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Messaggio  Uomo-finito Dom Giu 18, 2017 4:07 pm

Salve. Sono un neoiscritto. L'altroieri era il mio compleanno. 28 anni.
L'ho passato da solo, su un muretto, con un kebab e un'aranciata.
Il motivo è molto semplice, non ho più nessuno con cui io abbia il piacere di passare una serata e contemporaneamente, dopo un'adolescenza piena di delusioni e incomprensioni, devo constatare che a 28 anni nessuno ha in mente di "trovarsi degli amici". Chiunque, della mia età, è ampiamente "sistemato". Anche i più "sfigati" e considerati "meno cool" dalla società attuale a 28 anni hanno ampiamente trovato il loro posto, magari con amici a caso, magari con rapporti pessimi e superficiali, ma TUTTI hanno un background di amici. Io mi ritrovo invece da solo, condannato alla solitudine e REO di non aver accettato a mio tempo i "divertimenti" socialmente accettabili: disco, alcol, calcio... e poco altro. Non sono mai riuscito a omologarmi e anche a prescindere da queste grandi "aree di divertimento" mi sono sempre sentito fuori dalle mode e dai discorsi tutti uguali dei miei coetanei. Non sono snob.. semplicemente non ci sono riuscito. non riesco a essere me stesso con l'uomo moderno medio.

E insomma adesso è praticamente tutto finito. mi sveglio, vado a lavoro, torno, cerco di sentire gente a caso, ma ormai le uniche persone che mi chiedono di uscire sono coloro che hanno capito che possono chiedermi qualsiasi favore, vista la mia situazione. E così passo serate con gente a cui "serve un passaggio", gente che " non ho niente da fare, vediamoci", gente che "mi serve una persona per giocare a calcetto" o per qualche serata.
é una presa in giro che mi fa sempre piu credere nel fatto che l'uomo sia solo un essere "socievole per convenienza" che usi il prossimo per i propri scopi.

A tutto questo si aggiunge una famiglia di matti che mi rende impossibile la vita casalinga. Quindi sono un solitario, che sta sempre a casa, ma quando sta a casa impazzisce completamente, perchè ha parenti invadenti e con scatti isterici e robe varie.
la mia vita non ha alcun senso da alcuni anni e non ne posso più.
Tutto questo mi ha ovviamente fatto cadere in un vortice di depressione/ansia. ho attacchi di panico continui e soffro di depersonalizzazione e derealizzazione.
Non so neanche perché scrivo qui, considerando la scarsa fiducia nel prossimo, spero magari in qualche consiglio.

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Messaggio  MortoCheCammina Dom Giu 18, 2017 4:39 pm

Benvenuto,

Non c'è nulla di male nel preferire la solitudine alla compagnia dell'italiano medio, specialmente quando la vita lavorativa non ne risente.
Non capisco però perché esci con queste persone se dici che con l'italiano medio non sei te stesso e ti senti fuori dai loro discorsi; non sarebbe forse meglio coltivare degli interessi, delle passioni o magari fare del volontariato, insomma lasciar perdere questi 'futili' contatti ed allo stesso tempo uscire da un ambiente domestico così problematico.
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Messaggio  Uomo-finito Dom Giu 18, 2017 4:53 pm

MortoCheCammina ha scritto:Benvenuto,

Non c'è nulla di male nel preferire la solitudine alla compagnia dell'italiano medio, specialmente quando la vita lavorativa non ne risente.
Non capisco però perché esci con queste persone se dici che con l'italiano medio non sei te stesso e ti senti fuori dai loro discorsi; non sarebbe forse meglio coltivare degli interessi, delle passioni o magari fare del volontariato, insomma lasciar perdere questi 'futili' contatti ed allo stesso tempo uscire da un ambiente domestico così problematico.

Guarda. Credo che il rapporto con l'altro sia necessario, non sia un optional.
Dire: "perchè frequenti persone?" è come dire "perchè respiri?"
L'uomo ha bisogno del prossimo, ha bisogno di amici e di rapporti che considera "veri".
è questo che mi spinge a un'inevitabile ricerca.

