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Messaggio  dario Ven Feb 19, 2010 11:05 am

Ciao a tutti, mi chiamo dario e se sono giunto a scrivere su questo forum è perchè credo che la situazione sia divenuta.. grave credo.
Ormai ho 32 anni e credo di soffrire di distimia da sempre. Una tristezza che ho sempre accettato che mi ha sempre penalizzato in ogni cosa e, che ho aggirato con un successo medio grazie a fantasia, sogni e sopratutto illusione e fuga. Fino a pochi anni fa.
Ma ora è non più. Il mio iperrealismo mi condanna ad una visione della vita in cui nei rapporti umani nn esiste amore di sorta. Condanna me stesso a quel nulla che dichiaro di essere, e soprattutto mi condanna ad una solitudine insostenibile ormai. Sono dolce credo, fragile ed ormai a trentadue anni l'unico pensiero che mi da conforto è che caduti i miei genitori che amo molto, potrò porre fine a quel nulla che sono e che è la mia vita.
Non ho pensieri di gioa di sorta, nn so come immaginare di essere felice. L'unica cosa che mi scalderebbe sarebbe la vicinanza di qualcuno con cui parlare di quanto la vita sia orrbibile, ma non ho nessuno. Il mio carattere pessimista, timido introverso noioso, la mai incrollabile certezza che la falsità, l'egoismo tra le persone è immutabile, mi porta a essere isolato, sempre cupo sofferete. Sono romantico e desideroso di affetto ma alle ragazza... no nn piaccio è questo mi uccide oltre ogni limite di sopportazione. Sono forse uno sciocco romantico illuso che si lagna perchè solo? Sono ancora così debole ed inutile, fragile e meritevole solo di morire? credo di sì.
Non ho mai preso farmaci, solo il Glicero valerovit che placa la mai ansia (era dovuta al lavoro precario, ora quel discorso è risolto). Anche quella è scomparsa col trascorrere degli anni.. almeno prima provavo delle emozioni. Ora nulla, il nulla. Solo l'idea della mia morte sempre più accettabile e desiderata. Ed è questo il punto. Mi cullo nel buio e l'idea di svanire mi scalda. L'dea di spegnermi
Voglio solo quello, come una carezza sensibile sul cuore. Una gesto bello e dolce, l'autoterminarmi. Non esiste cura credo.. non posso cercare viciananza quando so che questa non esiste da nesssuna parte non per me. Non posso volere essere vicino alla gente se questa non esiste per me, se l'amore l'affeto nn esite. Sono condananto alla solitudine e non posso ne voglio accettarlo, nel frattempo so che non c'è possibilità di cambiamento alcuno. E questo perchè io sono l'unica causa di tutto ciò.
Sono confuso non so perchè ho scritto forse perchè mi accorgo che l'idea della morte che ho sempre accarezzato ora sta divenendo un bisogno sempre più gradevole e quasi senza che io lo voglia. E forse una minima parte in me cerca una atra via
Un saluto a tutti
dario l'inutile, il disprezato, l'isolato da sempre.

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Messaggio  anthea Ven Feb 19, 2010 11:44 am

GUAI A TE!!!
Ora non ho tempo, ma poi ti faccio una delle mie filippiche. Tienti pronto!!
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Messaggio  anthea Ven Feb 19, 2010 12:34 pm

Come dice un famoso psicologo, il suicidio è una risposta definitiva ad un problema provvisorio.

Tutti i veri depressi (io non faccio distinzione) hanno accarezzato più di una volta l'idea del suicidio come soluzione alle proprie sofferenze. Ma guai a lasciare che questo pensiero diventi convinzione!

Per tua stessa ammissione, non hai mai provato alcuna vera strada terapeutica per risolvere la tua distimia e quindi NON ACCETTO da parte tua questa resa incondizionata!
Ma come?? C'è gente fuori ed anche nel forum come Stef che da quasi tutta la vita lottano e si dibattono fra cure e terapie senza aver ancora risolto del tutto il problema e tu, senza neppure provare a curarti, vuoi decidere di toglierti la vita??!!

Scusa ma sono molto arrabbiata con te!! Che tu sia credente o meno, è un insulto nei confronti di chi non ha la fortuna di avere una prospettiva, una scelta.

