gli accanimenti della vita

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canterel II
dottemergency
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Messaggio  canterel II Sab Set 20, 2008 11:58 am

sul fatto che la solitudine assoluta sia una brutta bestia siamo tutti d'accordo. apprendo che coltivi molte attività, sportive, ricreative etc. senza contare il tuo lavoro, in merito al quale sottoscrivo le considerazioni di merla. mi chiedo: non potrebbero le tue attività costituire le piattaforme per una qualche socializzazione dei tuoi interessi con altre persone? io credo di essere molto più pigro di te, e ho assai meno occasioni per interagire con il prossimo.

dottemergency ha scritto: c'è un film simile che non ebbe molto successo, si kiama GATTACA.....andate a vederlo così vi renderete conto che una società perfetta non è perfetta.
bello gattaca. consiglio anche, tra i film-utopia (o, a seconda dei punti di vista, distopia) THE WICKER MAN. L'originale inglese di robin hardy però, non il remake usa di neil labute. paradigmatico delle differenze fondamentali tra società e comunità. Propone una piccola comunità isolata, in cui appunto la famigghia non è cellula fondamentale dell'esistenza. è la comunità stessa che funge da famigghia generale per tutti. questo produce una forte polarizzazione tra i sessi. l'accoppiamento è quasi un dovere civico e una pratica religiosa. allo stesso tempo è pratica spensierata, perché non comporta assunzione di responsabilità individuali tra i partner, che per lo più gestiscono la vita quotidiana in una volontaria separazione tra gruppi maschili e femminili, tutti più o meno spontaneamente ricondotti a una specie di istinto omosessuale naturale. per tutta la durata del film non si intravede una coppia che una, tra gli abitanti.

dottemergency ha scritto:ritornando all'origine di questo post, ognuno di noi ha bisogno di una famiglia, di un amico/a e di un partner..
in un certo senso è vero. a mio avviso in questo bisogno c'è poco di naturale. è che come dici subito dopo, invecchiare da soli è faticoso e fa giustamente un po' senso. un'alternativa all'obbligo di metter su famiglia per avere la garanzia di un sostegno materiale e psicologico nella vecchiaia potrebbe risiedere nella progettazione di maggiori spazi sociali per gli anziani. io da vecchio vorrei vivere in una comunità di miei coetanei. potremmo uscire in branco, gestire una casa insieme con l'aiuto di qualche operatore sanitario per le operazioni più gravose o complesse. io vedo bene case per anziani gestite dagli stessi anziani. l'istinto comunitario è amico della vecchiaia, l'individualismo tipico delle società post-industriali la rende infernale.

dottemergency ha scritto:Ma non dimenticatevi che anche in gioventù la solitudine è un malessere. durante l'anno capiterà il compleanno, il natale, capodanno, e altre festività. a ki piacerebbe trascorrerli da solo? da qualche anno io lo sto provando. è orribile,credetemi.
non ho bisogno di crederti, 'ste cose le ho vissute e le vivo. anche se ricordo non mi sono mai sentito tanto solo e scazzato come durante la notte di un capodanno trascorso con decine di coetanei. insomma dipende anche da come uno riesce a porsi rispetto alla risorsa costituita dalla compagnia. più che per le feste comandate, è bene cercare di poter contare su qualche affetto (il numero ottimale di contatti e il grado soddisfacente di intimità dei rapporti poi è soggettivo) per spezzare l'isolamento in un giorno qualsiasi dell'anno solare.

dottemergency ha scritto:o non cerco un amore, una famiglia ed amicizia mercenari. io desiderio quel che tutte le persone hanno!
dubito seriamente che tutti abbiano quello che dici. come ti ho già scritto per la maggior parte della mia vita adulta ho fatto a meno di amore, famiglia e sovente anche di amicizia. non sono sicuro di aver capito cosa intendi dire con l'attributo "mercenari" .

