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Messaggio  richarson Lun Mag 30, 2016 1:30 pm

Vorrei chiedervi come considerate la vostra depressione, se cioè ritenete che sia una condizione intrinseca della vostra persona, oppure è frutto di situazione occorse nella vita. Ritenete se con il mutare di certe situazioni, la vostra depressione potrebbe sparire?
Ho letto che alcuni sono in depressione perché non hanno il lavoro, altri perché sono soli. Dico, ma se trovaste un lavoro stabile, sicuro e ben pagato, oppure una compagna/o, ritenete che la depressione sarebbe solo un brutto ricordo?

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Messaggio  jordian Lun Mag 30, 2016 11:42 pm

Molto probabilmente...si.
Nel mio caso il cambiamento di alcune situazioni specifiche ed a tutt'oggi destinate alla piu' cronica ed inquietante delle immutabilita', sconvolgerebbe le fondamenta del mio "palazzo" depressivo a tal punto da ritenere plausibile anche un crollo intero, strutturale.
Le mie parole potranno sicuramente suonare come un anatema eretico alle orecchie di grandi psichiatri, psicologi e compagnia brutta...ma io non credo, non ho mai creduto di essere l'elemento fondante e determinante della mia stessa depressione ( e che quindi dovrei cambiare me stesso). Ho sempre pensato al contrario che buona parte dell'edificio sia stato cementato prevalentemente da fattori squisitamente esterni ( e che quindi il mutamento psichico e' possibile solo dal mutamento di circostanze esterne).
E prove ne ho avute in sporadici ma significativi casi in cui i miei desideri primari ed essenziali ( i desideri nodali di qualunque essere umano direi) venivano misericordiosamente appagati. Una donna che mi amava, un lavoro passabile, un minimo di rapporti sociali coi miei simili...e come diretta ed inconscia conseguenza di questi elementi...un provvidenziale aumento dell' amore verso me stesso ( e qui risulta in tutta la sua diabolica potenza il circolo vizioso dell' amarsi solo quando ti amano gli altri ed il concomitante rifiuto degli altri di amarti se non ami te stesso. La mia croce da sempre)
Cio' che il tali casi fortunati  rimaneva della mia depressione (che oggi e' seria, regna sovrana devastando mentalmente e fisicamente quella vita che non vorrei piu' avere) erano appunto...solo le sue macerie.
Frammenti  sparuti di depressione,trascurabili gocce di tristezza di quell' oceano che ricominciavo a nuotare perche' mi ritrovavo finalmente (ma solo temporaneamente...)possessore di cio' che avevo sempre cercato. Ritornavo sostanzialmente ad una semplice condizione di "melanconico occasionale" ossia un miglioramento netto, considerevole ed evidente anche agli altri. Un autentico  paradiso rispetto ad adesso.
Non affermo neanche lontanamente che cio' sia valido per tutti e per tutte le forme depressive. Questo semplicemente non lo so.
Ma con me funzionava da Dio...

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Messaggio  Pavely II Mar Mag 31, 2016 10:27 am

Personalmente, credo che esistano tre campi di differenza mentale che sono puramente ancorati al corpo.
La depressione.
La tossicodipendenza.
La tendenza suicidaria.

In questi comportamenti, io vedo un rifiuto del corpo, il desiderio di annullarlo, forse di distruggerlo.
L'incapacità di comprenderlo, di sentirlo proprio, di capirne la cifra culturale, di considerarlo bello.

L'errore che si fa, in certi casi, è quello di non comprendere la differenza tra questi tre campi.
Tento di spiegarmi: può accadere che una persona si uccida. Spesso, se leggiamo sul giornale la notizia possiamo essere portati a pensare: "Era depresso, non ce l'ha fatta più, si è ucciso".
Oppure: conosciamo una persona, questa beve. Beve m o l t o. Dunque, possiamo essere portati a pensare che beva perché è depresso. Come se tra la depressione e la tossicodipendenza da alcol ci sia una conseguenza.

Secondo la mia opinione personale è un errore pensare in questo modo o fare una conseguenza in tal senso.
Tu, Richarson chiedi se la depressione sia una "condizione intinseca alla propria persona". Bene: lo penso. No, non penso che la depressione possa essere una conseguenza di una 'situazione occorsa nella vita'.
Io credo che ogni essere umano possa accedere e manifestare depressione, tossicodipendenza e comportamento suicidario. Se sei stato realmente depresso - intendo dire se ti sei sentito vuoto, se i tuoi gesti sono stati l e n t i, se le parole non ti venivano, se non riuscivi a sorridere - probabilmente lo ricorderai per tutta la vita.

