Disintossicarsi da...una persona?

Ciao a tutti...vi ringrazio delle risposte che ho ricevuto nell'altro post, ci ho riflettuto molto e mi sono guardata dentro per cercare di capire da dove venisse tutto questo malessere...non l'ho capito, e mi sono ritrovata più confusa che mai. Però alcune cose accadute negli ultimi giorni mi hanno aperto gli occhi...ho capito di avere una dipendenza fortissima e straziante nei confronti di una persona, il mio ex, che per me è come una droga, anzi, è a tutti gli effetti la mia droga. Io dipendo da lui, ne sono succube, e pur riuscendo a capire che mi sta facendo del male non riesco a ribellarmi. Ogni giorno mi autoconvinco di mandarlo al diavolo, poi inevitabilmente rimando, e anzi, corro a cercarlo disperatamente. Vivo in funzione di una sua chiamata o di quella mezzoretta che passiamo insieme...e so che lui non mi ama, non mi amerà mai, mi usa e basta...Ma non riesco a fare a meno di lui, sto male, inizio a perdere la lucidità e il controllo di me. Sono arrivata a seguirlo di nascosto e me ne sono vergognata a morte, ma per fortuna mi sono resa conto che sono malata. Voi direte: se te ne rendi conto, allora reagisci. Ma non ci riesco. Ho passato 3 anni da incubo senza di lui, è come se fossi stata a disintossicarmi, ma è stato tutto inutile, perchè appena si è ripresentata l'occasione ci sono ricaduta. E ormai ho perso la speranza di farcela. Anche perchè sto male comunque, con o senza di lui.
Ho anche accennato a mia madre che vorrei andare da uno psicologo, ma lei ha pensato che scherzassi e così ho lasciato cadere il discorso.
Ora come sempre sono in preda alla follia totale, mi aspetta un'altra notte insonne, ho continuamente crampi allo stomaco e passo le giornate a piangere e fumare. Ho bisogno di aiuto. Devo assolutamente guarire perchè ci sto rimettendo in salute fisica oltre che mentale.
Ma come ci si disintossica da una persona? Esiste un modo x uscirne definitivamente?
Non vi sto chiedendo la soluzione, questo è solo uno sfogo e ringrazio chiunque mi avrà dedicato 2 minuti del suo tempo...grazie...
giuly

Vai dal tuo medico e spiegagli che hai bisogno di fare un pò di terapia. Poi rivolgiti alla tua ASL. Però se veramente ne vuoi uscire, datti da fare e mettiti seriamente a fare terapia, perchè non sempre se ne esce da soli. Non aver paura di chiedere aiuto. Non c'è nulla di male o di vergognoso.
In bocca al lupo.

La dipendenza, in senso generale, è un abitudine fatta di atteggiamenti, gestualità, rappresentazioni, posture, respiro, linguaggio.
Tutti questi atti in concertazione condizionano o determinano un'abitudine.

Le domande da porsi:

Come faccio a fare ciò che faccio?
Cosa determina il mio comportamento?
Cos'è che mi spinge a fare una determinata cosa anche contro la mia volontà?

Perché sono attratto da queste abitudini?

Cosa posso fare per modificare le mie abitudini?
Quali abitudini danneggiano il mio vivere?

Come mi sentirei senza queste abitudini?

A volte devi solo fare chiarezza nei tuoi pensieri, su ciò che vuoi, sui motivi che ti spingono a fare determinate cose.

Anche io mi sono trovato nella tua stessa situazione , anni fa , ed ho avuto dei comportamneti simili ai tuoi.
Razionalmente pensavo una cosa e in pratica facevo tutt'altro.
Anche quando era chiaro che venivo usato , la sua presenza mi faceva dimenticare ogni umiliazione.
Ci sono voluti , credo 2 anni, quando poi mi sono veramente scocciato , e ho lasciato perdere.
Quando si subisce un'infatuazione cosi' forte si idealizza quella persona in un modo che e' quasi irrazionale.
E' bastato che la vedessi con occhi piu' realistici, per accorgermi, che oltre alla sua straordinaria bellezza non possedeva quelle qualita' umane che pensavo avesse.
Ma ci vuole tempo per arrivare a stancarsi definitivamente, perche' le cose che ci colpiscono e ci attraggono cosi' tanto , non cessano di avere questo potere da un momento all'altro.
Ciao , auguri
Alfredo

puoi anche fare tutto da sola se ce la fai, se riesci a guardarti dentro te stessa...ma non tutti ci riusciamo da soli o magari ci impieghiamo del tempo in più.

