un punto di vista religioso

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Messaggio  mmm Ven Set 27, 2013 2:06 pm

io ho iniziato ad avere desideri sessuali verso i 9 anni, e di li è cominciato il calvario.

sto provando a vederlo da un punto di vista religioso.

ho violato il sesto comandamento:

6. Non commettere atti impuri.

=> desiderando il piacere sessuale fine a se stesso, quindi facendo uso di pornografia, masturbazione, ecc... ecc...

quindi mi sono perso nei vizi di:

3. lussuria (desiderio irrefrenabile del piacere sessuale fine a se stesso);

=> idem come sopra

1. superbia (desiderio irrefrenabile di essere superiori, fino al disprezzo di ordini, leggi, rispetto altrui);

=> ho creduto di sapere meglio di Dio cosa fosse giusto e cosa no, ho rifiutato le sue regole e mi sono detto che me le sarei date io le regole

quindi ho deciso di volere a tutti i costi avere una compagna, quindi allo scopo di questo avere successo (fondamentalmente: denaro, conoscenze):

1. Non avrai altro Dio all'infuori di me.

=> ho dato a qualcosa che non fosse Dio un'importanza assoluta, superiore agli amici, alla famiglia, alla mia salute, ai miei principi

quindi a catena:

2. avarizia (scarsa disponibilità a spendere e a donare ciò che si possiede);

quando nonostante tutto non riuscivo:

7. accidia (torpore malinconico, inerzia nel vivere e nel compiere opere di bene).

quando vedevo che gli altri se ne infischiavano di me:

6. ira (irrefrenabile desiderio di vendicare violentemente un torto subito);

per consolarmi, poi smesso:

5. gola (meglio conosciuta come ingordigia, abbandono ed esagerazione nei piaceri della tavola, e non solo);

infine, la cosa che mi ha dato l'ultima scossa:

4. invidia (tristezza per il bene altrui, percepito come male proprio);

Cadendo nella lussuria mi sono fatto fatto tirare dentro alla superbia e di li mi sono fatto tutti i rimanenti vizi capitali, ho avuto un assaggio di tutti i vizi contro cui ero stato messo in guardia, fortunatamente questo si è tramutato nell'infrazione di "solamente" due comandamenti... se uno di questi fosse stato "non uccidere" mi sentirei sicuramente peggio, invece sono cose che rimangono più che altro tra me e Dio... anche se qualche implicazione sociale ci sarà stata...

Ora sto tornando con Dio, inizierò con uno studio personale dei comandamenti, dei vizi, e delle virtù, preparerò la mia confessione, andrò dal prete del mio paese, gli spiettellerò tutto, e mi riconglierò con il Signore.

E pensare che stavo quasi per affacciarmi al mondo della prostituzione (come cliente). Mannaggia Very Happy

mmm

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Messaggio  canterel II Ven Set 27, 2013 2:27 pm

mmm ha scritto:io ho iniziato ad avere desideri sessuali verso i 9 anni, e di li è cominciato il calvario.

sto provando a vederlo da un punto di vista religioso.

ho violato il sesto comandamento:

 6. Non commettere atti impuri.

   => desiderando il piacere sessuale fine a se stesso, quindi facendo uso di pornografia, masturbazione, ecc... ecc...

quindi mi sono perso nei vizi di:

 3. lussuria (desiderio irrefrenabile del piacere sessuale fine a se stesso);

 
Cadendo nella lussuria mi sono fatto fatto tirare dentro alla superbia e di li mi sono fatto tutti i rimanenti vizi capitali, ho avuto un assaggio di tutti i vizi contro cui ero stato messo in guardia, fortunatamente questo si è tramutato nell'infrazione di "solamente" due comandamenti... se uno di questi fosse stato "non uccidere" mi sentirei sicuramente peggio, invece sono cose che rimangono più che altro tra me e Dio... anche se qualche implicazione sociale ci sarà stata...