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Messaggio  MortoCheCammina Dom Giu 18, 2017 5:56 pm

Se quindi tutte le critiche all'italiano medio etc vanno intese semplicemente come sfogo allora non resta che trovare altri metodi per ricercare amici.
Anche per questa via si arriva allo stesso punto, passare dal "sono un solitario, che sta sempre a casa" all'essere una persona attiva che ha conosciuto varie persone e trovato degli amici frequentando circoli ed attività legate ai suoi interessi.
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Messaggio  Bad Trip Mar Giu 20, 2017 1:00 am

Uomo-finito ha scritto:Salve. Sono un neoiscritto. L'altroieri era il mio compleanno. 28 anni.
L'ho passato da solo, su un muretto, con un kebab e un'aranciata.
Divertente l'intro stile racconto di John Fante.
Integrarsi a compagnie d'amici già esistenti e rodate da anni è uno sforzo immane, a meno che uno non sia molto estroverso, ma ciò non esclude il fatto che puoi pescarne qualcuno preso singolarmente, magari da ambienti in cui ci sia del disagio morale o economico a fare da cornice, visto che questa gente è più propensa a chiudere un occhio sulle tare degli altri essendo cosciente delle proprie, escludendo quindi lo sgradevole inconveniente di dover fingere qualcosa per farsi accettare. Se mischiarti ai bassifondi non ti attira prova coi volontari, che sono un target abbordabile a questo scopo, visto che è gente che con la scusa dell'altruismo si trova lì principalmente per ragioni personali, tra cui cercare nuove conoscenze. Fare da ruota di scorta per gente opportunista è avvilente ma almeno è un cuscinetto per non affogare nella più totale alienazione... Anche se io come carattere non riuscirei, sopporto meglio la solitudine totale. Non considero comunque i rapporti d'amicizia una cosa essenziale a determinare la qualità della vita, quando sei con le pezze al culo gli amici non possono fare niente... Ma forse sono io troppo asociale e individualista.
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Messaggio  mazzonrocky Ven Giu 23, 2017 4:58 pm

Beh, Bad Trip, capisco che se scriviamo qui non possiamo certo essere dei fulgidi esempio di serenità ed ottimismo, però il tuo approccio ed i tui suggerimenti mi sembrano un pò troppo cinici. Andare a cercare di proposito persone con problemi, al fine di farsi accettare....
Vuol dire ritenersi superiori, vuol dire riconoscere sè stessi come persone insincere ed opportuniste...per una persona riflessiva, sensibile, come molti dei depressi, questo equivale secondo me ad abbattere sottozero la considerazione di sè stessi. Vuol dire diventare falsi, quando è proprio sono proprio la falsità e l'opportunismo degli "altri" che hanno contribuito alla nostra situazione. Almeno, credo. Così è per me. Riguardo al volontariato, io l'ho fato per molti anni, sulle ambulanze. Non l'ho fatto per la retorica dell'altruismo, non mi sono mai sentito un eroe, avevo i miei problemi relazionali, mi piaceva la medicina, mi piaceva lavorare bene, mi trovavo bene nelle situazioni di emergenza, avevo a che fare con la vita e la morte, con cose serie. Ed ero bravo, seppure un pò naif e fai da te. Quindi, le motivazioni per cui si fanno o non si fanno delle scelte sono molto articolate. A me piacerebbe studiarle e capirle tutte. Io ho ancora il rimpianto di aver trascorso la mia vita fuori da quell'ambiente, che era il mio, ero a mio agio, avevo a che fare con persone che avevano problemi ben più grandi di non sapere dove andare in vacanza, mi sentivo utile. In fondo è questo il senso della vita, sentire di avere un ruolo. Ricordo i tentati suicidi, i suicidi riusciti, le famiglie disastrate, le tragedie che in un decimo di secondo ti cambiano la vita. Se lo facessi con l'empatia che provo adesso, che mi sono rammollito, non riuscieri mai più a dormire. A quel tempo mi sembrava invece che i feriti, i malati, i morti, svolgessero solo il loro ruolo di feriti, di malati, di morti, ed io ero lì solo per fare al meglio quello che avevo imparato a fare, con i miei problemi (di cui mi dimenticavo, almeno per un pò). Senza un rapporto sincero gli altri, che sono miliardi, ognuno con i propri problemi, non se ne esce. La mia psicologa mi ha fatto capire che questa di AGIRE è la strategia che io ho adottato, e che non è detto che vada bene per altri. Che questo mi ha portato ad esaurire le energie. Che devo ancora imparare a respirare. Non posso che portare la mia testimonianza.