Fare terapia non ha nulla di vergognoso, nè di strano, significa solo prendersi cura di se stessi quando/se ci rende conto che da soli è troppo dura...a volte per le persone che più ti sono vicine (tipo tua mamma) non è facile rendersi conto di come tu stia veramente, ma se tu lo senti come un disagio vero, e non come una semplice sofferenza sentimentale, che è una cosa che si supera, rivolgiti lo stesso all'ASL e al tuo CIM di zona...Se non ricordo male tu hai 22 anni e questa situazione nel complesso va avanti da 5...5 anni sono tanti a qualsiasi età..alla tua secondo me però sono troppi per continuare a star male.

Fatti dare una mano e vedrai che sicuramente ne esci!

merla

Io credo di essere NETTAMENTE superiore a te.
Infatti a me dura dal 1974: quindi ti supero di sette lunghezze, baby.
Ho vinto e me ne vanto, infatti sono un depresso cronico, forse da tanti e tanti anni (mi sa che avevo diciassett'anni nel 1971).
Però c'è una cosa che devo rivelarti: io vorrei proprio essere perdente in questa partita della vita.

Salve o piccola,
mi chiamo Stefano Starano su internet.
Spero non me ne abbia se ho iniziato in questo modo.
Ora vorrei parlare in un altro mdo.
L'amore.
L'amore è la cosa più bella, più importante della nistra vita.
E' ciò che ci fa andare avanti, è il motivo della nostra vita, è "il senso" della nostra esistenza.
Noi "siamo" solo se amiamo, la nosta anima "respira" con l'amore, si ciba di esso.
Muoriamo per amore.
Io so
cosa
essere droga-dipendenza
d'amore.
Non è una cosa risolvibile.
Tu dirai, ma che razza di discorso è mai questo, vuoi scoraggiarmi?
Io ti rispondo a un altro livello che non c'entra niente con la domanda: io ti sono partecipe per quanto internet lo permetta, fin dove arriva l'ultimo cavo, dalla mia scrivania al tuo monitor, quasi ti accarezzo e ti dò l'abbraccio dell'angelo (come in Così lontano, così vicino (lungo da spiegare: in sintesi è molto fraterno).
Allora... la soluzione.
Non è che non c'è, non è esatto dire che non ci puoi fare niente.
Un po' devi aver fede nella medicina che tanto, ti giuro su quanto mi è più caro, tanto ci può dare, anche in amore.
Poi c'è quella frase iniziale di merla (ciao merla, scusa se ti cito):
«puoi anche fare tutto da sola se ce la fai, se riesci a guardarti dentro te stessa... ma non tutti ci riusciamo da soli o magari ci impieghiamo del tempo in più.»

Probabilmente non puoi fare tutto da sola nemmeno se riesci guardarti dentro (forse potresti anche rifiutare ciò che scopriresti - per come stai). La seconda parte della frase è sacrosanta e dobbianmo ringraziare la nostra amica perché credo l'abbia detta col cuore.
Però è vera pure la prima, col tempo potresti pure farcela, tu ora non lo credi. Se così non fosse io non avrei più speranze.