può darsi che questo approccio ti fornisca buoni mezzi per interpretare la tua situazione, mettere ordine nella tua storia personale e reagire in modo utile.
io però, se fossi al posto tuo, farei fatica ad associare i comportamenti che indichi con il piacere sessuale fine a se stesso.
nella mia idea di piacere sessuale fine a se stesso non riesco a far rientrare lo stimolo a cercare rapporti monogamici e legami affettivi solidi e significativi.
se cerco appagamento sessuale fine a sé stesso, probabilmente, mi contenterò di masturbarmi come e quando voglio e di avere approcci sessuali secondo uno stile libero ed aperto, senza preoccuparmi dell'instabilità dei miei rapporti. anche il ricorso alla prostituzione non dovrebbe costituire un problema per me.
trovo anche un po' oscura, per come la esprimi, la consequenzialità tra lussuria e superbia.
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Messaggio  mmm Ven Set 27, 2013 3:22 pm

Quello che dici è vero e mi costringe a elaborare ancora un po'.

Dunque, il desiderio di una relazione monogamica con "legami affettivi solidi e significativi" non rientra nella casistica del "piacere sessuale fine a se stesso", anzi se vogliamo è l'opposto, è l'amore che si esprime poi anche tramite lo scambio di attenzioni e la condivisione del piacere sessuale...

Però questo desiderio è sano quando lo si vive serenamente. Quando lo si esaspera e diventa ragione di vita, questo desiderio - di per se buono - diviene un vizio.

Come ho trasfrormato questa cosa meravigliosa in un vizio? Esasperandone il desiderio.

Perché l'ho esasperato? Perchè avevo un vuoto interiore. Avevo bisogno di amore e accettazione, e in una relazione avrei trovato queste cose.

Perché avevo questo vuoto interiore, questa carenza di amore e accettazione? Perché avevo rifiutato Dio.

Perché avevo rifiutato Dio? Perché non concordavo con i suoi insegnamenti in fatto di sessualità.

Ecco dove sta la "consequenzialità tra lussuria e superbia".

Probabilmente altri avrebbero peccato e avrebbero continuato ad avere fede e tener per buoni gran parte di quanto appreso.

Io invece che sono particolarmente meticoloso/preciso (il che può essere uno svantaggio a volte), non potevo reggere l'incoerenza, Lui su soli 10 comandamenti, uno lo ha toppato alla grande (questo è quello che pensavo), quindi se Lui non sbaglia mai, e invece ha sbagliato, è tutto una favola, non esiste niente. Ecco se mi fossi fermato alla lussuria e poi mi fossi pentito probabilmente me la sarei passata molto più liscia, io invece ho rivendicato la mia deviazione dalle norme e rifiutato il pacchetto completo.

Io i comandamenti non li interpreto come: se non obbedisci finirai all'inferno. No. Io li interpreto così: segui queste regole, segui questi insegnamenti, e vivrai bene. Non seguirli, e vivrai male. Non tanto come punizione divina come la si potrebbe intendere in una Volontà/persona che ti fa del male, no, piuttosto come in rapporto di causa/effetto: abbuffatti tutti i santi giorni e diventerai obeso, sii avaro, invidia il prossimo, adirati con gli altri, pensa più al loro male che al tuo bene, e vivrai male, solo, e non combinerai niente.

Lui ha creato tutto secondo certe leggi (ad esempio, quelle della fisica), dentro queste leggi si possono individuare dei rapporti causa/effetto, lui ci ama e quindi con i comandamenti ci ha dato le istruzioni per vivere bene (poi siccome avevamo difficoltà di comprensione ci ha mandato Gesù a spiegare bene e chiarificare XD ), sono un po' come il manuale di un software, Lui non è che scenderà e ci prenderà a legnate, ma commettendo gli errori verso cui lui ci ha messo in guardia, ci faremo del male da soli.

