cercasi un motivo disperatamente

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Messaggio  shame Sab Ott 10, 2015 11:56 am

Ciao a tutti,
era da un po' che non frequentavo un forum ma avevo nuovamente bisogno di non sentirmi completamente sola con i miei mostri interiori, che indubbiamente mi fanno tanta compagnia, tuttavia ogni tanto sentire una campana diversa fa bene, aiuta a crescere…
In realta non lo so nemmeno io da dove cominciare, ho scritto negli anni talmente tanti 'resoconti esistenziali' che dovrei essere diventata un' esperta in questo tipo di forma letteraria e invece mi ritrovo a non saper bene che dire.
Sara per questa leggerissima confusione mentale che mi ritrovo e una capacita di sintesi non proprio sviluppatissima.
Quindi racconterò un po di me 'ad cazzum'…sperando segretamente che qualcuno possa essere interessato alla mia storia.
Ho 40 anni suonati e lacrime da vendere.
Da quando ne ho 25 ho provato circa 456 terapeuti/guru/filosofi/padri spirituali/psico-operatori di ogni genere e provenienza (mai farmaci pero perché ci tengo alla mia mente bacata) ma sono ancora qui a cercarmi, a cercare un modo di stare al mondo senza provare costantemente un profondo senso di vergogna, umiliazione, inadeguatezza e tutto il kit di dolore e disperazione di cui e' provvisto chi come me crede nell'immenso valore di un preservativo.
Ora sono disoccupata da quasi 3 anni, a parte cosette irrilevanti e, nonostante svariati tentativi di affrancamento dal nucleo familiare - anche allontanandomi dal paese italico - sono sempre qui all'ovile in questa che ormai non so più se sia una gabbia chiodata all'interno o un soffice e caldo nido dove sentirmi protetta.
Urlo dentro di me in cerca di qualcuno che mi risponda e mi indichi una via ma sento soltanto l'eco del mio dolore.
Sono affamata di amore e comprensione ma non so riconoscerlo quando arriva perché non so quale sia il suo sapore e spesso lo confondo con surrogati che poco vi hanno a che fare.
Sono rimasta congelata alle emozioni che provava la mia bambina ferita (a un po' saranno servite tutte quelle psico-sedute).
Quando entro in relazione vado spesso in shock emotivo, mi paralizzo inside, il cervello va in pappa e mi trasformo in un'ebete (non che in condizioni normali sia un fulmine di guerra ma più ebete del solito);l'apparecchio s'inceppa e smette di funzionare e io posso solo assistervi impotente assieme al malcapitato in mia compagnia.Sono bei momenti davvero,provare per credere.
Non trovo un senso anche se pure vasco disse che non c'e', ma allora che ci sto a fare io qui?
Non trovo un luogo in cui sentirmi veramente a casa, delle persone che costituiscano la mia tribù.
Sono angosciata per ogni stronzata perché mi sento incapace di tutto mentre la mia anima anela a realizzarsi, trovare il modo di esprimersi, sentirsi riconosciuta.
Trascorro le mie giornate senza un perché, aspettando che il sig.Godot mi porti la lieta novella.
E quando tutto questo bel polpettone disgraziatamente finisce in un rapporto e' una festa.
Vabbuono dai, ho scritto troppo.
"Somewhere over the rainbow way up high there's a land that I heard of once in a lullaby…"
un abbraccio collettivo

shame

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Messaggio  merla Sab Ott 10, 2015 7:17 pm

Ciao shame,

ti rispondo per stessa età, più di una risonanza e perché, mia idea, il tuo messaggio appare un po' vago e forse ti risponderanno in pochi. ;-)

Non entro in dettaglio sulle risonanze, ma le percepisco chiaramente. Smile

Da una parte mi colpisce come tu scriva di non sapere riconoscere amore e comprensione: se fosse davvero così, non saresti in grado neanche di comprendere quando si tratta di surrogati. Magari manca il pezzo in cui riesci a portare alla coscienza esattamente quello che ti manca, ma insomma evidentemente dentro di te un po' riconosci, altrimenti non avresti neanche scritto.

Credo che in quel senso sia necessario, e possibile, solo allenarsi, un pezzo alla volta e mettendo un tassello alla volta per capire meglio quello che va bene e quello che va male. Non credo che ci siano altri modi anche se, comprensibilmente a 40 anni ci si sente "in ritardo". Almeno, a volte, io mi sento in ritardo.