Una storia.
E' strano, tanto tempo fa io avevo un'amca. Era solo una amicizia ma bella, profonda, complice, intima, grandiosa, a tutti i livelli ma non d'amore (se non d'amore d'amicizia).
Non sembra un innamoamento eppure c'è stato qualcosa: la mancanza.
Dalla psicologa si è parlato più volte di questo come di altre cose. Lei dice cose giuste, mi mette di fronte a me stesso, alle mie responsabilità, al fatto che non devo dispiacermi se una persona dopo 34 anni non accetta di sentirmi al'improvviso per telefono.
Ma io non riesco a togliermela dalla testa.
Scrivo in un diario spontaneamente (non come terapia), a vote le scrivo come se potesse ascoltarmi e le dico cose belle, saggie, non per forza d'amore, altre la insulto ma si capisce da un miglio di distanza che l'amo. Non ho mai pensato a stare insieme o al sesso, ma un "amore"che non pretende nulla. Sarebbe bello se i nostri coniugi si conoscessero. E i figli, quanti ne avrà, che faranno?
Io ne ho due e .... ma a che pro raccontare se lei non potrà mai sapere?
Si può vivere con la dipendenza, in certi monenti vivo da me, indipendente sentimentalmente, sono raggiante, mi innamoro di donne, dimentico tutto. Vivo.
Torna il ricordo ma molte volte no.
Forse i momenti di "dipendenza" saranno un po' di meno e un giorno decisamente di meno, chissà.
La vita è una partita aperta, perciò è bella.
Un'ultima cosa: dopo tanti anni di terapie, psicofarmaci, psicoterapeti (psicologhe, sociologi, psichiatre, neuropsichiatra, neurollgo, ASL, privati, naturopati, Tai-Chi Chuan, Dinamica Mentale, Karate, Diksha e molto altro) credevo ogni volta di aver trovato la soluzione. All'inizio mi entusiasmavano per quanto mi sentissi diverso ma poi, dopo tempo, nessuna di queste cose mi sembrava risolvesse un bel niente.
Invece mi sono rimaste delle impostazioni per tutta la vita.
Ma la cura specialistica, i farmaci, l'Energia" che portano dentro di te, agiscono sulle parti che regolano l'amore e la depressione. Sono la stampella di quando stiamo male e da abbandonare solo quando stiamo bene.
Nella depressione devono passare almento 14 mesi dopo la guarigione per non prendere più farmaci ma se è necessario anche tutta la vita.
E chi se ne frega, basta stare bene,
Tu avrai un'altra occasione in amore dalla vita, due, tre, quattro...
L'amore è in te, tu potrai ancora amare e sarai più matura nell'amore che vivrete (in due) e sarà più sconvolgente.

ciao sono Armida e come prima cosa ti raccomando di goderti i tuoi 22 anni, un 'età in cui si possono cambiare tante cose nella propria vita perchè non c'è ancora nulla di definito, meno che mai l'amore.
Poi voglio citare una frase che lessi a scuola quando facevo il liceo. Era Petrarca che a sua volta citava il poeta latino Ovidio

" Voglio odiarti se posso, altrimenti t'amerò controvoglia"

Tanti auguri e fatti aiutare piccola.

Sono nella stessa e identica situazione da ormai quasi 6 anni. La cosa che più mi devasta è che ho solo 23 anni, conosco molto bene la teoria, ma non ho assolutamente la minima forza di mettere in pratica quello che è più giusto per me. Sono perdutamente ossessionata dal mio ex, nonostante sappia che lui per me non provi più nulla e in qualche modo sono sicura che stia provando a farsi odiare per farmi allontanare una volta per tutte. Ogni giorno lo vivo con l'angoscia che il passato con lui non possa mai più tornare, è un pensiero fisso di tutti questi anni dalla mattina appena mi sveglio alla sera quando vado a dormire....credo di non riposare più in maniera dignitosa perchè sono continuamente impegnata a trovare una soluzione alternativa al perderlo del tutto e per sempre. La cosa peggiore è che siamo sempre stati prima di tutto molto amici, sappiamo cose che non diremmo mai a nessun altro, appunto per questo ho paura di perdere le due persone che per me ha sempre rappresentato. Sono in una fase di conflitti con me stessa perchè vorrei uscire da questa situazione e farmi aiutare da qualcuno, ma al tempo stesso non credo ancora di essere disposta a perderlo e soprattutto non sono sempre lucida e disposta a sentirmi dire la realtà da qualcuno che non abbia vissuto con noi questi anni. Ho paura di voler essere aiutata ma di allontanare perfino chiunque sia disposto ad aprirmi una volta per tutte gli occhi di fronte questa situazione. Continuo sempre a sperare di incontrare una persona che mi faccia completamente dimenticare di lui, ma ormai la mia autostima non so nemmeno più dove sia...non ne parlo nemmeno con i miei per non dare preoccupazioni, ma forse sfogarsi qui, con gente che non conosco ma magari vive la mia stessa situazione potrebbe non farmi sentire l'unica idiota in questo mondo.