CREDO DI ESSERE GIA' MORTO

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Messaggio  VuotoAperdere Mer Mar 09, 2016 9:04 pm

Non so se vi sia mai successo, come sta succedendo a me ora, di voler spiegare ma non averne nemmeno voglia. So solo che mi sento un c o g l i o n e ad essere convinto che sia moralmente giusto vivere cercando di essere corretti col prossimo, di conquistarsi le cose per il solo proprio merito e non perchè si è riusciti a metterlo in quel posto a qualcun altro. Sono un alieno, un illuso, un disadattato. A cosa servo? Se sei uno che si fa i fatti propri, che non sgomiti per arrivare primo o prima degli altri sei visto con sospetto. Sei visto come uno che non vale nulla. In un mondo dove ci si vanta delle proprie vergogne io non ho un posto. Non avrei mai immaginato di vedere certe cose, non avrei mai creduto di vedere gente che si accoltella sorridendosi oggi, per essere poi alleati domani mattina. Non pensavo di dovermi sentire IO lo sfigato, è pazzesco. E non lo so, credo che si viva una volta sola, e sono molto tentato di mandare tutto al diavolo, licenziarmi, e fare una vita da eremita. Mi sentirei molto meno solo così che in mezzo a 'sto tanfo di ipocrisia.
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Messaggio  richarson Gio Mar 10, 2016 10:22 am

Ti capisco benissimo. Figurati io sono stato cresciuto nel mito "chi a voglia di lavorare ed è onesto, non avrà mai problemi a trovare lavoro". Purtroppo poi mi sono ritrovato a lavorare in ambienti pubblici ed ho visto che emergevano solo i raccomandati, i disonesti, chi calpestava i piedi all'altro, ecc. Talmente era lo schifo che cercai un altra soluzione lavorativa. Penso di aver visto di tutto e mi trovo alla mia età come te, disilluso, scocciato e deluso e come te non ho più voglia nemmeno di parlare o di spiegare.

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Messaggio  newnew Ven Mar 11, 2016 1:26 am

Se vi misurate con il loro metro di giudizio non potrete che divenire invidiosi.

Invidiosi di chi riesce a trovare soddisfazione nell'essere stimati da terzi per meriti di altri terzi ancora.

Di chi riesce a essere sereno mentre vive una vita di plastica, omologata, fatta in serie, ideata, progettata, disegnata altrove.

Di chi trova soddisfacimento ad attingere ai pensieri, significati e simboli gettati dall'alto dai media.

Al loro gioco non vincerete.

Secondo me bisogna giocare al proprio gioco.

Trovare soddisfazioni nel vivere secondo i propri valori.

Essere sereni mentre si vive con dignità.

Trovare soddisfacimento nel relazionarsi con propri simili e con propri dissimili.

A volte è difficile rimanere nella propria concezione delle cose e si rischia di venire assorbiti nella concezione altrui. Si rischia così di valutarsi con metri di giudizio che non sono i propri, che non rispecchiano i propri valori, le scelte che si sono fatte, la propria provenienza e la propria storia. Per forza di cose se ne esce perdenti. Ci sono azioni e pensieri che possono aiutare a rimanere nella propria concezione delle cose, dove invece si può stare in pace con se stessi, senza stare a misurarsi con i valori altrui, ma misurandosi più agevolmente con i propri.

E allora non esiste problema, perché tizio che fa strada immeritatamente non toglie niente a me, non siamo in competizione per le stesse cose. Non c'è niente che tizio possa togliermi o darmi, quello che fa lui è problema suo e quello che faccio io è problema mio.

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Messaggio  richarson Ven Mar 11, 2016 10:29 am

Verissimo New, però in questa società è difficile sottrarsi dal contesto in cui si vive. Riuscire a non farsi condizionare significa avere una grossa personalità che probabilmente non ci vedrebbe malati. La mia non è questione d'invidi ma piuttosto di disgusto. Ormai trovo anche assurdo parlare di cose profonde con la stragrande maggioranza delle persone che danno più importanza ad un paio di scarpe griffate che a ciò che produce il cervello. Ci ammaliamo di cancro per l'inquinamento ma i suv aumentano di giorno in giorno. Alla fine vale la pena anche di rischiare il cancro ma vuoi mettere la soddisfazione di presentarsi con il suv parcheggiato su aiule a verde, nel posto dei disabili, ecc davanti al bar in della città?
Non è questione d'invidi ma di senso di schifo. Io trovo più soddisfazione quando cammino nei campi con la schiera dei miei cani e gatti che mi seguono in religioso silenzio, ma purtroppo devo confrontarmi con questa società e con tutto quello che si porta dentro.