Personalmente, il pensiero degli "alcolisti anonimi" non mi piace. Pure, una sola cosa della loro strategia penso sia corretta: si rimane alcolisti per sempre. Così, la depressione.
Pure: così come si può smettere di bere, si può smettere di essere depressi.

E' una cosa strano, se ci penso.
Però, io credo che si possa smettere di immettere tristezza nel proprio corpo.

IO ho sofferto di depressione maggiore.
E ne sono certo, perché quando ero in quella notte, volevo prendere qualcosa che annullasse quel dolore (tossicodipendenza) e volevo distaccarmi completamente dal mio corpo per non soffrire più (tendenza suicidaria).
Oggi sto bene.
Oggi, ho una compagna.
Oggi, cerco di trovare la mia strada.

Pure: la Depressione è come una sciarpa di seta nera che ho riposto in una scatola di legno nel posto più segreto del cuore.

E' li.

la posso buttare? Si può buttare via la Depressione?
Un essere umano può vivere una condizione in cui sia i m p o s s i b i l e essere depresso?
Anche solo un attimo?

No.

Ciò che posso fare è sapere che la depressione è li.
Ciò che posso fare, in breve, è non toccare la Depressione che porto dentro di me.
Cioè: smettere di essere depresso.
Nei fatti però il cuore è una casa in cui la depressione o la possibilità di una tossicodipendenza o di una tendenza suicidaria sono li.
Non dobbiamo toccarli.
Dobbiamo sapere che ci sono, che sono un avvertimento.
E se siamo soli, dobbiamo uscire e frequentare altri cuori. Oppure, accettare nel nostro il cuore di chi ci ama per distrarci dalla possibilità, sbagliata, di ricadere nella tentazione di aprire quello scrigno di legno.
Io non voglio toccare la mia depressione.
Ma non voglio neanche avere paura di parlarne.
Io voglio dire e scrivere che è li. Che fa male pensare a come io l'abbia toccata e indossata, questa depressione.
Pure, voglio portare un messaggio: è possibile gestirla. E' possibile, metterla da parte e, forse, è doveroso metterla da parte.

Tutti sono depressi.
Indipendentemente dall'età, dalla ricchezza, dalla famiglia, dalla vita.
Ci sono momenti in cui il desiderio di aprire il cuore e toccare la depressione è forte.
Tanti, non lo fanno. Tanti, aprono lo scrigno un attimo, la guardano, la chiudono. Altri, non ce la fanno e indossano la depressione. E stanno male.

La depressione è qualcosa che è nel nostro corpo. Che è nel corpo di tutti noi. Qualcosa che non dobbiamo toccare.

§

Non so perché esista e perché sia li.
Non sono abbastanza intelligente per capirlo.
Pure, penso che tanti g i o c h i n o con la depressione senza un perché.

Voglio dire: aprire lo scrigno e giocare con la depressione non discende da qualcosa che ti capita nella vita.
PUò accadere, benissimo, che si scelga di essere depressi, ad esempio, per noia.
O perché è un attimo di solitudine.

Ho conosciuto delle persone, ricche, benestanti, con bellissime famiglie, senza problemi che sono cadute in depressione (parlo di 2 persone).
Fuori dell'Ospedale cercavo di capire perché.
Sono arrivato alla conclusione che un perché non ci sia.
Semplicemente, si sentivano soli.
Non sapevano cosa fare, cosa sperimentare, non c'era, in loro, creatività.
Quindi, in un momento di solitudine, senza un perché, si sono avvicinati alla depressione.

E la depressione, li ha feriti.
E non li ha lasciati.

§

Occorrerebbe educare le persone a essere creative e fantasiose quando sono sole.
Soprattutto occorrerebbe, per me, spiegare ai bambini che quando sono tristi non devono toccare la depressione che in loro.
Perché la depressione, i primi istanti, ti dà qualcosa.

E' un e c c e s s o.
E' una droga s p i r i t u a l e.
Annulla la vita.
Ti stende.
Ti distacca dal mondo e dal corpo e ti permette di accedere ad un dimensione profonda dell'essere.
Occorre, voglio dire, un PO di depressione per sentire Dio (per me il Cuore e Dio sono la stessa cosa).

