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Messaggio  deeper Mer Giu 22, 2011 1:56 am

Ciao a tutti.
Ho deciso di scrivervi perché ho finalmente realizzato di essere da molto tempo depressa e perché ho capito che devo cercare aiuto e non chiudermi ulteriormente in me stessa.
Non ho mai pensato finora di avere bisogno di cure farmacologiche o psicologiche. Credevo di cavarmela e vi giuro che non ne so il motivo.
Ho bisogno di affidarmi a persone, che come voi, hanno avuto esperienze a riguardo e hanno reagito in qualche modo.
Mi auguro che le vostre esperienze mi siano da stimolo o semplicemente da occasioni da cui imparare. Non so perché fino adesso non ho reputato giusto sfogarmi o dialogare con qualcuno dei miei problemi.
Cioè, io ci ho provato ma si vede che non ho trovato le persone giuste. Né mia madre, né il mio medico, né le mie coetanee hanno saputo prendermi sul serio. A pensarci bene non so nemmeno se mi abbiano mai ascoltato sinceramente. Mi rendo perfettamente conto che le persone della mia età hanno altri interessi e problemi.
Banalizzavo finora la mia depressione riconducendola solo a una mancanza di autostima. Ma c’è di più. Il mio problema non è solo quello di non amare me stessa, credo di non essere capace di provare un sentimento del genere.
Mi spiego meglio… vengo da una situazione famigliare particolare. Mio padre non mi ha mai voluto e considerata degna del suo affetto. Mia madre, già citata sopra, non ha avuto modo di darmi quello che volevo per via del suo lavoro, della sua educazione e del suo particolare modo di dimostrare affetto. Sono cresciuta con i miei nonni, fino a che mia nonna non ha avuto un ictus cerebrale. Avevo solo undici anni quando è successo... Mia madre ha litigato con suo padre, mio nonno, e ci ha buttato fuori di casa all’improvviso. (Un giorno abbiamo, letteralmente, trovato le nostre cose nel buzzico dell’immondizia di fronte casa nostra Embarassed) Sarà stato in quel periodo che ho cominciato a stare male. Non lo so di preciso quando è iniziato. So solo che un tempo ero una persona con molte amiche e poi niente mi trovo qui dentro, chiusa a riccio, per paura di soffrire ancora. Piano piano infatti ho perso di vista tutto. L’unica valvola di sfogo che ho trovato, è stata la scuola. Ed ora che ci penso, mi sono sempre interessata e affezionata a professori piuttosto che ai miei coetani, che trovavo insipidi come me. I risultati scolastici li ho ottenuti ma non mi hanno mai soddisfatta. C’era sempre qualcosa che mi diceva che dovevo fare di più, che non era abbastanza. E poi c’era, c’è, mia madre.
Noi due non ci capiamo. Anche se siamo due bestie ferite dalla vita, non abbiamo mai fatto fronte comune. Ce la prendiamo l’una con l’altra. Lei non fa che ripetermi che sono tutta mio padre, che sono nata per errore, che non mi voleva e che era meglio aver abortito quando ce n’era bisogno. La sua è solo frustrazione e rabbia per una vita che andata come lei non avrebbe voluto.
Io voglio bene a mia madre perché mi ha dato questa vita che è complicata, ma è mia. Anche se il più delle volte mi tratta come una cosa di sua proprietà che nutre e accudisce. So che per lei sono un peso... Lei è tutto quello che ho e so che ha sofferto terribilmente pure lei. Parecchie volte ho tentato di suicidarmi e lei c’era sempre, a inveirmi contro e a dirmi che i miei non erano problemi veri. Lei c'era. Lei mi ha salvato ma mi sto uccidendo lentamente.
Sono anni che non esco e a lei sta bene. Non mi sprona a fare niente perché è convinta che non sempre starsene da soli è una cattiva cosa. Io ci provo ad uscire; alla fine c’è qualcosa che mi fa tornare sui miei passi. A casa mia mi sento al sicuro, lontano da occhi indiscreti e in preda alla mia inutilità. Quando riesco a fare una passeggiata in centro mi tremano le gambe e non vedo l’ora di allontanarmi al più presto, e se incrocio qualcuno abbasso gli occhi a terra. E poi ci sono altre cose che non vanno. Da quando il ragazzo di mia madre mi ha messo le mani addosso, è come se non riuscissi a interessarmi al genere maschile. Non so di chi fidarmi...
Inoltre, da quando è morto mio nonno, vivo con un enorme senso di colpa perché sento che era necessario dirgli addio o almeno non farlo affogare nella sua solitudine.
Ho cercato di spiegare queste cose alla psicologa della mia scuola. Lei se n’è uscita fuori che ho solo diciotto anni e tutta la vita davanti. A me la cosa non mi tranquillizza affatto. Mi ha anche detto che chi parte in salita supererà meglio gli ostacoli sul cammino. mah...
Sono messa proprio male anche perché mia madre ha pure perso il lavoro e vorrebbe che andassi a cercarmene uno. Io? che non riesco nemmeno a uscire per buttare l'immondizia!
Piango di nascosto e senza motivo per di più. Io non lo so come ci sono finita così. Voglio fare qualcosa però. Mi piacerebbe tanto rivolgermi a qualcuno che ne sappia più di me e che non sia pronto solo a giudicarmi dall'alto in basso. Io non voglio essere più lasciata sola con i miei pensieri e a questa maledetta nostalgia che mi impedisce di pensare al domani.
Vorrei studiare, ma come accidenti faccio a continuare così? Non riesco neanche a concentrarmi! Sto davvero uno schifo e spero tanto di averlo toccato questo fondo, perché non ne posso veramente più. E la colpa è mia! Accidenti! Non so proprio più dove sbattere la testa. Nel giro degli ultimi sei mesi ho staccato face book e cellulare perché non ci riesco proprio a continuare a fingere che vada tutto bene. Delusioni sentimentali a parte, io vorrei davvero incominciare a vivere, ad apprezzare quello che ho, a cercare di ritornare ad essere un po’ più attiva e spensierata (sempre se lo sono mai stata). Secondo voi i miracoli accadono? La fede in qualcosa che vada oltre questa vita, può aiutare? A voi è servito fare affidamento su Dio? o pensate che sia ingenuo o riduttivo sperare e credere che ci sia qualcosa che neanche noi possiamo controllare? Voi sennò, come avete fatto?
Grazie comunque.
Ciao Smile