Divertente l'intro stile racconto di John Fante.
Integrarsi a compagnie d'amici già esistenti e rodate da anni è uno sforzo immane, a meno che uno non sia molto estroverso, ma ciò non esclude il fatto che puoi pescarne qualcuno preso singolarmente, magari da ambienti in cui ci sia del disagio morale o economico a fare da cornice, visto che questa gente è più propensa a chiudere un occhio sulle tare degli altri essendo cosciente delle proprie, escludendo quindi lo sgradevole inconveniente di dover fingere qualcosa per farsi accettare. Se mischiarti ai bassifondi non ti attira prova coi volontari, che sono un target abbordabile a questo scopo, visto che è gente che con la scusa dell'altruismo si trova lì principalmente per ragioni personali, tra cui cercare nuove conoscenze. Fare da ruota di scorta per gente opportunista è avvilente ma almeno è un cuscinetto per non affogare nella più totale alienazione... Anche se io come carattere non riuscirei, sopporto meglio la solitudine totale. Non considero comunque i rapporti d'amicizia una cosa essenziale a determinare la qualità della vita, quando sei con le pezze al culo gli amici non possono fare niente... Ma forse sono io troppo asociale e individualista.

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Messaggio  Bad Trip Ven Giu 23, 2017 11:20 pm

mazzonrocky ha scritto:Andare a cercare di proposito persone con problemi, al fine di farsi accettare....
E beh? Non è forse questo il fine di questo forum, o di altri 100 forum simili a tema? Qual è il problema?
E' forse troppo immorale rendersi conto che hai (%) più elevate di successo se ti rendi conto qual è il target più compatibile a te?

mazzonrocky ha scritto:
Vuol dire ritenersi superiori, vuol dire riconoscere sè stessi come persone insincere ed opportuniste...per una persona riflessiva, sensibile, come molti dei depressi, questo equivale secondo me ad abbattere sottozero la considerazione di sè stessi. Vuol dire diventare falsi, quando è proprio sono proprio la falsità e l'opportunismo degli "altri" che hanno contribuito alla nostra situazione.  Almeno, credo. Così è per me.

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In che modo mi riterrei superiore? In che modo abbatterei sottozero la considerazione di me stesso? Perchè sarei falso? Bisogna argomentare ciò che si dice altrimenti passi per uno che filosofeggia vacuamente. Posso filosofeggiare anch'io ora? Che tu ci veda così tanta malizia in questo mi fa sospettare che sei una carognetta, e infatti subito dopo metti sotto i riflettori la tua esperienza col volontariato per discolparti del peccato.  Sleep
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Messaggio  mazzonrocky Lun Giu 26, 2017 10:43 am

Bad Trip ha scritto:
mazzonrocky ha scritto:Andare a cercare di proposito persone con problemi, al fine di farsi accettare....
E beh? Non è forse questo il fine di questo forum, o di altri 100 forum simili a tema? Qual è il problema?
E' forse troppo immorale rendersi conto che hai (%) più elevate di successo se ti rendi conto qual è il target più compatibile a te?
Lo scopo del forum direi che è quello di non sentirsi soli, di sentire che si è comunque parte di una comunità con la quale si condivido i problemi e si confrontano i tentativi di soluzione, che possono naturalmente essere diversi da persona a persona. La tua proposta mi are fosse quella di cercarsi deliberatamente, fuori dal forum, persone con problemi. Quindi, diventare osservatori, cercare chi ha problemi, ed andare da loro perchè sono più "di bocca buona". Così io lo avevo interpretato. Tra questi queste persone con problemi tu ipotizzavi i volontari. Io ho parlato della mia sotria di volontario non per farmi bello, perchè detto con assoluta schiettezza la figura del buono che si attiva per gli altri e fa cose miracolose mi fa davvero cacar, ma per far(ti) capire che ognuno di noi ha motivazioni diverse, che ognuno di noi cerca la sua strada a modo suo. Ho raccontato in poche parole e con sincerità una parte importante della mia vita, e tu la riduci a un "discolparmi dal peccato" di essere una carognetta. Purtoppo per me non sono una carognetta, sono una persona di animo nobile (si, questo me lo dico da solo e ci credo), e per questo soffro e penso spesso al suicidio, anche se non più con frequenza e intensità preoccupante. Io non ti conosco, non posso sapere se tu sia o no una carognetta dalle poche righe che si scrivono qui, che potrebbero rispondere o non rispondere alla realtà, anche se scritte in buona fede.
E' vero che tendo a filosofeggiare, e che sono molto poco pratico. Mai e poi mai avrei pensato di varcare la porta di una sede di volontariato perchè lì dentro avrei trovato persone con dei problemi, e quindi più pronte ad accettarmi. Ho varcato quella porta per cercare una mia strada.


