I FILM CHE AMIAMO
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Ultimo film di Woody Allen
Chiaramente non posso parlare del film.
Woody Allen è solo il regista.
E' stato grande.
I cambi di scena che lasciano di stucco,
i cambi di musica con l'azione o i sentimenti interni...
i punti di vista dell'uno o dell'altro: ci si sente chiaramene nello sguardo del protagonista.
Le contraddizioni della vita, i momenti da sogno eppure così reali nella vita di tutti i giorni, di ognuno.
L'alfa e l'omega...
E' uno di quei film sicuramente da rivedere.
Woody Allen è solo il regista.
E' stato grande.
I cambi di scena che lasciano di stucco,
i cambi di musica con l'azione o i sentimenti interni...
i punti di vista dell'uno o dell'altro: ci si sente chiaramene nello sguardo del protagonista.
Le contraddizioni della vita, i momenti da sogno eppure così reali nella vita di tutti i giorni, di ognuno.
L'alfa e l'omega...
E' uno di quei film sicuramente da rivedere.
Stef- Numero di messaggi : 1033
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il diario di una cameriera
le journal d'une femme de chambre. FRA/ITA 1964, luis bunuel
tratto dall'omonimo romanzo di octave mirbeau. Il Maestro e jean-claude carrière (da qui in poi suo collaboratore principale per le tutte le sceneggiature europee fino a "Quell'oscuro oggetto del desiderio") traspongono l'intreccio nei primi anni '30, per raccontare l'abiezione sociale dilagante nell'europa invasa dai movimenti dell'estrema destra (qui abbiamo un paio di personaggi militanti dell'action francaise). Dopo gli anni delle ristrettezze economiche messicane, bunuel trova in serge silberman la solida figura di produttore che gli serve e realizza un film piuttosto elegante, teso e assertivo. Può avvalersi di un cast tecnico e artistico all'altezza: tra i protagonisti, jeanne moreau (premiata al festival di karlovy vary) e un michel piccoli concentrato e divertente. Gli esterni della campagna francese sono fangosi, selvatici e foschi quanto basta per ambientarvi la vicenda di una cameriera, giunta da parigi in cerca di lavoro, che esplora un milieu disgustoso e provinciale, popolato di vecchi gentiluomini pervertiti, cacciatori di dote, curati e sacrestani che propalano ideologie rancide e insegnamenti meschini. Questo campionario di degrado e follia dissimulata è il perimetro desolante al cuore del quale si consuma un orrendo infanticidio con stupro. l'eroina del film tenterà di individuare il colpevole e assicurarlo alla giustizia.
Curiosità: un corteo antisemita che marcia per le strade di cherbourg, nell'ultima sequenza, scandisce lo slogan: "W chiappe!". Il questore jean chiappe è realmente esistito, fu infatti lui a firmare il provvedimento di sequestro dalle sale di uno tra i primi capolavori di bunuel, L'age d'or, che fu perciò ritirato dopo una sola settimana dallo studio 28 di parigi dove era stato proiettato, attirando scandalo e spedizioni punitive di teppisti nazionalisti
tratto dall'omonimo romanzo di octave mirbeau. Il Maestro e jean-claude carrière (da qui in poi suo collaboratore principale per le tutte le sceneggiature europee fino a "Quell'oscuro oggetto del desiderio") traspongono l'intreccio nei primi anni '30, per raccontare l'abiezione sociale dilagante nell'europa invasa dai movimenti dell'estrema destra (qui abbiamo un paio di personaggi militanti dell'action francaise). Dopo gli anni delle ristrettezze economiche messicane, bunuel trova in serge silberman la solida figura di produttore che gli serve e realizza un film piuttosto elegante, teso e assertivo. Può avvalersi di un cast tecnico e artistico all'altezza: tra i protagonisti, jeanne moreau (premiata al festival di karlovy vary) e un michel piccoli concentrato e divertente. Gli esterni della campagna francese sono fangosi, selvatici e foschi quanto basta per ambientarvi la vicenda di una cameriera, giunta da parigi in cerca di lavoro, che esplora un milieu disgustoso e provinciale, popolato di vecchi gentiluomini pervertiti, cacciatori di dote, curati e sacrestani che propalano ideologie rancide e insegnamenti meschini. Questo campionario di degrado e follia dissimulata è il perimetro desolante al cuore del quale si consuma un orrendo infanticidio con stupro. l'eroina del film tenterà di individuare il colpevole e assicurarlo alla giustizia.