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Messaggio  mmm Mer Giu 22, 2011 7:34 am

ciao, volevo esprimerti la mia solidarietà.

non so bene cosa tu possa fare, quale potrebbe essere la strada migliore.

io posso suggerire di cercare di abituarsi a una vita normale, ovvero dormire di notte, fare i tre pasti al giorno ecc...

dopodichè riabituarsi, pian pianino progressivamente, a esercitare la propria volontà, il proprio autocontrollo. la propria autodisciplina, potresti iniziare facendo ginnastica, magari ti ricordi qualche esercizio imparato a scuola.

sicuramente se ti vuoi emancipare da tua madre dovresti procurarti una tua indipendenza economica, comunque sarebbe meglio prima finire gli studi, il mondo del lavoro si prospetta molto dinamico in futuro quindi meglio un titolo in più che qualche anno di esperienza in lavoretti disparati.

so che la depressione toglie le forze e la motivazione ecc... però è un circolo vizioso quello che devi spezzare, meno fai meno hai voglia di fare, quindi un poco alla volta ti devi riabituare a fare, a uscire, ecc... anche se sarà fastidioso.

hai avuto una storia familiare molto dura, ma tu devi porti al di sopra dei tuoi familiari, devi superarli, e allora i loro giudizi non ti toccheranno più, perchè saranno giudizi ignoranti e privi di valore.

per la sfiducia negli uomini non so che dirti, certo c'è tanta gente di me**a la' fuori, ma c'è anche tanta gente brava, e secondo me sono più questi ultimi.

per quanto riguarda l'amore per te stessa, che dire, deve partire tutto da te, non devi cercare l'approvazione dei tuoi, sei tu che dai senso e significato alle cose,

per quanto riguarda medici e medicine non ho esperienza ma altri nel forum ce l'hanno.

ciao

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Messaggio  elisabetta5656 Mer Giu 22, 2011 6:31 pm

Benvenuta cara Deeper Very Happy Hai delle cose dalla tua parte che devi cercare di utilizzare al meglio:l'intelligenza,gli studi che hai continuato in modo positivo, la tua salute fisica e, perdonami la banalità,la giovanissima età.Intanto dovresti far leva su queste cose per fare qualche passo in avanti.Questa della difficoltà di vivere è una situazione molto antica e oggi,ahimè, molto diffusa.Dicono gli scienziati, in soldoni, che dipende, e di questo sono sicura, dal negativo ambiente familiare in cui si è vissuti negli anni più formativi della nostra esistenza e in parte da una fragilità costituzionale che ci renderebbe meno forti nell'affrontare le durezze della vita.Sia quel che sia, ognuno di noi è diverso e diversamente ha oppure sta ancora affrontando la "bestia" in modi svariati e personali.Non so.tu dici di stare troppo tempo a casa da sola:per esperienza personale ti dico che con il tempo ciò si trasforma in un'abitudine che ci sottrae esperienza,negativa si ma anche positiva.Non si può fare a meno degli altri senza subirne dolorosi e duraturi contraccolpi.Cerca di staccare questo cordone ombelicale che ti lega troppo alle vicende dolorose di tua madre, pur continuando ad amarla, e comincia a fare qualcosa di buono per te.Sei giovane, non lavori, prova ad andare presso un centro di salute mentale (non ti spaventare,non è niente di così terrorizzante) per cercare almeno un alleato in gamba (psicologo) con il quale iniziare un percorso di accoglienza, di conoscenza e di fiducia.In fondo è un rapporto umano in più su cui potrai contare,visto che sei così sola in questo momento.E l'eccessiva solitudine alimenta la forza della "bestia".Sai,in periodi brutti anche la frequentazione di una sola persona, competente,positiva può giovare molto poi,passo dopo passo, sceglierai quello che ti sembrerà più giusto per te.Ci saranno altre persone che ti diranno la loro in questo forum.Ascolta tutti ma poi agisci.Un abbraccio e a presto flower
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Messaggio  elisabetta5656 Mer Giu 22, 2011 6:48 pm