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Messaggio  mmm Ven Set 27, 2013 4:08 pm

a pensarci bene forse la superbia non è stata conseguenza della lussuria, ha solo concesso a quest'ultima di tirarmi in mezzo sempre di più.

che poi a leggere il termine lussuria vengono in mente orgie e chissà che cosa, e invece pure... molto più miseramente... masturbarsi, guardare qualche porno, e sbavare dietro a gonne corte e scollatura generose... rientra nella categoria...

comunque... mi ricordo un altro episodio, precedente al mio interessamento sessuale, che già aveva minato la mia fede e alimentato la mia superbia.

il mio migliore amico, a scuola, insieme ad altri, per gioco e per scherzo, avevano preso a fare degli scherzi alle compagne, tipo alzar loro la gonna.

le maestre avevano chiamato a riunione tutti i genitori, non chiamando in causa i singoli bambini, credo in modo da non provocare vergogna nelle famiglie e malignità tra una famiglia e un'altra, comunque avevano fatto presente il problema. io non c'entravo, anche volendo ero troppo timido per fare cose del genere.

comunque, la madre di questo mio amico, probabilmente sospettando qualcosa, venne a casa mia, e insieme a mia madre mi chiese se suo figlio era uno dei colpevoli. praticamente mi hanno fatto l'interrogatorio. io da una parte non potevo mentire (non fare falsa testimonianza, ci avevano insegnato, anche se questo me lo devo ristudiare perché nella versione antica include "contro il prossimo tuo" che mi avrebbe risolto il problema...), dall'altra non potevo tradire il mio amico.

comunque il mio insistente silenzio confermò la colpevolezza del mio amico. praticamente lo tradii. non mi sentii più degno di essere suo amico e piano piano ci allontanammo, quando poi si trasferì dall'altra parte della città ne fui quasi sollevato.

Ecco, ai miei occhi di allora, seguire quel comandamento mi aveva fatto soffrire. Agli occhi di ora probabilmente l'educazione del mio amico ha giovato dell'accaduto, dell'essere stato messo di fronte alle proprie responsabilità. Però sua madre avrebbe dovuto andare dalla maestra, non avrebbe dovuto approfittare della mio carattere debole, e mia madre non avrebbe dovuto aiutarla nell'usarmi in quel modo. Comunque, ognuno risponde dei propri peccati.

Poi arrivato il tempo di scoprire la sessualità un altro comandamento mi vietava di provare piacere, quando non avrei fatto del male a nessuno nel farlo. Agli occhi di ora capisco che il sesso fine a se stesso distrae da altre cose più importanti della vita. Però allora questo non lo sapevo, ed ecco quindi la mia rivolta. Due comandamenti su 10 errati! Orrore! XD

Probabilmente questi comandamenti mi sono stati insegnati in maniera frettolosa, senza stare a spiegare il perché, senza stare a spiegarne il senso, forse non avevo l'esperienza per capirli. E' ora che prenda nelle mie mani il compito di studiare e riflettere su quelle cose. Si forse la superbia è all'origine di tutti i miei problemi, chissà se riuscirò a liberarmene.

mmm

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Messaggio  canterel II Ven Set 27, 2013 5:33 pm

mmm ha scritto:
il mio migliore amico, a scuola, insieme ad altri, per gioco e per scherzo, avevano preso a fare degli scherzi alle compagne, tipo alzar loro la gonna.

le maestre avevano chiamato a riunione tutti i genitori, non chiamando in causa i singoli bambini, credo in modo da non provocare vergogna nelle famiglie e malignità tra una famiglia e un'altra, comunque avevano fatto presente il problema. io non c'entravo, anche volendo ero troppo timido per fare cose del genere.

comunque, la madre di questo mio amico, probabilmente sospettando qualcosa, venne a casa mia, e insieme a mia madre mi chiese se suo figlio era uno dei colpevoli. praticamente mi hanno fatto l'interrogatorio. io da una parte non potevo mentire (non fare falsa testimonianza, ci avevano insegnato, anche se questo me lo devo ristudiare perché nella versione antica include "contro il prossimo tuo" che mi avrebbe risolto il problema...), dall'altra non potevo tradire il mio amico.

