La perdita di un genitore... (il dolore più grande...)

Ieri, con lo psicologo ho provato ad affrontare la morte di mia madre.

Ho scoperto di non essere capace di parlarne, di vedere, i miei sentimenti.

Questa sera leggo che la nonna di Lunatica non curò il suo diabete... bene: mia madre morì per la stessa ragione.

Mia madre, mangiava dolci.

Se dovevo uscire avevo paura.

E non la potevo manifestare.

E non potevo fare nulla... neanche piangere.

Mi sento impotente.

Avrei dovuto "impormi", non ci sono riuscito...

Ieri, dunque, ho realizzato di provare un senso di colpa enorme... come se io fossi responsabile della sua morte...

Quando mia madre è morta, il tempo si è fermato.

E tutto è silenzio ed attesa.

Ma non sòno capace di parlarne né di scriverne...

Scrivo questo post per dire una cosa: spesso la Depressione è legata ad un Lutto.

....

per tua madre, ma soprattutto per te.
Perchè il dolore è per chi rimane. Inutili le solite frasi banali del "devi farti forza" ecc..
Meglio dirti che non sei solo, che se vuoi puoi sfogarti con noi.

Tutti i dolori immensi ci lasciano ferite aperte che cerchiamo di rimuovere dalla mente, ma rimangono nel profondo, provocandoci dolore. Meglio parlarne se c'è qualcosa ancora di sospeso, qualcosa di non digerito, di non perdonato.
Quando potrai sentire il dolore senza la colpa, quando potrai pensare a lei con un piccolo sorriso di piacere, allora potrai smettere di parlarne.

La morte di un genitore , specie la madre crea un vuoto difficilmente colmabile , in tempi brevi , per tutti è stato il punto di riferimento essenzilae , nel bene e nel male . Rielaborare il lutto, e la mancanza del suo tipo di affetto , richiede tempi lunghi .
Purtroppo ,se interviene il senso di colpa per quello che non si è fatto ma si presume si avrebbe dovuto fare , si peggiora il prcesso di rielaborazione del lutto , da evento ineluttabile a qualcosa che non si risolve mai .
Il senso di colpa puù diventare lacerante , perchè nel caso della morte , non si ha più la possibilità di intervenire per riparare il danno che si pensa di aver causato .
Ma noi , non abbiamo la possibilità di decidere sempre cosa devono fare gli altri , familiari compresi , anche quando ci accorgiamo che agiscono a nostro giudizio male . Alla fine solo loro , sono responsabili delle loro scelte e conseguenze , come pure noi delle nostre . Questo pensiero , può aiutarci a non farci travolgere dal senso di colpa oltre misura .

Un abbraccio forte forte.

Grazie.

E' molto difficile commentare un avvenimento di questo tipo. Il lutto probabilmente è la maggior causa di depressione. E' fonte di una immensa tristezza che colpisce chiunque, anche chi non è soggetto ad ammalarsi di depressione. E' normale sentirsi smarriti in situazioni del genere. La cosa che più mi gela il cuore è pensare che la morte dei genitori è una cosa che tocca a tutti noi, prima o poi (a meno che loro non sopravvivano a noi, ma in quel caso il dolore è mille volte più straziante per loro). Io ho ancora i genitori entrambi in vita. Mi capita spesso (e non so se capita o è capitato anche a voi) di immaginare come sarà quando loro non ci saranno più, e non riesco ad accettare dentro di me l'ipotesi di non vederli più, e soprattutto di assistere alla loro partenza. Non so come mi sentirò, ma ho paura che potrebbe essere un avvenimento che risveglierebbe la mia depressione, e mi farebbe rivivere certi momenti di angoscia che non vorrei mai rivivere. Ma purtroppo devo essere preparato anche a questo. Spero che quando questi lutti accadranno io possa essere circondato dall'affetto di una moglie e dei figli che mi vogliono bene...