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Messaggio  mazzonrocky Ven Mar 11, 2016 12:55 pm

Sentimenti molto comuni tra noi persone con sofferenze interiori. E tuttavia, quando riusciamo a toglierci il paraocchi che la nostra condizione di disagio psico-qualcosa ci ha messo, non ci (...mi) è difficile vedere, se davvero vogliamo vedere, persone che invece di piangersi addosso (lo dico con crudezza perchè sono il primo a piangermi addosso, e con me sono molto critico) per come è cattivo il mondo, persone che agiscono quotidianamente, per tutta la vita, per migliorarlo, senza arricchirsi, sapendo che non potranno mai vincere in modo definitivo, che potranno magari ottenere piccolissimi risultati, che magari potranno solo contrastare a rallentare dei processi negativi. Ma che comunque hanno un ruolo, nel mondo, nella società, quel ruolo che molti di noi sentono di non avere o non avere più, e che per questo si deprimono ancora di più. Se riuscissimo a vedere queste moltissime persone, ci sentiremmo meno soli, non ci sentiremmo presuntuosamente i migliori. La difficoltà è quella di togliersi il paraocchi, che ci fa vedere solo le cose negative.

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Messaggio  mazzonrocky Ven Mar 11, 2016 1:02 pm

E comunqe, Richarson, io sto pensando che domani, invece di andare con altre persone ex-amiche in montagna, andrò a fare un giro tutto il giorno con i miei cani, nonostante avrei molte cose in sospeso che aspettano di essere fatte, mangiando con loro seduto su un sasso. Tra animali amici, senza parlare, senza discutere, solo con i sentimenti, il respiro, la sete, la gioia, la fame, l'attimo di paura, la stanchezza....un ritorno agli elementi di base della vita. Mancherebbe il sesso, ma credo si possa anche a vivere senza.

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Messaggio  deultimo Ven Mar 11, 2016 6:14 pm

Ciao VAP, non ti licenziare! a meno che non trovi prima un altro lavoro. Inutile illudersi, in questo mondo anche per fare gli eremiti ci vogliono i danè, anzi ce ne vogliono ancor più di quanti ne servano per mischiarsi nella massa. In linea di massima sono d'accordo con le conclusioni di Mazzonrocky e Richarson. Bisogna darsi degli obbiettivi semplici, due o tre non di più, che siano raggiungibili, fattibili, non mete astratte filosofiche. Devono essere alla nostra portata, scopi pragmatici che ci consentano di stare in questo mondo a nostro modo, perché uscirne significa sprofondare ancor più nel vuoto e nell'isolamento, ovvero nella depressione. Ed è vano dirsi che si debba lottare contro il mondo perché per farlo, sempre che ciò sia possibile, ci vuole una forza che nessuno di noi ha, altrimenti semplicemente non scriverebbe in questo forum. Se vuoi, questi scopi, che ciascuno sceglierà secondo i propri gusti e la propria sensibilità, servono da compensazione allo schifo che ci tocca subire per il fatto di essere nati in questo mondo ed in questo secolo. Tra l'altro mi pare di ricordare che tu un obbiettivo lo avessi già...

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Messaggio  VuotoAperdere Sab Mar 12, 2016 10:08 pm

richarson ha scritto:Verissimo New, però in questa società è difficile sottrarsi dal contesto in cui si vive. Riuscire a non farsi condizionare significa avere una grossa personalità che probabilmente non ci vedrebbe malati. La mia non è questione d'invidi ma piuttosto di disgusto. Ormai trovo anche assurdo parlare di cose profonde con la stragrande maggioranza delle persone che danno più importanza ad un paio di scarpe griffate che a ciò che produce il cervello. Ci ammaliamo di cancro per l'inquinamento ma i suv aumentano di giorno in giorno. Alla fine vale la pena anche di rischiare il cancro ma vuoi mettere la soddisfazione di presentarsi con il suv parcheggiato su aiule a verde, nel posto dei disabili, ecc davanti al bar in della città?
Non è questione d'invidi ma di senso di schifo. Io trovo più soddisfazione quando cammino nei campi con la schiera dei miei cani e gatti che mi seguono in religioso silenzio, ma purtroppo devo confrontarmi con questa società e con tutto quello che si porta dentro.

