Ad un passo dal baratro

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Messaggio  Daniel88 Gio Dic 22, 2016 4:27 pm

Buon pomeriggio a tutti, volevo presentarmi sono Daniel e ho ventisette anni
Allora, cercherò di essere breve ma sarà dura. Sono davvero in condizioni pessime.
In poche parole non so di che disturbo soffro, probabilmente qualcosa di legato al narcisismo o simile ma non voglio generalizzare ne minimizzare.
Il problema è che questo disturbo mi ha portato ad una condizione disastrosa sotto tutti gli aspetti. Penso che sia iniziata una decina d'anni fa all'incirca, quando una parte di me abbastanza forte ha preso il sopravvento sull'altra troppo debole e ha cominciato a fare razzie di tutto quello che avevo provato timidamente a costruire fino a quel punto. Così, nel giro di poco, ho abbandonato le scuole superiori, in terza, e per dieci anni mi sono barcamentato tra lavoretti saltuari in nero, vivendo di brevi passioni per attività complementari nelle quali mi gettavo e, come al solito, appena ne avevo occasione non solo abbandonavo ma annientavo quel poco di strada fatta come se la partecipazione all'attività in questione, i chilometri percorsi, fossero solo un deterrente per poter mandare tutto a puttane. Ora, penso di aver sottovalutato il problema perchè comincio a capire ora che quella parte di me maligna sta lavorando stoicamente da dieci anni in modo da portarmi ad un punto dal quale sono sicuro di non poter tornare; costringendomi quindi al suicidio per pura necessità. Il problema è che pensavo di poter procrastinare il momento in cui avrei valutato seriamente la possibilità, o risolvere il problema in qualche modo, parlandone ad amici o parenti, ma non funziona esattamente così. Perchè ad oggi ho ventisette anni non ho un diploma, non ho una patente, non ho un lavoro e, cosa peggiore, comincio a vedere difficile averne uno perchè questa malattia mi ha debilitato fisicamenteal punto che se mi vedeste coi vostri occhi non ci credereste. Ho un ipercifosi dorsale con conseguente lordosi e un corpo praticamente martoriato e denutrito dall'anisa patologica le crisi di nervi e gli abusi di alcool e qualche sostanza (non cose pesantissime) con le quali in questi anni (stupidamente) ho provato ad autocurarmi nel tentativo di riuscire a mantenere almeno silenzioso il demone che mi divora dentro e portare avanti almeno quei lavori che ho fatto (l'ultimo risale a due anni fa) per qualche mese e qualche rapporto sociale disfunzionale al limite del morboso. All'inizio la cosa ha anche funzionato, un paio di questa infinità serie di lavori che ho svolto, negli anni in cui la lotta era davvero ferrata e io una gran testa di cazzo impulsiva, sono riuscito a portarli avanti per quaolche annetto riuscendo ad accumulare qualche finanza con la quale mi mantenevo nei periodi di inattività. Che ci crediate o no sono riuscito a rimediare anche due scopate delle più tragicomiche della mia ridicola vita fino ad oggi. Ovviamente con due ragazze messe peggio di me. Ma la verità è che è sempre stato tutto un rimandare la sentenza finale. Due anni fa, poi, in un impeto di follia giovanilista, sono andato via di casa per trasferirmi in Città e provare a trovare una mia indipendenza con la testa piena di teorie Beat del tipo mi serve la vita vera, mi serve capire cosa significa far parte di un sistema democratico eccetera eccetera, ma non è così che vanno le cose, perchè come al solito stavo sottovalutando il problema usando la tecnica di quei genitori tanto retorici quanto spaventati che chiamano un disturbo serio Il Periodo che passerà senza capirci un cazzo di niente della mente umana.
Morale ho trovato anche un lavoro, come operaio, è durato tre mesi prima di avere un crollo e scappare anche da li, per dedicarmi poi all'alcolismo mantenuto da una somma che avevo accumulato nell'anno precedente alla geniale pensata proprio nell'ottica di andarmene di casa. Dopo uin anno e mezzo, per motivi non solo dovuti ai miei problemi, sono quindi tornato all'ovile messo peggio di prima. E ora fisicamente sono davvero alla frutta, con questa cifosi e il corpo quasi andreottiano che mi ritrovo, dormo anche diciotto ore al giorno mangio pochissimo, ho incubi frequanti, scatti d'ira e varie altre psicosi che a grappoli di tre alla volta emergono dal contesto clinico principale. Ora, so cosa state pensando, vai da un medico, ma non è così facile e vi spigo perchè con un esempio: Devo andare in palestra per rimettermi in sesto. il che prevede che debba uscire e la cosa sta diventando un problema negli ultimi tempi, devo ovviamente trovare una palestra e poi una volta lì è un delirio puro, la gente, i loro giudizi i loro sguardi la loro presenza e sopratutto la mia condizione di netta difficoltà fisica e mentale che immagino richieda esercizi specifici per i quali mi sentirei mortificato, e poi ci sono i dettagli come lo spogliatoio comune, una cagata direte.. magari.. ormai non tolgo la maglietta davanti a nessuno da anni e penso che mi farei castrare piuttosto che farlo davanti ad un gruippo di sconosciuti. E questo vale solo per una delle cose che devo recuperare, prendendo in considerazione il non trascurabile altro dettaglio che io le cose le devo recuperare TUTTE.
Così non riesco a fare nessun passo in nessuna direzione, perchè anche se solo ci penso sento che ormai qualsiasi strada si è resa una tale salita da essersi resa impossibile. Le cose si stanno facendo impossibili, anche le più semplici, e il suicidio mi sembra davvero diventata una soluzione degna di nota,  sopratutto in un ottica di dignità e rispetto nei confronti di mia madre che di certo non può mantenermi fino a quarant'anni ne io voglio che succeda. Questo è quanto e vi assciuro che le parole non rendono giustizia alle complicazioni in cui sento di trovarmi ora.
Ma non sono qui a piangere ne a chiedervi aiuto, capisco che abbiate i vostri problemi e sopratutto riconosco le mie colpe, una su tutte, aver sottovalutato un problema di tipo psicologico perchè alimentato dalla retorica del tutto si risolve con una bella chiacchierata.
Tutto quello che vi chiedo è nel caso ci fosse uno specialista tra voi, o qualcuno che ha vissuto siutazioni simili, accetto consigli di buon grado. Qualsiasi consiglio. Pensate che anche adesso, mentre scrivo, sto lottando con la parte di me che vorrebbe cancellare tutto e tornarsene a letto. Non pensavo esistessero condizioni simili nelle quali trovarsi, è come se mi fossi sdoppiato da me e comincio ad avere seriamente paura di poter sviluppare una schizofrenia. Grazie a tutti per la pazienza, ho cercato davvero di essere il più breve possibile non riuscendoci.
Daniel