Un'ultima cosa:certo che si può guarire,certamente si può stare molto,molto meglio con te stessa e con gli altri.Ma il primo passo tocca a te.Per quanto riguarda la religione è una scelta,ma direi un sentire assolutamente soggettivo.Se senti una certa inclinazione cerca ANCHE e ripeto ANCHE un sacerdote in gamba, se lo trovi. Cercare di stare meglio è sempre una cosa positiva ma che il sacerdote non ti faccia aumentare i sensi di colpa,questo,direi che è fondamentale.
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Messaggio  deeper Gio Giu 23, 2011 2:59 pm

grazie dei consigli...

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Messaggio  SalvioX Gio Giu 23, 2011 10:23 pm

Ciao Deeper,
Ho avuto la depressione e l'ansia per molti anni ma se ne può uscire, proprio come è successo a me.
Personalmente ho seguito una psicoterapia cognitivo-comportamentale dove ho acquisito dei preziosi
strumenti per far fronte a questi terribili mali.

Dovresti continuare a cercare la cura giusta per te Deeper. Auguri!
SalvioX
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http://aldiladelladepressione.blogspot.com/

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Messaggio  Stef Sab Giu 25, 2011 3:10 am

Ciao piccola, spero che questi consigli ti abbiano aperto un po' di più gli orizzonti in cui puoi spaziare almeno nella fantasia. Certo le depressione può togliere pure la fantasia, anzi, la toglie o peggio, la fa venire negativa.
La mia esperienza è tanto diversa dalla tua che nemmeno l'incontro tra un esquimese con un ugandese potrebbe eguagliarla. Ma... la depressione ha alcune caratteristiche comuni.
E' vero che ognuno di noi è diverso, è vero che anche la depressione è diversa sia come tipo (ce ne sono tante) sia nel modo in cui attecchisce alla persona. E a complicare ancora di più le cose sono diversi anche gli approcci per la guarigione. Ma una cosa dicono gli studi degli esperti, studi accreditati: l'approccio dev'essere sia psicologico che farmacologico. Se è grave (non è forse il caso tuo) deve essere prima farmacologico, un po' come i pompieri all'inizio che spengono l'incendio e poi la necessaria lenta ricostruzione dopo.
Altro punto accreditato è questo: la vera depressione, quella che inabilita o è grave per comportamenti dannosi per se stessi, va curata da uno psichiatra e per di più specializzato in depressione. In Italia il più importante è CASSANO a Pisa, ma il suo approccio è farmacologico. Se la cosa è grave va bene uno del genere, appunto. Ora, per quanto riguarda una psicoterapia (cognitivo comportamentale, individuale o altra che sia) l'importante è che tu ti trovi bene con la persona-medico (o femmina) "a pelle", con cui senti un certo feeling o almeno ti senti semplicemente a tuo agio. In caso contrario va cambiato dopo una o due sedute. Questo fatto è tanto necessario e normale quanto importante.
La depressione è una malattia più importnate e delicata di una malattia fisica. Se affideresti il tuo corpo al miglior medico che ti possa curare, se devi avere un minimo di fiducia per esempio nel chirurgo che ti deve operare, figurarsi per l'anima! Affidare la propria anima, sì, perché di questo si tratta.
Per quanto riguarda le attività, siano esse fisiche, di sport, di arti marziali, di manualità, di arte, di volontariato, di hobby, VALE IL DISCORSO DEL PIACERE. Purtroppo un piccolo sforzo lo devi fare e cioè fare le cose che ti piacciono per quanto possibile, frequentare le persone che ti piacciono e così via. Le amiche che non ti capiscono, il medico che non è specializzato o con il quale non ti senti curata, capita, la madre che ti fa del male (tanto, tanto male. Per rendertene conto pensa se tu venissi a sapere di una persona tua amica che venisse trattata così dalla sua mamma, la uccideresti questa madre). Sembra strano ma ti dovresti voler bene come se si trattasse di un altro e non di te. Un'altra cosa importante che spesso sfugge è che il depresso non può guarire con la sua forza di volontà (che non ha a causa della malattia, altrimenti non è depressione), il tirarsi su da solo etc. etc. La vera depressione è una malattia e nessuno si deve permettere di curarsi a modo suo. Guarda che la cosa è delicata.
Si guarisce, non ti preoccupare. Possono passare settimane, mesi, anni ma si esce. Io per te spero settimane, hai sofferto già tanto.
Peccato non conoscersi da vicino, l'ascoltare attentamente fino in fondo, l'attenzione e il prendersi cura di una persona nello stato del bisogno, sono le poche cose che un altro può fare. Cercare di incoraggiare al punto di far sentire un depresso una cacca per non esserne capace è il peggior male che gli si possa fare.
Il discorso della fede, di qualcosa di più che non poche cellule che rimangono dopo la morte... i nostri pensieri, la nostra vita, i ricordi, i desideri, sensazioni, emozioni... finiscono? O c'è qualcosa di più? Avere fede, affidarsi a Dio? Bella domanda. Io credo che qualcosa di più ci sia, e forse anche dopo la morte. Ma questa è un'altra storia.
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Messaggio  mmm Sab Giu 25, 2011 7:39 am