Se sei un uomo (ed alla tua età lo devi essere), allora devi renderti conto di essere malato e come tale devi farti curare come si deve. Invece di piangerti addosso e dare colpe al destino, agli altri che sono tutti egoisti e crudeli, alla vita che non so cosa ti abbia fatto (sappi che qui tutti hanno le loro magagne!)..
Tira fuori le p***e e prendi un appuntamento con uno psichiatra e con uno psicologo.

SUBITO!!! (E non accetto rifiuti!)
Poi parleremo dei tuoi problemi.
anthea
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Messaggio  dario Ven Feb 19, 2010 12:49 pm

Grazie ma io disprezzo me stesso sopra ogni cosa, nessuna cura potrà cambiare la mia realtà. Sono intelligente a sufficenza da capire i miei perchè, e sapere che non c'è modo di cambiare la mia realtà delle cose.
Se guardo al mio passato non vedo nulla E non accetto ciò che sarà il mio futuro. Nn lo voglio, non lo voglio non lo voglio. e' INGIUSTO VERSO ME STESSO SOTTOPORMI A QUESTO STRAZIO INDEGNO che è la vita. Non ho le palle per vivere e ne ho tutte le ragioni. Sono un debole.
Soffro troppo e piango sempre, nessuna cura mi renderà così ebete da sorridere del nulla, perchè io non sorrido se non ce ne è motivo. E non ce ne è... in quanto al suicidio ora nn posso. Ma non voglio sopravvivere, e lo dico con coscienza. Infine trovo della pietà verso me stesso.
Quindi continuerò sulla strada della convinzione, abbiate pena per me e capite, e scusate se ho appesantito questo forum che è sul volere salvare la barca che affonda, sulla depressione risolvibile . La MIA NON LO è. Quindi anche qui sono fuori luogo. Un grazie per avere risposto e avere mostrato vicinanza.
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Messaggio  merla Ven Feb 19, 2010 3:02 pm

ma come può qualcuno che si disprezza sopra ogni cosa avere delle incrollabili certezze? Boh.......
"L'unica cosa che mi scalderebbe sarebbe la vicinanza di qualcuno con cui parlare di quanto la vita sia orrbibile, ma non ho nessuno." E se quel qualcuno che avesse interesse a discorrere con te, nn pensasse che la vita è poi così orribile, tu che fai? non ci parli perchè la pensa diversamente?

Cmq anche se sei fermamente convinto di quanto scrivi, sei liberissimo di continuare a scrivere in questo spazio, ritagliandoti il tuo angolino per discorrere di quanto il mondo sia orribile, non appesantisci.
Semplicemente questo è uno spazio anche di confronto, e quindi non puoi aspettarti che davanti a certe affermazioni tutti ti diano ragione. Altrimenti è la morte del confronto e di qualsiasi forma di comunicazione. Se non vuoi confrontarti ma solo esprimere la tua sofferenza senza accettare feedback con toni diversi dai tuoi, ci sono i blog, i diari e mille altri modi, ma quando ci si relaziona in qualsiasi modo con gli altri è indispensabile accettare il confronto. Altrimenti sei tu per tua scelta che chiudi la relazione prima ancora che cominci. In ogni caso ti ripeto, per quanto mi riguarda, non hai appesantito, non è uno spazio per storie allegre e si sono lette e scritte storie e sfoghi molto più ""pesanti"".

Una cosa solo mi disturba molto..."questo forum che è sul volere salvare la barca che affonda, sulla depressione risolvibile": qui ci sono barche che non sono affondate, anzi hanno attraccato in discreti porticcioli, si son fatte il restyling e stanno per o si sono già rimesse in mare. Se tu scientemente decidi di lasciar affondare la tua barca, è una tua libera (ma quanto poi?) scelta e lasciala pure affondare. Altri hanno scelto diversamente e anche se non comprendi e tantomento condividi per il pessimismo che adotti come stile di vita, quanto meno rispetta.
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Messaggio  suggestione Ven Feb 19, 2010 8:00 pm