comunque il mio insistente silenzio confermò la colpevolezza del mio amico. praticamente lo tradii. non mi sentii più degno di essere suo amico e piano piano ci allontanammo, quando poi si trasferì dall'altra parte della città ne fui quasi sollevato.
a me sembra che tutti i rovelli provocati in te da un episodio come questo potrebbero testimoniare di una inclinazione ad automonitorarsi e a giudicarsi colpevoli che immagino molto faticosa ( e non so se in senso lato la tentazione di giudicare se stessi e trovarsi in fallo, anche quando mancano solidi presupposti per farlo, possa rientrare in una definizione moderna di "superbia"). io nell'aneddoto vedo soprattutto decisioni un po' inadeguate delle maestre - e magari una spia di ritardo in campo culturale e pedagogico sulla gestione della sessualità dei bambini - e comportamenti poco ponderati dei genitori. il frutto di queste scelte discutibili degli adulti è un accumulo di pressione che si è andata a scaricare su di te, e tu hai accolto questo peso.
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Messaggio  -Nessuno- Ven Set 27, 2013 11:28 pm

Se esiste un dio, cosa alquanto improbabile, esso se ne frega se provi piacere o meno, quando lo provi, con chi lo provi ecc. Se esiste un dio, con tutto cià che c'è all'universo, se ne frega se delle ghiandole si attivino per amore o per desiderio. Non colpevolizzarti e sii lucido e calmo. La sessualità è una bella cosa, quando c'è, quando manca non deve diventare un'ossessione.

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Messaggio  marco7 Sab Set 28, 2013 2:54 am

per la dottrina cattolica credo che i peccati più gravi siano quelli contro die e contro altre persone, almeno da quel che capisco su quel che racconta il nuovo papa.

per chi non crede il papa dice che queste persone devono rispondere alla propria coscienza e aggiungo io alle leggi se non si vogliono avere problemi con la giustizia.

io ho perso la credenza in dio e credo che ora vivo meglio.

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Messaggio  merla Sab Set 28, 2013 9:55 am

Ciao mmm,

e, nonostante i lidi non siano dei più gradevoli, ben tornato, innanzitutto. Smile

anche io intravedo nel leggerti una certa tendenza analitica a monitorarti e giudicarti molto faticosa.
forse quello che percepisci come vuoto interiore ti ha portato non tanto a un rifiuto di Dio o della spiritualità (a leggerti io vedo  una ricerca, passata anche attraverso il ballo latino americano, i corsi di seduzione, il paracadutismo o la politica, ma pur sempre una ricerca e non un rifiuto) ma a un'esigenza di controllo e di razionalizzazione.

In questo senso forse è possibile vedere dietro all'esigenza di controllo un velo di superbia, ma di una superbia che è comune a tutti in certe fasi della vita: in buona sostanza non ti sarà mai possibile avere la certezza aprioristica di razionalizzare la spiritualità o i rapporti con gli altri o le relazioni sentimentali. Come un corso di seduzione può servirti a liberarti da tuoi blocchi e a imparare ad approcciarti meglio, ma non ti può servire in sé ad entrare in intimità vera con una persona perché l'intimità si può solo vivere, lo stesso io credo si possa dire di qualsiasi religione organizzata e dei suoi precetti: sono solo la possibile partenza di un sentiero che ognuno deve viversi da solo alla ricerca della propria spiritualità.

In ogni caso io credo che l'esigenza di controllare, capire e darsi una motivazione razionale alle proprie sofferenze (cfr. non ho una compagna perché ho sbagliato questo o quello, non sono sereno perché ho infranto 1 o 2 o 3 comandamenti, ecc.) sia una forma di difesa della nostra mente per proteggerci da eventuali altre sofferenze. Se non mi sento abbastanza sicura da attraversare le mie sofferenze e le mie paure, cerco di ragionare sulla ragione in modo da mettermici al riparo in misura definitiva. Il fatto è che questa difesa a volte impedisce di attraversare davvero sofferenze e paure e in questo modo impedisce anche di attraversare cose belle e di viverle.

In ogni caso. per quanto riguarda lussuria e superbia, il dato di realtà è che non hai avuto comportamenti più gravi della maggior parte degli esseri umani, anzi, appunto, mi sembrano comportamenti di ricerca personale fondamentalmente onesti. Per cui perché gli altri dovrebbero vivere bene o avere una compagna o una spiritualità solida e tu no?

merla

PS: fikissimo il paracadutismo
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