Ma se si eccede dell'uso della Depressione come droga spirituale, si cade.
E' come se si ragionasse s e m p r e della morte di Cristo e non della bellezza della vita.

Tra l'altro sono profondamente convinto che ci sia un legame profondissimo tra depressione/tossicodipendenza/tendenza suicidaria e spiritualità.

Ad esempio: trovo delirante l'elogio del martirio che si fa in certe chiese.
Una persona a cui ho voluto bene, ad esempio, mi diceva che San Escrivà de Balaguerre, il fondatore dell'Opus dei, si frustava ogni giorno.
Oppure, penso a come in molti culti si neghi la sessualità e la vitalità che è legata con essa.
Anche: penso a come in certi settori estremisti dell'islam sia accettata e promossa la tendenza suicidaria.

Non nego la spiritualità.
Pure: a me fa paura osservare come la religione possa diventare un errore e negare la bellezza della vita.
La mia mente, ad esempio, rivà ad un certo spirito l u t e r a n o che ho visto in Svizzera e in Svezia.
E' una serietà, un silenzio, una durezza, una lentezza che avvicino (e molto) alla depressione.
In certe chiese luterane, ho osservato come non si rida mai. Come gli uomini siano molto seri. Come abbiano, sempre, le labbra serrate.

§

Occorre gestire questa parte del nostro cuore.

(E' importante)

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Messaggio  richarson Mar Mag 31, 2016 11:03 pm

Io penso che la depressione sia come un herpes labiale. Una volta innescato il meccanisco nel corpo umano, questa si annida nei meandri della psiche e torna ad aggredire appena si abbassano le difese.

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Messaggio  richarson Mar Mag 31, 2016 11:06 pm

In virtù di questo ragionamento credo che se ognuno riesciusse a trovare delle condizioni sfavorevoli a sottoporre la propria persona a situazioni anziogene, sarebbe già un passo avanti.

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Messaggio  Toro76 Mer Giu 01, 2016 8:58 am

richarson ha scritto:Io penso che la depressione sia come un herpes labiale. Una volta innescato il meccanisco nel corpo umano, questa si annida nei meandri della psiche e torna ad aggredire appena si abbassano le difese.

Sono pienamente daccordo con te Rich...e penso anche che sia altamente stressante rimanere sempre in guardia...è una tortura continua da come la vedo io.
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Messaggio  Lost_in_a_moment Gio Giu 02, 2016 1:05 am

No, la risposta per me, è no... almeno nel mio caso... la depressione ormai è dentro di me e ifattori esterni contano poco o nulla... Il lavoro ce l'ho, la famiglia anche, perso un lavoro ne ho sempre trovati, anche con gli uomini... sia che volessi divertirmi o fidanzarmi.. eppure sto ancora male, all'esterno invece potrei sembrare molto fortunata, e sì ammetto di esserlo, non sono nata miliardaria o ricchissima, ma non sono nemmeno nata in una situazione disperata, insomma sono come si dice "una a cui non manca nulla". Eppure sono depressa, e non è per noia perchè giuro che ho provato di tutto per uscirne ed impegnare il poco tempo libero che continua a sfociare nella depressione.
Non penso che i consensi esterni risolvano la depressione, possono al massimo placare le insicurezze, ma io non sono solo insicura, sono eternamente insoddisfatta. appena raggiungo qualcosa non faccio in tempo a realizzarlo che ho già i pensieri rivolti a qualcosa di più grande perchè mi pare di non aver ancora fatto abbastanza... magari si placherà, spero almeno, questa continua ricerca, se troverò veramente la mia strada che mi rende soddisfatta... sino ad allora... continua l'amara corsa ... io la vedo così

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Messaggio  richarson Gio Giu 02, 2016 2:09 pm

Lost ma a te è stato diagnosticata solo la depressione oppure anche un disturbo di personalità? Il fatto di fare tanti progetti e non essere mai soddisfatta mi lascia dubbioso.

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Messaggio  Lost_in_a_moment Gio Giu 02, 2016 4:13 pm

Anni fa solo la depressione..ora nn saprei nemmeno cosa sono non m hanno fatto alcuna diagnosi...