Condivido pienamente. Io provo disgusto, non invidia. Ma fate voi la diagnosi su ciò che provo io secondo voi. Vi dò degli elementi: sono disgustato da chi porta rispetto solo alle persone che teme (chi fa il forte con i deboli e viceversa), sono disgustato da chi predica bene e razzola male (chi non ha memoria di sè, quelli che non hanno coscienza delle propie vergogne e che anzi, si ergono ad esempio e si sentono l'incarnazione della giusta guida per gli altri), sono disgustato dai ruffiani privi di alcun talento se non quello di essere dei perfetti cortigiani e, ancor più, da chi non disprezza le loro ignobili adulazioni, sono disgustato dalla mancanza di giustizia e di meritocrazia, disgustato dal fatto che chi ci rappresenta non è quasi mai migliore di noi. Io non vorrei mai essere come i protagonisti degli esempi che ho fatto, non ne sono capace, non ne voglio essere capace, MA VORREI AVERE CIO' CHE CONQUISTANO LORO SEMPLICEMENTE PERCHE' NON SPETTA A LORO. Se è vero che il mondo dovrebbe essere un posto sempre migliore, non dovrebbe essere guidato da gente che non ha alcun merito.
Ora attendo la diagnosi: questi pensieri sono dettati da invidia?
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Messaggio  VuotoAperdere Sab Mar 12, 2016 10:13 pm

deultimo ha scritto:Ciao VAP, non ti licenziare! a meno che non trovi prima un altro lavoro. Inutile illudersi, in questo mondo anche per fare gli eremiti ci vogliono i danè, anzi ce ne vogliono ancor più di quanti ne servano per mischiarsi nella massa. In linea di massima sono d'accordo con le conclusioni di Mazzonrocky e Richarson. Bisogna darsi degli obbiettivi semplici, due o tre non di più, che siano raggiungibili, fattibili, non mete astratte filosofiche. Devono essere alla nostra portata, scopi pragmatici che ci consentano di stare in questo mondo a nostro modo, perché uscirne significa sprofondare ancor più nel vuoto e nell'isolamento, ovvero nella depressione. Ed è vano dirsi che si debba lottare contro il mondo perché per farlo, sempre che ciò sia possibile, ci vuole una forza che nessuno di noi ha, altrimenti semplicemente non scriverebbe in questo forum. Se vuoi, questi scopi, che ciascuno sceglierà secondo i propri gusti e la propria sensibilità, servono da compensazione allo schifo che ci tocca subire per il fatto di essere nati in questo mondo ed in questo secolo. Tra l'altro mi pare di ricordare che tu un obbiettivo lo avessi già...
Ciao De, è un piacere ritrovarti. L'obiettivo di cui parli era riferito alla ricerca di una metà che volesse condividere con me la voglia di vivere una vita lontana dal caos? In ogni caso, non credo che se uno sta male in mezzo agli altri, debba per forza stare peggio da solo. Secondo me siamo diventati talmente barbari moralmente, che forse sarebbero di più i vantaggi. Ma non lo so, non riesco ad immedesimarmi in esperienze estreme o che non ho fatto.
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Messaggio  deultimo Dom Mar 13, 2016 5:54 pm

Ciao Vap, anche per me è un piacere ritrovarti anche se, visto il tema del forum, forse sarebbe stato meglio per entrambi non ritrovarci affatto, almeno non qui. Detto questo, lo sai bene, anzi lo sanno tutti qui, che depressione e solitudine sono intimamente legate, che la prima porta all'ultima e viceversa. Non ho letto un post in questo forum in cui il depresso non si lamentava della sua solitudine, quando proprio non si disperava. Perciò ti dico che sì, uscire dalla solitudine dovrebbe essere un obiettivo primario di qualunque depresso. La stessa  psicoterapia dovrebbe costituire almeno un inizio in questa direzione ed anche, a suo modo, questo forum, anzi spesso capita che l'ultimo spinge il depresso ad intraprendere la prima. Il forum sarebbe dunque una sorta di pre-inizio sul percorso di adattamento del depresso, perché in fondo il depresso è un disadattato quasi totale, nei casi peggiori senza il "quasi". E' vero che il depresso talvolta si sente bene solo quando se ne sta rintanato nel suo mondo unico e particolare, che esclude il mondo esterno, ma questa magra ed illusoria consolazione dura poco, prima o poi i due mondi collidono ed è inutile dire quale mondo avrà la peggio, chi starà ancora più male di quanto sta già. E secondo me spesso la superiore rigidità morale che vanta il depresso ha l'unico scopo di giustificare la sua incapacità di stare al mondo. Come diceva pressappoco un noto filosofo che criticava il cristianesimo: il mondo è brutto perché il cristiano ha voluto che fosse così. Vale anche per il depresso perché se il mondo è brutto, è brutto per tutti perché non si può credere che i migliori morali debbano necessariamente cadere nella depressione.

