Depressione, come riconoscerla? Come combatterla?

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Messaggio  Tommaso Dom Ott 22, 2017 10:39 am

Buongiorno a tutti, sono nuovo su questo forum. Scrivo oggi per la prima volta perché ho bisogno di un po' di auto. Mi chiamo Tommaso, come avrete intuito, ho 21 anni e da quando ne avevo 19 vivo a Torino per frequentare l'università.
Non sono clinicamente depresso o almeno non ho mai fatto nulla per accertarmene, ma sono anni ormai (non so dire con precisione quanti, ma da prima che mi trasferissi per studio) che non trovo un motivo per andare avanti: qualcosa che giustifichi il mio risveglio ogni mattina.
Mi sento molto egoista a scrivere su questo forum perché è sicuramente pieno di persone che soffrono davvero tanto per questa patologia, ma non so più a chi rivolgermi, quindi mi scuso tanto se le mi parole potranno ferire qualcuno. Purtroppo non ho la possibilità economica per andare da uno psicologo ed all'ospedale mi hanno dato un tempo di attesa che va dai 6 ai 18 mesi per iniziare una terapia con lo psicologo dell'ASL. Da troppo ormai penso sempre più frequentemente che l'unica soluzione ai miei "problemi" sia di andarsene da questa terra una volta per tutte, ma il dolore mi fa così tanta paura e ribrezzo che mai ho avuto il coraggio di farmi neppure un taglio (neanche penso che l'autolesionismo sia una soluzione per qualcosa).
Trascorro le mie giornate con un'ansia allucinante che percepisco come un macigno sul cuore, il respiro è sempre affannoso e stanco, come fossi in perenne angoscia, come se qualcosa di brutto dovesse accadere da un momento all'altro. Trovo poca voglia di studiare e ne risente molto la mia carriera universitaria (cosa che non fa che accrescere la preoccupazione che provo), poca voglia di fare qualsiasi cosa. L'unico mio rifugio, l'unico mio porto franco è la Marijuana. Fumo erba quotidianamente da quando sono arrivato a Torino, è l'unica cosa che mi permette un momento di tregua da me stesso, da le ansie, le preoccupazioni. Quando l'assumo, riesco finalmente ad essere felice, rido, scherzo: sono quello che vorrei essere e ciò che sento dentro di me in "potenza". Offusca la mia mente (anche se sempre di meno), riesco a convivere con me stesso e con il mondo che mi circonda. Il quale trovo estremamente "malato" e "bastardo": un agglomerato di odio, soldi ed egoismo. Sin da piccolo non mi sono mai trovato bene con ciò che mi circonda. L'idea di famiglia, la religione, il bisogno di un lavoro, il doversi realizzare non hanno mai fatto parte della mia persona. Le persone, col tempo ho imparato a disprezzarle, ma mai sono, paradossalmente, riuscito a farne a meno. Sono sempre stato bravo a farmi amici ed abbastanza a trovare una ragazza. L'ultima mia storia durata all'incirca 6 mesi è finita da ormai 3 mesi e mezzo ed il lavoro che sto facendo per dimenticarla sta dando i suoi frutti (mi ha lasciato lei). Una persona stupenda, tutto ciò che vorrei essere io: allegra, solare, buona, amorevole. Anche lei ha i suoi problemi ed i suoi lati negativi, come tutti su questa terra, ma il pensiero di averla persa mi dilania le interiora. Ho sempre fatto una difficoltà immane a lasciare andare le ragazze con cui sono stato perché ho una paura immane della solitudine e questo mi porta ad essere frettoloso in ogni rapporto che creo. Bruciare le tappe e non saper godere il momento è sempre stata una mia caratteristica. Ciò che mi fa male è che penso mi abbia lasciato per colpa mia, per le mie paure e le mie insicurezze, per la difficoltà di starmi accanto. Credo che tutte le mie relazioni siano finite per questo motivo.
Con la mia famiglia non ho mai avuto un grande rapporto anche se buono. Mi dispiace far pesare sul loro portafogli i miei studi e per questo sto cercando un lavoro.
Vi chiedo in ultimo dei consigli, come avete fatto voi a superare certi "momenti" (per quanto lunghi) a chi posso rivolgermi per avere dell'aiuto concreto. Come posso trovare un senso a ciò che faccio se la voglia di vivere e sempre di meno? Mi scuso ancora, anche per gli eventuali errori, ma non ho il tempo di rileggere. Buona giornata a tutti. I love you

Tommaso

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Messaggio  merla Dom Ott 22, 2017 1:18 pm

Ciao Tommaso,

da un punto di vista pratico, secondo me potresti provare ad andare al CSM della tua zona oltre che all'ospedale, e vedere se è attivato qualcosa per poterti seguire. In realtà io temo che le risorse siano piuttosto limitate anche per questa via, ma potrebbero esserci dei gruppi di terapia che magari hanno posto. Potresti inoltre cercare associazioni di volontariato o gruppi di auto aiuto; se non ricordo male tempo fa un altro torinese (sono di Torino anch'io) era seguito da una psicologa al gruppo Abele, non so se gratuitamente o a un costo in ogni caso molto ridotto. Forse potresti cercare anche degli sportelli presso l'università.