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Messaggio  Stef Gio Giu 02, 2016 6:21 pm

Che io sappia, la scienza è arrivata dopo tantissimi anni, studi , esperimenti e clinica medica a definire solo poche cose.
La depressione vera (non lo stare giù, tristi, ma lo stare male secondo certe precise condizioni) anche detta “Depressione maggiore”, non è causata da fattori esterni o ambientale, ma “può essere accesa” da un avvenimento, addirittura anche un cambio di casa o una cosa positiva come una promozione sul lavoro (strano eh, che sia un cambiamento positivo).
Quindi c’è una predisposizione dalla nascita e può uscir fuori in qualsiasi momento, con un avvenimento o anche no.
La cosa strana è che la depressione è un po’ come se fosse la nostra vita vera, come se fosse nostra, no, meglio dire “siamo” noi, “è” noi. Quando la si vive, la visione del mondo è nostra, è come se fosse perfettamente reale: in un certo senso il mondo “è così”. Quindi fa parte di noi, è intrinseca.
Ma la depressione non è una cosa matematica, semplice, diretta e lineare. È come una miscela di fattori. Ha qualcosa di fisico (per il copro) e di psichico. Si può curare nella maggior parte delle persone, e serve in genere l’accostamento di una psicoterapia: le medicine sono assolutamente necessarie fino a miglioramento e guarigione (in realtà potrà sempre tornare). Che io sappia si esce anche fuori osservazione dopo 14mesi dall’inizio di una cura, ma è molto personale. Io ci ho messo 4 anni. La terapia psicologica non ha una durata perché in gioco ci sono in genere fattori di vita, psichici, di storia personale o di malattia anche se non grave, a livello psicologico. Possono essere collegati alla depressione, anche moltissimo, o meno.
Le cose che vanno bene aiutano e sono importanti, quello che si fa e chi si frequenta, l’essere soli, fare attività fisica, da soli, in gruppo, andare a fare qualcosa che piace soprattutto, va fatto: sia esso il cinema, vendere alle bancarelle o il sesso.
Ci sono tantissimi tipi di depressione, e infiniti gradi. C’è un vecchio schema che semplifica al massimo per essere accessibile a tutti, che serve a identificare la vera depressione detta “Depressione maggiore”. Eccolo:

Devono esserci 5 o più di 5 fra questi 9 sintomi:
e per almeno due settimane.
e per la maggior parte della giornata.
e quasi ogni giorno.

I sintomi sono questi:

1. Umore depresso (stare tristi, e stare giù con l’umore).
2. Poco piacere oppure poco interesse per tutto (per tutte le cose).
3. Perdere peso (5% del peso), poco appetito.
4. Non poter dormire o dormire troppo.
5. Agitazione o muoversi lento.
6. Ti stanchi facilmente.
7. Pensi che tu sei una nullità oppure ti senti in colpa (troppo).
8. Non riuscire bene a pensare oppure non riuscire a concentrarsi. Indecisione.
9. Pensare spesso al suicidio.
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Messaggio  richarson Gio Giu 02, 2016 8:27 pm

Stef, io sono 16 anni che sono in cura farmacologica. Perché secondo te tutti gli psichiatri che mi hanno avuto in cura non mi hanno mai affiancato la psicoterapia, essendo loro stessi a sua volta psicoterapeuti?

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Messaggio  richarson Sab Giu 04, 2016 9:04 pm

Io devo invertire le polarità della mia persona. In me la depressione è arrivata non a seguito di un evento doloroso ma penso per un accumulo di stress. Semmai è la depressione che ha portato altre situazioni dolorose.
Se la depressione è innescata da un basso livello di serotonina, credo però ci sia alla base un problema neurologico. Forse non ci ho mai pensato prima ma la risposta nel mio caso credo stia nella pancia. La mia alimentazione intossica il mio corpo a tal punto da impedire il corretto funzionamento delle ghiandole surrenali delegate a produrre seratonina. L'intossicazione fa più effetto degli psicofarmaci, ecco perché non vedo benefici. Ovviamente è un ipotesi

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Messaggio  petra944 Sab Giu 04, 2016 9:22 pm

Eh no la mia depressione e' dovuta esclusivamente alla mancanza di lavoro , senza soldi mi si e' abbassata l autostima , la sicurezza , ho paura x il futuro , sono preoccupata. Ormai sono 4 anni che sono in questa situazione e direi che ormai mi sono fatta prendere dallo sconforto
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Messaggio  richarson Dom Giu 05, 2016 1:03 pm

Per cui Petra se ho ben capito, nel caso tu trovassi un lavoro appagante, non saresti più depressa, giusto?