Curiosità: un corteo antisemita che marcia per le strade di cherbourg, nell'ultima sequenza, scandisce lo slogan: "W chiappe!". Il questore jean chiappe è realmente esistito, fu infatti lui a firmare il provvedimento di sequestro dalle sale di uno tra i primi capolavori di bunuel, L'age d'or, che fu perciò ritirato dopo una sola settimana dallo studio 28 di parigi dove era stato proiettato, attirando scandalo e spedizioni punitive di teppisti nazionalisti
Re: I FILM CHE AMIAMO
Adoro Woody Allen.I suoi films sono geniali,divertenti,provocatori.Sono molto affezionata ad "Io ed Annie","La dea dell'amore"e "Manhattan".Anche come musicista jazz non è niente male
lunatica- Numero di messaggi : 925
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Re: I FILM CHE AMIAMO
"Quand'ero piccolo i miei genitori hanno cambiato casa una decina di volte. Ma io sono sempre riuscito a trovarli"
"Il leone e il vitello giaceranno insieme, ma il vitello non dormirà molto"
"Ho smesso di fumare. Vivrò una settimana di più e in quella settimana pioverà a dirotto"
"Se non sbagli ora e di nuovo, è segno che non vuoi correre rischi"
"La psicanalisi è un mito tenuto vivo dall'industria dei divani"
"La vita è sostanzialmente tragica: ma qualche volta riesce ad essere meravigliosa"
"Il leone e il vitello giaceranno insieme, ma il vitello non dormirà molto"
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"La vita è sostanzialmente tragica: ma qualche volta riesce ad essere meravigliosa"
lunatica- Numero di messaggi : 925
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Località : profondo sud
Consigli cinematografici: "Lasciami entrare".
Titolo: "Lasciami entrare"
Titolo originale: Låt den rätte komma in
Regia: Tomas Alfredson
Sceneggiatura: John Ajvide Lindqvist
Fotografia: Hoyte Van Hoytema
Montaggio: Tomas Alfredson, Daniel Jonsäter
Musica: Johan Söderqvist
Interpreti: Kåre Hedebrant, Lina Leandersson, Per Ragnar, Henrik Dahl, Karin Bergquist, Peter Carlberg, Ika Nord
Nazione: Svezia
Anno: 2008
Durata: 114’
Distribuzione: Bolero Film
....
Vorrei consigliare questo film bellissimo.
La storia può apparire sciocca... Oskar, (Kore Hedebrant), è un ragazzo vessato, a scuola, da dei bulli...
Un giorno, accanto al suo appartamento, arriva Eli (Lina Leandersson, una bambina che ha occhi grandissimi, magici) con il Padre.
Eli non ha freddo (siamo in Svezia...). Rimane nella neve (la fotografia di van Hoytema è veramente qualcosa che ha il sapore dell'incanto)... và accanto a Oskar e dice subito: "Noi non possiamo essere amici".
Poi, Oscar le dà un cubo di Rubik (l'amore è così... difficilissimo complicato dilemma per gli uomini che le donne sanno risolvere con un gesto) e lei Eli glielo compone con pochi gesti. Tra Eli e Oskar nasce l'amore. Eli è la Forza di Oskar. Eli protegge Oskar.
Eli è una vampira. E' una creatura che non ha beni materiali, unghie sporche, vestiti improbabili, capace di volare, nessun mobile, azzanna le persone al collo e ne succhia la vita. E' una "donna che corre con i lupi". Ed è un simbolo bellissimo. Ogni donna, ogni bambina, si deve confrontare con la natura, con l'ignoto, parlare alla luna. E' questo qualcosa che gli uomini non potranno mai capire.
Gli uomini sono razionalità, comprensione, civiltà. Le donne, invece, hanno r e a l m e n t e un corpo. Le donne sentono la rabbia, l'aggressività, la violenza ad un livello che nessun uomo può comprendere e nel film, questa verità, appare in una chiarezza pura. Il bambino, Oskar, ha bisogno di abbandonarsi alla Femminilità di Eli. L'uomo ha bisogno della Donna per sentirsi forte... L'uomo è la neve, la neve che vediamo scendere con leggerezza in tutto il film, quella neve che copre i corpi. La donna è il sangue, le corse, il dolore, la notte.