Poi però vorrei, spero con dolcezza, invitarti a un'altra considerazione su quello che ci hai raccontato; magari una prospettiva diversa può interessarti.
Premetto che secondo me è ingiusto ed è un grosso problema che il costo di una psicoterapia sia molto spesso del tutto a carico del paziente, per diversi motivi, quindi non sto difendendo quello è un limite, molto penalizzante sul lungo termine, del nostro sistema sanitario e sociale.
Tuttavia, una psicoterapia privata non deve avere necessariamente un costo insostenibile: mi sembra ragionevole ipotizzare un costo di 70/80 Euro/mese, facendo due colloqui al mese (che possono essere pochi in determinate situazioni, ma sicuramente sono meglio di niente), ragionando sul costo con il terapeuta e (non si dice!! Smile) caso mai lasciando stare la ricevuta/fattura fiscale.
E si tratta sicuramente di una cifra inferiore al costo mensile di un consumo quotidiano di marijuana, dovunque la compri o comunque te la procuri.

Mi soffermo un poco (ma brevemente) sul fatto che l'uso quotidiano di marijuana, fatti salvi alcuni usi terapeutici in cui i benefici sono superiori alle controindicazioni, fa male: dà dipendenza (almeno psicologica, ma non solo), tolleranza (lo dici anche tu) e cmq la marijuana può slatentizzare predisposizioni di patologie psichiche, anche gravi, che sarebbero invece rimaste sottosoglia. Sul lungo termine certo non aiuta la vita di relazione, né la voglia di fare, molto spesso, prima o poi, scatena ideazioni paranoiche. In soggetti particolarmente sensibili o particolarmente fragili (io, proprio io!!) può anche far scattare episodi di allucinazioni.

Non ti sto dicendo di smettere di fumare e pagarti il terapeuta, perché sarebbe proprio supponenza da parte mia: però mi fa in un certo senso anche tenerezza la razionalizzazione quasi surreale che alla fine ti inchioda all'impotenza, per cui sostieni in poche righe di non poterti permettere una terapia, potendoti tuttavia permettere un'abitudine che dovrebbe essere voluttuaria, e che tu usi paradossalmente come uno psicofarmaco (che comunque costerebbe di meno Smile).

Pensaci. Considera che forse c'è anche un problema di abuso di sostanze, potrebbe aprirti le porte anche per i gruppi di autoaiuto e (forse) anche dei sert.
Buona fortuna.
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Messaggio  Sospeso Mer Nov 01, 2017 4:28 pm

Salve , appena iscritto... prima chat a caso. Concordo nel ritenere che la marijuana possa causare psicosi , ansia e depressione a chi è già predisposto (d'altronde è già stato provato scientificamente/statisticamente ). Ovviamente parliamo di un uso frequente della cannabis. Se invece ci limitiamo ad analizzare la pianta ... la mariuana può dare una dipendenza psicologica ma non può dare dipendenza fisica. Al massimo può piacerti il gusto O l'odore. L'unica dipendenza fisica ed eventuale della "canna" non dipende dalla cannabis ma dall' aggiunta di tabacco X favorirne la combustione... che contiene dunque nicotina (basta una boccata) .
Ad ogni modo anche per chi fumasse solo sigarette non è la dipendenza fisica quella dura da estirpare, ma semmai quella psicologica; per espellere la nicotina del proprio corpo bastano tre giorni, e la sofferenza e' minima. Per risolvere invece la dipendenza psicologica occorre un vero sforzo. A tal proposito consiglio libro allen carr "smettere di fumare e' facile se sai come farlo" ... che in effetti attua una vera diversificazione tra il piccolo mostro (dipendenza fisica da nicotina) e il grande mostro (la dipendenza psicologica dal fumo).
Comunque abbattere la dipendenza psicologica della cannabis e' molto più facile se confrontato con la dipendenza psicologica ( E FISICA) che causano altre sostanze assolutamente da evitare . Non credo che la cannabis sia da condannare gravemente , ma certo un utilizzo più moderato sarebbe , oltre che più intelligente, da prendere in seria considerazione soprattutto per chi soffre di disturbi legati all'umore

Sospeso

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