non è in sé un'accusa, perché se una persona non riesce a prendersi la responsabilità di curarsi per se stesso, difficilmente riesce a prendersi la responsabilità di un rapporto.

Apparentemente (ma è solo un'ipotesi perché non conosco la storia), finché tu accetti questa situazione ambigua, non fai né il bene tuo, né il bene suo. Tu ci stai male e lui non è costretto ad assumersi le tue responsabilità. Nessuno può dirti cosa fare, ma sarebbe giusto nei confronti di te stessa che tu valutassi bene quanto un rapporto così ti fa star bene o male, senza stare a fare questioni di debiti/crediti (lui ti avrà anche dato una mano in passato, ma i rapporti tra le persone non si pesano con il bilancino, quindi non dovresti mettere questo peso del passato sulle tue scelte), e decidere come/quanto intendi portarlo avanti. Non c'è solo bianco o nero, potresti anche semplicemente dirgli che quando hai piacere di vederlo, lo chiami tu e gli chiedi di passare e che vorresti vederlo non solo perché tu gli dai la forza, ma perché vederlo fa star bene te. Magari a mettere certi paletti lo perderesti, però forse è un rischio che ti puoi prendere.

Cmq, a parte i consigli da posta del cuore, per i quali non è la sede, secondo me sentire qualcuno potrebbe solo farti del bene. Le situazioni complicate e stressanti non possono sempre essere gestite da soli, a volte quando ci sono di mezzo la depressione o altri disagi, si possono innescare dipendenze affettive o su una relazione complicata si finisce per scaricare insicurezze o problemi che in realtà poco c'entrano con la relazione. Oltretutto, se non sbaglio, tu hai già parlato di problemi passati non irrilevanti e magari hai ancora delle fragilità. Vai a parlare con qualcuno che ti possa aiutare.

Sono perfettamente in accordo con merla...
il compromesso che cerca lui non è un compromesso vantaggioso per la coppia....porta lui a scaricare più responsabilità su di te ed allo stesso tempo non aiuta lui stesso....perchè non risolve, non è parte attiva del suo problema...
l'unica cosa che puoi fare è quella che ti suggerisce merla sopra!....a volte rischiare di perdere la persona è la cosa più utile al fine del bene di un rapporto....ed io personalmente rimpiango molto il non essermi messa in quella condizione.......è un grande atto di responsabilità che và fatto.
(io pensavo di curare la mia situazione con i sensi di colpa invece ) Agisci.....e veramente lo aiuterai.
TUTELATI se non stai bene pure tu....non vedo dove sia il vantaggio per tutti e due....

Ciao,

vi ringrazio per i consigli e x il tempo k m avete dedicato, sn riuscita a sentirmi meno sola...grazie di cuore...
cerchero' di fare il possibile...