Luciano ha scritto:E' molto difficile commentare un avvenimento di questo tipo. Il lutto probabilmente è la maggior causa di depressione. E' fonte di una immensa tristezza che colpisce chiunque, anche chi non è soggetto ad ammalarsi di depressione. E' normale sentirsi smarriti in situazioni del genere. La cosa che più mi gela il cuore è pensare che la morte dei genitori è una cosa che tocca a tutti noi, prima o poi (a meno che loro non sopravvivano a noi, ma in quel caso il dolore è mille volte più straziante per loro). Io ho ancora i genitori entrambi in vita. Mi capita spesso (e non so se capita o è capitato anche a voi) di immaginare come sarà quando loro non ci saranno più, e non riesco ad accettare dentro di me l'ipotesi di non vederli più, e soprattutto di assistere alla loro partenza. Non so come mi sentirò, ma ho paura che potrebbe essere un avvenimento che risveglierebbe la mia depressione, e mi farebbe rivivere certi momenti di angoscia che non vorrei mai rivivere. Ma purtroppo devo essere preparato anche a questo. Spero che quando questi lutti accadranno io possa essere circondato dall'affetto di una moglie e dei figli che mi vogliono bene...

Hai scritto davvero delle parole bellissime, Luciano.



(Grazie)

Pavely ha scritto:

Hai scritto davvero delle parole bellissime, Luciano.



(Grazie)

Prego

Pavely ha scritto:Ieri, con lo psicologo ho provato ad affrontare la morte di mia madre.

Ho scoperto di non essere capace di parlarne, di vedere, i miei sentimenti.

Questa sera leggo che la nonna di Lunatica non curò il suo diabete... bene: mia madre morì per la stessa ragione.

Mia madre, mangiava dolci.

Se dovevo uscire avevo paura.

E non la potevo manifestare.

E non potevo fare nulla... neanche piangere.

Mi sento impotente.

Avrei dovuto "impormi", non ci sono riuscito...

Ieri, dunque, ho realizzato di provare un senso di colpa enorme... come se io fossi responsabile della sua morte...

Quando mia madre è morta, il tempo si è fermato.

E tutto è silenzio ed attesa.

Ma non sòno capace di parlarne né di scriverne...

Scrivo questo post per dire una cosa: spesso la Depressione è legata ad un Lutto.

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un anno e mezzo fa ho perso la MIA,e ancora soffro come un cane non passa giorno che non ci penso e tutte le settimane vado a trovarla e a portare fiori al suo piccolo giardino eravamo legatissimi ci telefonavamo e ci vedevamo piu volte al giorno,era molto malata ed anziana entrava e usciva dagli ospedali e io li a correre ogni volta da lei,in piu l'ho aiutata in casa quando potevo e poi altri milioni di cose fatte per lei,se ne è andata o si è lasciata andare il 2 marzo 2011 era stanca di stare male e di girare per ospedali,se solo l'avessi ancora con me...

Pavely ha scritto:Ieri, con lo psicologo ho provato ad affrontare la morte di mia madre.

Ho scoperto di non essere capace di parlarne, di vedere, i miei sentimenti.

Questa sera leggo che la nonna di Lunatica non curò il suo diabete... bene: mia madre morì per la stessa ragione.

Mia madre, mangiava dolci.

Se dovevo uscire avevo paura.

E non la potevo manifestare.

E non potevo fare nulla... neanche piangere.

Mi sento impotente.

Avrei dovuto "impormi", non ci sono riuscito...

Ieri, dunque, ho realizzato di provare un senso di colpa enorme... come se io fossi responsabile della sua morte...

Quando mia madre è morta, il tempo si è fermato.

E tutto è silenzio ed attesa.

Ma non sòno capace di parlarne né di scriverne...

Scrivo questo post per dire una cosa: spesso la Depressione è legata ad un Lutto.

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Molto simile alla mia situazione.......mia madre non curò il cancro all'intestino per autopunirsi di mia sorella, io sapevo che stava malissimo e non potevo fare niente...
e lei lo ha lasciato andare per un anno, lui ha camminato in maniera estremamente veloce in quanto mia madre aveva 46 anni...
io sapevo tutto....
ho chiamato dottori e quant'altro....e quando è andata era tardi.
la stessa cosa l'ho subita molti anni prima da parte di mio nonno, mi accorgevo che stava male......e faceva la stessa cosa..
il senso di colpa è la cosa più inutile che possa esistere sulla faccia della terra.....e mi ha portato a sentirmi uno schifo per 6 anni pur sapendo di non esserlo....c'è chi mi ha creduto e chi no.......chi ha creduto veramente che io fossi uno schifo....
eh no.........
nessuno lo è, quando una persona sta male c'è un mondo dietro.

io non credo che un lutto abbia sempre come conseguenza una depressione. Può averla ma nella maggior parte dei casi il lutto è un processo naturale di distacco che implica tristezza ma non è una malattia. se si cronicizza e col tempo non sparisce per tornare a una situazione analoga alla precendente allora il lutto può essere una depressione ma tutti i lutti non sono una depressione.