Daniel88

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Messaggio  Chiara96 Gio Dic 22, 2016 11:35 pm

Ciao Daniele.
Ho letto il tuo messaggio e capisco che stai soffrendo molto, anch'io ho avuto momenti bui nella mia vita ma credo di non aver mai raggiunto un tale livello di sconforto, mi dispiace molto per la tua condizione.
Quello che posso dire con certezza è che non c'è cosa peggiore per una madre che perdere il proprio figlio.. lo so perché un ragazzo che conoscevo è morto l'anno scorso in un incidente e ho visto quanta sofferenza questo ha provocato, lei è cambiata, non è un dolore che si dimentica. Questo per dirti: togliti dalla testa il fatto che tua madre sarebbe sollevata se tu decidessi di farla finita, perché una buona madre preferirebbe continuare a mantenerti a vita piuttosto che sapere che non sei più su questo mondo.
Non è mai facile trovare la forza di reagire, chi non ha mai sperimentato la depressione non ha idea di quanto sia difficile portarsi addosso un tale peso, ma non devi arrenderti! Io ne sono uscita, guarire si può, è come scalare una montagna. La tua mente ti dice che è impossibile e che è tutto inutile perché noi esseri umani siamo fatti così, tendiamo a puntare su obbiettivi semplici da raggiungere o a lasciar perdere.
Fai un passo alla volta e scala quella montagna, datti degli obbiettivi. Personalmente trovo molto rilassante fare palestra, puoi ovviare al problema degli spogliatoi cambiandoti nel bagno ad esempio, c'è un sacco di gente che lo fa! E vai da uno psicologo, parlare con qualcuno è la cosa migliore in assoluto in queste situazioni. Un altro consiglio è di metterti una sveglia e rispettarla, dormire troppo non fa bene al fisico e ti rende meno energico durante il giorno.
So che si fa presto a dirlo, farlo è un altro discorso.. come ho già accennato non è facile ma è l'unica via di uscita, non ci sono alternative o scorciatoie. Ti auguro di riuscire a riprendere in mano la tua vita! Spero di esserti stata d'aiuto Wink

Chiara96

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Messaggio  merla Ven Dic 23, 2016 6:37 pm

Ciao Daniel,

ho la salute che fa un po' le bizze, quindi non sono al massimo della mia capacità di espressione; porta pazienza.

