La mia storia, ricordi rimossi

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La mia storia, ricordi rimossi Empty La mia storia, ricordi rimossi

Messaggio  se nulla conta.. Sab Gen 17, 2015 3:26 pm

Ciao a tutti Smile Sono iscritto al forum da alcuni anni ma raramente intervengo nelle discussioni..nei momenti di sconforto mi aiuta leggere cose incoraggianti e vedere i pareri sebbene siano cose non rivolte a me.
La depressione ha fatto parte della mia vita per tutto il periodo adolescenziale cioè dai 13 14 anni in poi sebbene abbia preso coscienza del problema alcuni anni dopo. Non so bene come spiegarlo ma solo ora vedo un quadro generale della cosa ed è da poco che ho sviluppato una coscienza del mio passato.
Da piccolo ero un bambino introverso e molto timido, non giocavo con gli altri bambini..
Ho subito atti di bullismo anche pesanti in ogni scuola, classe, o posto che abbia frequentato fino all'età di 15 anni circa.
Ho imparato a usare la bicicletta a 6 anni perché i bambini del mio quartiere mi picchiavano e mi minacciavano se mi trovavano solo. Alle elementari gruppi di bambini mi circondavano e mi tiravano sassi e castagne in faccia, mi picchiavano o mi insultavano. Alle medie non ero integrato e le persone mi isolavano; solo un amico mi stava vicino.
Ero un ragazzino timido e alle superiori mi ritrovai in una classe di stronzi, in una scuola che avevo scelto spinto dai miei genitori e senza amici.
Quei ragazzi mi hanno tormentato ogni giorno e ogni ora rendendomi la vita un inferno.
In famiglia non stavo bene, con mia madre ho sempre avuto un rapporto di amore-odio e mio padre dopo la mia infanzia ha rinunciato a capirmi ed è stato quasi sempre assente. Dico odio perché spesso da piccolo ho detto di odiarla, mia madre, ma i motivi preferisco tenerli per me e mi dilungherei troppo.
A 16 anni ho cambiato scuola e mi sono trovato dove avrei voluto essere 2 anni prima cioè in una classe composta da belle persone, nella scuola giusta per me, insegnanti più comprensivi e un ambiente più adatto a me..
Penserete che le cose sianoo migliorate ma non è cosi'..Non riuscivo a studiare: mi chiudevo in camera e "guardavo"i libri senza memorizzare niente, mi sentivo la testa pesante e mi mettevo a dormire fino all'ora di cena. Cosi' ho fatto per più di un anno e l'anno successivo mi hanno bocciato per la prima volta. Cercavo di comunicare alla mia famiglia e a chi mi stava intorno il mio disagio ma tutti mi davano la colpa di essere un lavativo e per quanto ci provassi non riuscivo a fare amicizie a scuola.
Ho iniziato a bere quando avevo circa 14 15 anni e in modo continuativo l'ho fatto tutti i giorni fino un po' prima dell'anno scorso. Quando stavo solo sentivo un dolore, come un pugno alla bocca dello stomaco e pensavo a quanto la mia vita fosse triste e vuota, a quanto ero solo, al fatto che non sapevo approcciarmi alle ragazze, alla mia famiglia che mi opprimeva. L'alcol era un modo per mettere i stand by il mondo, ci si faceva un pisolino e al risveglio la mia vita faceva meno male. Il sabato sera era un occasione per spaccarsi come durante la settimana non era possibile..
Presto ho cominciato ad abusare dei farmaci per l'umore (prescritti da uno psicologo molto superficiale), di antidolorifici e droghe varie; mi servivano per non rimanere solo (o meglio per non sentirmi solo).
In quell'anno sono caduto nel baratro: ho lasciato la scuola, stavo tutto il giorno a letto, vivevo con i miei ma non ci parlavamo neanche. Ogni giorno mi svegliavo e desideravo che fosse l'ultimo, di avere la forza di mettere fine a qual dolore. Dopo un po' nella mia testa è diventato come un individuo (la bestia nera) con cui delirando parlavo e non mi infastidiva più di tanto la sua presenza perché faceva parte della mia vita e io, indegno di vivere, pensavo di meritarmelo.
Una persona meravigliosa mi ha aiutato standomi vicino ogni giorno e facendomi riprendere una vita "normale". So di non essere guarito ma con i miei alti e bassi posso dire sicuramente di non stare più cosi' male.
