Un attimo per presentarmi e sfogarmi

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Messaggio  pietrolino Mar Nov 12, 2013 3:11 pm

salve a tutti, ci ho messo un po per cominciare a scrivere perché non sapevo da dove cominciare... ho cercato questo forum con la speranza di trovare un gruppo di supporto morale, e credo di averlo trovato. ho 24 anni e da gennaio di quest'anno soffro di depressione e di ansia che però è andata svanendo con l'inizio di una cura farmacologica. dunque, circa 10 11 mesi fa ho cominciato a piangere, a piangere anche per ore apparentemente senza motivo, ma piano piano ho capito che il motivo era che mi sentivo tremendamente solo. sono stato sempre un ragazzo molto chiuso, con pochi amici e mai nessuno con cui sfogarsi, e a questo punto credo che questo evento sia stato solamente l'esplosione di una cosa che avevo già dentro forse da molto tempo. quando ho finito la scuola ho cominciato a lavorare spostandomi continuamente e cambiando spesso lavoro, 4 lavori in tre anni, sempre lontano da casa, vivendo da solo, questa situazione non mi è pesata fino a quando a settembre dello scorso anno ho ricambiato ancora lavoro, trasferendomi in una nuova città dove però avevo già un amico, quindi ero contento di aver fatto questa scelta. comincio a lavorare e intanto faccio amicizia con la ragazza del mio amico, diventiamo buoni amici e cominciamo a confrontarci e a confidarci i nostri problemi, in poco tempo diventa per me una sorella, le voglio bene da subito perché è la prima persona della mia vita che va oltre le apparenze, che scava dentro di me e mi fa sfogare, riesco a dirle di tutto di più. è stata una bellissima sensazione aver trovato qualcuno che ti sembra di aver cercato per tutta la vita, una persona che mi ascoltasse senza giudicarmi. passiamo molto tempo tutti insieme e io non mi sono mai sentito così bene, ma arriva il momento in cui i miei amici cominciano ad essere impegnati con lo studio, e io mi ritrovo seduto in un angolo a piangere, il solo fatto di pensare di dover stare da solo mi provoca una forte ansia, non riuscivo quasi più ad entrare in casa, non mangiavo, non riuscivo nemmeno a farmi un the figuriamoci a cucinare. andava sempre peggio, provo a cercare aiuto, ma è difficile, troppo difficile. l'unica persona con cui riesco a parlarne è la mia nuova amica, che è la persona più buona del mondo, subito prova ad aiutarmi, ma le cose peggiorano sempre più, e lei comincia ad incolparsi di questa mia situazione, perché è lei che è stata a farmi aprire, potete solo immaginare il mio senso di colpa, non riuscivo a farle capire che non era colpa sua, anzi, che forse in fondo era stato un bene, rimettermi in contatto con i miei sentimenti. intanto passano le settimane e va sempre peggio, la mia amica non sa più come comportarsi e allora coinvolge il suo ragazzo già mio grande amico, e insieme cercano di spronarmi e mi convincono a parlare di ciò che succede con il mio medico e con la mia famiglia, e la mia amica mi fissa un appuntamento con una sua amica psicologa. ne parlo con la mia famiglia che mi da tutto l'appoggio possibile, e con il mio medico che mi dice che l'unica soluzione in questi casi sono i farmaci, così subito comincio una cura che ancora sto seguendo anche se ora vedo uno psichiatra. comincio anche la psicoterapia. intanto sto lavorando, ma già da un po non ne posso più, è un ambiente troppo ostile, appena entro vorrei tornarmene a casa, cominciano gli attacchi di ansia sul lavoro, tutti i giorni, anche una stupidaggine mi manda in crisi piango in continuazione, e comincio ad assentarmi al lavoro, resisto finche ci riesco, e ad agosto decido di smettere di lavorare perché il mio capo crede che io sia solo una macchina senza emozioni. decido di rientrare dalla mia famiglia anche se molto controvoglia, ma non so più che fare, anche i rapporti con la mia amica si erano raffreddati un po per colpa di alcune cose successe, ma piano piano siamo riusciti a recuperare un bel rapporto e ci sentiamo spesso al telefono, lei è ancora l'unica persona con cui riesco a parlare di tutto le voglio un bene dell'anima e nn so come farei senza di lei. trasferendomi ancora ho dovuto anche abbandonare la psicoterapia. adesso sono senza lavoro senza nessuno e non so se mai riuscito ad uscirne...

scusate per la confusione, ma avevo bisogno di sfogarmi un po'
grazie

pietrolino

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Messaggio  mmm Gio Dic 05, 2013 11:14 pm

Ciao Pietrolino.

Le crisi portano sofferenza ma sono anche occasione di crescita, di guarigione.

Non ce la facevi più ad andare avanti in quel modo, cerca di capire cosa non andava e come porre rimedio.

Cerca di uscire, di conoscere gente, in contesti diversi. Senza fretta, senza ansia.

Sport, corsi, arte, ballo, volontariato. Esplora. Con calma, ovviamente, in accordo con le tue energie. Però fallo. Ogni volta che entri in un contesto nuovo è come aprire un nuovo capitolo nella tua vita.

Per la solitudine interiore ti suggerirei di provare a coltivare un po' più la spiritualità, comunque, esci dalla routine e prova mille cose diverse, che siano tutte costruttive, e troverai quella che fa per te.

mmm

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