mazzonrocky ha scritto:
Vuol dire ritenersi superiori, vuol dire riconoscere sè stessi come persone insincere ed opportuniste...per una persona riflessiva, sensibile, come molti dei depressi, questo equivale secondo me ad abbattere sottozero la considerazione di sè stessi. Vuol dire diventare falsi, quando è proprio sono proprio la falsità e l'opportunismo degli "altri" che hanno contribuito alla nostra situazione.  Almeno, credo. Così è per me.

affraid

In che modo mi riterrei superiore? In che modo abbatterei sottozero la considerazione di me stesso? Perchè sarei falso? Bisogna argomentare ciò che si dice altrimenti passi per uno che filosofeggia vacuamente. Posso filosofeggiare anch'io ora? Che tu ci veda così tanta malizia in questo mi fa sospettare che sei una carognetta, e infatti subito dopo metti sotto i riflettori la tua esperienza col volontariato per discolparti del peccato.  Sleep

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Messaggio  mazzonrocky Lun Giu 26, 2017 10:51 am

E beh? Non è forse questo il fine di questo forum, o di altri 100 forum simili a tema? Qual è il problema?
E' forse troppo immorale rendersi conto che hai (%) più elevate di successo se ti rendi conto qual è il target più compatibile a te?

Lo scopo del forum direi che è quello di non sentirsi soli, di sentire che si è comunque parte di una comunità con la quale si condividono i problemi e si confrontano i tentativi di soluzione, che possono naturalmente essere diversi da persona a persona. La tua proposta mi are fosse quella di cercarsi deliberatamente, fuori dal forum, persone con problemi.  Quindi, diventare osservatori, cercare chi ha problemi, ed andare da loro perchè sono più "di bocca buona". Così io lo avevo interpretato. Tra questi queste persone con problemi tu ipotizzavi i volontari.  Io ho parlato della mia sotria di volontario non per farmi bello, perchè detto con assoluta schiettezza la figura del buono che si attiva per gli altri e fa cose miracolose mi fa davvero cacar, ma per far(ti) capire che ognuno di noi ha motivazioni diverse, che ognuno di noi cerca la sua strada a modo suo. Ho raccontato in poche parole e con sincerità una parte importante della mia vita, e tu la riduci a un "discolparmi dal peccato" di essere una carognetta. Purtoppo per me non sono una carognetta, sono una persona di animo nobile (si, questo me lo dico da solo e ci credo), e per questo soffro e penso spesso al suicidio, anche se non più con frequenza e intensità preoccupante. Io non ti conosco, non posso sapere se tu sia o no una carognetta dalle poche righe che si scrivono qui, che potrebbero rispondere o non rispondere alla realtà, anche se scritte in buona fede.
E' vero che tendo a filosofeggiare, e che sono molto poco pratico. Mai e poi mai avrei pensato di varcare la porta di una sede di volontariato perchè lì dentro avrei trovato persone con dei problemi, e quindi più pronte ad accettarmi. Anche perchè queste persone hanno gli stessi problemi che hanno tutti, anche quelli che non fanno volontariato, anche quelli che passano tutte le serate nei locali. Avendo vissuto molti anni, ho anche potuto vedere che i problemi, presto o tardi, si manifestano anche in persone nelle quali mai l'avresti sospettato.
Ho varcato quella porta per cercare una mia strada. Questo però sono io, ed ognuno di noi è diverso.