Dopo due anni di amore le cose si sono complicate e questa persona si è allontanata trattandomi come una pezza da piedi; al momento stiamo cercando di sistemare le cose ma io mi rendo conto di non essere sempre lucido e sto facendo molta fatica a gestire questa situazione. Ho momenti di sconforto profondo in cui ho voglia di mandare tutto a cagare e mi rendo conto che negli ultimi mesi mi sto richiudendo in me stesso.
La cosa assurda è che ora mi tornano in mente certe cose che non so come ho rimosso.
Mi ricordo solo ora che a 13 anni chiedevo alla professoressa di andare in bagno e passavo del tempo a fissare la finestra del bagno interrogandomi se avrei sofferto se mi fossi buttato da tre piani. Ora mi ricordo che mia madre quando sia arrabbiava per qualcosa che avevo fatto diceva di non chiamarla mamma. Mi ricordo di quando alle medie un ragazzo più grande mi ha picchiato senza motivi nei bagni della scuola e i miei amici non reagirono e stettero a guardare.
Mi sono reso conto che a forza si sentirmi dire "frocio, finocchio, checca" ecc ho sviluppato una sorta di omofobia interiorizzata che non mi ha permesso durante l'adolescenza di capire che sono bisessuale!
Neanche ora le cose vanno bene ma almeno ho ridato un "senso" o meglio una "direzione" alla mia vita. Sono tornato a studiare, non bevo più e non abuso di sostanze tranne un uso continuo di marijuana che però considero la miglior medicina che potessi trovare  Smile
Ho solo paura di quei momenti di sconforto e di ansia profonda che a volte mi assalgono. Spesso difficoltà che chi mi circonda percepisce come inezie io le vedo invalicabili e mi fanno stare male ma per quanto può sembrare stupido bisogna rimanere positivi Smile Scusate se ho scritto un papiro, avevo bisogno di mettere in fila le idee. Buone cose a tutti. Alberto.
se nulla conta..
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Messaggio  madotsuki Dom Gen 18, 2015 12:41 am

se nulla conta.. ha scritto:Ciao a tutti Smile Sono iscritto al forum da alcuni anni ma raramente intervengo nelle discussioni..nei momenti di sconforto mi aiuta leggere cose incoraggianti e vedere i pareri sebbene siano cose non rivolte a me.
La depressione ha fatto parte della mia vita per tutto il periodo adolescenziale cioè dai 13 14 anni in poi sebbene abbia preso coscienza del problema alcuni anni dopo. Non so bene come spiegarlo ma solo ora vedo un quadro generale della cosa ed è da poco che ho sviluppato una coscienza del mio passato.
Da piccolo ero un bambino introverso e molto timido, non giocavo con gli altri bambini..
Ho subito atti di bullismo anche pesanti in ogni scuola, classe, o posto che abbia frequentato fino all'età di 15 anni circa.
Ho imparato a usare la bicicletta a 6 anni perché i bambini del mio quartiere mi picchiavano e mi minacciavano se mi trovavano solo. Alle elementari gruppi di bambini mi circondavano e mi tiravano sassi e castagne in faccia, mi picchiavano o mi insultavano. Alle medie non ero integrato e le persone mi isolavano; solo un amico mi stava vicino.
Ero un ragazzino timido e alle superiori mi ritrovai in una classe di stronzi, in una scuola che avevo scelto spinto dai miei genitori e senza amici.
Quei ragazzi mi hanno tormentato ogni giorno e ogni ora rendendomi la vita un inferno.
In famiglia non stavo bene, con mia madre ho sempre avuto un rapporto di amore-odio e mio padre dopo la mia infanzia ha rinunciato a capirmi ed è stato quasi sempre assente. Dico odio perché spesso da piccolo ho detto di odiarla, mia madre, ma i motivi preferisco tenerli per me e mi dilungherei troppo.
A 16 anni ho cambiato scuola e mi sono trovato dove avrei voluto essere 2 anni prima cioè in una classe composta da belle persone, nella scuola giusta per me, insegnanti più comprensivi e un ambiente più adatto a me..
Penserete che le cose sianoo migliorate ma non è cosi'..Non riuscivo a studiare: mi chiudevo in camera e "guardavo"i libri senza memorizzare niente, mi sentivo la testa pesante e mi mettevo a dormire fino all'ora di cena. Cosi' ho fatto per più di un anno e l'anno successivo mi hanno bocciato per la prima volta. Cercavo di comunicare alla mia famiglia e a chi mi stava intorno il mio disagio ma tutti mi davano la colpa di essere un lavativo e per quanto ci provassi non riuscivo a fare amicizie a scuola.