personalmente credo di aver vissuto il lutto quando mio padre ricevette la diagnosi di un cancro incurabile e non quando alla fine morì. Quando morì era arrivato proprio alla fine in condizioni che è meglio morire che continuare a vivere e la sua morte non fu una cosa tragica ma quasi una liberazione da una sofferenza senza via d'uscita.

marco7 ha scritto:io non credo che un lutto abbia sempre come conseguenza una depressione. Può averla ma nella maggior parte dei casi il lutto è un processo naturale di distacco che implica tristezza ma non è una malattia. se si cronicizza e col tempo non sparisce per tornare a una situazione analoga alla precendente allora il lutto può essere una depressione ma tutti i lutti non sono una depressione.

personalmente credo di aver vissuto il lutto quando mio padre ricevette la diagnosi di un cancro incurabile e non quando alla fine morì. Quando morì era arrivato proprio alla fine in condizioni che è meglio morire che continuare a vivere e la sua morte non fu una cosa tragica ma quasi una liberazione da una sofferenza senza via d'uscita.

Il dolore è soggettivo, anche l'elaborazione, non è per tutti uguale!!
entrano in gioco tante cose.....
anche il rapporto instaurato nell'infanzia con il genitore ha la sua importanza...sono fattori molteplici.
per esempio, il lutto di mia madre da solo non mi ha innescato una depressione....sono stati gli eventi che ho vissuto dopo ad innescare i meccanismi di autodistruzione!
poi se nell'elaborazione ci rientra pure il fattore senso di colpa....si complicano le cose..
e poi è vero è un processo naturale!!! magari non era nella norma (per es per me) il rapporto instaurato con mia madre..
calcola che mi sembra di aver sofferto di più per il mio ex(ancora vivo)!! che si è allontanato spontaneamente che per mia madre che per forze maggiori se ne è andata. questa cosa sembra brutta detta così...ma a me la morte in sè non mi ha mai spaventato più di tanto...è il vuoto che lascia che può essere terribilmente incolmabile....quindi muore una parte di te
chi ti lascia volontariamente invece è come se uccidesse parte di te...
in tutti e due i casi c'è una rinascita....con tempi e modi diversi.!

"calcola che mi sembra di aver sofferto di più per il mio ex(ancora vivo)!! che si è allontanato spontaneamente che per mia madre che per forze maggiori se ne è andata. "

la fine di una relazione può essere un lutto, proprio come se fosse morta una persona, non l'ho sperimentato personalmente ma conosco delle persone che l'hanno vissuto.

Io direi che rispettare i genitori, rispettarne la memoria, il loro averci messo al mondo, la loro compagnia e cura anche se con i difetti e i limiti di qualsivoglia tipo (tranne pedofilia e induzione alla camorra)... sia fare il proprio bene. Cosa più del bene di un figlio può volere persino dopo la morte? E il senso di colpa dovrebbe essere superato dal loro bene poiché ci amano anche se abbiamo fatto del male. Il "loro" amore per noi dobbiamo rispettare, non il nostro, Per loro il nostro amore è un di più, un "ritorno" di qualcosa di cui sarebbero felici di ricevere, ma per loro siamo più importanti noi, non i nostri regali, parole, atti.
E poi... sono davvero essi morti a tutti gli effetti? Cosa vuol dire "morti"?

Caro papà, mi manchi tanto, eri disposto a vendere il cuore per me, e lo hai fatto.

tic tac ha scritto:Caro papà, mi manchi tanto, eri disposto a vendere il cuore per me, e lo hai fatto.

Una cosa bella, una bella dichiarazione fatta col cuore... grazie a te e agli altri per il vostro esservi aperti, perché anch'io ho perso mio padre seppur tanto tempo fa. E credo che queste cose facciano del bene ai nostri cari ed a noi stessi.

la perdita di un genitore causa depressione..se non i comincia a lavorare subito sull'elaborazione del lutto...almeno nel mio caso è stato cosi...ho agito troppo tardi

claire89 ha scritto:la perdita di un genitore causa depressione..se non i comincia a lavorare subito sull'elaborazione del lutto...almeno nel mio caso è stato cosi...ho agito troppo tardi

Concordo! mi è successa la stessa cosa!...