Credo che nessuno abbia il diritto di privarsi della propria vita o privarla a qualcun altro, salvo in casi eccezionali.
Ci sono persone che vivono anni in carcere, chiusi in celle d'isolamento, torturati, umiliati eppure in qualche modo riescono a superare tutto questo e aggrapparsi alla vita.
La natura non prevede il suicidio, almeno per quanto ne sappia io, quindi penso che in qualche modo impariamo questo atteggiamento distruttivo da qualcun'altro.
La ragione è un topolino sulla testa di un elefante,"inconscio", che cerca di guidarlo verso il formaggio, ma se l'elefante ha sete, nulla lo può trattenere dal soddisfare il bisogno di bere, per cui cercherà l'acqua ad ogni costo.
Il desiderio di suicidio, comunque è l'estremo messaggio che l'inconscio invia alla ragione cosciente, che è ora di cambiare, che è ora di far morire i vecchi schemi, le vecchie abitudini e cercarne di nuove.
Le persone intelligenti afferrano questo segnale e lo cavalcano fino a quando hanno stravolto completamente la loro vita.
Solitamente chi pecca di presunzione, finisce per ubbidire scioccamente al messaggio di suicidio, lasciandosi morire.
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Messaggio  anthea Ven Feb 19, 2010 10:00 pm

Sembra quasi che ti dia fastidio sapere che hai una possibilità di cambiare. Alla fine sei talmente depresso e malato che non capisci il confine tra la malattia e la vita.
Ti convinci che tutto il mondo sia spazzatura per giustificare il tuo sguazzare nella melma, ma non è così.
Scusa, ma non è proprio così. Se è totalmente falso che la vita sia una bella favolina, allo stesso modo è falso che sia un tormento continuo. Soprattutto se si può scegliere.
Da quand'è che sei depresso?
Non curarsi significa affondare una barca con qualche falla. Vale la pena di affondare una giovane barca perchè si è ammaccata contro gli scogli?
La scelta sta a te, ovvio. Nessuno può dirti cosa devi fare, ed il mio era uno sprone gratuito...

Non dai fastidio se ti vuoi sfogare, fai pure. E noi, tutti depressi come te, ti rispondiamo. Ognuno secondo le proprie convinzioni.
Forse tu pensi di essere l'unico, di essere speciale o supersfigato? Leggi meglio i post degli altri che scrivono qui e forse ti potrai confrontare. Magari non cambierà nulla, però potrai conoscere altre storie, altri modus vivendi.

Non hai spiegato molto di te. La razionalità che tu credi di avere può essere assurdità per gli altri. I tuoi enunciati sono semplicistici perchè non hanno metro di paragone. Cioè è facile dire il mondo fa schifo, le persone sono tutte egoiste e false, ecc. ecc... ma tu cosa fai per cambiare le cose?
Dici che non hai le p***e, ma io credo che tu abbia un'enorme paura di metterti in gioco. Per assurdo è molto più facile togliersi la vita che affrontare i propri problemi. Capire che si sta sbagliando e sforzarsi.
Vorresti avere qualcuno vicino e ti lamenti perchè nessuno ti vuole. Perchè nessuno ti vuole? Sei orripilante? Puzzi? Sei menomato? ...

Dicci un poco di te e non parlarci come se fossimo tutti superficiali o sempliciotti. Qui c'è gente che ha sofferto e soffre molto ed un pochino se la prende per i tuoi assiomi... quindi spiegaci per bene chi sei tu.
anthea
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mi presento Empty ciao Dario