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Messaggio  newnew Lun Giu 06, 2016 5:35 pm

richarson ha scritto:Vorrei chiedervi come considerate la vostra depressione,  se cioè ritenete che sia una condizione intrinseca della vostra persona, oppure è frutto di situazione occorse nella vita. Ritenete se con il mutare di certe situazioni, la vostra depressione potrebbe sparire?
Ho letto che alcuni sono in depressione perché non hanno il lavoro,  altri perché sono soli. Dico, ma se trovaste un lavoro stabile, sicuro e ben pagato, oppure una compagna/o, ritenete che la depressione sarebbe solo un brutto ricordo?

Premetto che io il mio malessere me lo sono sempre tenuto per me, ne ho parlato con sconosciuti su internet in spazi come questo forum ma non sono mai andato da un dottore per questo tipo di problema, perché non mi fido, perché non voglio portare "il marchio" del depresso, non perché trovo che ci sia qualcosa di male, ma perché non voglio subire i pregiudizi, non voglio che gente con un neourone solo venga a farmi la filosofia, non voglio che se mi succede qualcosa (ad esempio un incidente) non si approfondiscano le indagini e si dica semplicemente "era depresso", ecc... ecc... e anche perché non ho voglia di stare appresso a dottori e strutture. e anche perché il mio corpo reagisce male a quasi tutti i farmici quindi per me le medicine sono tabù, sono il male, non in generale, ma io è meglio che le evito.

Quindi, magari non sono depresso, magari sono solo provato, sono solo un lamentone.

Detto questo, penso che se potessi avere le cose e le relazioni che desidero, nel modo in cui lo desidero (ad esempio, la compagna deve essere pure lei felice, non mi deve ammorbare, non deve essere sempre scontenta, sempre negativa... deve piacergli lo stare in mia compagnia, deve tenere a me, e lo stesso devo provare io verso di lei, ecc... ecc...), allora credo che che non sarei depresso.

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Messaggio  biancanera77 Lun Giu 06, 2016 6:04 pm

sono molti giorni che penso a questo quesito...io in realtà non ho mai avuto una diagnosi di depressione maggiore, io ho avuto una diagnosi di disturbi della personalità che mi hanno portata ovviamente e per periodi abbastanza lunghi alla disperazione e dell'autodistruzione.
oggi penso che qualche circostanza esterna ha sicuramente favorito la manifestazione di questi disturbi...allo stesso tempo però penso che io sia nata così, con un mostriciattolo dentro che è cresciuto e cresciuto, e che io stessa ho nutrito perché in certi anni dell'adolescenza "essere fuori" faceva pure figo, e io non dovevo sforzarmi per niente...in compenso è stato uno sforzo enorme smettere di nutrire il mostro, che infatti si era fatto ormai piccolissimo.
E ora, dopo tanti anni, gli ho ridato un po' da mangiare.... perché lui è lì, dentro di me, e io ne sono consapevole. sono profondamente convinta di poter essere felice, lo sono stata per molto tempo, e anche adesso che qualche problema c'è ho comunque dei bellissimi momenti...però dovrò sempre tener presente che lui è lì a remare contro...

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Messaggio  Lila86 Lun Giu 06, 2016 8:15 pm

Personalmente credo che sia tutto collegato in qualche maniera ma in profondità non possa derivare da eventi esterni della vita. La mia depressione maggiore dipende da situazioni irrisolte della mia infanzia che si sono incancrenite nell'età adulta con atteggiamenti e scelte non consoni alla mia persona. Ovvio che la mancanza di lavoro e l'impossibilità di crearmi una vita indipendente mi atterrino ma non credo che ad oggi, risolvere questi due punti siano la chiave per guarire. Sono buone componenti ma ciò che occorre è modificare alcuni atteggiamenti ed assumere nuove vesti per affrontare la vita. Se dovesse arrivare un lavoro mi solleverebbe da alcune preoccupazioni ma la depressione sta li comunque e nelle nuove situazioni ripercorrerei alcuni meccanismi malsani che mi porto dietro da una vita.