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Messaggio  newnew Lun Mar 14, 2016 12:11 am

VuotoAperdere ha scritto:Io provo disgusto, non invidia. Ma fate voi la diagnosi su ciò che provo io secondo voi. Vi dò degli elementi: sono disgustato da chi porta rispetto solo alle persone che teme (chi fa il forte con i deboli e viceversa), sono disgustato da chi predica bene e razzola male (chi non ha memoria di sè, quelli che non hanno coscienza delle propie vergogne e che anzi, si ergono ad esempio e si sentono l'incarnazione della giusta guida per gli altri), sono disgustato dai ruffiani privi di alcun talento se non quello di essere dei perfetti cortigiani e, ancor più, da chi non disprezza le loro ignobili adulazioni, sono disgustato dalla mancanza di giustizia e di meritocrazia, disgustato dal fatto che chi ci rappresenta non è quasi mai migliore di noi. Io non vorrei mai essere come i protagonisti degli esempi che ho fatto, non ne sono capace, non ne voglio essere capace, MA VORREI AVERE CIO' CHE CONQUISTANO LORO SEMPLICEMENTE PERCHE' NON SPETTA A LORO. Se è vero che il mondo dovrebbe essere un posto sempre migliore, non dovrebbe essere guidato da gente che non ha alcun merito.
Ora attendo la diagnosi: questi pensieri sono dettati da invidia?

Non lo so.

Io l'invidia l'ho provata. Probabilmente la riproverò. Non la provo in questo momento.

E' vero il mondo non è come io vorrei. E quindi? Mi devo rattristare? No, lo prendo come un dato di fatto. Questo è il contesto. A me cercare la mia serenità, la mia felicità, in questa situazione.

Curare la mia salute, il mio fisico, il mio aspetto, il luogo in cui vivo, i miei mezzi e strumenti, il mio vestiario, i miei giochi. Da qui posso partire. Curare le mie relazioni. Tenere pulita la mia mente. Pormi degli obbiettivi realizzabili e alla mia portata. Non pretendere troppo. Non pretendere cose impossibili. Star bene. Vivere bene. Anche se non ho tutto quello che voglio. Anche se non ho quello che socialmente riteniamo necessario.

Uscire con gli amici, mangiare qualcosa insieme e andarsi a guardare una cosa al cinema.

Fare due parole con i propri genitori. Niente di che, commentare il telegiornale.

Farsi una bella partita a un videogioco che piace.

Scambiare due parole con gli altri membri del forum.

Scacciare via le ansie per la settimana lavorativa che ricominca, dicendosi "ci penso domani".

Piccoli piaceri della vita. Ce ne sono tantissimi altri.

Io punto su questo, sul vivere la mia vita. Il Mondo è imperfetto.

Ma chi sono io per cambiare il Mondo?

Chi sono io per dire come dovrebbe essere?

Chi sono io per volermene isolare? Come mai mi può passare per la mente di potermela passare bene senza il resto del genere umano?

Siamo imperfetti, io faccio parte di questa società imperfetta.

Soffriamo, e io soffrirò come soffrono gli altri.

Patirò le conseguenze degli errori e dei vizi di tutti.

E nonostante questo vivrò la mia vita, mi prenderò le mie soddisfazioni, vivrò ogni attimo, vedrò come andrà a finire, e, quando sarà la mia ora, me ne andrò con un bel sorriso.

Nonostante tutto e grazie a tutto, io vivrò la mia vita, farò le mie scelte, farò le mie esperienze, conoscerò tante e variegate persone e situazioni.

Questo è il mio giro in giostra e io ho deciso di godermelo, invece di starmene a rattristirmi perché la giostrà non è come io potrei ritenere che avrebbe dovuto essere.

Ognuno è libero di fare come meglio crede. E ci mancherebbe. Ma alla fine nella vita si mangia tutti, di dorme tutti, ci si lava tutti, e tutti si ha modo di fare due passi, scambiare due parole con qualcuno, e cose del genere.

Inutile credere "ah se fossi ricco..." o "ah se fossi bello..." o "ah se fossi più simpatico/intelligente/quello che vuoi ...." ... intuile credere di poter vivere in una condizione diversa... la condizione umana è quella che stiamo vivendo e possiamo accettarla e cercare di coglierne gli aspetti positivi o possiamo rifiutarla e deprimerci per quello che è brutto, ingiusto e sbagliato...

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Messaggio  richarson Lun Mar 14, 2016 11:29 am

Beh, ad essere onesto forse sono un po' invidioso.
Invidioso della superficialità, della gente che si aggrappa al niente per essere serena. L'auto da decine e decine di migliaia di euro, rende la gente tranquilla? e allora si sono invidioso. Forse se potessi permettermela e guardare tutti dall'alto in basso, forse sarei sereno. Si è vero sono beni effimeri; è vero le persone depresse sono le più sensibili e forse le più intelligenti, ma ora io invidio che gode del nulla, chi non pensa. IO HO SEMPRE PENSATO TROPPO.

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