Ho iniziato a bere quando avevo circa 14 15 anni e in modo continuativo l'ho fatto tutti i giorni fino un po' prima dell'anno scorso. Quando stavo solo sentivo un dolore, come un pugno alla bocca dello stomaco e pensavo a quanto la mia vita fosse triste e vuota, a quanto ero solo, al fatto che non sapevo approcciarmi alle ragazze, alla mia famiglia che mi opprimeva. L'alcol era un modo per mettere i stand by il mondo, ci si faceva un pisolino e al risveglio la mia vita faceva meno male. Il sabato sera era un occasione per spaccarsi come durante la settimana non era possibile..
Presto ho cominciato ad abusare dei farmaci per l'umore (prescritti da uno psicologo molto superficiale), di antidolorifici e droghe varie; mi servivano per non rimanere solo (o meglio per non sentirmi solo).
In quell'anno sono caduto nel baratro: ho lasciato la scuola, stavo tutto il giorno a letto, vivevo con i miei ma non ci parlavamo neanche. Ogni giorno mi svegliavo e desideravo che fosse l'ultimo, di avere la forza di mettere fine a qual dolore. Dopo un po' nella mia testa è diventato come un individuo (la bestia nera) con cui delirando parlavo e non mi infastidiva più di tanto la sua presenza perché faceva parte della mia vita e io, indegno di vivere, pensavo di meritarmelo.
Una persona meravigliosa mi ha aiutato standomi vicino ogni giorno e facendomi riprendere una vita "normale". So di non essere guarito ma con i miei alti e bassi posso dire sicuramente di non stare più cosi' male.
Dopo due anni di amore le cose si sono complicate e questa persona si è allontanata trattandomi come una pezza da piedi; al momento stiamo cercando di sistemare le cose ma io mi rendo conto di non essere sempre lucido e sto facendo molta fatica a gestire questa situazione. Ho momenti di sconforto profondo in cui ho voglia di mandare tutto a cagare e mi rendo conto che negli ultimi mesi mi sto richiudendo in me stesso.
La cosa assurda è che ora mi tornano in mente certe cose che non so come ho rimosso.
Mi ricordo solo ora che a 13 anni chiedevo alla professoressa di andare in bagno e passavo del tempo a fissare la finestra del bagno interrogandomi se avrei sofferto se mi fossi buttato da tre piani. Ora mi ricordo che mia madre quando sia arrabbiava per qualcosa che avevo fatto diceva di non chiamarla mamma. Mi ricordo di quando alle medie un ragazzo più grande mi ha picchiato senza motivi nei bagni della scuola e i miei amici non reagirono e stettero a guardare.
Mi sono reso conto che a forza si sentirmi dire "frocio, finocchio, checca" ecc ho sviluppato una sorta di omofobia interiorizzata che non mi ha permesso durante l'adolescenza di capire che sono bisessuale!
Neanche ora le cose vanno bene ma almeno ho ridato un "senso" o meglio una "direzione" alla mia vita. Sono tornato a studiare, non bevo più e non abuso di sostanze tranne un uso continuo di marijuana che però considero la miglior medicina che potessi trovare  Smile
Ho solo paura di quei momenti di sconforto e di ansia profonda che a volte mi assalgono. Spesso difficoltà che chi mi circonda percepisce come inezie io le vedo invalicabili e mi fanno stare male ma per quanto può sembrare stupido bisogna rimanere positivi Smile Scusate se ho scritto un papiro, avevo bisogno di mettere in fila le idee. Buone cose a tutti. Alberto.
Ciao Alberto! Che storia.. sai anche io ho rimosso dei ricordi, che sono venuti a galla solo qualche anno dopo.. ricordo mia madre che spaccava i piatti davanti a me, ricordo altre brutte cose che mi facevano soffrire.. ricordo i compagni di classe stronzi.. il mio carattere debole, la mia fragilità..tante cose. Spero che riuscirai a riallacciare i rapporti con questa persona meravigliosa.. comunque, non ti scoraggiare, io ti auguro una buona vita, shine on you crazy diamond Smile
Scusa se non ti sono d'aiuto, se ho scritto poco, ma ho passato la notte in ospedale e sono un pochino frastornata ancora, ti abbraccio forte I love you ti sono vicina
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