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Messaggio  richarson Lun Giu 06, 2016 10:46 pm

È chiaro che la mancanza del lavoro in una società come la nostra implica la perdita della dignità personale e non solo perché comunque le cose da pagare sono tante. Quando uno rimane senza lavoro immagina che tutti gli altri che vede lavorino. Credo però che attribuire la depressione alla mancanza di lavoro sia dannoso per talune persone. Conosco disoccupati che si sono rinventati nuove occupazioni senza abbattersi minimamente. Secondo me la perdita del lavoro ha certamente influito ma ha intaccato una psiche già predisposta e provata.

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Messaggio  richarson Lun Giu 06, 2016 10:47 pm

È chiaro che la mancanza del lavoro in una società come la nostra implica la perdita della dignità personale e non solo perché comunque le cose da pagare sono tante. Quando uno rimane senza lavoro immagina che tutti gli altri che vede lavorino. Credo però che attribuire la depressione alla mancanza di lavoro sia dannoso per talune persone. Conosco disoccupati che si sono rinventati nuove occupazioni senza abbattersi minimamente. Secondo me la perdita del lavoro ha certamente influito ma ha intaccato una psiche già predisposta e provata.

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Messaggio  richarson Lun Giu 06, 2016 10:53 pm

È chiaro che la mancanza del lavoro in una società come la nostra implica la perdita della dignità personale e non solo perché comunque le cose da pagare sono tante. Quando uno rimane senza lavoro immagina che tutti gli altri che vede lavorino. Credo però che attribuire la depressione alla mancanza di lavoro sia dannoso per talune persone. Conosco disoccupati che si sono rinventati nuove occupazioni senza abbattersi minimamente. Secondo me la perdita del lavoro ha certamente influito ma ha intaccato una psiche già predisposta e provata.

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Messaggio  Lost_in_a_moment Mar Giu 07, 2016 1:33 am

La penso come Richard.. però si è predisposti ala base .. basti pensare che ci sono innumerevoli persone che vivono problematiche ben peggiori e situazioni decisamente più gravose dell'essere disoccupati.. eppure non cadono in depressione grave..

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Messaggio  Lost_in_a_moment Mar Giu 07, 2016 1:44 am

Aggiungo anche che proprio per questo motivo, perché ci sono persone che vivono cose orribili nella vita, ci si sente spesso colpevolizzati, magari da chi c sta intorno, vedendoci depressi e ci si sente dire "ma chehai da ddeprimerti?? Non hai nulla d tanto grave!! Allora pensa a tizio che ha perso i genitori da piccolo.. e caia che ha un tumore.. e Sempronio che è senza gamba e quelli si che sono problemi gravi!! Eppure riescono anchead andare avanti.." ecco questo mi fa sempre sentire ancora più una cacchina che ormai nn dico più a nessuno quando sto male o quanto e soffro in silenzio cercando d fingere quando è necessario e SN con altri.. perché se provi a spiegare il99% delle volte ti senti dire quelle cose ..

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Messaggio  Lost_in_a_moment Mar Giu 07, 2016 1:48 am

Che Poi per carità e verissimo che c'è chi ha problemi più gravi e vita peggiore non è che non lo sappia!! Ne sono consapevole e credo anche voi.. ma ciò nn m fa pensare che posso guarire dalla depressione.. e quindi m sento peggio di prima a nn rriuscire a stare bene con dei problemi piccoli.. se li avessi gravi nn so..

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Messaggio  newnew Mar Giu 07, 2016 1:54 am

sparo: magari se uno ha un problemone irrisolvibile si mette l'anima in pace e va avanti lo stesso, invece un problemone apparentemente grande o piccolo ma comunque contro cui ci si incaglia potrebbe dare seguito a dinamiche diverse nella nostra mente, magari è proprio parte dell'inconscio che inizia a torturare in base a una qualche meccanismo/strategia che magari in qualche occasione in passato (migliaia, milioni di anni fa) ha funzionato ... così è solo un'idea...

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Messaggio  Lost_in_a_moment Mar Giu 07, 2016 4:05 am

Può essere.. ma anche quelli poco gravi magari uguali a quelli che fanno stare male me e mi hanno portata alla depressione non fanno lo stesso effetto ad un'altra persona.. facevo appunto un esempio in un altro topic qualche tempo fa, di come io ho reagito in seguito alla mia vitae problemi famigliari... e come invece ne ha risposto mio fratello in modo totalmente opposto.. eppure abbiamo vissuto le stesse situazioni nella medesima famiglia! La predisposizione c'è...

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