Che legame c'è tra depressione e disturbo evitante?
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Che legame c'è tra depressione e disturbo evitante?
Da quando ho lasciato il vecchio forum leggo tutto ciò che posso trovare sul "Disturbo evitante di personalità" e sulla "Depressione".
Secondo voi... ecco... una persona che ha sviluppato questa malattia... come può uscirne?
Come posso rompere questo "circolo vizioso" che mi lega alla solitudine?
Secondo voi... ecco... una persona che ha sviluppato questa malattia... come può uscirne?
Come posso rompere questo "circolo vizioso" che mi lega alla solitudine?
Re: Che legame c'è tra depressione e disturbo evitante?
Da quando ho lasciato il vecchio forum leggo tutto ciò che posso trovare sul "Disturbo evitante di personalità" e sulla "Depressione".
Secondo voi... ecco... una persona che ha sviluppato questa malattia... come può uscirne?
Come posso rompere questo "circolo vizioso" che mi lega alla solitudine?
Pavely
Io caro Paolo non conosco il disturbo evitante di personalità, nn posso aiutarti. Cosa intendi per "circolo vizioso"? Per quanto riguarda la solitudine mi viene da dirti che tutti siamo soli, quindi perchè rompere il legame con la solitudine?Non c'è nulla di male nell'essere soli...Essere soli significa prendere inevitabilmente contatto con noi stessi, quindi che male c'è in questo contatto? Mi hai ricordato quando frequentavi il vecchio forum, e se non sbaglio non avevi ancora mai avuto diagnosi certe....Come son procedute le cose? Ti hanno fatto la diagnosi di disturbo evitante di personalità? Cosa ti dicono i medici riguardo le domande che ci hai appena posto? ciao
Secondo voi... ecco... una persona che ha sviluppato questa malattia... come può uscirne?
Come posso rompere questo "circolo vizioso" che mi lega alla solitudine?
Pavely
Io caro Paolo non conosco il disturbo evitante di personalità, nn posso aiutarti. Cosa intendi per "circolo vizioso"? Per quanto riguarda la solitudine mi viene da dirti che tutti siamo soli, quindi perchè rompere il legame con la solitudine?Non c'è nulla di male nell'essere soli...Essere soli significa prendere inevitabilmente contatto con noi stessi, quindi che male c'è in questo contatto? Mi hai ricordato quando frequentavi il vecchio forum, e se non sbaglio non avevi ancora mai avuto diagnosi certe....Come son procedute le cose? Ti hanno fatto la diagnosi di disturbo evitante di personalità? Cosa ti dicono i medici riguardo le domande che ci hai appena posto? ciao
Viola- Numero di messaggi : 432
Data d'iscrizione : 20.01.08
Età : 60
Località : Roma
Re: Che legame c'è tra depressione e disturbo evitante?
Nò, non sono riuscito ad andare da un medico.
Ma da quando è stato chiuso il vecchio forum ne parlo spessissimo a mio padre e mio padre, come sempre, si oppone.
Vederlo triste quando propongo quest'argomento è un qualcosa che mi fà malissimo.
E allora metto le sue emozioni prima delle mie...
........
Il disturbo evitante di personalità descrive il comportamento di chi non riesce a creare un legame emotivo, vivo, diretto con le persone. Questa persona vorrebbe creare un sentimento intimo, un'emozione comune, un'amicizia, forse un amore, ma non riesce a farlo per una ragione (il fattore evitante) che lo allontana dopo i primi istanti. Questo fattore è la consapevolezza di essere giudicato negativamente. Per evitare allora quelle critiche, che in qualsiasi rapporto normale prima o poi accadono, interrompe ogni rapporto e, sempre, si allontana.
Dal disturbo evitante può nascere, (come sento sia accaduto nel mio caso), una forte depressione.
Un carattere comune nel disturbo evitante è quello di evitare i luoghi, le occasioni, gli spazi reali in cui è possibile, immaginabile, ipotizzabile la nascita di un rapporto di socializzazione con gli altri.
....
(Un abbraccio)
Ma da quando è stato chiuso il vecchio forum ne parlo spessissimo a mio padre e mio padre, come sempre, si oppone.
Vederlo triste quando propongo quest'argomento è un qualcosa che mi fà malissimo.
E allora metto le sue emozioni prima delle mie...
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Il disturbo evitante di personalità descrive il comportamento di chi non riesce a creare un legame emotivo, vivo, diretto con le persone. Questa persona vorrebbe creare un sentimento intimo, un'emozione comune, un'amicizia, forse un amore, ma non riesce a farlo per una ragione (il fattore evitante) che lo allontana dopo i primi istanti. Questo fattore è la consapevolezza di essere giudicato negativamente. Per evitare allora quelle critiche, che in qualsiasi rapporto normale prima o poi accadono, interrompe ogni rapporto e, sempre, si allontana.
Dal disturbo evitante può nascere, (come sento sia accaduto nel mio caso), una forte depressione.
Un carattere comune nel disturbo evitante è quello di evitare i luoghi, le occasioni, gli spazi reali in cui è possibile, immaginabile, ipotizzabile la nascita di un rapporto di socializzazione con gli altri.
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(Un abbraccio)
Re: Che legame c'è tra depressione e disturbo evitante?
ciao,Pavely ha scritto:Nò, non sono riuscito ad andare da un medico.
Ma da quando è stato chiuso il vecchio forum ne parlo spessissimo a mio padre e mio padre, come sempre, si oppone.
Vederlo triste quando propongo quest'argomento è un qualcosa che mi fà malissimo.
E allora metto le sue emozioni prima delle mie...
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Il disturbo evitante di personalità descrive il comportamento di chi non riesce a creare un legame emotivo, vivo, diretto con le persone. Questa persona vorrebbe creare un sentimento intimo, un'emozione comune, un'amicizia, forse un amore, ma non riesce a farlo per una ragione (il fattore evitante) che lo allontana dopo i primi istanti. Questo fattore è la consapevolezza di essere giudicato negativamente. Per evitare allora quelle critiche, che in qualsiasi rapporto normale prima o poi accadono, interrompe ogni rapporto e, sempre, si allontana.
Dal disturbo evitante può nascere, (come sento sia accaduto nel mio caso), una forte depressione.
Un carattere comune nel disturbo evitante è quello di evitare i luoghi, le occasioni, gli spazi reali in cui è possibile, immaginabile, ipotizzabile la nascita di un rapporto di socializzazione con gli altri.
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(Un abbraccio)
questo "disturbo di personalita'" come lo hai diagnosticato tu, e come viene riportato nei libri di paichiatria, ha come base una forte disistima di se', e che causa la non soddisfazione di quei bisogni che creano emozioni di piacere.
E' riappropriandosi di una buona autostima che si puo' arrivare a stare meglio.
Autostima intesa come : sapere di valere , essere degni d'amore, saper fare, saper capire la realta'.
Un lavoro duro e lungo su se stessi , a seconda di quanto e' profonda la disistima.
Saluti
Alfredo
alfredo- Numero di messaggi : 328
Data d'iscrizione : 26.01.08
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