Basta che il credere in un qualcosa "dopo" non diventi una scusa per non adoperarsi per vivere - secondo le proprie volontà - ora.

Avevo scritto altra roba ma finisco sempre col parlare di me, che palle :-)

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Messaggio  Stef Sab Giu 25, 2011 11:59 am

mmm ha scritto:Basta che il credere in un qualcosa "dopo" non diventi una scusa per non adoperarsi per vivere - secondo le proprie volontà - ora.

Avevo scritto altra roba ma finisco sempre col parlare di me, che palle :-)

Quello di credere in qualcosa giustamente non è un argomento secondario.
Una persona che si rivolge alla fede o a tecniche di realizzazione personale, new age o altro potrebbe andare incontro a una "fuga dalla realtà". Una vera fede è sofferta, all'inizio è travolgente poi si iniziano a vedere gli ostacoli. E' in quella fase che si vede se si vuole continuare. Il maestro o referente, i compagni di viaggio, debbono essere seri e far sempre presente che si è liberi e ti diranno che puoi sempre andare, che «forse la tua strada è un'altra». Ma anche di non scoraggiarsi perché anche loro, i più esperti o quelli che stanno più avanti hanno subìto crisi molto forti, tali da far desistere. Pensa che anche i santi hanno avuto dubbi e scoramenti da indurli a lasciar perdere come madre Teresa di Calcutta. Ma non è certamente l'unica. Anche il mio maestro di Karaté oggi di altissimo livello non solo in Italia ebbe uno stop fenomenale sia sul piano concreto dell'arte che morale-psicvologico tale da indurlo a finire tutto.
Scusa, il discorso è lungo, forse sono uscito fuori tema.
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Messaggio  anthea Mar Giu 28, 2011 12:21 pm

Hai fatto bene a chiedere aiuto. La prima cosa che ti aiuta a guarire dalla depressione è rendersi conto di averla.
Sembra banale, ma è così.
Sei giovane, ma banalizzare le tue sofferenze non ha senso. Anch'io ho avuto il mio primo episodio depressivo a 18anni, ma non è che sono guarita.
Sono stata bene per molti anni, ma poi per questioni personali la depressione è tornata.

Però nel frattempo mi sono costruita una vita e sono stata felice. Non devi quindi aver timore di non poter vivere.
Intanto puoi rivolgerti alla tua USL per informazioni circa intraprendere un percorso di cura.
Se hai tentato il suicidio, la cosa non è certo banale ed è importante che tu ti rivolga ad uno psichiatra.
Le giuste medicine possono ridarti la forza e la gioia di vivere. E non devi aver paura dei preconcetti che, se poi le inizi a prendere, dopo non riesci a smetterle. Non è così.

Puoi stare bene e ricominciare ad avere una vita se lo vuoi. Sei giovane, ma mi sembri una ragazza in gamba e che ha sofferto.
E se quel lurido verme del compagno di tua madre si è azzardato a metterti le mani addosso, denuncialo. I vermi vanno schiacciati subito, onde evitare che si credano serpenti. E dammi il numero di telefono di tua madre che gli dico due paroline!!
(Scusa ma sono mamma e a sentir queste cose vedo rosso come i tori!!)
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Messaggio  deeper Mar Giu 28, 2011 2:19 pm

non credevo che aprirmi, sarebbe stato così utile. grazie di cuore. sapere che c'è qualcuno come voi, mi fa stare meglio.

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