Non so fino a che punto potrei fare paragoni tra le tue situazioni e quelle che sono state le mie, però la sensazione di dover "recuperare tutto" l'ho avuta e, ammesso e non concesso che sia sparita per sempre, fino a non tantissime settimane fa a volte l'avevo ancora.

Da un lato posso raccontarti che, per me, era una sensazione che dipendeva dai dati di realtà soltanto fino a un certo punto; era strettamente legata al mio punto di vista, punto di vista che a sua volta incideva pesantemente sul modo in cui mi approcciavo ai diversi problemi.
Oltretutto io, per lungo tempo, ho sperato nella "svolta", immaginata in modo convenzionale: domani spunta la fata turchina con la bacchetta magica e la vita si aggiusta. Sperare in questo tipo di svolta, mi faceva anche poi puntualmente ricascare nella sensazione di dover recuperare tutto, che è l'altra faccia della medaglia. Se ci sono tanti aspetti diversi nella propria vita insoddisfacenti, non è concepibile che da domani si riesca a risistemare tutto, imparare ad andare in palestra, dormire il giusto, mangiare bene, trovarsi un lavoro per mantenersi, magari studiare o prendere la patente; soprattutto non se "da domani" vuol dire non prendersi il tempo e la pazienza di curare le fragilità che, fino ad adesso, ci hanno impedito di farlo.
Questo non vuol dire che la svolta non esista o non possa arrivare; si svolta, ma si svolta nel tempo necessario a svoltare, aprendosi a nuovi punti di vista, nuove persone, nuove cose. E, almeno per me, lasciando anche un po' da parte gli "obiettivi", perché molto spesso (potrei dire sempre), mi è capitato di raggiungere qualcosa, proprio nel momento in cui meno ero concentrata nel raggiungerlo, ma piuttosto concentrata su come stavo e cosa sentivo.

Detto questo, siccome sei convinto che alla radice di tutto questo ci sia un problema psicologico, forse potrebbe essere un buon  inizio metterti nell'ottica di affrontare il problema psicologico, rivolgendoti a qualcuno di persona (uno specialista in un forum potrebbe comunque fare ben poco), uno psicologo o un gruppo di auto aiuto o qualcosa del genere.

Anche perché, mi sembra evidente, tu in questo momento sei concentrato sulle tue difficoltà e sui risultati che non hai ottenuto, e questo ti fa vedere solo quello. Tuttavia, da un lato a 27 anni hai tutto il tempo di rimetterti in sesto e, magari non adesso, ma prendendoti cura di te stesso, anche le energie. Dall'altro, racconti di essere stato scostante e di esserti autosabotato, vero, al tempo stesso racconti di esserti cercato e trovato dei lavori, di esserti messo da parte dei soldi, di aver almeno provato a gestirti in autonomia, in Città, e tutte queste sono cose che non riescono a fare tutti, e a volte senza neanche saperlo. Senza aver terminato le superiori, di fatto scrivi meglio di molti laureati, hai una bella proprietà di linguaggio e altrettanta capacità di ragionamento, di ironia e di osservarti dall'esterno (anche se probabilmente ci metti una bella tara). Insomma, sembri intelligente, e non è veramente poco nella vita! Parti da lì.
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Messaggio  corolla Ven Dic 23, 2016 7:27 pm

Ciao Daniel, il mio consiglio strettamente pratico, sulla questione della palestra, è quello di cercare un centro specializzato in ginnastica correttiva o fisioterapia. Io ne dovuto frequentare uno per un po' di tempo per un problema fisico che ho avuto: non solo sicuramente saprebbero impostare la terapia più adatta a te, ma ti troveresti anche insieme a utenti con i tuoi stessi problemi, con i quali non ti sentiresti a disagio, anzi. Sono luoghi dove non c'è competizione e non si giudica, anzi ci si confronta, ci si aiuta e si solidarizza. Potresti iniziare da qui e poi, come dice Merla, vedere se riesci, senza ansia o fretta, a fare qualche altro passo in direzione della guarigione.

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