Eli è una vampira e per entrare in una casa deve essere i n v i t a t a. Deve esserci una persona che deve dire: "Puoi entrare". Eli può chiederlo... "Lasciami entrare...". Ma se il permesso le viene negato lei, entrando, andrà incontro alla morte. Osservate questo gesto. Osservate quanto dica della femminilità. Osservate come questa frase (lasciami entrare) racchiuda in sé il bisogno d'amore delle donne. Le donne, forse, desiderano solo questo: entrare. Entrare nel cuore degli uomini che amano. Entrare nel loro corpo. Essere racchiuse in questo... sentire battere il cuore della persona amata, sentire il sangue pulsare nel suo corpo.
Lasciami entrare è un film, semplicemente, bellissimo.
I delitti... i gesti per i vampiri... rimangono tutti nello sfondo.
Nella bellissima colonna sonora di Sorderqvist, possiamo vedere la bellezza della Svezia.
La precisione d'ogni parola.
...
Un film emozionante.
Titolo originale: Låt den rätte komma in
Regia: Tomas Alfredson
Sceneggiatura: John Ajvide Lindqvist
Fotografia: Hoyte Van Hoytema
Montaggio: Tomas Alfredson, Daniel Jonsäter
Musica: Johan Söderqvist
Interpreti: Kåre Hedebrant, Lina Leandersson, Per Ragnar, Henrik Dahl, Karin Bergquist, Peter Carlberg, Ika Nord
Nazione: Svezia
Anno: 2008
Durata: 114’
Distribuzione: Bolero Film
....
Vorrei consigliare questo film bellissimo.
La storia può apparire sciocca... Oskar, (Kore Hedebrant), è un ragazzo vessato, a scuola, da dei bulli...
Un giorno, accanto al suo appartamento, arriva Eli (Lina Leandersson, una bambina che ha occhi grandissimi, magici) con il Padre.
Eli non ha freddo (siamo in Svezia...). Rimane nella neve (la fotografia di van Hoytema è veramente qualcosa che ha il sapore dell'incanto)... và accanto a Oskar e dice subito: "Noi non possiamo essere amici".
Poi, Oscar le dà un cubo di Rubik (l'amore è così... difficilissimo complicato dilemma per gli uomini che le donne sanno risolvere con un gesto) e lei Eli glielo compone con pochi gesti. Tra Eli e Oskar nasce l'amore. Eli è la Forza di Oskar. Eli protegge Oskar.
Eli è una vampira. E' una creatura che non ha beni materiali, unghie sporche, vestiti improbabili, capace di volare, nessun mobile, azzanna le persone al collo e ne succhia la vita. E' una "donna che corre con i lupi". Ed è un simbolo bellissimo. Ogni donna, ogni bambina, si deve confrontare con la natura, con l'ignoto, parlare alla luna. E' questo qualcosa che gli uomini non potranno mai capire.
Gli uomini sono razionalità, comprensione, civiltà. Le donne, invece, hanno r e a l m e n t e un corpo. Le donne sentono la rabbia, l'aggressività, la violenza ad un livello che nessun uomo può comprendere e nel film, questa verità, appare in una chiarezza pura. Il bambino, Oskar, ha bisogno di abbandonarsi alla Femminilità di Eli. L'uomo ha bisogno della Donna per sentirsi forte... L'uomo è la neve, la neve che vediamo scendere con leggerezza in tutto il film, quella neve che copre i corpi. La donna è il sangue, le corse, il dolore, la notte.
Eli è una vampira e per entrare in una casa deve essere i n v i t a t a. Deve esserci una persona che deve dire: "Puoi entrare". Eli può chiederlo... "Lasciami entrare...". Ma se il permesso le viene negato lei, entrando, andrà incontro alla morte. Osservate questo gesto. Osservate quanto dica della femminilità. Osservate come questa frase (lasciami entrare) racchiuda in sé il bisogno d'amore delle donne. Le donne, forse, desiderano solo questo: entrare. Entrare nel cuore degli uomini che amano. Entrare nel loro corpo. Essere racchiuse in questo... sentire battere il cuore della persona amata, sentire il sangue pulsare nel suo corpo.