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Messaggio  Owl Mar Giu 27, 2017 11:09 pm

be almeno un lavoro lo hai, io nemmeno quello e nella tua situazione mi trovo da un bel pezzo, considerato che sono arrivato a 34 anni

direi che dopo i 30 anni si prospettano 2 possibili vie: la rassegnazione e la capacità di accettare questo destino oppure farla finita una volta x tutte

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Messaggio  Andrea_ Ven Lug 28, 2017 12:54 am

Uomo-finito ha scritto:Salve. Sono un neoiscritto. L'altroieri era il mio compleanno. 28 anni.
L'ho passato da solo, su un muretto, con un kebab e un'aranciata.
Il motivo è molto semplice, non ho più nessuno con cui io abbia il piacere di passare una serata e contemporaneamente, dopo un'adolescenza piena di delusioni e incomprensioni, devo constatare che a 28 anni nessuno ha in mente di "trovarsi degli amici". Chiunque, della mia età, è ampiamente "sistemato". Anche i più "sfigati" e considerati "meno cool" dalla società attuale a 28 anni hanno ampiamente trovato il loro posto, magari con amici a caso, magari con rapporti pessimi e superficiali, ma TUTTI hanno un background di amici. Io mi ritrovo invece da solo, condannato alla solitudine e REO di non aver accettato a mio tempo i "divertimenti" socialmente accettabili: disco, alcol, calcio... e poco altro. Non sono mai riuscito a omologarmi e anche a prescindere da queste grandi "aree di divertimento" mi sono sempre sentito fuori dalle mode e dai discorsi tutti uguali dei miei coetanei. Non sono snob.. semplicemente non ci sono riuscito. non riesco a essere me stesso con l'uomo moderno medio.

E insomma adesso è praticamente tutto finito. mi sveglio, vado a lavoro, torno, cerco di sentire gente a caso, ma ormai le uniche persone che mi chiedono di uscire sono coloro che hanno capito che possono chiedermi qualsiasi favore, vista la mia situazione. E così passo serate con gente a cui "serve un passaggio", gente che " non ho niente da fare, vediamoci", gente che "mi serve una persona per giocare a calcetto" o per qualche serata.
é una presa in giro che mi fa sempre piu credere nel fatto che l'uomo sia solo un essere "socievole per convenienza" che usi il prossimo per i propri scopi.

A tutto questo si aggiunge una famiglia di matti che mi rende impossibile la vita casalinga. Quindi sono un solitario, che sta sempre a casa, ma quando sta a casa impazzisce completamente, perchè ha parenti invadenti e con scatti isterici e robe varie.
la mia vita non ha alcun senso da alcuni anni e non ne posso più.
Tutto questo mi ha ovviamente fatto cadere in un vortice di depressione/ansia. ho attacchi di panico continui e soffro di depersonalizzazione e derealizzazione.
Non so neanche perché scrivo qui, considerando la scarsa fiducia nel prossimo, spero magari in qualche consiglio.

Io mi trovavo e ancora mi trovo in una situazione simile alla tua. Ho perso tutte le amicizie che avevo a 27 anni. Mi sono trasferito in un altro Stato e mi sono volutamente autoisolato. Recemente ne sono uscito e sto cercando di fare nuove conoscenze. All'inizio con persone che, seppur gentili e piacevoli, non condividono le mie idee e il mio stile di vita. Ma uscire con queste persone mi ha fatto incontrare una persona compatibile e con una storia incredibilmente simile.
Sto ancora cercando di allargare il mio circolo di amicizie. Purtroppo, non é semplice. Richiede tempo e pazienza, quando vorremmo subito qualcuno che ci aiuti e ci faccia sentire accettati.
Io fossi in te non uscirei con quel tipo di persone che menzioni. Personalmente, preferisco essere selettivo e avere poche persone attorno (perfino nessuno) piuttosto che farmi sfruttare da sanguisughe. Questo non toglie che isolarsi non sia il rimedio. Potresti fare un elenco di attivitá e interessi vari. Cercare gruppi che condividono le tue passioni. Tra quelli magari potrai trovare qualcuno sulla tua lunghezza d'onda.

Andrea_

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