Messaggio  alfredo Sab Feb 20, 2010 12:02 am

dario ha scritto:Ciao a tutti, mi chiamo dario e se sono giunto a scrivere su questo forum è perchè credo che la situazione sia divenuta.. grave credo.
Ormai ho 32 anni e credo di soffrire di distimia da sempre. Una tristezza che ho sempre accettato che mi ha sempre penalizzato in ogni cosa e, che ho aggirato con un successo medio grazie a fantasia, sogni e sopratutto illusione e fuga. Fino a pochi anni fa.
Ma ora è non più. Il mio iperrealismo mi condanna ad una visione della vita in cui nei rapporti umani nn esiste amore di sorta. Condanna me stesso a quel nulla che dichiaro di essere, e soprattutto mi condanna ad una solitudine insostenibile ormai. Sono dolce credo, fragile ed ormai a trentadue anni l'unico pensiero che mi da conforto è che caduti i miei genitori che amo molto, potrò porre fine a quel nulla che sono e che è la mia vita.
Non ho pensieri di gioa di sorta, nn so come immaginare di essere felice. L'unica cosa che mi scalderebbe sarebbe la vicinanza di qualcuno con cui parlare di quanto la vita sia orrbibile, ma non ho nessuno. Il mio carattere pessimista, timido introverso noioso, la mai incrollabile certezza che la falsità, l'egoismo tra le persone è immutabile, mi porta a essere isolato, sempre cupo sofferete. Sono romantico e desideroso di affetto ma alle ragazza... no nn piaccio è questo mi uccide oltre ogni limite di sopportazione. Sono forse uno sciocco romantico illuso che si lagna perchè solo? Sono ancora così debole ed inutile, fragile e meritevole solo di morire? credo di sì.
Non ho mai preso farmaci, solo il Glicero valerovit che placa la mai ansia (era dovuta al lavoro precario, ora quel discorso è risolto). Anche quella è scomparsa col trascorrere degli anni.. almeno prima provavo delle emozioni. Ora nulla, il nulla. Solo l'idea della mia morte sempre più accettabile e desiderata. Ed è questo il punto. Mi cullo nel buio e l'idea di svanire mi scalda. L'dea di spegnermi
Voglio solo quello, come una carezza sensibile sul cuore. Una gesto bello e dolce, l'autoterminarmi. Non esiste cura credo.. non posso cercare viciananza quando so che questa non esiste da nesssuna parte non per me. Non posso volere essere vicino alla gente se questa non esiste per me, se l'amore l'affeto nn esite. Sono condananto alla solitudine e non posso ne voglio accettarlo, nel frattempo so che non c'è possibilità di cambiamento alcuno. E questo perchè io sono l'unica causa di tutto ciò.
Sono confuso non so perchè ho scritto forse perchè mi accorgo che l'idea della morte che ho sempre accarezzato ora sta divenendo un bisogno sempre più gradevole e quasi senza che io lo voglia. E forse una minima parte in me cerca una atra via
Un saluto a tutti
dario l'inutile, il disprezato, l'isolato da sempre.

Ho provato tanta tristezza nel leggere quello che hai scritto .
Benchè tu pensi di essere iper realista , è cosi evidente che i pensieri negativi che hai espresso, provengono dalla malattia stessa , che si alimentano a loro volta dalle tue convinzioni su te stesso , sugli altri , sulla vita .
Se tu riuscissi a immaginare che si potrebbero modificare certe tue "incrollabili certezze" quali la falsità e l'egoismo tra le persone , oltre che crederti inutile e noioso , poi altri pensieri si modificherebbero a loro volta , quali :" nei rapporti umani non esiste amore di sorta" , non posso cercare viciananza quando so che questa non esiste da nesssuna parte non per me. Non posso volere essere vicino alla gente se questa non esiste per me, se l'amore l'affeto nn esite. Sono condananto alla solitudine , so che non c'è possibilità di cambiamento alcuno ,Sono ancora così debole ed inutile, fragile e meritevole solo di morire? credo di sì " .
Dici di non aver nessuno a cui parlare , beh , qui puoi farlo , c'è chi ti ascolta.
Alfredo
.

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Messaggio  dario Sab Feb 20, 2010 3:06 pm

Sto leggendo con grande attenzione i Vostri consigli che riconosco come validi e sinceri. Il problema è forse una mia visione troppo esigente delle cose e di me stesso. Riconosco che il mio carattere non mi aiuta, ma forse devo cercare di rivedere un poco le mie convinzioni nei confronti della vita. Le prospettive e un discorso di fiducia negli altri.
Purtroppo io vedo il vissuto relazionale ed emotivo di molti e lo trovo drammaticamente superiore al mio in qualità e quantità, e questo mi spinge a credere tutto perduto e a voler rinunciare. Non sminuisco il dolore di nessuno di Voi, non considero nessuno di Voi prostrati da un dolore inferiore al mio, falso o voluto, semplicemente sono dieci anni che mi senti uno straccio, ed ora mi sento particolarmente stanco e sfiduciato, e sento le mie energie diminuire sempre più.
Leggo sempre con attenzione alle vostre risposte (neppure credevo alcuno mi rispondesse). Io ho sempre posto i rapporti relazionali sopra ogni altra cosa e vedere il loro totale fallimento per me è sbilanciante.
Purtroppo sono in un limpo emotivo in cui relazionarsi e diventato difficile. Io credo sia la mia anima a essere malata, non la mente. Le certezze di anni sono dure a eliminarsi,ma proverò a essere meno esigente con me stesso, meno iperrealista e a ritrovare un pò della fantasia/illusione che in passato mi ha tanto aiutato.
Un saluto a tutti
Dario

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Messaggio  anthea Sab Feb 20, 2010 4:08 pm

Caro Dario,
qui non si tratta di ritrovare fantasia o illusione, ma la vita vera. Ti sembrerà strano, ma è il limbo dove vivi tu ora che non è normale: si tratta di DEPRESSIONE, inutile chiamarla con un altro nome.