Lasciami entrare è un film, semplicemente, bellissimo.
I delitti... i gesti per i vampiri... rimangono tutti nello sfondo.
Nella bellissima colonna sonora di Sorderqvist, possiamo vedere la bellezza della Svezia.
La precisione d'ogni parola.
...
Un film emozionante.
Io e Annie, Manhattan e Provaci ancora Sam
Anch'io sono rimasto colpito da Io e Annie, ho persino il libretto del testo del film della Universale Economica Feltrinelli: costa pochissimo (quando non c'era l'euro 5.000 lire).
Ricordo che eravamo in parecchi in piedi nel cinema per mancanza di posti (all'epoca non esistevano le multisale). Favolosa quella visualizzazione dei pensieri mentre si dicevano tutt'altro. E poi che bella quella Diane Keaton! Grande attrice e degna compagna: sono rimasti amici e si stimano ancor oggi.
Manhattan con la sua panoramica iniziale di New York, e con la vista del ponte di Brooklin, è un affresco della vita (nevrotica) della grande città. La stessa vita sentimentale ne viene influenzata.
Il bianco e nero rende il film un'opera da gran maestro dell'arte cinematograrfica e della scenografia.
La musica di Gershwin propria del classicismo Neworkese è semplicemente "mitica". Rappresentativa, bellissima, azzeccata al 1000 ‰.
Purtoppo la Dea dell'Amore non sono riuscito a vederlo ma in compenso ho visto, a suo tempo, Provaci ancora Sam.
Andai con una mia cara amica e fu sconvolgente perché la storia riguardava proprio due amici (maschio e femmina).
Un bacio.
Stef
Ricordo che eravamo in parecchi in piedi nel cinema per mancanza di posti (all'epoca non esistevano le multisale). Favolosa quella visualizzazione dei pensieri mentre si dicevano tutt'altro. E poi che bella quella Diane Keaton! Grande attrice e degna compagna: sono rimasti amici e si stimano ancor oggi.
Manhattan con la sua panoramica iniziale di New York, e con la vista del ponte di Brooklin, è un affresco della vita (nevrotica) della grande città. La stessa vita sentimentale ne viene influenzata.
Il bianco e nero rende il film un'opera da gran maestro dell'arte cinematograrfica e della scenografia.
La musica di Gershwin propria del classicismo Neworkese è semplicemente "mitica". Rappresentativa, bellissima, azzeccata al 1000 ‰.
Purtoppo la Dea dell'Amore non sono riuscito a vederlo ma in compenso ho visto, a suo tempo, Provaci ancora Sam.
Andai con una mia cara amica e fu sconvolgente perché la storia riguardava proprio due amici (maschio e femmina).
Un bacio.
Stef
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Re: I FILM CHE AMIAMO
"C'è poi... c’è quell'altra battuta – importante per me – di solito attribuita a Groucho Marx... ma io credo che risalga a Freud, quando parla del motto di spirito e dei rapporti fra le barzellette e l'inconscio. Dice... cito a memoria... dice... hm... parafraso... dice: «Non accetterei mai di far parte di un circolo che accettasse fra i suoi soci uno come me». Questa è la battuta chiave della mia vita d’adulto per quanto riguarda i miei rapporti con le donne"
E' proprio un film straordinario, indimenticabile.E poi ci sono tutti i classici temi trattati da Woody Allen,come il rapporto con la psicanalisi,l'amore per New York,le relazioni sentimentali difficili,ecc.
E Diane Keaton è splendida
E' proprio un film straordinario, indimenticabile.E poi ci sono tutti i classici temi trattati da Woody Allen,come il rapporto con la psicanalisi,l'amore per New York,le relazioni sentimentali difficili,ecc.
E Diane Keaton è splendida
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Re: I FILM CHE AMIAMO
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Re: I FILM CHE AMIAMO
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Re: I FILM CHE AMIAMO
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Re: I FILM CHE AMIAMO
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Re: I FILM CHE AMIAMO
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Re: I FILM CHE AMIAMO
Io e Annie
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Re: I FILM CHE AMIAMO
Valzer con Bashir
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Re: I FILM CHE AMIAMO
Una pura formalità
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