Ammesso e non concesso che le risonanze ci siano davvero, mi viene da dirti che, nel bene e nel male, io ho svoltato nel momento in cui in pochissimo tempo mi son trovata di colpo senza legami, affettivi né familiari. Almeno riguardo ai legami più vicini. Dolorosissimo per certi versi (e non te lo auguro), ma è nell'autonomia emotiva (e non solo) conquistata dopo che si riesce veramente a incontrare l'altro.
Quando smetti (per scelta o come nel mio caso per costrizione) di lasciare che sia la famosa bambina ferita a muoverti verso l'altro, perché hai preso atto che la devi consolare da te. A quel punto in autonomia vai verso chi incontri ed è quell'autonomia che di consente di scegliere chi, come e quando. Poi cominci a incontrare persone diverse e quasi in automatico a evitare in partenza chi non è in grado di darti l'attenzione e la comprensione che ti servono.
Mi rendo conto che piano piano ho sempre bene bisogno di rifletterci...le persone sbagliate semplicemente non le incontro più.

Insomma, gabbia o nido, forse merita concentrarsi sull'affrancamento!
Ciao
merla


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Messaggio  shame Sab Ott 10, 2015 7:41 pm

Grazie per la tua risposta Merla.
Hai perfettamente ragione.
Il mio messaggio e' vago e confuso come lo sono io in questo momento, che forse sta durando da troppo tempo.
Forse ho sbagliato a ricercare in un forum quella accoglienza che posso darmi solo da me.
Grazie ancora per le tue parole Wink

shame

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Messaggio  merla Sab Ott 10, 2015 7:48 pm

Lieta di aver evidentemente colto le risonanze. Wink
merla
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Messaggio  alfredo Sab Ott 10, 2015 10:35 pm

ciao
Hai scelto " shame " come user name , che significa " vergogna " , e ne parli anche nel post:
" ma sono ancora qui a cercarmi, a cercare un modo di stare al mondo senza provare costantemente un profondo senso di vergogna, umiliazione, inadeguatezza " .

poi  : " ho provato circa 456 terapeuti/guru/filosofi/padri spirituali/psico-operatori di ogni genere ."

Con qualcuno di questi , avete considerato in modo approfonfito l'emozione della vergogna?

Sicuramente sarà avvenuto  parecchie volte , essendo a mio avviso la causa principale da cui nascono tutti i problemi .
Io ho fatto degli studi approfonditi su questo tema , in quanto vi ero particolarmente  coinvolto  e  ora l'ho ridotta sia d'intensità che di numero di situazioni .

Come sono andate le cose ?
Ti va di spiegarlo?

Alfredo

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Messaggio  shame Dom Ott 11, 2015 11:36 am

Ciao Alfredo,
si la vergogna e' un'emozione che mi accompagna da sempre.
Sicuramente e' stata considerata nei miei vari percorsi.
Nel parlare di 400 e rotti terapeuti ho voluto sdrammatizzare, nel senso che si, ho sempre cercato un confronto e un supporto (principalmente per un mio disperato bisogno di sentirmi 'vista e ascoltata') ma molti di questi sono state meteore, vuoi perché non si era creato un giusto feeling, vuoi perché ero ancora immersa fino al collo nelle mie resistenze/credenze che, sappiamo, possono boicottare tantissimo anche il più paziente e capace dei terapeuti.
Anche se ammetterlo non e' facile senza sentirmi un pelino idiota, e' solo da pochi anni che con grande fatica sto iniziando ad accettare di vedere quelle suddette resistenze.
Tornando alla vergogna, l'unico modo e' sforzarsi di agire e di affrontare proprio le situazioni dove maggiormente rischiamo di provarla per esercitarci ad accettarla come un ospite sgradito che si e' infilato in casa nostra e in questo modo piano piano ridimensionarla e magari ridurla in polvere.operazione per me ancora molto ardua.
Tu come ci sei riuscito se ti va di parlarne?
Spero di aver risposto alla tua domanda in ogni caso Rolling Eyes

shame

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Messaggio  alfredo Dom Ott 11, 2015 3:50 pm

post non necessario , il motivo è stato trovato !

alfredo

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