Troverai qui un semplicissimo e banale test abbastanza valido (anche se non approfondito) per capire se sei depresso e quindi malato oppure no:
http://www.nienteansia.it/approfondimenti-su-ansia-e-stress/test-questionario-depressione-zung.html

Se sono dieci anni che sei depresso e non ti curi, come speri di poter guarire? Oramai è talmente tanto che stai male, che mi pare ovvio tu ritenga normale e assodata questa realtà.
Se uno soffre di cuore e non si cura, ovviamente arriva alla morte probabilmente prima e sicuramente con maggior sofferenza di uno che tiene alla propria salute e si cura.

Come fai a dire che non c'è uscita per te se neppure apri la porta per vedere fuori?
E' difficile creare relazioni serene e sincere con gli altri se si odia e disprezza se stessi. Prima di poter trovare relazioni soddisfacenti, devi prima imparare a correggere i tuoi modi distorti di pensare e di sentire e, conseguentemente, entrare in relazione profonda con te stesso e le tue potenzialità.
Anche se sei sensibile, non vuol dire che tu non abbia nulla da dare al mondo. Ma forse l'approccio che hai è deviato dalla malattia e così ti sembra che tutti ti stiano lontano.
Ma se sei tu il primo che non accetti te stesso!!

Io non ti conosco e non ho nessun interesse a spingerti a fare questo e quello, perciò ciò che ti dico lo dico con il cuore: vai nel centro psichiatrico della tua città ed inizia a curarti.
Non aver paura perchè i medicinali non ti imbambolano come succedeva un tempo e puoi fare una vita normale anche mentre ti curi.

E vedi che le persone, anche sconosciute, possono esserti vicine anche senza nessun tornaconto personale. Sappiamo tutti qui, come sia importante trovare qualcuno che ti ascolta e parla con te.

Coraggio!
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Messaggio  dario Sab Feb 20, 2010 8:41 pm

Grazie dei consigli proverò a parlare con qualcuno che ha studiato queste genere di cose.
Un abbraccio.

dario

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Messaggio  alfredo Dom Feb 21, 2010 11:24 am

provo a esprimere ancora qualche pensiero.
Unl sufficiente grado di autostima ci permette di apprezzarci ,di essere contenti di come si è, di stabilire relazioni positive con gli altri , di affrontare le difficoltà della vita .
Quando si parte da un basso livello , può accadere che i fallimenti che si incontrano nel corso della vita lo abbassino ulteriormente , generando poi passività . cioè rinuncia degli sforzi ed evitamento dei tentativi . A quel punto la situazione si che si aggrava perchè subentra l'impotenza , cioè la convinzione che qualsiasi cosa si faccia sia inutile .
Ci si sottrae da tutte le possibilità di entrare in relazione con gli altri , e la conseguenza è l'isolamento .La rabbia che ne consegue è la risposta al disagio che si prova e la spiegazione che ne consegue è ritenersi sempre più indegni e inutili o scaricare sugli altri la responsabilità di trovarsi in quelle situazioni penose (l'egoismo delle persone) .

Ma nell'isolamento non vengono soddisfatti quei bisogni di riconoscimento , di appartenenza , di affettività dei quali si ha assolutamente necessità per vivere .
Per cui il disagio si manifesta sempre più forte e insostenibile .

Ripartire da una rivalutazione di se stessi , come persone che oltre ai difetti si possiedono anche pregi e soprattutto possibilità di dare ; che gli altri non sono sempre mossi da pensieri giudicanti , si possono poi affrontare nuove relazioni in modo più sereno , perchè ci si è scrollato di dosso quella tensione negativa fatta paura , di atteggiamneti artificiosi , diffidenti e innaturali , che vengono percepiti dagli altri e che causano a volte il loro allontanamento .
Senza contare che spesso ci si sottrae dagli altri credendo di sapere con certezza quello che gli altri hanno pensato , spesso a torto senza averne dei motivi , ma sempre ovviamente qualcosa di negativo . E la conseguenza di questo è il rafforzamento della convinzione negativa di sè stessi o degli altri .

Per poter risalire , quindi è necessario partire da sè stessi accogliendosi con amore , attenuando i giudizi negativi su sè stessi e sugli altri , o verificare più attentamente quando sussistono .
Alfredo

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