dottemergency ha scritto: vabbè ora nn voglio tediarvi ulteriormente, ma faccio un invito a tutti voi: "se volete veramente capire la sofferenza e la solitudine, nonchè i reali motivi di depressione e non quelli futili del mondo moderno, allora fatevi un giro in un normalissimo reparto di lungo degenza di un qualsiasi ospedale" . purtroppo c'è ki nasce fortunato e ki sfortunato e non si possono cambiare le cose. un abbraccio a tutti voi
Non stai tediando nessuno, anzi è un argomento interessante. e se trovi utile o liberatorio esprimerti qui a riguardo, fai bene. quanto alle profumate atmosfere della lungo degenza, le conosco abbastanza. ho assistito a lungo un famigliare ricoverato, che infine, senza prospettive di guarigione, ha proseguito in casa la sua lungo degenza. quotidianamente mi occupo dei suoi pasti, del suo letto, e di varie faccende da paramedico, per assisterlo. purtroppo, anche se preferisce questa sistemazione, trascorre molte ore da solo in casa, e ormai la sua capacità di comunicare è ridotta ad espressioni confuse ed elementari.
sul fatto di nascere fortunati ho già espresso le mie perplessità. non scoraggiarti e cerca di capire nel modo più sereno e razionale possibile che cosa ti aspetti dalle altre persone e cosa potresti fare per averlo. fai esperimenti. a me serve sempre ricordare che ci sono tante persone con problemi simili ai miei.
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Messaggio  dottemergency Sab Set 20, 2008 5:51 pm

ciao, canterel.....il tuo entusiasmo fa veramente invidia (nel senso positivo della parola). è vero, io coltivo tantissimi interessi per ammazzare la solitudine e a dir la verità non ho difficoltà difficoltà a relazionarmi sia col prossimo, maschi e femmine. il problema è che non riesco a mantenere tali relazioni, sono ballerine, instabili.....dopo un pò finiscono. alcune sono volutamente finite da me perchè mi accorgo subito che non fanno per me, altre i(la maggior parte) finiscono per volere altrui senza che però che ci sia un motivo....questo vale soprattutto con i rapporti con l'altro sesso. succede sempre la solita e buffa, nonchè strana, cosa: mi lodano, mi vorrebbero sposare, dicono che sono perfetto, che sono l'uomo dei loro sogni.....e altre cazzate di questo genere. poi dopo qualche giorno, scompaiono senza darmi una spiegazione. e nn sto parlando di ragazze zoccole o troie, ma di semplici ragazze di buona famiglia. io all'inizio mi arrabbiavo tantissimo ma poi col tempo ho imparato a riderci su e a nn dar peso alle loro parole....però fa male sapere di essere scartato perchè sono l'"uomo ideale". così immagino: e se nn lo fossi stato? mi avrebbero mandato ad auswitz a morire nei forni crematori?

Per mercenario intendevo basato su interessi materiali quando io invece aspirerei a relazioni pure. purtroppo rimango una persona pura di cuore sebbene la vita mi ha insegnato ad essere un duro. chi nasce tondo nn può morire quadrato.

purtroppo le parole non servono a nulla......ognuno ha una propria immagine della realtà, ki la vede dolce e ki amara. si dice che nel mondo c'è troppa ricchezza ma è distribuita male. io sono di napoli e c'è un meraviglioso detto che dice: il sazio non crede al digiuno!
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Messaggio  canterel II Lun Set 22, 2008 7:17 pm

bene dottemergency,
però ti garantisco che se mi conoscessi non ti apparirei come una persona entusiasta. chi mi vuole bene in genera si preoccupa perché è molt difficile individuare un fremito o l'indizio di una passione nei miei comportamenti. e infatti è proprio vero, tutto mi incuriosisce e poco mi interessa. se mai ho imparato la pratica del distacco critico e gli effetti balsamici dell'assunzione di responsabilità. anche la tua insistenza sulla ricchezza distribuita male, o il proverbio del sazio: non vorrei fossero tutte espressioni di una convinzione personale circa il tuo destino in rapporto a quello della maggioranza delle altre persone. cerca di non sentirti incompreso, diverso dagli altri, puro eccetera: è un consiglio. io ho dovuto imparare da solo che non serve né per una corretta comprensione delle cose, né come pensiero lenitivo. ti posso assicurare che amore, famiglia eccetera non sono mai fonti di benessere garantito. scruta con attenzione il tuo prossimo e vedrai una moltitudine di persone sole.
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