Ciao,mi faceva piacere rispondere da ex depresso al fatto che la morte di un carissimo genitore puo' portare a tristezza e depressione.Io che sono guarito miracolosamente dalla depressione e conseguentemente mi sono convertito posso dire oggi che sto facendo un percorso spirituale che la morte non esiste ed è un passaggio ad un altra vita si spera di felicita'.la mamma non è morta l'anima non muore mai se una persona guarda la vita dando un senso a tutto non vi è piu' sofferenza quando una persona muore anzi vi è impegno nel cercare un giorno di potere riabbracciare i propri cari per l'eternita'!!!.Il mondo crede che la morte è la fine di tutto bene io vi posto del link delle famose esperienze pre-morte NDE (informatevi) di milioni di casi nella storia dell'umanita' anche quando la medicina nn era attrezzata con farmaci,anestetici ecc.ecc. (vedi nde G.Jung) che spero vi illuminano su quello che è la realta' cioe' l'Eternita' che anche le apparizioni della Madonna a Medjugorie confermano ma tutto il mondo cristiano dice chiaramente che esiste un Paradiso ed un Inferno.La cosa migliore da fare sarebbe pregare per i morti perchè potrebbero aver bisogno di tante preghiere.Informatevi su quello che sono dei segni che Dio ci ha voluto dare come le esperienze pre-morte NDE.Cercate la verità e la troverete.Saluti.

https://www.youtube.com/watch?v=bJLJmNTd7Ic
https://www.youtube.com/watch?v=SaRG5Si5qH0
ecc.ecc.ecc.

Una volta le esperienze di pre-morte erano appannaggio di pochi esperti di fenomeni paranormali, oggi (anzi, da tempo) con le tecniche di rianimazione per infartuati ed incidentati gravi, si è visto che il fenomeno è molto comune. Tutte le esperienze sono simili ed hanno delle fasi pressocché coincidenti. Concordo che siano vere e non per mancanza di ossigeno perché ognuno, ogni cervello, dovrebbe interpretarle differentemente più o meno come nei sogni o con allucinogeni. E data anche la mole enorme, ne deduco che esse siano reali. Su questo non c'è dubbio. Io dico però ancora un'altra cosa.
Noi siamo fatti di materia, il nostro cervello è fatto di materia. Il cervello è composto di neuroni che si scambiano segnali e combinazioni di segnali, informazioni etc. quasi infiniti. I segnali sono fatti di trasmissione di impulsi elettrici e chimici insieme. Le cellule (cioè i neuroni) sono fatti di molecole, atomi e particelle nucleari più piccole. Quindi tutto "materia". Ma da queste infinite combinazioni di informazioni e organizzazioni di cellule e segnali e quant'altro, nascono il pensiero, le emozioni, i sentimenti, l'intelligenza, il ricordo, l'ironia, l'amore, la depressione. Ma...
L' "architettura" del pensiero, come fosse un edificio o una città, il disegno, il progetto... non sono materiali. Se io progetto una villa, è perché ho un'idea, e solo "dopo" la sviluppo su carta o su computer. Il costruito è "prima" pensiero astratto, non disegno-progetto. Il nostro pensiero non è le cellule e le loro trasmissioni. E' qualcosa di più, di altro. Anche la nostra stessa costruzione, l'idea di noi, è qualcosa di diverso da ciò che siamo. Noi siamo il frutto di qualcosa "altro": il caso, l'universo o Dio. In ogni caso dentro e fuori abbiamo un'anima o quello che diavolo è o come cavolo la si vuol chiamare. E lo spirito che ci ha creati lo ha saputo fare molto bene. In verità anche le cose inanimate sono state fatte molto bene, in modo molto "organizzato", e non mi sembra che possa morire un'Idea, un Pensiero: né il nostro né di chi l'ha organizzato o creato. Questa roba non è materiale, e non è detto che nasca dalla materia.
Potrebbe essere pure l'inverso.

Non ci sono parole...ed hai ragione che un "fatti forza" non serve a nessuno!
Neanche a me è servito quando è morto prima mio zio e poi mio nonno...ma non è la stessa cosa!
Per te è un dolore maggiore...perchè è un familiare più a te vicino!
Spero che un giorno tu riesca ad elaborare il lutto...magari anche a digerirlo (ma immagino impossibile!)
So come ti senti...se hai voglia di parlarne...sono pronto ad ascoltarti!
Ti sono vicino...col cuore e con la mente...